Menfi [Agrigento - Sicilia]. Vista l'estrema facilità con la quale è possibile pubblicare contenuti attraverso un blog, ho deciso di disporre di questo potente mezzo di comunicazione per interfacciarmi con tutti i cittadini. Grazie a questa piattaforma web farò conoscere le mie idee, le mie prospettive politiche e mi confronterò, in maniera costruttiva, con tutti gli elettori del Comune di Menfi.
giovedì 20 dicembre 2012
Ricostruzione Valle del Belice: Obiettivo raggiunto, in arrivo 45 milioni di euro
Dopo mesi di lavoro, di duro confronto, di riunioni, di concertazione tra Ministeri, Regione Siciliana, Camera dei Deputati, Senato della Repubblica, è stato approvato oggi, in Commissione Bilancio del Senato un emendamento all’articolo 2 comma 13 del testo della legge di stabilità (legge finanziaria dello Stato), primo firmatario il Sen. A. D’Alì cofirmatari i Senatori Simona Vicari, Giampiero D’Alia, Salvo Fleres, che assegna ai comuni della Valle del Belìce 35 milioni di euro, che si vanno ad aggiungere ai 10 milioni già votati dalla Camera dei Deputati, a seguito di un emendamento dell’On. G. Marinello.
Somme che, destinate in massima parte al completamento degli interventi di edilizia privata ed in parte ad opere pubbliche, saranno impegnate sul Fondo di Solidarietà e Coesione 2007-2013, per come definito in dettaglio nell’ultimo tavolo di confronto che s’è tenuto a Roma lo scorso 4 ottobre proprio al Ministero della Coesione Territoriale, presente il coordinatore Nicola Catania che ha svolto un approfondito e puntuale lavoro preparatorio, oltre ad una vera e propria azione di mediazione tecnica-politica.
Il Lavoro è poi proseguito nelle aule delle commissioni parlamentari, dove sono stati concertati gli emendamenti in questione, che oggi finalmente hanno trovato il voto favorevole grazie all’impegno politico della deputazione interessata.
“Siamo particolarmente soddisfatti – ha dichiarato Nicola Catania- di essere riusciti ad ottenere questo finanziamento e di aver fatto comprendere in tutte le sedi istituzionali ciò che sosteniamo da anni, relativamente all’ingiustizia e al mancato rispetto dei diritti maturati, che hanno subito le nostre popolazioni; ritengo che sia indispensabile partire da questo risultato per avviare un processo di analisi condivisa che guardi “oltre il terremoto” ed in particolare ad un armonico processo di sviluppo economico delle aree interne del Belice, senza per questo abbandonare le nostre legittime rivendicazioni. Volevo a nome mio personale e dei 21 Sindaci del Belice ringraziare i Parlamentari che da sempre si sono battuti al nostro fianco, primo fra tutti il Sen. A. D’Ali che non ha mai abbandonato il Coordinamento nelle varie fasi, credendo fino in fondo ad una soluzione doverosa da parte dello Stato, estendendo i doverosi ringraziamenti alla Senatrice Simona Vicari, la cui azione politica è stata preziosa nella fase di approvazione, oltre ai Senatori D’Alia, Fleres, all’ On. Marinello, e tutti gli altri Parlamentari Siciliani che si sono sempre interessati.
Sento inoltre il dovere di ringraziare il Presidente del Senato Renato Schifani, che ha seguito personalmente l’iter dell’emendamento fino al suo esito positivo in commissione”.
Fonte: Tempi e Terre
lunedì 8 ottobre 2012
Valle del Belice: dallo Stato e dalla Regione nuovi fondi per la ricostruzione
E’ quanto emerso nella riunione a Roma presso il Ministero per la coesione territoriale alla quale, oltre al Ministro Gaetano Armao, hanno preso parte anche i sindaci della Valle. Il Governo sarebbe pronto a stipulare un mutuo decennale da 15 milioni di euro annui, per un totale di 150 milioni da consegnare ai comuni belicini; la Regione, dal canto suo, sarebbe disposta a sborsare 20 milioni di euro, a favore del completamento di opere pubbliche rimaste incompiute. L’intera somma consentirebbe di “chiudere” definitivamente la ricostruzione iniziata nel lontano 1968. Ma non è tutto.
I sindaci presenti alla riunione a Roma hanno inoltre chiesto a Governo un impegno per l’esenzione dal calcolo dei patti di stabilità delle somme che arriverebbero per la ricostruzione. Il rispetto del patto infatti, sarebbe un vincolo fondamentale per l’utilizzo di tali fondi.
