giovedì 10 novembre 2011

In politica non esistono traditori

Ci risiamo coi traditori. Dopo quelli storici del 25 luglio, ecco i traditori dell'8 novembre. Cioè quei deputati, così definiti immediatamente da Berlusconi, che l'altro giorno, alla Camera, hanno disertato le file della maggioranza. L'epiteto di «traditore» adoperato dal premier è la spia linguistica appropriata dei tanti nodi che sono venuti al pettine martedì a Montecitorio. In un certo senso, anzi, racchiude il senso complessivo di quanto quel pomeriggio è realmente accaduto: e cioè la vittoria della politica su tutto ciò che nella politica può anche esserci ma che non ne rappresenta l'essenza vera.

Attenzione: non sto dicendo la vittoria del bene sul male. Ma semplicemente la vittoria della politica. E alla fine, proprio il non capire che cosa questa sia, in che cosa la politica consista, ha portato Berlusconi alla sconfitta.

Il termine "traditore" rispecchia  alla perfezione il solo, vero tipo di legame che in tutti questi anni il presidente del Consiglio è stato capace di immaginare tra se stesso e chi gli stava accanto nel partito o al governo. Un rapporto di fedeltà personale, una sorta d'investitura da signore a vassallo, cementata anche in questo caso dalla concessione di feudi e benefici vari (anche assai poco appropriati, come sanno tutti: case, contratti di collaborazione fasulli, elargizioni). La stessa designazione/nomina alla carica di parlamentare, addirittura ministro, è stata spesso intesa da Berlusconi come una ricompensaa per meriti del tutto estranei alla politica. Non già dunque la condivisione di un progetto comune alimentato da valori comuni, l'elaborazione collettiva delle cose da fare e del come farle (sia pure, evidentemente, con una diversa incidenza decisionale e con un diverso grado di responsabilità). No. Al posto di tutto questo, invece - al posto della politica - la persona, la sua persona di capo e benefattore: e dunque la fedeltà, la devozione e, perchè no?, magari pure la simpatia e l'affetto. Ma comunque e innanzitutto il comando e l'obbedienza. E dunque la categoria del "tradimento". Chi non lo segue più non può che essere un "traditore".

Il voto di martedì ha rappresentato la rivincita della politica rispetto a tutto questo. Lontanissima da me (a differenza della sinistra, la quale ama presentare sempre come un eroe della libertà chi abbandonda la destra e viceversa come un vero gaglioffo chi verso la destra emigra) l'idea di pensare che colore che non hanno votato con la maggioranza lo abbiano fatto per chissà quali ragioni ideali. Qualcuno certo ce ne sarà, ma probabilmente pochi. Il punto è che però tutti lo hanno fatto per ragioni che sono eminentemente politiche. A cominciare da quella di assicurare a se stessi un avvenire politico: avvenire che evidentemente essi hanno avuto motivo di credere non più garantito dal Pdl e dalle probabili fortune elettorali sue, del governo e dello stesso Berlusconi. Insomma, perchè hanno giudicato quest'ultimo arrivato politicamente al capolinea.

La politica, dunque, alla fine fine si è mostrata più forte di qualunque legame personale fondato apparentemente su qualcosa di simile all'amicizia ma in realtà, assai più spesso, sui favori e sul denaro travestiti da "amicizia". Per Berlusconi è una lezione inaspettata e amara, ma proprio non aver capito questo dato capitale è all'origine della stupefacente catena di errori e di incapacità che lo stanno portanto oggi a una fine ingloriosa.

Ernesto Galli Della Loggia - Corriere.it

mercoledì 9 novembre 2011

L’UE rafforza la protezione del Mediterraneo dagli effetti delle attività offshore

Il 17 ottobre scorso è stata presentata un’interrogazione alla Commissione Ambiente del Parlamento Europeo.

L’associazione Apnea Pantelleria ha collaborato con Rita Borsellino, parlamentare europea, e Dario Prestigiacomo, capo ufficio stampa della stessa, alla formulazione dell’interrogazione presentata al Parlamento Europeo, dove si è richiesta la posizione dell’UE in merito alle trivellazioni offshore e che, come già riconosciuto dal protocollo di Barcellona, i mari del Canale di Sicilia ed i banchi intorno a Pantelleria siano dichiarati siti di interesse comunitario e pertanto a qualsiasi titolo protetti.

Insieme a Greenpeace, al Comune di Pantelleria ed a quello di Sciacca , ai cittadini comuni, ai network di associazioni, alle confederazioni di pesca e turismo ed in collegamento con stesse forme di opposizione alle trivellazioni delle regioni Puglia, Marche e Abruzzo, sono stati presentati dei dossier scientifici per opporsi all’istanza di ricerche petrolifere chieste dalla società Audax Energy proprio sui bassifondi del Canale di Sicilia.  

