Approvato in Commissione al Senato l’emendamento per i Comuni del Belice. In Arrivo 45 milioni di euro dalla Legge di Stabilità.
Dopo mesi di lavoro, di duro confronto, di riunioni, di concertazione
tra Ministeri, Regione Siciliana, Camera dei Deputati, Senato della
Repubblica, è stato approvato oggi, in Commissione Bilancio del Senato
un emendamento all’articolo 2 comma 13 del testo della legge di
stabilità (legge finanziaria dello Stato), primo firmatario il Sen. A. D’Alì cofirmatari i Senatori Simona Vicari, Giampiero D’Alia, Salvo Fleres,
che assegna ai comuni della Valle del Belìce 35 milioni di euro, che
si vanno ad aggiungere ai 10 milioni già votati dalla Camera dei
Deputati, a seguito di un emendamento dell’On. G. Marinello.
Somme che, destinate in massima parte al completamento degli
interventi di edilizia privata ed in parte ad opere pubbliche, saranno
impegnate sul Fondo di Solidarietà e Coesione 2007-2013, per come
definito in dettaglio nell’ultimo tavolo di confronto che s’è tenuto a
Roma lo scorso 4 ottobre proprio al Ministero della Coesione
Territoriale, presente il coordinatore Nicola Catania che ha svolto un approfondito e puntuale lavoro preparatorio, oltre ad una vera e propria azione di mediazione tecnica-politica.
Il Lavoro è poi proseguito nelle aule delle commissioni parlamentari,
dove sono stati concertati gli emendamenti in questione, che oggi
finalmente hanno trovato il voto favorevole grazie all’impegno politico
della deputazione interessata.
“Siamo particolarmente soddisfatti – ha dichiarato Nicola Catania-
di essere riusciti ad ottenere questo finanziamento e di aver fatto
comprendere in tutte le sedi istituzionali ciò che sosteniamo da anni,
relativamente all’ingiustizia e al mancato rispetto dei diritti
maturati, che hanno subito le nostre popolazioni; ritengo che sia
indispensabile partire da questo risultato per avviare un processo di
analisi condivisa che guardi “oltre il terremoto” ed in particolare ad
un armonico processo di sviluppo economico delle aree interne del
Belice, senza per questo abbandonare le nostre legittime rivendicazioni.
Volevo a nome mio personale e dei 21 Sindaci del Belice ringraziare i
Parlamentari che da sempre si sono battuti al nostro fianco, primo fra
tutti il Sen. A. D’Ali che non ha mai abbandonato il Coordinamento nelle
varie fasi, credendo fino in fondo ad una soluzione doverosa da parte
dello Stato, estendendo i doverosi ringraziamenti alla Senatrice Simona
Vicari, la cui azione politica è stata preziosa nella fase di
approvazione, oltre ai Senatori D’Alia, Fleres, all’ On. Marinello, e
tutti gli altri Parlamentari Siciliani che si sono sempre interessati.
Sento inoltre il dovere di ringraziare il Presidente del Senato Renato Schifani, che ha seguito personalmente l’iter dell’emendamento fino al suo esito positivo in commissione”.
Fonte: Tempi e Terre
Menfi [Agrigento - Sicilia]. Vista l'estrema facilità con la quale è possibile pubblicare contenuti attraverso un blog, ho deciso di disporre di questo potente mezzo di comunicazione per interfacciarmi con tutti i cittadini. Grazie a questa piattaforma web farò conoscere le mie idee, le mie prospettive politiche e mi confronterò, in maniera costruttiva, con tutti gli elettori del Comune di Menfi.
Visualizzazione post con etichetta Terremoto Valle del Belice. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Terremoto Valle del Belice. Mostra tutti i post
giovedì 20 dicembre 2012
martedì 13 novembre 2012
Belice: altri 10 milioni per la ricostruzione
Altri 10 milioni di euro potrebbero arrivare a favore della
interminabile ricostruzione del Belice.
