martedì 31 gennaio 2012

Menfi: "Fà la Cosa Giusta", Guida al consumo critico e stili di vita sostenibile in Sicilia

Menfi - La SOAT di Menfi in collaborazione con l’Istituzione Culturale “Federico II” di Menfi, il “Comitato Fa la Cosa Giusta-Sicilia” e il Comune di Menfi organizzano, giorno 3 febbraio 2012 alle ore 18.00 presso l’Istituzione Culturale “Federico II” Piazza V.Emanuele di Menfi, la presentazione della prima guida siciliana al consumo critico e agli stili di vita sostenibili “Fa la Cosa Giusta-Sicilia”.

“ Fà la Cosa Giusta - Guida al consumo critico e stili di vita sostenibile in Sicilia” è uno strumento che affronta i tanti temi dell’economia solidale e, inoltre, fornisce gli indirizzi utili per acquistare beni e servizi sostenibili, per entrare in contatto con le reti solidali, per impegnarsi in prima persona nella costruzione di nuovi stili di vita.

È divisa in 11 capitoli che ci accompagnano nella quotidianità ma anche nelle scelte importanti nella vita: Alimentarsi, Bere, Abitare, Vestirsi, Muoversi, Risparmiare e Investire, Informare, Viaggiare, Partecipare, Liberare il territorio, Agire solidale (i titoli sono costituiti da verbi per sottolineare la dimensione del fare). Per aiutare nella ricerca delle realtà più vicine, abbiamo diviso le informazioni per provincia.

Ogni capitolo ha anche una descrizione delle “buone pratiche”, perché pensiamo sia importante sottolineare che il cambiamento inizia ogni giorno dalla nostra vita, e che, se partiamo da noi stessi, il futuro è già cominciato.
Le schede delle realtà censite sono state stata accompagnate da un documento di autocertificazione: ogni soggetto ha assunto la responsabilità di contribuire al percorso comune, dichiarando di rispettare i principi fondamentali di legalità nella propria attività economica, il rifiuto di sottostare a richieste estorsive, la tutela dei diritti dei lavoratori e dei consumatori.
La guida è il frutto di una ricerca a più mani e speriamo possa fornire un primo strumento utile ed esauriente. La realtà che descrive è in grande movimento (in un anno è cresciuto in tutte le province il numero dei gruppi dei G.A.S., delle “Fiere Bio” e delle imprese che si occupano di Altraeconomia) e già siamo coscienti che la guida dovrebbe già essere aggiornata.

Sciacca: il sindaco Bono deve decidere se fare il sindaco o il medico

Sciacca - Ore di agitazione e di naturale concitazione negli ambienti politici cittadini dopo l'annuncio del sindaco Vito Bono di volersi dimettere per via di una legge del 1986 sulla incompatibilità tra la carica di primo cittadino e la professione di medico convenzionato con il servizio sanitario nazionale. Bono deve decidere in maniera definitiva entro oggi : da due settimane è infatti in aspettativa con la sua professione e lo sarà fino al 31 gennaio.

Lui la scelta l'ha già fatta, tornerà a fare il medico di famiglia a tempo pieno, ma la maggioranza che lo sostiene non ci sta, tutti ritengono che ci sono le condizioni giuridiche per opporsi e sospettano che in realtà il loro sindaco, quello che hanno scelto e appoggiato alle elezioni amministrative del 2009, abbia deciso di staccare la spina e mettere fine in anticipo ad un'esperienza che lo avrebbe sfiancato. Il sindaco di Sciacca non ha mai nascosto la sua profonda amarezza per attacchi anche sul piano personale e la delusione per critiche pervenute anche dagli stessi alleati. In un momento di profondo malessere nella maggioranza, ecco spuntare il caso della incompatibilità, riferito ad una vecchia norma, quando c'erano i comitati di gestione delle Usl e vi facevano parte gli amministratori comunali.
Il sindaco ha fatto sapere di aver chiesto un ultimo chiarimento all'ufficio legislativo della Regione, e di attendere la risposta prima di rassegnare le sue dimissioni.

Giorni fa l'ex sindaco Mario Turturici (Pdl) aveva messo le mani avanti sostenendo di avere sempre creduto nella incompatibilità di Vito Bono e di essere pronto a scendere in campo. Gli organi ufficiali di partito frenano: "Eventuali fughe in avanti ed autoinvestiture ci sembrano assolutamente inopportune e fuori luogo ha commentato il segretario cittadino Alfonso Fiorica - ed inoltre non appaiono funzionali all' idea di una città che deve riprendere il suo ruolo". Recca.

lunedì 30 gennaio 2012

Se si fosse votato oggi ?


Se ci si fosse recati oggi alle urne per le Politiche, il Centro Sinistra avrebbe ottenuto, se unito, la maggioranza relativa nel Paese con il 47%, superando di circa 12 punti percentuali la coalizione PDL-Lega: un vantaggio mai registrato negli ultimi 17 anni, nel momento di maggiore debolezza del Centro Destra, scelto oggi da poco più di un elettore su tre.

L’analisi dell’Istituto Demopolis sulle intenzioni di voto segnala una crescita per il Terzo Polo, che sfiora il 15%: in particolare, l’UDC di Casini (che per la prima volta supera l’8%), sembra assumere un ruolo di maggiore centralità nello scenario politico, anche se il peso effettivo di UDC, FLI, API e MpA dipenderà, ovviamente, dalla legge elettorale con cui si tornerà alle urne.
La Lega Nord, oggi unico partito all’opposizione, riparte da un 8%, il valore più basso degli ultimi quattro anni, pagando l’incapacità di cogliere, negli ultimi mesi, il progressivo malcontento della propria base elettorale.
Si attestano tra il 7% e l’8% SEL di Vendola e Italia dei Valori, ampia parte dei cui elettori avrebbe preferito la strada delle elezioni anticipate, nella certezza di una vittoria del “nuovo Ulivo”, che corre il rischio – secondo molti osservatori – di essere archiviato nel nuovo scenario.

Fonte: demopolis.it

domenica 29 gennaio 2012

Giornata di mobilitazione nazionale contro la chiusura delle Province

Il presidente del Consiglio provinciale, Raimondo Buscemi, chiama tutti a raccolta: chiede a consiglieri, assessori, e dipendenti di partecipare numerosi alla riunione del Consiglio Straordinario prevista per martedì prossimo, 31 gennaio.

Anche Agrigento, infatti, assieme alle altre 106 Province d'Italia partecipa alla giornata di mobilitazione straordinaria convocata dall'Upi (l'Unione delle Province Italiane) per discutere sul loro futuro dopo l'approvazione del decreto legge "Salva Italia". «Modificare le competenze delle Province, svuotandole di fatto di tutti i compiti essenziali, non è il modo migliore di abbattere il costo della Pubblica Amministrazione - ha dichiarato Raimondo Buscemi - il rischio che si corre è proprio quello di creare un ente inutile e dare vita a seri disservizi ai cittadini, basti pensare alla viabilità e alla edilizia scolastica nelle scuole medie superiori».

Il motto della giornata è: "No all'Italia senza le Province". Esiste, poi, la questione dell'autonomia statutaria della Sicilia, che aveva istituito nel 1986 le Province Regionali, aumentandone le competenze. Anche per questo l'Unione delle Province siciliane, ha dato il via al gruppo di lavoro per l'elaborazione di un disegno di legge sul riordino delle competenze delle Province da proporre all'Ars. Ad Agrigento la seduta del Consiglio Provinciale Straordinario (alle ore 18 nell'aula Pellegrino) è aperta alla partecipazione dei dipendenti e della cittadinanza, delle forze economiche, sociali e delle Istituzioni territoriali.
Carrozzoni inutili o istituzioni necessarie? È questo l'argomento centrale.

Intanto, un'altra questione ha sollevato un polverone all'interno della Provincia. Ad accendere la miccia la nota di mercoledì scorso dei consiglieri del Pdl Paci e Lazzano che denunciavano una situazione da loro definita «paradossale e quasi comica». Si faceva riferimento ai tre assessori senza delega, che per i consiglieri, per diversi mesi si sono «limitari a percepire l'indennità di carica».
E intanto giovedì il presidente D'Orsi ha provveduto ad assegnare il settore ai tre membri della giunta. Così Ignazio Amato di Fli, nominato il 3 novembre, dopo 84 giorni ottiene la delega. Si occuperà di Pubblica Istruzione ed Edilizia Scolastica. Vito Terrana del Mpa, nominato il 7 ottobre ha avuto assegnati i Lavori Pubblici. È stato senza delega per 111 giorni. Infine il ciminiano Giuseppe Montana si occuperà di Cultura, Sport e Spettacolo. Nominato assessore il 16 agosto, ha ottenuto la delega solo dopo ben 162 giorni.
Sulla polemica politica i tre protagonisti, Amato, Terrana e Montana, hanno definito le dichiarazioni dell'opposizione come «illazioni prive di fondamento». Perché, a loro avviso, «il ruolo politico e amministrativo degli assessori non è limitato dalle deleghe che vengano loro conferite. Né l'assenza di queste si traduce nell'assenza di attività amministrativa».