Janez Potočnik, Commissario per l’Ambiente, ha dichiarato in proposito: Questa proposta completa la proposta legislativa per la sicurezza delle attività offshore nel settore degli idrocarburi. Essa ci consentirà di operare in stretta collaborazione con i nostri partner mediterranei non appartenenti all’UE, garantendo una migliore protezione di questo mare per tutti coloro che lo utilizzano”.

Grazie al “protocollo offshore”, il Mar Mediterraneo quindi può tirare un bel sospiro di sollievo. La ratifica del protocollo, da parte dell’UE, dovrebbe difatti scoraggiare gli investitori a ricercare il petrolio lungo le nostre coste, con il fine di salvaguardare e tutelare la qualità del nostro amato mare blu.

Commissione europea – Comunicato stampa 

Menfi aderisce alla Giornata Mondiale del Diabete

La Giornata del Diabete è la principale campagna mondiale per la prevenzione e la diffusione delle informazioni sul diabete, istituita nel 1991 dalla International Diabetes Federation (IDF) e dalla World Health Organization (OMS).

In Italia è organizzata dall’Associazione Diabete Italia assieme alle associazioni dei pazienti e con la partecipazione volontaria di medici, infermieri e altri operatori sanitari. La Giornata del Diabete ha il patrocinio del Ministero della Salute.

Dal 2009 l'Onu con una risoluzione ha inserito il 14 novembre nel calendario delle Giornate Mondiali da essa patrocinate.

Anche la nostra ASP tramite l'Unità Operativa Aziendale e gli uffici Distrettuali di Educazione alla Salute, in collaborazione con l'associazione AMADIAD, ha promosso nei comuni della provincia, numerose iniziative rivolte alla sensibilizzazione sulle problematiche connesse al diabete. Quest'anno in particolare, la sensibilizzazione riguarderà la prevenzione delle complicanze nei soggetti colpiti dalla malattia.

L'ambulatorio mobile si sposterà nei diversi territori della provincia per affettuare misurazioni di glicemia, misurazione di pressione arteriosa e offrire consulenze.

Le date previste in Agrigento e provincia sono:  
  • 10 novembre al Centro Commerciale di Licata dale ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore18.00. 
  • 11 novembre in Piazza Progresso a Licata dalle ore 9.00 alle ore 13.00.
  • 11 novembre in Piazza Bonfiglio a Palma di Montechiaro dalle ore 9.00 alle ore 13.00 
  • 14 novembre a Porta di Ponte ad Agrigento dalle ore 9.00 alle ore 13.00 
  • 14 novembre in Piazza Cavour a Favara dalle ore 15.00 alle ore 18.00  
  • 15 novembre in Piazza Vittorio Emanuele a Menfi dalle ore 9.00 alle ore 13.00 
  • 16 novembre in Via Matteotti a Casteltermini dale ore 9.30 alle ore 13.00 
  • 16 novembre in Piazza Cappuccini a San Giovanni Gemini ma rivolto anche agli abitanti di Cammarata dalle ore 15.00 alle ore 18.00. 
  • 17 novembre nel Corso Umberto I a San Biagio Platani dalle ore 10.00 alle ore 14.00 in colaborazione con il volontariato locale.
  • 18 novembre presso il Centro Commerciale sulla SS 640 nei pressi di Racalmuto dalle ore 9.00 alle ore 13.00

Cerca gli eventi che si svolgeranno nella tua provincia.

martedì 8 novembre 2011

Silvio Berlusconi si dimette dopo la legge di stabilità

La nota del Quirinale

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto questa sera in Quirinale il Presidente del Consiglio, on. Silvio Berlusconi, accompagnato dal Sottosegretario dott. Gianni Letta. All'incontro ha partecipato il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Consigliere Donato Marra.

Il Presidente del Consiglio ha manifestato al Capo dello Stato la sua consapevolezza delle implicazioni del risultato del voto odierno alla Camera ; egli ha nello stesso tempo espresso viva preoccupazione per l'urgente necessità di dare puntuali risposte alle attese dei partner europei con l'approvazione della Legge di Stabilità, opportunamente emendata alla luce del più recente contributo di osservazioni e proposte della Commissione europea.

Una volta compiuto tale adempimento, il Presidente del Consiglio rimetterà il suo mandato al Capo dello Stato, che procederà alle consultazioni di rito dando la massima attenzione alle posizioni e proposte di ogni forza politica, di quelle della maggioranza risultata dalle elezioni del 2008 come di quelle di opposizione.


