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mercoledì 20 marzo 2013

Esondazione Fiume Belice, sopralluogo di Cartabellotta

Esonda il fiume Belice, danni a Castelvetrano e nei Comuni di Santa Margherita Belice, Montevago e Menfi.

L'assessore alle Risorse agricole e alimentari, Dario Cartabellotta, ha visitato gli agricoltori e amministratori locali del territorio danneggiato dall'esondazione del fiume Belice.

E' stato fatto un punto della situazione per valutare i danni e lo stato di calamità, al fine di attivare un piano straordinario.

Gli agricoltori che hanno subito danni dovranno presentare istanza immediata presso l'Ispettorato competente per territorio.


venerdì 20 luglio 2012

Mega Parchi Eolici nel Belice: la Regione dice No

L'Assessorato regionale Territorio e Ambiente dà un parere negativo alla realizzazione del mega impianto eolico che la Fri.El.Mapi srl vorrebbe costruire nei Comuni di Menfi, Montevago e Castelvetrano.

Riporto per intero il parere dell'Arta.
Il progetto è stato sottoposto a revisione da parte della stessa società proponente nell’ottobre 2011 (nota prot. A.R.T.A. n. 71130 del 17/11/2011), anche a seguito di nuovo preventivo connessione – STMG di TERNA) con riposizionamento di sottostazione e conseguente eliminazione dell’areogeneratore denominato “MAPI 53”; per cui il progetto del parco eolico proposto è in atto costituito da n. 71 aerogeneratori da 3 MW ciascuno e la potenza complessiva è pari a 213 MW.

Il proposto parco eolico occupa una superficie di 815,65 ettari: 559,20 sul Comune di Menfi; 162,2 sul Comune di Montevago e 94,25 sul Comune di Castelvetrano. Esso si allunga tra gli abitati di Montevago, a nord, e di Menfi, a sud. Il progetto si articola su tre diversi altopiani, con quote dei crinali comprese tra 150 e 400 m s.l.m. circa, e ricade in zone adibite ad attività agricole (v. pag. 35 “sintesi non tecnica”).

Sul progetto, per quanto in atti d’ufficio, risultano espressi i pareri resi dagli Enti di seguito indicati:
  • Comune di Castelvetrano – valutazione non favorevole (nota prot. ARTA n. 46539 del 14/07/2006) con deliberazione comunale del 21/01/2004, n. 9
  • Comune di Menfi – osservazioni negative espresse dal Sindaco e dalla Giunta Comunale (nota prot. ARTA n. 32137 del 31/05/2012)
  • Comune di Montevago – parere negativo con deliberazione n. 51 del 9/08/2006 (note del Comune: prot. ARTA n. 55105 del 1/09/2006, n. 60902 del 18/09/2006, n. 61276 del 19/09/2006 e n. 64344 del 25/09/2006) 
  • Soprintendenza BB.CC.AA. di Trapani con nota prot. ARTA n. 79769 del 22/10/2008 ha revocato l’autorizzazione paesaggistica formatasi mediante assenso tacito “in quanto le opere sono suscettibili di arrecare grave danno al patrimonio paesaggistico perché l’impianto dista meno di 500 metri da numerose aree dichiarate d’interesse paesaggistico”.
Dagli atti in possesso non è dato desumere la presenza o meno di altri impianti eolici ad una distanza inferiore a 10 km, come prescritto all’art. 21 del P.E.A.R.S. Il cantiere del proposto parco eolico, la cui durata è stimata in circa 20 mesi, prevede l’esecuzione delle opere civili di seguito elencate:
a) adattamento della viabilità esistente e delle eventuali opere d'arte in essa presenti qualora la stessa non sia idonea al passaggio degli automezzi per il trasporto al sito eolico dei componenti e delle attrezzature;
b) realizzazione della nuova viabilità prevista in progetto, di collegamento alle piazzole degli aerogeneratori e opere minori ad essa relative;
e) formazione delle piazzole per l'alloggiamento degli aerogeneratori e delle relative opere dì contenimento e di sostegno dei terreni,
d) realizzazione delle fondazioni in calcestruzzo armato degli aerogeneratori, formazione del piano di posa dei basamenti prefabbricati delle cabine di macchina e dei blocchi d'ancoraggio delle torri anemometriche; e) esecuzione di opere di contenimento e di sostegno dei terreni;
 f) realizzazione di opere minori di regimazione idraulica superficiale quali canalette in terra, cunette, trincee drenanti eco;
g) realizzazione di opere varie di sistemazione ambientale;
h) realizzazione dei cavidotti interrati interni all'impianto.