Domenica sera, nel corso dei lavori in Commissione Bilancio e che riguardano l'esame della Legge di Stabilità, è stato approvato l'emendamento a firma del parlamentare saccense del Pdl, Giuseppe Marinello recante come oggetto «finanziamenti per la ricostruzione del Belice».
«Considero questo un importante risultato - dichiara il parlamentare - alla luce del fatto che in una prima fase l'emendamento riguardante la ricostruzione del Belice era stato considerato inammissibile proprio per le specificità della legge di stabilità che non prevede interventi localistici. Il risultato è ancora più importante - spiega Marinello- perché a differenza di tante altre analoghe situazioni che al più potranno ricevere qualche ristoro attraverso l'utilizzo di risorse allocate in un fondo unico per le calamità naturali, sono riuscito a far valere le ragioni della bontà del mio emendamento ed oggi l'argomento Belice viene riscritto per il 2013 nel Bilancio dello Stato».
Una volta approvato alla Camera il testo definitivo della Legge di stabilità passerà al Senato. A tal proposito Marinello auspica che «i colleghi del Senato, usufruendo dell'attuale positivo risultato riescano ad incrementare la somma oggi stanziata».
Domenica sera, nel corso dei lavori in Commissione Bilancio e che riguardano l'esame della Legge di Stabilità, è stato approvato l'emendamento a firma del parlamentare saccense del Pdl, Giuseppe Marinello recante come oggetto «finanziamenti per la ricostruzione del Belice».
«Considero questo un importante risultato - dichiara il parlamentare - alla luce del fatto che in una prima fase l'emendamento riguardante la ricostruzione del Belice era stato considerato inammissibile proprio per le specificità della legge di stabilità che non prevede interventi localistici. Il risultato è ancora più importante - spiega Marinello- perché a differenza di tante altre analoghe situazioni che al più potranno ricevere qualche ristoro attraverso l'utilizzo di risorse allocate in un fondo unico per le calamità naturali, sono riuscito a far valere le ragioni della bontà del mio emendamento ed oggi l'argomento Belice viene riscritto per il 2013 nel Bilancio dello Stato».
Una volta approvato alla Camera il testo definitivo della Legge di stabilità passerà al Senato. A tal proposito Marinello auspica che «i colleghi del Senato, usufruendo dell'attuale positivo risultato riescano ad incrementare la somma oggi stanziata».
lunedì 8 ottobre 2012
Valle del Belice: dallo Stato e dalla Regione nuovi fondi per la ricostruzione
Nuovi fondi che consentirebbero ai Comuni della Valle del Belice di sbloccare mutui per 150 milioni di euro.
E’ quanto emerso nella riunione a Roma presso il Ministero per la coesione territoriale alla quale, oltre al Ministro Gaetano Armao, hanno preso parte anche i sindaci della Valle. Il Governo sarebbe pronto a stipulare un mutuo decennale da 15 milioni di euro annui, per un totale di 150 milioni da consegnare ai comuni belicini; la Regione, dal canto suo, sarebbe disposta a sborsare 20 milioni di euro, a favore del completamento di opere pubbliche rimaste incompiute. L’intera somma consentirebbe di “chiudere” definitivamente la ricostruzione iniziata nel lontano 1968. Ma non è tutto.
I sindaci presenti alla riunione a Roma hanno inoltre chiesto a Governo un impegno per l’esenzione dal calcolo dei patti di stabilità delle somme che arriverebbero per la ricostruzione. Il rispetto del patto infatti, sarebbe un vincolo fondamentale per l’utilizzo di tali fondi.
Soddisfatti dunque per il passo compiuto i sindaci della Valle, guidati dal coordinatore dell’Unione dei Comuni della Belice Nicola Catania, il quale dichiara: “E’ stato compiuto un notevole passo avanti verso il completamento della ricostruzione e questo dimostra come la nostra Valle, colpita dal terremoto del 1968, non sia stata dimenticata né dallo Stato né dalla Regione. Siamo fiduciosi ed ottimisti sui tempi di risoluzione dell’intera questione”.