L'Italia delle Province - L'Italia senza le Province. Brochure

sabato 28 gennaio 2012

In Sicilia, tra meraviglie in pietra e cioccolata


Tom Hall: "I knew Sicily was a pretty spectacular place when I visited earlier this year but didn't appreciate just how much there was to see, how great the food was and what a welcoming people lived there," says Tom Hall, editor of Lonelyplanet.com. "In a week I barely scratched the surface and can't wait to go back."




“Un viaggio in Sicilia ha il sapore di una scoperta fantastica per la sua terra, l’accoglienza delle persone e il suo cibo”, ha detto Tom Hall, editor di Lonely Planet.com, tra gli esperti di turismo internazionale interpellati da Msn Travel per la top list delle migliori destinazioni 2012. Così l'isola si è piazzata nella classifica con Matera, uniche mete italiane. Accoglienza, buon cibo (apprezzati anche da Tom Hall) e uno stile architettonico che non ha paragoni: quello di Noto, Modica e Ragusa, vertici di un virtuale triangolo del Barocco, inserite nella World Heritage List dell’Unesco.

Dopo il terribile sisma del 1693, che distrusse gran parte della Sicilia sud-orientale, fu Noto a subire le maggiori trasformazioni: le rovine della città antica furono sostituite da chiese, monasteri e palazzi ai lati di una lunga arteria, il Corso, scandito da tre scenografiche piazze. Sulla prima, piazza dell’Immacolata, si affacciano la Chiesa di San Francesco e la parte terminale del lunghissimo Monastero del Santissimo Salvatore, dove l’inventiva dei mastri decoratori di Noto ha creato una fuga di finestroni incorniciati da motivi barocchi. Appena oltre la Chiesa di Santa Chiara, ecco piazza del Municipio, dove si alternano edifici profani, Palazzo Ducezio e Palazzo Landolina, e sacri (la Chiesa Madre e Palazzo Vescovile). La terza è piazza XVI Maggio, con la Villetta Ercole, un piccolo giardino che prende il nome da una statua dell’eroe, e la Chiesa di San Domenico, dall’insolita facciata convessa.

mercoledì 25 gennaio 2012

Cantine Settesoli: l'intervista a Vito Varvaro

Il ritorno di Varvaro in Sicilia: Settesoli la sua nuova sfida

Gds.it - Dopo 30 anni nella compagnia americana Procter&Gamble è ora al timone della cantina più grande d'Italia. Prende il posto di Diego Planeta

Dopo trent'anni in una grande compagnia americana come Procter&Gamble, è tornato in Sicilia. Dall'inizio dell'anno Vito Varvaro è presidente della Cantina Sottesoli: la più grande in Italia. Una delle principali in Europa. Prende il posto di Diego Planeta, che fin dal giorno della fondazione, quarant'anni fa, ne è stato l'animatore.

PERCHÉ TORNARE IN SICILIA? «Una scelta di cuore: chi nasce in Sicilia non si stacca mai veramente. Alla telefonata di mio padre e di Diego Planeta: “Serve che tu aiuti la comunità dei 2100 soci Sottesoli”, come si fa a tirarsi indietro?»

DA UNA MULTINAZIONALE USA AD UNA CANTINA SOCIALE SICILIANA: UN BEL CAMBIAMENTO. «Dopo Procter Gamble (dove ho capito come organizzarsi per vincere nel mondo) ho deciso di lavorare in aziende italiane per contribuire all'affermazione del made in Italy: Bulgari, B&B mobili, Unopiù. Poi Bialetti, Tods, Marcolin, Piaggio. Ora metto con entusiasmo l'esperienza a disposizione della terra da dove sono partito e della più grande cantina siciliana».

PRIMO IMPATTO CON LA NUOVA REALTÀ? «Diego Planeta ha fatto un miracolo: ha messo assieme 2100 soci in cooperativa ma con lo spirito della public company. Ha lavorato per il successo di lungo termine e non per il contributo pubblico assistenziale. Ha coniugato lo sviluppo della cantina con quello del territori. Quando ho fatto il giro dei 6000 ettari di vigneto sono rimasto colpito dalla realtà Settesoli e dell'ambiente che la circonda».

PROGRAMMI? «Quattro grandi sfide. La prima tocca la redditività del vigneto, ancora bassa, anche se in crescita. La seconda punta alla qualità e l'innovazione tenendo alta la immagine del vino siciliano. Qui serve lavoro di squadra sia di aziende che di associazioni ed enti pubblici».

LE ALTRE? «La terza è la più difficile perché si tratta di conquistare i mercati mondiali. Serve immagine della Sicilia e qualità. Strategie commerciali, marketing e organizzazione. Oggi Settesoli vende più di 20 milioni di bottiglie in 40 Paesi. Dedicherò molto tempo alla commercializzazione e al marketing».

INFINE… «La quarta sfida riguarda l'organizzazione. Settesoli ha un ottimo team ma in una ottica di sviluppo dobbiamo cominciare a lavorare alle nuove generazioni. Si vince con la prima squadra ma anche con panchine ricche di promesse».

SETTESOLI ORMAI È UNA DELLE PRINCIPALI AZIENDE SICILIANE. UN ONORE MA ANCHE UNA RESPONSABILITÀ. «Una azienda di successo può generare molti effetti positivi. Primo distribuire reddito sul territorio favorendo la nascita di nuove iniziative. Secondo essere modello per altre iniziative (anche non agricole). Poi la Settesoli può guidare lo sviluppo di turismo enogastronomico di livello medio alto e la crescita di strutture turistiche di qualità. Infine, una azienda che opera nel mondo porta cultura in senso lato al territorio ed influenza la crescita delle classi dirigenti e dei giovani. Sta avvenendo e.spero di poter fare la mia parte per accelerare questo sviluppo virtuoso».

lunedì 23 gennaio 2012

Gaetano Armao versus Lirio Abbate

Gaetano Armao
Lirio Abbate (L’Espresso)

 


                 
         Vs








Gaetano Armao Vs Lirio Abbate: L'ho voluto sintetizzare così quello che sta avvenendo fra i due. Un batti e ribatti di accuse e controaccuse scritte per mano di due che, tempo fa, erano persino parenti.
Qual'è il motivo della controversia?
Gaetano Armao si è ritrovato fra le pagine dell'ultimo numero de L'Espresso per un presunto “uso disinvolto” dell’auto blu assegnatagli dalla Regione Sicilia. L'articolo, a firma di Lirio Abbate (suo ex cognato), riporta che l'assessore regionale all'Economia avrebbe adoperato la macchina di servizio per accompagnare la sua compagna, un giudice.
Cosa mi spinge a pubblicare le dichiarazioni dei due? In un certo senso è lo stesso assessore che mi spinge a farlo. Lo fà quando egli stesso scrive - nella dichiarazione che riporto di seguito - "pagherà Abbate ma anche tutti coloro che propaleranno la sua diffamazione". Avendone letto i contenuti solo adesso ritengo, per il sacrosanto diritto di replica, di doverne dare immediata divulgazione. Per tale motivo, pubblicherò anche i commenti del giornalista Abbate rilasciati sul suo profilo personale facebook.
Il verdetto finale, come è giusto che sia, lo lascio al tribunale di competenza. A voi lettori, invece, lascio le dichiarazioni dei due 'belligeranti' e la libertà di decidere di "chi ha sbagliato nel fare cosa".

Le dichiarazioni ....

Liberalizzazioni: Le principali novità per la professione forense

Con il decreto sulle liberalizzazioni sono state abrogate le tariffe delle professioni regolamentate. L'Avvocato dovrà fornire al potenziale cliente tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili per l'espletamento dell'incarico fornendo un preventivo. Il compenso per le prestazioni professionali dovrà essere pattuito per iscritto.
I neo-laureati potranno svolgere il tirocinio o la pratica, finalizzati all'iscrizione negli albi professionali, nel corso dell'ultimo biennio di studi per il conseguimento del diploma di laurea specialistica o magistrale.

E' quanto prevede il decreto sulle liberalizzazioni approvato dal Consiglio dei ministri nella riunione del 20 gennaio 2012, il quale ha modificato le professioni regolamentate.

Di seguito il testo dell’Art.9 - Disposizioni sulle professioni regolamentate:
  1. Sono abrogate le tariffe delle professioni regolamentate nel sistema ordinistico.
  2. Ferma restando l'abrogazione di cui al comma 1, nei caso di liquidazione da parte di un organo giurisdizionale, il compenso di professionista è determinato con riferimento a parametri stabiliti con decreto del ministro vigilante.
  3. Il Compenso per le prestazioni professionali è pattuito per iscritto al momento del conferimento dell'incarico professionale. Il professionista deve rendere noto al cliente il grado di complessità dell'incarico, fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento alla conclusione dell'incarico e deve altresì indicare i dati della polizza assicurativa per i danni provocati nell'esercizio dell'attività professionale. In ogni caso la misura del compenso, previamente resa nota al cliente con preventivo scritto, deve essere adeguata all'importanza dell'opera e va pattuita in modo onnicomprensivo. L'inottemperanza di quanto disposto nel presente comma costituisce illecito disciplinare del professionista.
  4. Sono abrogate le disposizioni vigenti che per la determinazione del compenso del professionista, rinviano alle tariffe dì cui al comma 1.
  5. La durata del tirocinio previsto per l'accesso alle professioni regolamentate non potrà essere superiore a diciotto mesi e per i primi sei mesi, potrà essere svolto, in presenza di un'apposita convenzione quadro stipulata tra i consigli nazionali degli ordini e il ministro dell'Istruzione, università e ricerca, in concomitanza col corso di studio per il conseguimento della laurea di primo livello o della laurea magistrale o specialistica. Le disposizioni del presente comma non si applicano alle professioni sanitarie per le quali resta confermata la normativa vigente.
  6. All'articolo 3, comma 5, del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito con modificazioni dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, sono apportate le seguenti modificazioni: a) alla lettera c), il secondo, terzo e quarto periodo sono soppressi; b) la lettera d) è soppressa.

domenica 22 gennaio 2012

Sicilia, auto blu per accompagnare la fidanzata magistrato: è bufera sull’assessore Armao

L'uso improprio del mezzo d'ordinanza - con tanto di autista e lampeggiante - rivelato da l'Espresso. Il titolare del Bilancio regionale è un fedelissimo del governatore Raffaele Lombardo, ma dice di essere un tecnico. Il suo nome è stato fatto più volte - e da tutti i partiti - come candidato sindaco di Palermo.