La TAV. 08 della pericolosità e del rischio geomorfologico alla scala 1:25.000 di progetto evidenzia la presenza di numerose aree con livelli di pericolosità da molto basso ad elevato, soprattutto in corrispondenza dei rilievi a nord dell’abitato di Montevago. In questa stessa area, in cui risultano allocati aerogeneratori, sono previsti anche numerosi interventi di adeguamento della viabilità esistente (TAV. 12 alla scala 1:10.000);
la TAV. 13 evidenzia altresì 53 interventi di realizzazione di nuova viabilità. Il proposto parco eolico FRI-EL MAPI, che si sviluppa nei territori di due province e di tre comuni, presenta ingenti caratteri dimensionali riassumibili nei seguenti dati:
  • n° 71 torri eoliche
  • altezza delle torri di 85 metri
  • diametro delle eliche di circa 100 metri
  • occupazione di un territorio esteso oltre 815 ettari
  • gli aerogeneratori più distanti tra loro coprono una lunghezza, in linea d’aria, di circa10 km. 
La fase di cantiere, la cui durata è stimata in circa 20 mesi, prevede, tra gli altri, 59 diversi interventi di realizzazione di nuova viabilità, per un totale di oltre 5 km di strada di nuova realizzazione e n. 29 interventi di adeguamento sulla viabilità esistente. Almeno 6 aerogeneratori risultano prossimi all’abitato di Montevago (ca 1,5 km).
A fronte di un intervento che impegna un vasto territorio, il progetto non sembra fornire tutti quegli elementi che la complessità dell’opera avrebbe richiesto per una sua più compiuta definizione. Tale situazione è ben riassunta nella nota datata 26 maggio 2012, con la quale il Sindaco e la Giunta comunale di Menfi espongono le ragioni del parere contrario alla realizzazione del proposto parco eolico.
Oltre ad evidenziare talune carenze procedurali, con la suddetta nota si lamenta che il progetto e lo studio di impatto ambientale non affrontano ed evidenziano i rischi reali dell’insediamento industriale, mancando le necessarie rappresentazioni grafiche volte ad evidenziare gli impatti con le aree antropizzate esistenti e con le attività agri-turistiche presenti nelle località interessate.

Vi sono, inoltre, sempre secondo l’Amministrazione comunale di Menfi, grossolane carenze sulla caratterizzazione ambientale/naturale del sito interessato dal progetto. In tal senso, il progetto non terrebbe conto di alcune aree sensibili del territorio comunale, quali l’area boschiva Magaggiaro e dei pozzi artesiani di approvvigionamento idrico della città di Menfi.
Parimenti, non vengono segnalate le aree coltivate ad uliveto e vigneto, cospicuamente presenti sul territorio. Ritenendo di poter condividere le osservazioni superiori, si rilevano inesattezze, incongruenze e lacune nel progetto esaminato.

giovedì 5 luglio 2012

Fondi Fas per la Valle del Belìce: strappato impegno a Lombardo

Il coordinamento dei sindaci del Belice ha ottenuto l'impegno da parte del presidente della Regione Siciliana a considerare la conclusione della ricostruzione come una delle priorità del Governo regionale. Ciò si è concretizzato in una lettera ufficiale che Lombardo ha già inviato al Ministro per la coesione territoriale, professore Barca, per la riprogrammazione dei fondi Fas 2007/2013 con i quali si potrà completare la ricostruzione della Valle del Belice.

Si tratta in totale di 450 milioni di euro, di cui 300 per l'edilizia privata e 150 per le opere pubbliche. Il coordinamento dei sindaci si era auto convocato stamattina davanti la Presidenza della Regione siciliana. «Questa - dichiarano i sindaci dell'area belicina che da anni operano ormai attraverso un apposito coordinamento - era una delle diverse ipotesi che avevamo posto sul tavolo e fa seguito ai numerosi incontri preparatori avuti nei mesi scorsi a Roma presso i Ministeri competenti che avevano posto come pregiudiziale indispensabile la destinazione di questi fondi alla ricostruzione da parte della Regione Siciliana».