Catania, parlando ai funzionari del Ministero durante la riunione, ha tenuto a sottolineare anche l’attuale crisi economica che sta colpendo l’intera Valle spiegando che, a causa della mancata (e necessaria) programmazione di sviluppo, molti tra residenti ed imprenditori edili si stanno allontanando dal proprio territorio, emigrando fuori la Sicilia.
Per quanto riguarda invece la quantificazione dei fondi necessari al completamento strutturale della Valle del Belice, nel 2006 è stato stimato l’ultimo fabbisogno: necessitano circa 450 milioni di euro, di cui 300 da riservare all’edilizia privata e 150 per il completamento delle opere pubbliche. A tal proposito, Catania lancia una chiara frecciatina: ”Rapportando la nostra situazione ad altre vicende italiane di calamità naturali, ci si rende conto come i fondi erogati per la Valle del Belice siano solo un terzo di quelli erogati per il Friuli. Tengo a precisare inoltre che i ritardi che hanno caratterizzato questa ricostruzione infinita sono interamente imputabili allo Stato centrale ed ai governi che si sono succeduti. E’ impensabile che le procedure di ricostruzione siano regolate da ben 13 leggi, le quali si sono accavallate nel tempo senza un disegno organico ed unitario. E proprio in tal senso siamo disposti a portare avanti la nostra battaglia senza guardare in faccia a nessuno, a prescindere dai colori politici. Il risultato ottenuto oggi è considerevole e l’impegno dimostrato ci fa ben sperare”.
E’ quanto emerso nella riunione a Roma presso il Ministero per la coesione territoriale alla quale, oltre al Ministro Gaetano Armao, hanno preso parte anche i sindaci della Valle. Il Governo sarebbe pronto a stipulare un mutuo decennale da 15 milioni di euro annui, per un totale di 150 milioni da consegnare ai comuni belicini; la Regione, dal canto suo, sarebbe disposta a sborsare 20 milioni di euro, a favore del completamento di opere pubbliche rimaste incompiute. L’intera somma consentirebbe di “chiudere” definitivamente la ricostruzione iniziata nel lontano 1968. Ma non è tutto.
I sindaci presenti alla riunione a Roma hanno inoltre chiesto a Governo un impegno per l’esenzione dal calcolo dei patti di stabilità delle somme che arriverebbero per la ricostruzione. Il rispetto del patto infatti, sarebbe un vincolo fondamentale per l’utilizzo di tali fondi.
Soddisfatti dunque per il passo compiuto i sindaci della Valle, guidati dal coordinatore dell’Unione dei Comuni della Belice Nicola Catania, il quale dichiara: “E’ stato compiuto un notevole passo avanti verso il completamento della ricostruzione e questo dimostra come la nostra Valle, colpita dal terremoto del 1968, non sia stata dimenticata né dallo Stato né dalla Regione. Siamo fiduciosi ed ottimisti sui tempi di risoluzione dell’intera questione”.
Catania, parlando ai funzionari del Ministero durante la riunione, ha tenuto a sottolineare anche l’attuale crisi economica che sta colpendo l’intera Valle spiegando che, a causa della mancata (e necessaria) programmazione di sviluppo, molti tra residenti ed imprenditori edili si stanno allontanando dal proprio territorio, emigrando fuori la Sicilia.
Per quanto riguarda invece la quantificazione dei fondi necessari al completamento strutturale della Valle del Belice, nel 2006 è stato stimato l’ultimo fabbisogno: necessitano circa 450 milioni di euro, di cui 300 da riservare all’edilizia privata e 150 per il completamento delle opere pubbliche. A tal proposito, Catania lancia una chiara frecciatina: ”Rapportando la nostra situazione ad altre vicende italiane di calamità naturali, ci si rende conto come i fondi erogati per la Valle del Belice siano solo un terzo di quelli erogati per il Friuli. Tengo a precisare inoltre che i ritardi che hanno caratterizzato questa ricostruzione infinita sono interamente imputabili allo Stato centrale ed ai governi che si sono succeduti. E’ impensabile che le procedure di ricostruzione siano regolate da ben 13 leggi, le quali si sono accavallate nel tempo senza un disegno organico ed unitario. E proprio in tal senso siamo disposti a portare avanti la nostra battaglia senza guardare in faccia a nessuno, a prescindere dai colori politici. Il risultato ottenuto oggi è considerevole e l’impegno dimostrato ci fa ben sperare”.