La Regione Sicilia gli ha messo a disposizione una potente auto blu con autista e lampeggiante. Lui, però, a volte rinuncia ad usarla, preferendo spedirla in giro per accompagnare la fidanzata nel centro di Palermo: un modo elegante per evitarle noiose file nel traffico e fastidiose perdite di tempo in cerca di un parcheggio. L’atto di galanteria tutto a spese dei contribuenti è di Gaetano Armao, assessore al Bilancio che da quattro anni è un fedelissimo di Raffaele Lombardo nei vari ribaltoni del governo regionale siciliano. La distinta signora bionda – scoperta da l’Espresso mentre veniva accompagnata in giro dall’autista pagato dalla Regione – è invece Giuseppa Lara Bartolozzi, 43 anni, compagna di Armao e magistrato della sezione fallimentare del Tribunale di Palermo.

La dottoressa Bartolozzi, quindi, in quanto magistrato dovrebbe ben sapere che l’utilizzo di quel mezzo non dovrebbe esserle consentito. E dovrebbe saperlo bene anche Armao, che in quanto esperto avvocato amministrativista è stato chiamato ad amministrare i conti dell’isola, non certo floridi. Ed è proprio per sanare questi conti che negli ultimi tempi il governatore Lombardo, incalzato dai giornali, ha deciso di dichiarare guerra agli sprechi: niente più Audi A6 per gli assessori, ma soltanto Audi A4, berline più piccole, che ai contribuenti costano ‘al massimo’ 35 mila euro. Armao però finora non ha voluto rinunciare ai suoi atti di galanteria. Anzi, in certi casi avrebbe addirittura utilizzato l’auto blu con autista per accompagnare a casa la tata della figlia.

Già consulente e consigliere di Gianfranco Miccichè, ex console onorario del piccolo stato del Belize (incarico che gli garantisce ancora oggi un parcheggio riservato sotto casa), custode giudiziario dei beni di Stefano Ricucci, Armao ci tiene a sottolineare spesso la sua lontananza dalla politica. “Io sono un tecnico” ripete sempre nelle sue uscite pubbliche come custode del bilancio regionale. Un tecnico che piace a tanti, a tutti. Piace talmente tanto da essere considerato il possibile candidato a sindaco di Palermo praticamente di tutte le possibili alleanze elettorali: un giorno lo candiderebbero il Pd e l’Mpa, un altro il Terzo polo, un altro ancora lo appoggerebbe volentieri il centrodestra e l’Udc. Un tecnico trasversalissimo. Che nonostante abbia assunto dal 2008 l’incarico di assessore regionale non ha rinunciato nel frattempo a difendere da avvocato i suoi clienti nelle cause contro la Regione Sicilia, ovvero contro lo stesso ente che gli paga l’unico stipendio (11mila euro al mese) che dichiara. Addirittura come legale di una società di energia è arrivato a fare causa all’assessorato ai Beni Culturali, che aveva negato la realizzazione di un parco eolico a Caltanissetta. Assessorato che Armao ha guidato ad interim nel 2009: in quel caso quindi l’avvocato galante che spedisce l’auto blu a fare da scorta alla compagna è riuscito nell’intento di farsi causa da solo.
Fonte: ilfattoquotidiano.it/

Ticket Regione Sicilia 2012 nuove regole esenzione reddito

Sanità Sicilia, Assessorato Salute: nuove regole ticket ed esenzioni
Da oggi entrano in vigore i nuovi ticket sanitari. In tema di esenzione per le prestazioni mediche, farmaceutiche e specialistiche ambulatoriali, anche la Sicilia si adegua, dunque, a tutte le altre regioni italiane. La nuova legge regionale, approvata dall'Ars il mese scorso e pubblicata ieri sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana, prevede l'esenzione basata sull'età e sul reddito complessivo del nucleo familiare.

È abolito, dunque, il sistema indicatore Isee (Situazione economica equivalente).
  • Saranno esentati i soggetti di età inferiore a 6 anni o superiore a 65 anni, appartenenti a un nucleo familiare con reddito complessivo non superiore a 36.151,98 euro (codice E01);
  • disoccupati e loro familiari a carico appartenenti a un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 in presenza del coniuge e di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico (E02);
  • titolari di assegno sociale (ex pensione) e loro familiari a carico (E03); 
  • titolari di pensione al minimo di età superiore a 60 anni e loro familiari a carico, appartenenti a un nucleo familiare (nucleo familiare fiscale*) con reddito complessivo a 8.263,31, incrementato fino a 11.362,05 in presenza del coniuge e di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico (E04). 
*il nucleo familiare fiscale comprende: il coniuge non legalmente ed effettivamente separato e le persone a carico per le quali spettano le detrazioni per carichi di famiglia in quanto titolari di un reddito non superiore ad € 2.840,51 (il reddito da considerare si riferisce all’anno 2011)

È prevista una fase transitoria fino al 30 aprile 2012, in cui i soggetti che ritengono di rientrare tra le categorie esentate potranno ricorrere alla autocertificazione apponendo - all'atto della erogazione della prestazione sanitaria - una firma nell'apposito spazio della ricetta (cosa che non sarà più possibile dall'1 maggio). Gli utenti potranno accertare se il proprio nominativo è contenuto nell'elenco dei soggetti esenti sul Sistema Tessera Sanitaria, richiedendo la verifica al proprio medico di medicina generale (Mmg) o pediatra di libera scelta (Pls) o rivolgendosi al distretto sanitario di appartenenza. Per verificare le condizioni di esenzione del proprio assistito, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta dovranno utilizzare l'elenco disponibile sul sistema tessera sanitaria (portale Sogei) o richiedere l'elenco degli esenti all'Asp competente.

sabato 21 gennaio 2012

L’Open Source nella Pubblica Amministrazione

Con la manovra finanziaria "Salva Italia", del governo Monti, le Pubbliche Amministrazioni avranno l'obbligo di considerare anche l'Open Source (Software Libero) tra le possibili scelte.
È stato approvato, in commissione Bilancio e Finanze della Camera, un emendamento che obbliga le Pubbliche Amministrazioni a valutare l'uso di software libero nei loro bandi di gara. Il Fautore della battaglia è stato il radicale Marco Beltrandi con il segretario di Agorà Digitale Luca Nicotra. E' bene precisare che la legge approvata non costituisce un obbligo ma amplia semplicemente le possibilità di scelta.

L'articolo
articolo 29-bis - Introduzione dell'impiego di software libero negli uffici pubblici per la riduzione dei costi della pubblica amministrazione: La lettera d) del comma 1 dell'articolo 68 del codice dell'amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, è sostituita dalla seguente:
«d) acquisizione di programmi informatici appartenenti alla categoria del software libero o a codice sorgente aperto;».

Si tratta di un passo importante, considerando il fatto che prima di oggi il Software Libero non veniva neanche considerato. Molti sperano che questo sia solo un passo verso l' utilizzo esclusivo di Software Libero presso gli Uffici Pubblici. L’adozione di software libero, ricordano i promotori, significa maggiore libertà dello scambio dei contenuti immateriali, libera circolazione della conoscenza, del know-how e più in generale delle informazioni. E si inserisce nella linea del governo Monti per il contenimento della spesa pubblica.

Attualmente lo Stato Italiano utilizza principalmente software Microsoft che richiedono una licenza da pagare. Per esempio, per un computer in una scuola si spendono circa 100 euro solo per i programmi (Windows ed Office). L’open source, invece, funziona come gli altri sistemi ma è gratuito. Si calcola che il passaggio da Microsoft Office a OpenOffice (open source), su 4500 computer in media, possa comportare un risparmio di circa un milione di euro.
Un esempio pratico: La Provincia di Bolzano (vedi filmato Report) con circa 500.000 abitanti risparmia (solo per il pubblico) oltre 1.000.000 di euro l’anno. La Regione Sicilia ha circa 5.000.000 di abitanti, quindi, solo per il pubblico si potrebbe risparmiare anche 10.000.000 di euro l’anno.

Certo, ritengo che non sarà per niente facile formare i tanti dipendenti spesso poco propensi alle novità tecnologiche, però, si potrebbe quantomeno iniziare con l'uso di OpenOffice (alternativa gratis al pacchetto Microsoft Office), di GIMP (alternativa gratis a Photoshop) o di Pdf Creator (alternativa gratis al famoso Acrobat di Adobe).