L'accordo sui Fas risale al 2011, Stato e Regione decisero di utilizzare questi soldi, che all'epoca risultavano inutilizzati, per lo sviluppo, la ripresa e il rilancio economico del Belice, impiegando gran parte di queste risorse proprie per completare alcune opere. Dopo le ultime vicende e il clamoroso trasferimento degli stessi fondi per altre emergenze, c'era la consapevolezza di una colossale presa in giro. Gli amministratori della Valle hanno appreso di tale incongruenza lo scorso maggio, in occasione di un vertice romano. Oggi hanno spostato la protesta in Sicilia, aggiungendo alla storica vertenza che l'isola non ha ancora avuto la possibilità di spendere circa 700 milioni di euro relativi alla programmazione 2000-2006, che però sono sospesi in attesa di risanare il Comune di Catania o altre spese correnti, facendo perdere la possibilità di creare crescita, lavoro, indotto e soprattutto di destinarli al Belice.

Intanto, il Belice continua a tremare: la scorsa sera un altro terremoto, di magnitudo 3 della scala Ritcher, con epicentro nell'area trapanese del Belice, a Santa Ninfa, avvertito anche nella parte agrigentina. C'è un po' di apprensione, ma non ci sono allarmi circa una possibile ripresa di attività sismica.

giovedì 28 giugno 2012

Proposta per «chiudere» con il terremoto Valle del Belice

Menfi, Chiesa Matrice
Vincolare 450 milioni di euro dei fondi Fas e destinarli al completamento della ricostruzione della Valle del Belice.

È la proposta contenuta in un disegno di legge che porta la firma del senatore Antonio D'Alì (Pdl). I soldi sarebbero ripartiti tra edilizia privata (300 milioni) e opere pubbliche (150 milioni).
Parrebbe la via più celere per chiudere definitivamente la questione, 44 anni dopo il terremoto. Sarebbe anche un modo per risarcire il territorio dallo «scippo» subìto quattro anni fa, allorquando il governo Berlusconi dirottò altrove 50 milioni di euro che il Parlamento, nella precedente legislatura, aveva destinato al Belice.

«Non c'è alcun prelievo sulla fiscalità generale - si affretta a precisare D'Alì - ma un vincolo di destinazione da assegnare ai fondi già di spettanza della Regione. I fondi per le aree sottoutilizzate vengono impegnati attraverso accordi di programma tra Regione e governo centrale, e un'indicazione della legge nazionale sarebbe vincolante per l'inserimento di questa voce nelle infrastrutture da finanziare».

Il termine per la presentazione degli emendamenti è scaduto il 25 maggio. E nessuna modifica al testo è stata proposta. Ora si attende il parere della commissione Bilancio del Senato. Se positivo, il provvedimento passerà al vaglio dell'aula di Palazzo Madama, per il primo dei due passaggi parlamentari. «Se si fa il conto - chiarisce D'Alì - anche con le dovute rivalutazioni monetarie, delle somme erogate per i grandi terremoti, il Belice rimane quello che, in proporzione, ha ricevuto meno».

Per il parlamentare si tratta di un «riequilibrio legittimamente richiesto ed eticamente dovuto». Le necessità sono state quantificate da una commissione d'indagine che ha completato i suoi lavori due anni fa. Non nasconde, dal canto suo, la soddisfazione Nicola Catania, coordinatore degli amministratori del Belice: «È, questo - spiega - un risultato frutto di un intenso lavoro fatto di incontri, solleciti, richieste». «Abbiamo verificato - aggiunge - la disponibilità del governo, in particolare del ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, e financo il presidente Napolitano si è scomodato per scrivere al ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, affinché la questione fosse costantemente monitorata».

Lo stesso non può dirsi della Regione: «Sarebbe stato opportuno - si lamenta Catania - che anche lei avesse fatto fino in fondo la sua parte. Il presidente Lombardo aveva preso un impegno, ma al momento questo impegno è disatteso». Catania convocherà nei prossimi giorni il coordinamento degli amministratori della Valle, al quale, non essendo più vicesindaco di Partanna, si presenterà dimissionario. È però possibile che gli venga chiesto di restare al suo posto, pur non ricoprendo incarichi amministrativi.