Fonte: PartannaLive
giovedì 28 giugno 2012
Proposta per «chiudere» con il terremoto Valle del Belice
Menfi, Chiesa Matrice |
È la proposta contenuta in un disegno di legge che porta la firma del senatore Antonio D'Alì (Pdl). I soldi sarebbero ripartiti tra edilizia privata (300 milioni) e opere pubbliche (150 milioni).
Parrebbe la via più celere per chiudere definitivamente la questione, 44 anni dopo il terremoto. Sarebbe anche un modo per risarcire il territorio dallo «scippo» subìto quattro anni fa, allorquando il governo Berlusconi dirottò altrove 50 milioni di euro che il Parlamento, nella precedente legislatura, aveva destinato al Belice.
«Non c'è alcun prelievo sulla fiscalità generale - si affretta a precisare D'Alì - ma un vincolo di destinazione da assegnare ai fondi già di spettanza della Regione. I fondi per le aree sottoutilizzate vengono impegnati attraverso accordi di programma tra Regione e governo centrale, e un'indicazione della legge nazionale sarebbe vincolante per l'inserimento di questa voce nelle infrastrutture da finanziare».
Il termine per la presentazione degli emendamenti è scaduto il 25 maggio. E nessuna modifica al testo è stata proposta. Ora si attende il parere della commissione Bilancio del Senato. Se positivo, il provvedimento passerà al vaglio dell'aula di Palazzo Madama, per il primo dei due passaggi parlamentari. «Se si fa il conto - chiarisce D'Alì - anche con le dovute rivalutazioni monetarie, delle somme erogate per i grandi terremoti, il Belice rimane quello che, in proporzione, ha ricevuto meno».
Per il parlamentare si tratta di un «riequilibrio legittimamente richiesto ed eticamente dovuto». Le necessità sono state quantificate da una commissione d'indagine che ha completato i suoi lavori due anni fa. Non nasconde, dal canto suo, la soddisfazione Nicola Catania, coordinatore degli amministratori del Belice: «È, questo - spiega - un risultato frutto di un intenso lavoro fatto di incontri, solleciti, richieste». «Abbiamo verificato - aggiunge - la disponibilità del governo, in particolare del ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, e financo il presidente Napolitano si è scomodato per scrivere al ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, affinché la questione fosse costantemente monitorata».
Lo stesso non può dirsi della Regione: «Sarebbe stato opportuno - si lamenta Catania - che anche lei avesse fatto fino in fondo la sua parte. Il presidente Lombardo aveva preso un impegno, ma al momento questo impegno è disatteso». Catania convocherà nei prossimi giorni il coordinamento degli amministratori della Valle, al quale, non essendo più vicesindaco di Partanna, si presenterà dimissionario. È però possibile che gli venga chiesto di restare al suo posto, pur non ricoprendo incarichi amministrativi.
Nella Foto: Menfi, i danni alla Chiesa Matrice - Terremoto del Belice 15 gennaio 1968
giovedì 12 gennaio 2012
Belìce, “La ricostruzione del Belice tra pianificazione e utopia – Gennaio 1968 Gennaio 2012″
Nell’ambito delle iniziative organizzate dai comuni della valle del Belice, sabato 14 si terrà a Menfi un convegno dal titolo “La ricostruzione del Belice tra pianificazione e utopia“.
A distanza di 44 anni la ricostruzione della Valle del Belice non è stata ancora completata, non per incapacità delle comunità locali ma, per come hanno più volte sancito gli atti delle Commissioni Parlamentari che si sono ciclicamente occupate delle vicende, per la mancanza di risorse, erogate in misura largamente inferiore a quanto stanziato per altri simili tragici eventi. L’obiettivo oggi, è quello di ottenere, se non pretendere, puntuali risposte in modo da dare certezze e rapidità alle condizioni di recupero ambientale, edilizio e urbanistico e ripristinare di conseguenza tutte quelle strutture in grado di assicurare ai cittadini della Valle del Belice una normale ed agevole fruizione delle loro città e dei loro territori.