 "Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare". Winston Churchill.

venerdì 20 gennaio 2012

Sciopero Sicilia: le richieste di Forza d’Urto

Il Movimento Forza d’Urto si propone di restituire fiducia e dignità ai Siciliani e a tal fine volendo rilanciare l’economia dell’Isola chiede al Governo Regionale e Nazionale di voler intervenire su una serie di punti, sulla base delle necessità comuni e specifiche delle Categorie che il Movimento rappresenta.

Questo è l’elenco sottoposto al presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo che a sua volta sottoporrà quelle di competenza nazionale al presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti.
  1. Defiscalizzazione del Carburante. 
  2. Miglioramento e tutela del tenore di vita e delle condizioni generali delle Famiglie insistendo su una riforma sul controllo dei costi fissi delle utenze ed i bisogni fondamentali (metano, acqua, energia elettrica).
  3. Rilascio del DURC anche in presenza di pendenze che verranno regolarizzate con un piano di rientro (SERIT, EMPAIA, INPS) in anni 10, con interessi legali e senza spese aggiuntive (sanzioni accessorie – diritti di notifica – interessi per tardato pagamento).
  4. Abolizione dell’IMU sui fabbricati rurali ed insediamenti produttivi che interessano il prodotto locale.
  5. Dotare la CRIAS di maggiori risorse finanziarie da destinare al mondo agricolo e delle PMI.
  6. No agli interessi usurai della Serit, sanzioni accessorie – diritti di notifica – interessi per tardato pagamento e blocco per due anni delle cartelle esattoriali. 
Per le Categorie della Produzione Agricola: 
  1. Arginare con leggi che limitino le strategie commerciali messe in atto dalla GDO che fa cartello nei confronti di un’offerta frazionata ed a tutela del consumatore pensare anche ad un ricarico massimo ammissibile.
  2. Leggi ferree per scongiurare il taroccamento dei prodotti e conseguente intenso monitoraggio della Guardia di Finanza sui traffici merci alle frontiere ed ai porti.
  3. Applicazione di una tassa per chilogrammo agli importatori di ortofrutta e prodotti ittici, devolvendo tale introito ad un fondo di riserva per l’agricoltura italiana e la pesca.
  4. Abolizione degli sconti che la grande distribuzione richiede alle imprese commerciali che la riforniscono, e pagamenti più celeri secondo il modello francese.
  5. Perequazione dei maggiori costi di produzione che sostengono le aziende agricole siciliane.
  6. Erogazione immediata di tutte le spettanze delle calamità naturali ad oggi accertate ed in mancanza di fondi, la creazione di una carta di credito per compensare tasse, Inps ed energia elettrica.
  7. Istituire una legge in base alla quale nei supermercati si limiti ad un massimo del 50% la presenza di prodotti ortofrutticoli ed ittici di provenienza non siciliana.
  8. Applicazione di una tassa su “cibi spazzatura” ed introduzione della TAXA SODA applicata in Francia ed altri paesi.
  9. Allineamento in relazione agli oneri previdenziali con gli altri Stati Europei, circa 5 Euro al giorno per agricoltura, pesca e cassa edile. 
Per la Categoria trasporto e logistica: 
  1. Abbattimento dei costi autostradali.
  2. Abbattimento dei costi di attraversamento dello Stretto per continuità territoriale per le Imprese Siciliane (e per tutti i Residenti).
  3. Allineamento dell’imposta sulle immatricolazioni rispetto alle Regioni Italiane a Statuto speciale.
  4. Oltre allo stanziamento di Euro 30 milioni dell’ecobonus per l’anno 2010, si chiede l’ulteriore stanziamento per l’anno 2011 per un importo di Euro 70 milioni.
  5. Individuazione di una Zona Franca.
  6. Vigilanza sull’applicazione dei costi minimi di sicurezza sulla base dell’art. 83 bis. 
Per la Categoria Pesca e Marineria: 
  1. Caro Gasolio.
  2. Defiscalizzazione carburante e olio motore.
  3. Carburante ritorni ad essere dotazione di bordo.
  4. Approccio migliore alla normativa per l’aumento dell’Iva al 21% sul pescato, anziché defiscalizzare.
  5. A vantaggio della piccola pesca chiedere che la Regione Sicilia applichi il suo statuto autonomo a chiedere la gestione delle licenze entro le 12 miglia.
  6. Leggi e normative – le nuove assurde ed inconcepibili normative U.E. – Leggi, D.M. e Leggi Regionali che sono sempre più restrittive sull’utilizzo degli attrezzi e delle zone di pesca.
  7. Tonno Rosso – come si pensa di affrontare le problematiche relative alla cattura accidentale del tonno rosso da parte della piccola pesca inerenti lo sbarco assistito.
  8. Pesce Spada – come si pensa di affrontare la proposta ICCAT di sottoporre a TAC la cattura del pesce spada.
  9. Pesche speciali.
  10. Che il Governo Regionale si faccia promotore della necessità della pesca con il Governo Nazionale e Comunitario.
L’Aias interrompe la protesta, ma i Forconi proseguono ad oltranza.
Alla mezzanotte di oggi, 20 gennaio, gli autotrasportatori dell’Aias interromperanno la protesta iniziata lunedì scorso, così come comunicato alla Commissione di Garanzia Sciopero.
Non si fermeranno invece gli autotrasportatori indipendenti e gli altri aderenti al gruppo Forza d’urto che hanno deciso la protesta ad oltranza.

giovedì 19 gennaio 2012

Il turismo passa anche dal web

Lucrezio, poeta latino, secoli prima aveva definito la Sicilia: "Grande regione per molte stupende bellezze a vederla … ".

Il geografo arabo Idrisi, nato a Ceuta in Spagna nella prima metà del XII sec., che per incarico del re normanno Ruggero II compose il primo trattato di geografia completo di carte illustrative dell’isola e del bacino del continente italiano, la descrisse così: " … E’ la gemma del secolo per pregi e bellezze; lo splendore della natura, il complesso edilizio ed il remoto suo passato ne fanno un paese veramente unico (…) si tratta di un’isola dai fulgidi destini, con vaste regioni, numerosi paesi, infinite bellezze e pregi rilevanti tanto che se noi cercassimo di computarne partitamente i meriti e di discorrere delle sue condizioni paese per paese, ci troveremmo di fronte ad una impresa tanto ardua quanto malagevole".

Chissà se il lettore "alloctono" resterà ammaliato da queste belle citazioni tanto da scegliere la Sicilia come prossima destinazione di viaggio. Secondo voi, son stato bravo a promuovere la mia terra? Ma in realtà, quale strumento usa il turista (internauta) per scegliere e programmare le proprie vacanze? Semplice, il web!

Secondo quanto emerso di recente dalla 4a edizione di Buy Tourism Online, il 95% degli utenti del Web sceglie la Rete per decidere in quale posto andare e dove alloggiare.
L'hanno ben capito i catanesi che, nel 2011, hanno vinto il Premio Web Italia come miglior portale italiano di promozione turistica con il sito www.city-maps.it. Il progetto, patrocinato dalla Provincia di Catania, garantirà uno strumento di promozione turistica accattivante offrendo proposte di viaggio ‘non convenzionali' attirando l'attenzione dei più giovani anche attraverso i social network.

Riusciremo ad imitarli? Quale strumento usa la nostra Provincia di Agrigento per promuovere il turismo?

Il futuro del turismo è nell'innovazione!
Giacomo Lanzarone

mercoledì 18 gennaio 2012

Patto dei Sindaci, nasce il Premio A+CoM per i migliori PAES

Il PAES (Piano di Azione Energia Sostenibile) è il principale strumento a disposizione delle amministrazioni locali per ridurre i consumi energetici e promuovere le energie rinnovabili. I migliori PAES saranno premiati a maggio, a Firenze, in occasione di Terrafutura, la mostra-convegno internazionale di buone pratiche di vita, di governo e d’impresa verso un futuro equo e sostenibile.

Sono oltre 1600 i Comuni italiani che hanno aderito al “Patto dei Sindaci”, impegnandosi a presentare, entro un anno, un Piano di Azione Energia Sostenibile. Nasceranno quindi nei prossimi anni centinaia di Piani che si configureranno come strumento essenziale per programmare, su scala urbana, il condiviso obiettivo europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020.
Per questo, il Piano di Azione Energia Sostenibile (PAES) è una delle azioni più importanti che un'amministrazione locale può mettere in campo come primo passo per superare l’impiego delle energie fossili e far diventare, il proprio, un territorio low carbon capace di futuro.

Riducendo i consumi energetici, promuovendo le energie rinnovabili e incentivando l'adozione di comportamenti virtuosi (dal trasporto pubblico alla raccolta differenziata dei rifiuti), per favorire, con l'adozione di concrete ed efficaci politiche di prossimità, la transizione verso un territorio a basso contenuto di emissioni di carbonio.