Soddisfatti dunque per il passo compiuto i sindaci della Valle, guidati dal coordinatore dell’Unione dei Comuni della Belice Nicola Catania, il quale dichiara: “E’ stato compiuto un notevole passo avanti verso il completamento della ricostruzione e questo dimostra come la nostra Valle, colpita dal terremoto del 1968, non sia stata dimenticata né dallo Stato né dalla Regione. Siamo fiduciosi ed ottimisti sui tempi di risoluzione dell’intera questione”.
Catania, parlando ai funzionari del Ministero durante la riunione, ha tenuto a sottolineare anche l’attuale crisi economica che sta colpendo l’intera Valle spiegando che, a causa della mancata (e necessaria) programmazione di sviluppo, molti tra residenti ed imprenditori edili si stanno allontanando dal proprio territorio, emigrando fuori la Sicilia.
Per quanto riguarda invece la quantificazione dei fondi necessari al completamento strutturale della Valle del Belice, nel 2006 è stato stimato l’ultimo fabbisogno: necessitano circa 450 milioni di euro, di cui 300 da riservare all’edilizia privata e 150 per il completamento delle opere pubbliche. A tal proposito, Catania lancia una chiara frecciatina: ”Rapportando la nostra situazione ad altre vicende italiane di calamità naturali, ci si rende conto come i fondi erogati per la Valle del Belice siano solo un terzo di quelli erogati per il Friuli. Tengo a precisare inoltre che i ritardi che hanno caratterizzato questa ricostruzione infinita sono interamente imputabili allo Stato centrale ed ai governi che si sono succeduti. E’ impensabile che le procedure di ricostruzione siano regolate da ben 13 leggi, le quali si sono accavallate nel tempo senza un disegno organico ed unitario. E proprio in tal senso siamo disposti a portare avanti la nostra battaglia senza guardare in faccia a nessuno, a prescindere dai colori politici. Il risultato ottenuto oggi è considerevole e l’impegno dimostrato ci fa ben sperare”.
giovedì 5 luglio 2012
Fondi Fas per la Valle del Belìce: strappato impegno a Lombardo
Si tratta in totale di 450 milioni di euro, di cui 300 per l'edilizia privata e 150 per le opere pubbliche. Il coordinamento dei sindaci si era auto convocato stamattina davanti la Presidenza della Regione siciliana. «Questa - dichiarano i sindaci dell'area belicina che da anni operano ormai attraverso un apposito coordinamento - era una delle diverse ipotesi che avevamo posto sul tavolo e fa seguito ai numerosi incontri preparatori avuti nei mesi scorsi a Roma presso i Ministeri competenti che avevano posto come pregiudiziale indispensabile la destinazione di questi fondi alla ricostruzione da parte della Regione Siciliana».
L'accordo sui Fas risale al 2011, Stato e Regione decisero di utilizzare questi soldi, che all'epoca risultavano inutilizzati, per lo sviluppo, la ripresa e il rilancio economico del Belice, impiegando gran parte di queste risorse proprie per completare alcune opere. Dopo le ultime vicende e il clamoroso trasferimento degli stessi fondi per altre emergenze, c'era la consapevolezza di una colossale presa in giro. Gli amministratori della Valle hanno appreso di tale incongruenza lo scorso maggio, in occasione di un vertice romano. Oggi hanno spostato la protesta in Sicilia, aggiungendo alla storica vertenza che l'isola non ha ancora avuto la possibilità di spendere circa 700 milioni di euro relativi alla programmazione 2000-2006, che però sono sospesi in attesa di risanare il Comune di Catania o altre spese correnti, facendo perdere la possibilità di creare crescita, lavoro, indotto e soprattutto di destinarli al Belice.
Intanto, il Belice continua a tremare: la scorsa sera un altro terremoto, di magnitudo 3 della scala Ritcher, con epicentro nell'area trapanese del Belice, a Santa Ninfa, avvertito anche nella parte agrigentina. C'è un po' di apprensione, ma non ci sono allarmi circa una possibile ripresa di attività sismica.
venerdì 18 maggio 2012
Che fine hanno fatto i fondi per la ricostruzione del Belice?