Si tratta di un atto di giustizia nei confronti di quelle popolazioni costrette a vivere nell’attesa di una definitiva risposta per chiudere una volta per tutte il doloroso capitolo della ricostruzione. Siamo stati costretti, per tre generazioni, a vivere nella precarietà per colpa di risorse mancate o di risorse assegnate con il contagocce fino a subire la vergogna di essere chiamati “professionisti del terremoto”.Oggi diciamo “basta”. Vogliamo lasciare ai nostri figli un futuro libero dalle catene della ricostruzione affinché il 68’ diventi solo una data da ricordare per le sue vittime e non un problema mai definito.
A distanza di 44 anni la ricostruzione della Valle del Belice non è stata ancora completata, non per incapacità delle comunità locali ma, per come hanno più volte sancito gli atti delle Commissioni Parlamentari che si sono ciclicamente occupate delle vicende, per la mancanza di risorse, erogate in misura largamente inferiore a quanto stanziato per altri simili tragici eventi. L’obiettivo oggi, è quello di ottenere, se non pretendere, puntuali risposte in modo da dare certezze e rapidità alle condizioni di recupero ambientale, edilizio e urbanistico e ripristinare di conseguenza tutte quelle strutture in grado di assicurare ai cittadini della Valle del Belice una normale ed agevole fruizione delle loro città e dei loro territori.
Si tratta di un atto di giustizia nei confronti di quelle popolazioni costrette a vivere nell’attesa di una definitiva risposta per chiudere una volta per tutte il doloroso capitolo della ricostruzione. Siamo stati costretti, per tre generazioni, a vivere nella precarietà per colpa di risorse mancate o di risorse assegnate con il contagocce fino a subire la vergogna di essere chiamati “professionisti del terremoto”.Oggi diciamo “basta”. Vogliamo lasciare ai nostri figli un futuro libero dalle catene della ricostruzione affinché il 68’ diventi solo una data da ricordare per le sue vittime e non un problema mai definito.
14 Gennaio 2012 - 0re 16,30 - Sala Convegni Centro Civico Menfi, Corso A. Palminteri
Programma dei Lavori:
Ore 16,30 Registrazione partecipanti
Ore 17,00 Saluti delle autorità:
Dott. Michele Botta
Sindaco di Menfi
Dott. Nicola Catania
Coordinatore Sindaci Valle del Belice
Prof. Arch Giuseppe Gangemi – Università di Palermo
La pianificazione come presupposto alla prevenzione ed alla conservazione del Territorio: il caso del Belice
Arch. Rosario Cultrone – Dipart. Reg. Protez. Civile
La protezione civile nella Regione Siciliana e la pianificazione alle diverse scale attraverso alcuni casi di
studio
Prof. Giovanni Falsone – Università di Messina
Il comportamento delle strutture sotto l’azione sismica: il terremoto di Messina e quello della valle del Belice
Prof. Arch Antonella Mamì – Università di Palermo
Prevenzione e riabilitazione sismica degli elementi non strutturali
Dott. Giuseppe Marrone e Dott. Saverio Milici
Linee guida per la redazione del piano comunale di protezione civile
Coordina
Arch. Rosario Cultrone
Intervengono:
Sindaci Valle del Belice
Concludono:
Sen. Gianpiero D’Alia
Ass. Gaetano Armao Ass. al Bilancio della Reg. Sicilia
Sen. Stefano Cusumano
Dibattito sulle tematiche del convegno.
Mostra di alcuni casi di studio
Ecco il link dell’evento su facebook https://www.facebook.com/events/218610654891712/
Ecco il link dell’evento su facebook https://www.facebook.com/events/218610654891712/
venerdì 30 settembre 2011
Ricostruire il Belice: la Regione disponibile ad anticipare fondi Fas
La Regione siciliana e' disponibile ad anticipare sui fondi Fas le risorse necessarie per chiudere il contenzioso e avviare a conclusione il piano di sviluppo per il completamento della ricostruzione della Valle del Belice.