Per incoraggiare e stimolare le amministrazioni comunali a dotarsi di Piani che siano strumenti di lavoro ambiziosi, qualificati e operativi, Alleanza per il Clima Italia e Kyoto Club promuovono il nuovo Premio A+CoM, che selezionerà ogni anno i 4 “migliori” PAES elaborati e deliberati, nei 12 mesi precedenti, nell’ambito del Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors). “Vincitori” che verranno premiati a Firenze, in occasione di Terrafutura: eccellenze sotto i riflettori in una kermesse pensata e promossa proprio per valorizzare gli esempi più innovativi di politiche pubbliche “lungimiranti” e sostenibili. Alla prima edizione del Premio A+CoM potranno partecipare gli Enti locali che hanno approvato nel 2010 o 2011 il proprio Piano di Azione Energia Sostenibile, e che l'hanno presentato alla Commissione Europea: c'è tempo fino al 9 marzo per partecipare (per informazioni sulle modalità e i dettagli del regolamento si può consultare il sito www.climatealliance.it).

Per poter partecipare, nell'elaborazione dei loro PAES i comuni devono aver previsto azioni concrete nel settore municipale (analizzando ed efficientando in primis gli edifici e le strutture comunali) e in quelli del settore residenziale, del terziario e del trasporto, considerati campi di intervento fondamentali per una politica di riduzione della CO2 che sia realmente efficace. Allo stesso tempo, il Piano deve includere anche interventi concreti in almeno tre degli altri ambiti, ugualmente essenziali: produzione locale di energia, pianificazione territoriale, acquisti pubblici, coinvolgimento della cittadinanza, degli stakeholder e del settore produttivo. I Piani saranno valutati da un comitato tecnico e da uno scientifico, quest’ultimo composto da: Mario Agostinelli, presidente associazione Energia Felice; Stefano Caserini, docente Politecnico di Milano; Annalisa Corrado, direttore tecnico AzzeroCO2; Antonio Lumicisi, coordinatore campagna SEE-Italia, Ministero dell’Ambiente; Massimo Scalia, docente Università La Sapienza di Roma; Karl-Ludwig Schibel, Alleanza per il Clima Italia; Gianni Silvestrini, direttore scientifico Kyoto Club; Maria Rosa Vittadini, docente Università IUAV; Silvia Zamboni, giornalista ambientale; Edoardo Zanchini, vicepresidente Legambiente.

Fonte: ecodallecitta.it

Sicilia, costituito il Distretto Turistico Tematico dei Vini e dei Sapori

Menfi, insieme al comune di San Vito lo Capo, diventa comune guida del turismo enogastronomico in Sicilia.

Un importante riconoscimento per la città di Menfi: infatti, la Regione Siciliana ha approvato il “Distretto Turistico Tematico dei Vini e dei Sapori” ed i due comuni siciliani che hanno conseguito i risultati più’ significativi nel settore del turismo del vino e della gastronomia sono a capo di quel fenomeno che ormai si va sempre più consolidando a livello mondiale che è il turismo enogastronomico.

Tutto ciò consentirà di potenziare il settore turistico locale attraverso sia finanziamenti mirati che interventi di promozione. Inoltre, di estrema importanza è la qualità del partenariato quale la partecipazione dell’Airgest la societa’ aeroportuale dell’aeroporto di Trapani Birgi e tutte le strade del vino siciliane coprendo cosi’ tutto il settore dell’enoturismo siciliano. Nella giornata di ieri si e’ costituito il consiglio di amministrazione del distretto di cui Michele Botta è vice presidente.

Fonte: menficambia.net

lunedì 16 gennaio 2012

Comune di Menfi: Consiglio Comunale del 17/01/2012




Il Consiglio Comunale di Menfi è convocato in seduta ordinaria per il giorno 17/01/2012 – ore 20,00 presso il salone del bassorilievo Torre Federiciana Piazza V. Emanuele.

Potete seguire la diretta dei lavori su Rmk dalle ore 20.





I punti all’ordine del giorno sono:
  1. Approvazione verbali sedute precedenti - Rettifica verbale deliberazione C.C. n.52 del 18/11/11;
  2. Approvazione Conto Consuntivo anno 2010 dell'Istituzione Culturale " Federico II ";
  3. Indirizzi per la redazione del Piano Energetico Ambientale del Comune di Menfi;
  4. Modifica del PEAC in funzione degli indirizzi, approvati in Consiglio Comunale;
  5. Causa Civile Palminteri Calogero c/Comune di Menfi. Riconoscimento debito fuori bilancio sentenza della Corte Di Appello di Palermo n° 1122/2008;
  6. Approvazione schema di nuovo Regolamento per la disciplina della Videosorveglianza nel territorio Comunale di Menfi;
  7. Presa atto deliberazione della Corte dei Conti - Sezione Regionale di controllo per la Regione Siciliana - n. 166/PRSP - Rendiconto 2009 - Adozioni eventuali misure correttive;
  8. Riconoscimento debito fuori bilancio per pagamento parcella avv. Carmen Luisa Pendola ricorso al TAR-Sicilia Meli Giuseppe e Meli Orsola;
  9. Riconoscimento debito fuori bilancio per pagamento parcella avv. Gagliano Leonardo causa Bono Margherita c/Comune di Menfi;
  10. Riconoscimento debito fuori bilancio per pagamento parcella avv. prof. Salvatore Pensabene Lionti vertenza Edilcostruzioni S.p.A/Comune di Menfi;
  11. Riconoscimento debito fuori bilancio per pagamento parcella avv. prof. Salvatore Pensabene Lionti vertenza Mauceri Sutera Antonina, Mauceri Giuseppe Antonio Salvatore e Mauceri Giulia c/Comune di Menfi;
  12. Riconoscimento debito fuori bilancio per pagamento parcella avv. Barbera Michele ricorso al TAR Ferrantelli Crispino c/Comune di Menfi;
  13. Riconoscimento debito fuori bilancio per pagamento parcella avv. Gagliano Leonardo causa Comune di Menfi/fall. Edilcostruzioni S.p.A;
  14. Interrogazioni.

    Palermo, si dimette il sindaco Diego Cammarata

    Palermo - Il sindaco Diego Cammarata si è dimesso dalla sua poltrona. L’annuncio è stato dato in una conferenza stampa a Villa Niscemi.
    “Non me ne vado – ha detto – perchè mi sono stancato di fare il sindaco, questa è una sciocchezza. Ma è un atto di amore e responsabilità per questa città”.

    L’ormai ex primo cittadino ha aggiunto che “le mie dimissioni erano previste per il 2 gennaio, ma ho preferito attendere la documetazione relativa al Patto di stabilità interna del Comune. In questi 10 anni non ho mai pensato di dimettermi. Ringrazio Angelino Alfano e soprattutto il presidente Silvio Berlusconi che mi sono sempre stati vicini”. “Mi sono dimesso perchè siamo in campagna elettorale” ha aggiunto Cammarata riservando una stoccata nei confronti del governatore Raffaele Lombardo il quale “non ha mai rispettato nulla per Palermo e potrebbe essere ancora più ostile”. “Con la nomina del commissario Lombardo – ha proseguito – dovrà assumersi la responsabilità di Palermo: io passo la mano lasciando i conti in ordine”. “Io non intendo dare alibi a nessuno neanche al consiglio comunale” il cui comportamento è stato “ignobile e vergognoso”. “Non poter governare è mortificante” ha proseguito Cammarata aggiungendo che “non volevo lasciare alcuna vicenda in sospeso come i 45 miliardi di euro di Gesip. Il Comune di Palermo – ha ribadito – non ha problemi di liquidità e di cassa”. “Abbiamo rispettato il Patto di stabilità per 10 anni e ne vado fiero. Vado a testa alta guardando in faccio avversari e non. Torno a fare l’avvocato e a pensare alla mia famiglia”

    La Regione nei prossimi giorni nominerà un Commissario straordinario che guiderà il Comune alle prossime elezioni amministrative. 

    Pdl+Udc di nuovo insieme? Forse sì.
    Fonti autorevoli sussurano che le dimissioni di Cammarata rientrano nella strategia di Angelino Alfano e Renato Schifani in vista della prossima tornata elettorale. In sostanza il duo pidiellino ha chiesto a Cammarata di fare un passo indietro in cambio di un posto di sottogoverno. L'obiettivo è quello di far dimenticare, con qualche mese d'anticipo, la pessima gestione della città proponendo un candidato stimato dai cittadini palermitani. Il favorito per la poltrona di futuro sindaco sembra essere l'attuale rettore dell'Università di Palermo, Roberto Lagalla, sul quale convergerebbe anche l'Udc di Casini.

    Sicilia bloccata dal Movimento dei Forconi

    E’ scattato a mezzanotte ‘bisonte selvaggio’ in Sicilia.

    Fino al 20 gennaio gli autotrasportatori dell’AIAS e i produttori agricoli del “Movimento dei Forconi” presidieranno le arterie e gli snodi cruciali per i trasporti. L’aumento del costo del carburante, la mancanza di regolamentazione dei pagamenti della committenza, il cartello imposto dalle compagnie assicurative e una rete infrastrutturale inadeguata sono le ragioni della protesta, alla base anche della nascita del Movimento ‘Forza d’urto’.

    "Noi stiamo soffrendo di più rispetto al resto d’Italia perchè siamo periferici. Abbiamo più volte chiesto l’intervento dello Stato in maniera da non allontanarci ulteriormente dall’Europa, ma non siamo stati ascoltati. Il nostro è uno sciopero spontaneo che non vuole produrre un eccessivo caos e che ci auguriamo vedrà l’adesione di tutti i siciliani. Ma è necessario perchè ormai siamo con le spalle al muro. Non ci saranno le situazioni che si sono venute a creare nel 2000. Noi non vogliamo danneggiare nessuno. Ci fermiamo solo per il bene della Sicilia.