Nella Foto:  Menfi, i danni alla Chiesa Matrice - Terremoto del Belice 15 gennaio 1968

martedì 19 giugno 2012

La Giostra: Energie alternative e Valle del Belice su Trs

Questa sera (martedì 19 giugno 2012), alle ore 20.30, su Trs (Tele Radio Sciacca), una nuova puntata della trasmissione di approfondimento: “La Giostra”.

In questi mesi tante attività economiche hanno puntato sullo sfruttamento del territorio della Valle del Belice.
In alcuni casi con il pretesto dello sviluppo delle energie alternative, vedi l’eolico, ma anche il fotovoltaico o il biomasse, se non addirittura attraverso la ricerca petrolifera, sia nel mare che nella terra ferma.

Quindi la puntata di questa sera verte sui temi ambientali e soprattutto sulla visione industriale che molte società hanno per fare energia senza curarsi del nostro territorio.

Gli ospiti della puntata saranno:
  • Francesco Graffeo (Giornalista); 
  • Calogero Impastato (Sindaco di Montevago e Supersindaco dell’Unione dei Comuni Terre Sicane); 
  • Vito Clemente (Vice Presidente del Consiglio Comunale di Menfi); 
  • Paolo Campo (Rappresentante dei Comitati Cittadini); 
  • Alessandro Lagrassa (Presidente del CRESM di Gibellina);

venerdì 18 maggio 2012

Che fine hanno fatto i fondi per la ricostruzione del Belice?

«Il governo è ancora in attesa del via libera della Regione Sicilia per utilizzare 105 milioni per la ricostruzione della Valle del Belice, ma l'assessore Armao e il governatore Lombardo vorrebbero dal governo nazionale la rassicurazione che questi soldi prelevati dai fondi Fas siano solo in… prestito».

Così il sindaco di Menfi, Michele Botta, commenta l'incontro svoltosi a Roma con il dirigente del Ministero delle Infrastrutture, presenti tutti i sindaci del coordinamento della Valle del Belice che da anni fanno i viaggi di pellegrinaggio nella capitale per mettere fine al capitolo della ricostruzione. Tutti i sindaci belicini si sono sorpresi nell'apprendere nella capitale di procedure burocratiche che rallentano l'assegnazione degli ultimi fondi stanziati per i Comuni della valle.

Dai dati forniti dal Ministero, infatti, la Regione Siciliana avrebbe speso circa 500 milioni di euro provenienti dai fondi Fas per spese correnti (i forestali, i lavoratori della Gesip di Palermo: circa 50 milioni per due mesi di stipendio e altro) e non per investimenti, per i quali sono destinate queste risorse. Inoltre la Sicilia ha ancora la possibilità di spendere circa 700 milioni di euro relativi alla programmazione 2000-2006 che però sono sospesi in attesa di risanare il Comune di Catania o altre spese correnti.

La presa di posizione dei sindaci belicini va nella direzione di sollecitare la Regione a prestare maggiore attenzione ad un territorio, come quello della Valle del Belìce, che ormai da troppo tempo è in attesa di completare la ricostruzione post-terremoto e che in questo caso non avrebbe mai immaginato che a Roma gli avrebbero detto che la questione dipendeva da Palermo e che è in Sicilia la soluzione ai loro problemi.

domenica 23 maggio 2010

Valle del Belice: Ok dalla Regione per la ricostruzione


"La Giunta regionale ha approvato il disegno di legge per la ricostruzione delle aree terremotate, avanzata dal Coordinamento dei sindaci sulla scorta degli indirizzi espressi dalla speciale commissione per i problemi della valle del Belìce: il governo regionale curerà la trasmissione del ddl al Consiglio dei ministri con l’auspicio che il Governo nazionale possa farlo proprio accelerando, così, l’iter legislativo".

Lo rende noto il sindaco di Menfi Michele Botta, vice coordinatore dei sindaci della valle del Belìce. “Il testo - spiega Botta - prevede le disposizioni volte al completamento della ricostruzione e si snoda in due soli articoli:

  • Il primo si interessa delle norme di accelerazione delle procedure d’esame e di approvazione, da parte delle competenti commissioni comunali, delle tante istanze di contributo ancora pendenti e per le quali necessita una copertura finanziaria di 300 milioni di euro.
  • Il secondo articolo, invece, è rivolto al completamento delle opere di urbanizzazione e delle altre opere pubbliche con risorse già individuate per 150 milioni di euro."