Lo ha annunciato oggi durante una riunione a Roma fra i capi delle segreterie tecniche dell'assessorato regionale all'Economia e del ministero delle Infrastrutture.
Il contenzioso nasce dall'omesso stanziamento, nelle ultime finanziarie nazionali, dei fondi necessari per erogare i contributi ai cittadini della Valle del Belice che disponevano gia' dei progetti esecutivi (circa 100 milioni di euro).
Allo stesso tempo non sono stati previsti i fondi per il piano di completamento della ricostruzione (circa 350 milioni di euro). Si tratta di finanziamenti di chiara competenza statale essendo legati ad una calamita' naturale, ma che ancora non sono stati erogati a distanza di anni. Per chiudere questo capitolo ora la Regione si dice disposta ad anticipare le somme a valere sui Fondi Fas assegnati alla Sicilia, a condizione che lo Stato liberi risorse aggiuntive rispetto a quelle gia' impegnate per altri progetti infrastrutturali previsti nel piano concordato con il ministro Fitto e che tali risorse possano essere utilizzate in deroga al patto di stabilita'.
"La Regione e' pronta a fare la sua parte per completare una ricostruzione che definire in ritardo e' un penoso eufemismo - commenta l'assessore regionale all'Economia, Gaetano Armao -, ma occorre che lo Stato si dimostri altrettanto attento alle esigenze belicine, non solo consentendo di finanziare quanto dovuto e inopinatamente sottratto ma ammettendo anche la deroga al patto di stabilita' per queste somme e sbloccando fondi che sono comunque destinati alla nostra Regione. Per questo motivo la prossima settimana si svolgeranno altri incontri, di natura negoziale, con il ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, e con tutti gli attori di questa vicenda".
Dopo 43 anni dal terremoto del Belice, lo Stato ci farà avere gli ultimi agognati finanziamenti?!
Lo ha annunciato oggi durante una riunione a Roma fra i capi delle segreterie tecniche dell'assessorato regionale all'Economia e del ministero delle Infrastrutture.
Il contenzioso nasce dall'omesso stanziamento, nelle ultime finanziarie nazionali, dei fondi necessari per erogare i contributi ai cittadini della Valle del Belice che disponevano gia' dei progetti esecutivi (circa 100 milioni di euro).
Allo stesso tempo non sono stati previsti i fondi per il piano di completamento della ricostruzione (circa 350 milioni di euro). Si tratta di finanziamenti di chiara competenza statale essendo legati ad una calamita' naturale, ma che ancora non sono stati erogati a distanza di anni. Per chiudere questo capitolo ora la Regione si dice disposta ad anticipare le somme a valere sui Fondi Fas assegnati alla Sicilia, a condizione che lo Stato liberi risorse aggiuntive rispetto a quelle gia' impegnate per altri progetti infrastrutturali previsti nel piano concordato con il ministro Fitto e che tali risorse possano essere utilizzate in deroga al patto di stabilita'.
"La Regione e' pronta a fare la sua parte per completare una ricostruzione che definire in ritardo e' un penoso eufemismo - commenta l'assessore regionale all'Economia, Gaetano Armao -, ma occorre che lo Stato si dimostri altrettanto attento alle esigenze belicine, non solo consentendo di finanziare quanto dovuto e inopinatamente sottratto ma ammettendo anche la deroga al patto di stabilita' per queste somme e sbloccando fondi che sono comunque destinati alla nostra Regione. Per questo motivo la prossima settimana si svolgeranno altri incontri, di natura negoziale, con il ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, e con tutti gli attori di questa vicenda".
Fonte: siciliainformazioni.com
Dopo 43 anni dal terremoto del Belice, lo Stato ci farà avere gli ultimi agognati finanziamenti?!
Etichette:
contenzioso,
Fondi Fas,
Gaetano Armao,
ricostruzione,
sicilia,
Terremoto Valle del Belice
Iscriviti a:
Post (Atom)