    “Siamo stanchi – aggiunge il leader del Movimento dei Forconi, Mariano Ferroperche’ questa terra potrebbe essere ricca e invece continuiamo tutti a soffrire. Abbiamo chiesto al governo, a tutti i governi, di ascoltarci: nulla. Adesso speriamo che con questa protesta abbiano un pizzico di attenzione nei nostri confronti. presidente dell’Aias Giuseppe Richichi".

    Unione dei Comuni Terre Sicane, la lettera di dimissioni di Saverio Ardizzone

    La lettera di dimissioni del Dott. Saverio Renato Ardizzone da Presidente del Consiglio dell'Unione dei Comuni Terre Sicane.

    "Premesso che negli ultimi anni e fini a ieri, l’azione dell’Unione è stata rallentata dalla volontà politica di alcuni sindaci che non trasferivano le somme dovute,- ha scritto nella lettera di dimissioni – da sindaci che non agevolano l’efficiente svolgimento dei servizi e che poi revocano gli stessi quali quelli di polizia municipale, stipendi e paghe per citarne alcuni. Considerato che si delineava nello scenario politico locale un disimpegno generale nei confronti del progetto dell’Unione e si prefigurava lo scioglimento dell’Ente.
    Con l’elezione di Impastato a supersindaco, sembrava che si aprisse una nuova fase politica di rilancio e di condivisione dell’azione amministrativa, in quest’ottica sono stato eletto a Presidente del Consiglio delle Terre Sicane, con la condivisione dei singoli comuni in prospettiva del rilancio dell’attività dell’Unione – continua Ardizzone - condividendone obiettivi e strategie. Constatato che alcuni sindaci vorrebbero far prevalere presunte posizioni di dominio per tentare di frenare la nuova fase di condivisione e per tentare di risolvere le beghe interne ai singoli comuni – conclude - ho rassegnato le proprie dimissioni dal ruolo di Presidente del Consiglio delle Terre Sicane."

    domenica 15 gennaio 2012

    Saverio Ardizzone si dimette da Presidente del Consiglio dell'Unione dei Comuni Terre Sicane

    Da ieri il dott. Saverio Renato Ardizzone, consigliere comunale dell'Mpa di Menfi, non è più il Presidente del Consiglio dell'Unione dei Comuni Terre Sicane.

    Il dott. Ardizzone, eletto all'unanimità il 24 novembre 2011, ha infatti rassegnato le proprie «dimissioni irrevocabili» da Presidente del Consiglio dell'Ente sovracomunale.

    Si vocifera, da parte di persone ben informate, che l'uscita di scena sia dovuta ad una non condivisione di scelte politiche ed amministrative legate, probabilmente, anche alle nuove nomine di assessori.

    venerdì 13 gennaio 2012

    Sicilia, cellulare gratis per deputati, parenti e amanti

    Per un'intera legislatura, dal 2001 al 2006, ben 700 persone hanno usufruito delle schede telefoniche pagate dall'Assemblea regionale siciliana, date ai deputati dell'Ars, che a loro volta le hanno girate ad amici, parenti e persino a qualche amante. La truffa sarebbe durata anche per un periodo successivo al 2008 (per molti a mandato scaduto), anno in cui il presidente dell'Assemblea siciliana, Francesco Cascio, insospettito dalla richiesta della Tim di avere 300 mila euro per chiamate effettuate tra il 2007 e il 2008, bloccò tutto.

    INDAGA LA PROCURA - Adesso la Procura - secondo quanto scrive Repubblica sull'edizione locale di Palermo - indaga sulla vicenda, scoperta per caso dai carabinieri di Monreale che stavano investigando su altro: alcuni contatti telefonici di Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo. Il Pm Gaetano Paci e l'aggiunto Leonardo Agueci hanno già sentito alcuni dirigenti dell'Ars.

    350 EURO AL MESE PER LE TELEFONATE - I 90 deputati dell'Ars, le cui indennità sono equiparate a quelle dei senatori, hanno in busta paga un rimborso mensile di 350 euro per le telefonate, "ma ancora oggi - dice Cascio - stiamo cercando di capire a chi erano state date quelle schede, perchè alcuni deputati non ci hanno mai risposto".

    Fonte: affaritaliani.libero.it

    giovedì 12 gennaio 2012

    Menfi, Giudice di Pace: ufficio a rischio chiusura

    Figura chiave per numerosi cittadini che lo sommergono delle richieste più impensate, il giudice di pace di Menfi rischia di scomparire nel 2012 per il ridimensionamento, previsto dal precedente Governo e portato avanti dall'attuale, di tutti gli uffici giudiziari delle sezioni distaccate. E' la conseguenza della legge 14 settembre 2011 n. 148 o meglio conosciuta come «riforma giudiziaria».
    L'unica possibilità di sopravvivenza è demandata ai Comuni che dovrebbero accollarsi tutte le spese, gestionali e del personale amministrativo. A Menfi, nell'attuale ufficio, oggi operano: un cancelliere, un operatore giudiziario, un ausiliario.

    Il sindaco di Bivona, Giovanni Panepinto (PD), sceso sul piede di guerra già da molto tempo, ha dichiarato che manterrà in vita il proprio ufficio. Cosa succederà a Menfi ?!?


    La lettera dell'avvocato Giuseppe Avona


    Avv.ti con Studi nei Comuni di:
    Menfi - Santa Margherita di Belice - Sambuca di Sicilia - Montevago

    Ai Sigg.ri Sindaci dei Comuni di:
    Menfi - Santa Margherita di Belice - Sambuca di Sicilia - Montevago -

    Menfi li 09.01.2012

    I sottoscritti Avv.ti, considerato che la Legge delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli Uffici Giudiziari (art. 1 bis) prevede alla lettera L) la riduzione degli Uffici del Giudice di Pace dislocati in sede diversa da quella circondariale; Che alla lettera O) del suddetto articolo prevede che, entro 60 giorni dalla pubblicazione degli Uffici di Giudice di Pace da sopprimere, gli Enti locali interessati possono richiedere ed ottenere il mantenimento degli Uffici del Giudice di Pace con competenza sui rispettivi territori, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento ed erogazione del servizio di Giustizia, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo che sarà messo a disposizione dagli enti medesimi, con la presente chiedono ai rispettivi Sindaci di attivarsi al fine di mantenere in essere l´Ufficio del Giudice di Pace di Menfi, che allo stato offre un locale idoneo al fabbisogno.

    Belìce, “La ricostruzione del Belice tra pianificazione e utopia – Gennaio 1968 Gennaio 2012″

    Nell’ambito delle iniziative organizzate dai comuni della valle del Belice, sabato 14 si terrà a Menfi un convegno dal titolo “La ricostruzione del Belice tra pianificazione e utopia“.
    A distanza di 44 anni la ricostruzione della Valle del Belice non è stata ancora completata, non per incapacità delle comunità locali ma, per come hanno più volte sancito gli atti delle Commissioni Parlamentari che si sono ciclicamente occupate delle vicende, per la mancanza di risorse, erogate in misura largamente inferiore a quanto stanziato per altri simili tragici eventi. L’obiettivo oggi, è quello di ottenere, se non pretendere, puntuali risposte in modo da dare certezze e rapidità alle condizioni di recupero ambientale, edilizio e urbanistico e ripristinare di conseguenza tutte quelle strutture in grado di assicurare ai cittadini della Valle del Belice una normale ed agevole fruizione delle loro città e dei loro territori.
    Si tratta di un atto di giustizia nei confronti di quelle popolazioni costrette a vivere nell’attesa di una definitiva risposta per chiudere una volta per tutte il doloroso capitolo della ricostruzione. Siamo stati costretti, per tre generazioni, a vivere nella precarietà per colpa di risorse mancate o di risorse assegnate con il contagocce fino a subire la vergogna di essere chiamati “professionisti del terremoto”.Oggi diciamo “basta”. Vogliamo lasciare ai nostri figli un futuro libero dalle catene della ricostruzione affinché il 68’ diventi solo una data da ricordare per le sue vittime e non un problema mai definito.
    14 Gennaio 2012  - 0re 16,30 - Sala Convegni Centro Civico Menfi, Corso A. Palminteri 

    Programma dei Lavori:
    Ore 16,30  Registrazione partecipanti
    Ore 17,00  Saluti delle autorità:
    Dott. Michele Botta 
    Sindaco di Menfi

    Dott. Nicola Catania 
    Coordinatore Sindaci Valle del Belice
    Prof. Arch Giuseppe Gangemi – Università di Palermo
    La pianificazione come presupposto alla prevenzione ed alla conservazione del Territorio: il caso del Belice
    Arch. Rosario Cultrone – Dipart. Reg. Protez. Civile 
    La protezione civile nella Regione Siciliana e la pianificazione alle diverse scale attraverso alcuni casi di
    studio
    Prof. Giovanni Falsone –  Università di Messina  
    Il comportamento delle strutture sotto l’azione sismica: il terremoto di Messina e quello della valle del Belice
    Prof. Arch Antonella Mamì – Università di Palermo  
    Prevenzione e riabilitazione sismica degli elementi non strutturali
    Dott. Giuseppe Marrone e Dott. Saverio Milici 
    Linee guida per la redazione del piano comunale di protezione civile
    Coordina
    Arch. Rosario Cultrone 
    Intervengono:
    Sindaci Valle del Belice 
    Concludono:
    Sen. Gianpiero D’Alia 
    Ass. Gaetano Armao Ass. al Bilancio della Reg. Sicilia
    Sen. Stefano Cusumano 
    Dibattito sulle tematiche del convegno.
    Mostra di alcuni casi di studio

    Ecco il link dell’evento su facebook https://www.facebook.com/events/218610654891712/

    Menfi, presentazione “Mafia SpA”

    Sabato 14 gennaio, alle ore 17.00, sarà presentato, presso la Biblioteca Comunale in Piazza Vittorio Emanuele, l’ultimo libro di Benny Calasanzio “Mafia SpA. Tutti gli affari della più grande impresa italiana.”. L’evento e stato oragnizzato dall’associazione civica “Menfi Vive”, con la collaborazione dell’associazione “Genitori e Figli” di Menfi, l’Istituzione Culturale “Federico II” e l’associazione nazionale “Etica e Politica”.