Così il sindaco di Menfi, Michele Botta, commenta l'incontro svoltosi a Roma con il dirigente del Ministero delle Infrastrutture, presenti tutti i sindaci del coordinamento della Valle del Belice che da anni fanno i viaggi di pellegrinaggio nella capitale per mettere fine al capitolo della ricostruzione. Tutti i sindaci belicini si sono sorpresi nell'apprendere nella capitale di procedure burocratiche che rallentano l'assegnazione degli ultimi fondi stanziati per i Comuni della valle.
Dai dati forniti dal Ministero, infatti, la Regione Siciliana avrebbe speso circa 500 milioni di euro provenienti dai fondi Fas per spese correnti (i forestali, i lavoratori della Gesip di Palermo: circa 50 milioni per due mesi di stipendio e altro) e non per investimenti, per i quali sono destinate queste risorse. Inoltre la Sicilia ha ancora la possibilità di spendere circa 700 milioni di euro relativi alla programmazione 2000-2006 che però sono sospesi in attesa di risanare il Comune di Catania o altre spese correnti.
La presa di posizione dei sindaci belicini va nella direzione di sollecitare la Regione a prestare maggiore attenzione ad un territorio, come quello della Valle del Belìce, che ormai da troppo tempo è in attesa di completare la ricostruzione post-terremoto e che in questo caso non avrebbe mai immaginato che a Roma gli avrebbero detto che la questione dipendeva da Palermo e che è in Sicilia la soluzione ai loro problemi.
venerdì 30 settembre 2011
Ricostruire il Belice: la Regione disponibile ad anticipare fondi Fas
Lo ha annunciato oggi durante una riunione a Roma fra i capi delle segreterie tecniche dell'assessorato regionale all'Economia e del ministero delle Infrastrutture.
Il contenzioso nasce dall'omesso stanziamento, nelle ultime finanziarie nazionali, dei fondi necessari per erogare i contributi ai cittadini della Valle del Belice che disponevano gia' dei progetti esecutivi (circa 100 milioni di euro).
Allo stesso tempo non sono stati previsti i fondi per il piano di completamento della ricostruzione (circa 350 milioni di euro). Si tratta di finanziamenti di chiara competenza statale essendo legati ad una calamita' naturale, ma che ancora non sono stati erogati a distanza di anni. Per chiudere questo capitolo ora la Regione si dice disposta ad anticipare le somme a valere sui Fondi Fas assegnati alla Sicilia, a condizione che lo Stato liberi risorse aggiuntive rispetto a quelle gia' impegnate per altri progetti infrastrutturali previsti nel piano concordato con il ministro Fitto e che tali risorse possano essere utilizzate in deroga al patto di stabilita'.
"La Regione e' pronta a fare la sua parte per completare una ricostruzione che definire in ritardo e' un penoso eufemismo - commenta l'assessore regionale all'Economia, Gaetano Armao -, ma occorre che lo Stato si dimostri altrettanto attento alle esigenze belicine, non solo consentendo di finanziare quanto dovuto e inopinatamente sottratto ma ammettendo anche la deroga al patto di stabilita' per queste somme e sbloccando fondi che sono comunque destinati alla nostra Regione. Per questo motivo la prossima settimana si svolgeranno altri incontri, di natura negoziale, con il ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, e con tutti gli attori di questa vicenda".
Dopo 43 anni dal terremoto del Belice, lo Stato ci farà avere gli ultimi agognati finanziamenti?!
domenica 23 maggio 2010
Valle del Belice: Ok dalla Regione per la ricostruzione
"La Giunta regionale ha approvato il disegno di legge per la ricostruzione delle aree terremotate, avanzata dal Coordinamento dei sindaci sulla scorta degli indirizzi espressi dalla speciale commissione per i problemi della valle del Belìce: il governo regionale curerà la trasmissione del ddl al Consiglio dei ministri con l’auspicio che il Governo nazionale possa farlo proprio accelerando, così, l’iter legislativo".
Lo rende noto il sindaco di Menfi Michele Botta, vice coordinatore dei sindaci della valle del Belìce. “Il testo - spiega Botta - prevede le disposizioni volte al completamento della ricostruzione e si snoda in due soli articoli:
- Il primo si interessa delle norme di accelerazione delle procedure d’esame e di approvazione, da parte delle competenti commissioni comunali, delle tante istanze di contributo ancora pendenti e per le quali necessita una copertura finanziaria di 300 milioni di euro.
- Il secondo articolo, invece, è rivolto al completamento delle opere di urbanizzazione e delle altre opere pubbliche con risorse già individuate per 150 milioni di euro."