    Oltre all’autore Benny Calasanzio saranno presenti:
    •  Sonia Alfano, europarlamentare e presidente dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia;
    •  Salvatore Vella, magistrato della Direzione distrettuale antimafia di Palermo applicato a Marsala;
    • Ignazio Cutrò, testimone di giustizia;
    • Chicco Alfano, figlio del giornalista Beppe Alfano, ucciso dalla mafia nel 1993.
    In un paese in piena crisi economica, con lo spauracchio di affondare e di vivere la stessa situazione di Grecia e Argentina, c’è una sola azienda che può vantare utili da capogiro e un trend in costante cresita: si tratta di Mafia Spa. Non ne troverete la sede. Non ne riceverete le telefonate pubblicitarie. Non ne guarderete gli spot in televisione. Non ne osserverete le scalate bancarie. O almeno, non ancora.

    Benny Calasanzio, in anteprima esclusiva, snocciola cifre e dati dai rapporti 2011 della Dia, di Legambiente, Sos Impresa e altri documenti inediti: numeri impressionanti per la loro mole di centinaia di miliardi di euro e perché costruiti sul sangue innocente di cittadini comuni. Scoprirete che mafia, camorra, ‘ndrangheta e sacra corona unita sono ramificate in tutta la penisola. Scoprirete che la banda della Magliana esiste ancora. E scoprirete che i dati forniti dal Ministero degli Interni non sembrano collimare con la realtà di un’Italia ancora strozzata da vili criminali.

    Ecco il link dell’evento su facebook http://www.facebook.com/events/148061638639279/

    martedì 10 gennaio 2012

    Referendum sulla legge elettorale - Le posizioni dei partiti

    La deadline è fissata per mercoledì, ma non è escluso che il verdetto possa arrivare nella giornata di giovedì: comincia così il conto alla rovescia per l'attesa decisione della Corte costituzionale sull'ammissibilità dei referendum abrogativi della legge elettorale.

    Mercoledì, dalle 9.30, i quindici giudici di Piazza del Quirinale si riuniranno per decidere dei quesiti sostenuti da 1,2 milioni di cittadini: tante sono infatti le firme raccolte da comitati referendari che chiedono l'abolizione dell'attuale legge. I quesiti Al centro dei referendum non c'è l'affidabilità dell'attuale sistema elettorale, il Porcellum - peraltro sconfessato anche dal suo ideatore, l'ex ministro Roberto Calderoli, che lo ha definito una "porcata" - ma solo l'ammissibilità dei due quesiti con cui i referendari hanno chiesto l'abrogazione del modello vigente. Il primo quesito chiede il superamento integrale del Porcellum (legge 270/2005). Il secondo quesito, invece, più articolato, punta a eliminare solo i cosiddetti "alinea", cioè le frasi con cui il sistema messo a punto da Calderoli ha abrogato le norme precedenti, cioè il Mattarellum (leggi il confronto tra i due sistemi).

    La sentenza
    La Consulta sarà chiamata a valutare innanzitutto se la richiesta referendaria è ammissibile o meno. Andranno quindi verificate le condizioni di chiarezza omogeneità o non contraddittorietà dei quesiti e anche la matrice unitaria della richiesta. Successivamente i giudici delle leggi dovranno verificare che l'abrogazione del Porcellum non crei un vuoto normativo e infine se «la normativa di risulta» sia immediatamente applicabile in modo da garantire l'operatività dell'organo (cioè nuove elezioni del Parlamento) pur in mancanza di una nuova legge elettorale.

    Cosa potrebbe succedere
    Se la Consulta decidesse di "derogare" rispetto alle decisioni del passato, prevarrebbe allora la linea dei sì e si darebbe il via alla consultazione popolare che, in condizioni normali, dovrebbe svolgersi questa primavera. Non è però da escludere che i partiti, messi alle corde dall'avvicinarsi del referendum, possano riuscire a trovare un accordo per sventare il ritorno ai collegi uninomali e a un sistema sgradito a buona parte delle forze politiche. Se, invece, dovesse prevalere la giurisprudenza consolidata della Corte, allora i quesiti saranno dichiarati inammissibili e i partiti, forse, tireranno un sospiro di sollievo visto che la bocciatura renderà meno urgente un'accelerazione in Parlamento del percorso di riassetto della legge elettorale. Secondo alcuni, però, potrebbe emergere un terzo scenario suggerito dal fatto che, già nel 2008, la Consulta segnalò al Parlamento alcune problematiche legate al Porcellum (le perplessità maggiori erano concentrate sul premio di maggioranza): i giudici delle leggi potrebbero cioè non ammettere i quesiti ma dichiarare incostituzionali alcuni aspetti dell'attuale sistema. Ancora poche ore e conosceremo il verdetto. 


    Gli schieramenti politici sul referendum
    Fonte: ilsole24ore.com


    domenica 8 gennaio 2012

    Pdl+Udc di nuovo insieme? Forse sì. Occhio a Palermo

    In questa fase di grande sobrietà della politica, per capire quello che si muove sotto il velo della solidarietà nazionale bisogna fermarsi un attimo e farsi un giro in qualche piccola realtà politica territoriale. In questo senso, uno dei migliori contesti da studiare per capire cosa si muove dietro le quinte del clima di unità nazionale è quello che si sta materializzando in Sicilia, e in particolare quello che si sta materializzando a Palermo in vista della prossima campagna elettorale per le comunali.

    E dalle parti del centrodestra, in effetti, sta succedendo qualcosa di interessante: sta succedendo che proprio nella regione in cui il Pdl berlusconiano ha offerto agli osservatori i primi segnali di difficoltà (due anni fa, per dire, il Pdl, nella regione del famoso 61 a 0 di Forza Italia, fu estromesso nel terzo rimpasto della giunta Lombardo) oggi il Pdl sta provando a fare la stessa cosa che sta tentando a livello nazionale il segretario (siciliano) del partito Angelino Alfano: stringere un patto con l’Udc e lavorare su un progetto comune.

    Ebbene, in Sicilia, a Palermo, quel progetto comune esiste: Pdl e Udc, dopo anni di grande diffidenza, stanno provando nuovamente a dialogare e stanno cercando in particolare di trovare un candidato buono da poter appoggiare insieme in modo coerente. Al momento la persona giusta potrebbe essere il rettore Roberto Lagalla, ma di sicuro se in Sicilia il riavvicinamento tra Pdl e Udc (che tra l’altro in questo modo uscirebbe dal terzo polo, che proprio in Sicilia aveva mosso i suoi primi passi) dovesse concretizzarsi la notizia non potrebbe che far piacere a tutti coloro che nel resto d’Italia sognano di poter mettere sempre più a fuoco un nuovo centrodestra ispirato al modello del Ppe (Partito Popolare Europeo).

    Fonte: ilfoglio.it

    sabato 7 gennaio 2012

    Sicilia, il bilancio previsionale 2012 "non appare costruito in modo metodologicamente corretto"

    Quanto attendibili sono i bilanci della Regione Siciliana? A ogni intervento della magistratura contabile l'interrogativo riaffiora e rinvigorisce gli avversari di Raffaele Lombardo, che guida il governo di Palazzo dei Normanni dal 2008 con una giunta anomala sorretta da Movimento per le autonomie, Pd e Futuro e libertà per l'Italia, da cui s'è da poco sfilato l'Udc.

    La questione si è riproposta con la recente audizione, alla commissione Bilancio dell'Assemblea regionale, di Rita Arrigoni, presidente delle sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei conti. C'è un passaggio affilato della sua relazione dove si afferma che il bilancio previsionale 2012 «non appare costruito in modo metodologicamente corretto».

    Le argomentazioni sono squisitamente tecniche: «Al fine di conseguire valori migliorativi rispetto ai saldi programmati, tale documento reca improprie correzioni di stanziamenti con l'intento di ripristinare successivamente, in sede di legge finanziaria o, addirittura, nel corso della gestione, la dotazione di tali poste nella misura ritenuta adeguata».

    Traduzione: la Regione sottostima alcune voci del bilancio per poi correggerle nella fase di gestione dell'esercizio. «Il disavanzo tendenziale che dovrebbe risultare nel bilancio... è stato "coperto"... tramite una minore dotazione di tutta una serie di voci di spesa e la previsione di nuove entrate». All'inizio si finge di spendere meno come per dire ai cittadini e alle istituzioni «avete visto come siamo virtuosi?». Poi, nel corso della gestione, si fanno emergere le poste mancanti: operazione scorretta, perché gli aggiustamenti dovrebbero riguardare le novità effettivamente intervenute in corso d'opera. Il risultato di questa messinscena, che sposta avanti sempre di un anno i problemi finanziari senza mai risolverli, è la scarsa attendibilità del documento di previsione.

    giovedì 5 gennaio 2012

    Regione Sicilia, l’Ars boccia l’emendamento “Salva parenti”

    La bocciatura dell'emendamento «salva parenti» alla legge regionale emanata lo scorso aprile, ha già prodotto i suoi effetti in molte città siciliane. L'emendamento era stato proposto dal deputato Leontini (capogruppo del Pdl all’Assemblea Regionale siciliana) e mirava a spostare l'entrata in vigore della legge con l'inizio della nuova legislatura regionale.

    L'articolo 4 della legge dell'aprile 2011, comma 6, sancisce che «non possono far parte della Giunta il coniuge, gli ascendenti e i discendenti, i parenti e gli affini sino al secondo grado, del sindaco, di altro componente della Giunta e dei consiglieri comunali».

    La bocciatura dell'emendamento ha reso effettivi gli effetti dal primo gennaio scorso e per tale motivo Fabio Leonte, assessore al Bilancio, Patrimonio e Urbanistica della città di Sciacca, è stato costretto a dimettersi. L'assessore infatti risulta incompatibile con il consigliere comunale Salvatore Alonge (opposizione). Quest'ultimo non è parente diretto, ma affine. Alonge è fratello della moglie dell'assessore, dunque per la legge c'è incompatibilità.

    Secondo voi, si tratta di una questione di opportunità, utile ad impedire che gli Enti locali possano essere occupati da famiglie potenti e influenti o di un'ingiustizia verso coloro che, per le soli ragioni di parentela, si vedono negare il diritto di fare politica come sancito dalla Costituzione italiana?


    mercoledì 4 gennaio 2012

    Crisi economica: cosa succederà quando sarà passata la buriana?

    Nel lessico politico-giornalistico la parola crisi è una delle più usate e abusate. Dopo tante crisi immaginarie eccone, purtroppo, una vera. Le crisi vere si riconoscno perchè gettano tutti nella confusione, perchè quando si manifestano nessun modello di comportamento collaudato ha più corso. Ci si accorge che le conoscenze disponibili non servono più per orientarsi, per capire cosa fare. Si brancola nel buoio, si cercano a tentoni delle soluzioni.
    E' ciò che stanno facendo in questo momento quelli che, con involontaria ironia, chiamiamo di solito "i potenti della Terra".

    Tra le certezze che questa crisi sta scuotendo c'è quella secondo cui l'integrazione europea sia irreversibile. Scopriamo invece che si tratta di un processo ad alto rischio. Si potrà discutere a lungo se con la moneta unica abbiamo fatto il passo più lungo della gamba, ma resta che se l'Unione monetaria si distinguesse verrebbe compromesso l'intero progetto europeista. Un'altra certezza era che la democrazia fosse, in Europa, una conquista ormai acquisita.  

    Ma quali sarebbero i contraccolpi politici di una crisi che risultasse fuori controllo? La storia degli anni Trenta del secolo scorso ci ha forse reso più saggi?
    No: è dimostrabile che nessuno impara mai nulla dalla storia passata. Se guardiamo al di là della congiuntura dobbiamo chiederci quale di due ipotesi sia la più realistica.
    Per la prima ipotesi, quella che stiamo vivendo è una dolorosa transizione verso un assetto che sarà in futuro sempre meno occidentale, una sorta di passaggio del testimone, ancor più rapido di quello che un tempo si immaginava, dal mondo occidentale a quello extraoccidentale (asiatico in primo luogo), con la conseguenza di una pressochè inevitabile decadenza, economica e politica, dell'Europa.
    Oppure (seconda ipotesi), quella che stiamo vivendo è solo una fase, per quanto dolorosa, di assestamento e di passaggio, un episodio, sia pure acuto, di quella "distruzione creatrice" nella quale sta l'essenza del capitalismo moderno. Se ciò fosse vero si potrebbe ipotizzare che dopo qualche aggiustamento, dopo esserci sbarazzati di comportamenti non più sostenibili, il nostro mondo sarebbe in grado di riacquistare la vitalità perduta.

    Nonostante che la bussola e altri mezzi di orientamento siano in avaria a causa della crisi, dovremo fare il possibile e l'impossibile perchè risulti vera la seconda ipotesi.


    martedì 3 gennaio 2012

    Palermo, si soffoca? Il sindaco è assolto

    Nella città del cielo terso e dei cattivi odori che invadono perfino le strade e piazze più battute dai turisti, nella Palermo dei mille problemi irrisolti, quello dell'inquinamento atmosferico è forse il più grave perchè, stando a uno studio dei consulenti della Procura della Repubblica, il biossido di azoto crescerebbe a dismisura superando "di oltre il 33% il valore limite". Non è bastata a questa perizia per ottenere la condanna di Diego Cammarata, il primo cittadino sotto processo per due anni con gli ex assessori Giovanni Avanti e Lorenzo Ceraulo, tutti imputati di omissione di atti d'ufficio perchè non avrebbero adottato i provvedimenti necessari contro lo smog e, infine, tutti assolti in estate perchè "i fatti contestati non sussistono".

    Forse bisogna trovare qualcosa di diverso dalla via giudiziaria alla pulizia dell'ambiente. Resta il fatto che in alcune ore del giorno da Piazza Politeama alla Stazione centrale, sia via Ruggero Settimo sia quel budello di via Maqueda diventano vere e proprie camere a gas. Con autobus e camion che sbuffano veleno, spesso bloccati da precari e disoccupati quasi ogni giorno diretti verso Comune e Regione. Di qui l'idea di ridurre il traffico almeno nel fine settimana. Ma contro l'ipotesi pedonale si sono scagliati proprio i commercianti di via Maqueda, con sorpresa dell'assessore al Centro storico, al quale rimproverano il rischio di ripetere il fallimentare esperimento dell'anno scorso, quando formalmente la strada era chiusa, ma passavano in continuazione autobus, taxi, mezzi delle forze dell'ordine, auto blu e ambulanze.

    Di qui il rilancio dell'idea di una pedonalizzazione totale dell'area, evitando chiusure a metà. E' il tira e molla di una Palermo che sulla parallela di via Maqueda, via Roma, è riuscita a realizzare almeno la domenica un'area pedonale. Come nella centralissima via Libertà, con carreggiate zeppe di fioriere e bancarelle.

    La scienza può dare consigli, inventare carburanti nuovi ma la scelta finale per creare un altro modello di sviluppo è politica.

    lunedì 2 gennaio 2012

    Salvatore Cuffaro: “ho sbattuto contro la mafia”

    "Ho sbagliato, ho fatto tanti errori, sono andato a sbattere contro la mafia". Lo ammette ai microfoni di SkyTG24, l'ex presidente della regione Sicilia Salvatore Cuffaro, condannato in Cassazione a sette anni per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra. Una sentenza che sottolinea di aver accettato con grande dignità: "Sono stato condannato e sto pagando. Non mi sono mai posto il problema se sono l’unico a pagare o se ce ne sono altri che non stanno pagando. A me è capitato ed è giusto che lo faccia".

    Dal carcere di Rebibbia, visibilmente dimagrito, Cuffaro parla dei rapporti tra mafia e politica: "Purtroppo la mafia è un problema serio che c'è ancora nella nostra terra, fa economia, business, non fa volontariato. E' costretta in qualche modo a ragionare con la politica perché il business, la grande economia, passa anche per la politica". E aggiunge: "Sono convinto che al 99,99% dei siciliani la mafia fa schifo. So che qualcuno ironizzerà su quello che sto dicendo, qualcuno potrà pensare da che pulpito viene la predica. Ma non voglio parlare del mio processo. E' però fuori di ogni dubbio, che nella mia coscienza ci sia la consapevolezza di quanto faccia schifo la mafia".

    Nell'intervista rilasciata a SkyTG24 l'ex governatore della Sicilia confessa anche le difficoltà della vita da detenuto. "E’ un anno che sono a Rebibbia. Il tempo sembra essere volato anche se ho avuto tempi difficili. Ora ho ritrovato una mia serenità, un mio equilibrio. Ma ho affrontato un periodo di sofferenza non indifferente. L’atto che più mi ha ferito è stato quando uno dei ragazzi dei Ros ha deciso di mettermi le manette”. E ancora: "Non è stato facile passare da presidente della Regione a detenuto. Qui non si può essere indifferenti e non si può essere arroganti". Come sarà questo primo Natale in carcere? "Le feste sono un attimo di amarezza e di tristezza maggiore per chi è in una cella. Ma il Natale arriva anche per i detenuti". Infine, sul futuro che lo aspetta fuori dal carcere: "Proverò a laurearmi in giurisprudenza e spero di potermi dedicare alla mia azienda agricola".

    Clicca qui per vedere l'intervista rilasciata a SkyTG24 da Salvatore Cuffaro nel carcere di Rebibbia.