Fonte: quirinale.it

sabato 5 novembre 2011

Free ItaliaWiFi: internet gratis anche a Montevago

Un'iniziativa della quale non si può non dare conto quella promossa dalla Provincia di Roma, Regione Autonoma della Sardegna e Comune di Venezia ed a cui ha aderito anche il Comune di Montevago. 

Free ItaliaWiFi è un ambizioso progetto che mira ad offrire ai cittadini l'accesso gratuito alla rete Internet, previa una semplice registrazione, attraverso la modalità wireless. La principale prerogativa di Free ItaliaWiFi è la possibilità, per l'utente, di "navigare" in Rete non soltanto utilizzando gli hot spot Wi-Fi dislocati nella propria città ma anche quelli installati in altre località di tutta Italia, inserendo sempre i medesimi dati di autenticazione personali.

Con Free ItaliaWiFi si vuole creare una sorta di rete wireless a valenza nazionale che possa consentire ad uno stesso utente di balzare in Internet da qualunque dispositivo (sia esso un notebook, uno smartphone, un tablet od un desktop) ricorrendo sempre ai medesimi dati d'accesso (nome utente e password). Si cerca di voltar pagina, insomma, dopo le restrizioni (decreto Pisanu) che il Wi-Fi ha dovuto subire per troppo tempo e che ne hanno pesantemente ridotto e reso difficoltosa la diffusione su scala nazionale.

Il progetto Free ItaliaWiFi è aperto ai comuni, alle province ed alle regioni che, se dotati di una propria rete pubblica Wi-Fi, possono parteciparvi sottoscrivendo un accordo di collaborazione. Alle pubbliche amministrazioni che ne fanno richiesta, Free ItaliaWiFi fornirà un kit per allestire rapidamente nuovi punti d'accesso nei punti più importanti della città.

Anche il Comune di Montevago (Agrigento) ha aderito a Free Italia WiFi. Dal 24 agosto infatti gli abitanti del piccolo comune possono collegarsi ad internet gratuitamente.  

Menfi, aderiamo anche noi ?!?

mercoledì 2 novembre 2011

Presìdi Slow Food Sicilia

Che la Sicilia fosse una terra ricca di ottimi prodotti agroalimentari ne siamo consapevoli, ma è bello quando qualcuno ce lo sottolinea; sono soddisfazioni e molto spesso modi per rinfrescare la memoria ai più o per farci conoscere realtà dei nostri luoghi che ignoravamo. L’associazione Slow Food è una delle voci che ci ricordano ogni giorno la bellezza ed il valore dei prodotti del nostro territorio.

Questa, istituendo i Presìdi nel 1999, si è posta l’obiettivo di recuperare e salvaguardare le piccole produzioni di eccellenza gastronomica minacciate dall'agricoltura industriale, dal degrado ambientale e dall'omologazione. Per ottenere il contrassegno identificativo "Presìdio Slow Food" si deve essere in linea con i criteri stabiliti dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus.

Più in generale, il Presìdio Slow Food è applicato a prodotti rari ed eccellenti a rischio di estinzione, ai gruppi di contadini, allevatori, pescatori che li producono, ai disciplinari ed alle regole di produzione che li contraddistinguono. Diverse sono le tipologie prese in esame: cereali, conserve ittiche, derivati carnei, dolci, erbe e aromi, formaggi, frutta, legumi, mieli, ortaggi, pane, pesci, razze e salumi.

In Sicilia sussistono attualmente ben 40 Presìdi Slow Food. Nell’isola, infatti, c’è il numero più alto di presidi SlowFood del mondo concentrato nella stessa area geografica, ecco quali:
  1. Aglio rosso di Nubia
  2. Alaccia salata di Lampedusa
  3. Albicocca di Scillato
  4. Ape nera sicula
  5. Asino ragusano
  6. Cappero di Salina
  7. Capra girgentana
  8. Carciofo spinoso di Menfi
  9. Cavolo trunzu di Aci
  10. Cavolo vecchio di Rosolini
  11. Cipolla di Giarratana
  12. Cuddrireddra di Delia
  13. Fagiolo badda di Polizzi
  14. Fagiolo cosaruciaru di Scicli
  15. Fava cottoia di Modica
  16. Fava Larga di Leonforte
  17. Fragolina di Sciacca e Ribera
  18. Lenticchia di Ustica
  19. Lenticchia di Villalba
  20. Maiorchino
  21. Mandarino tardivo di Ciaculli
  22. Mandorla di Noto
  23. Manna delle Madonie
  24. Masculina da magghia
  25. Melone cartucciaru di Paceco
  26. Melone purceddu di Alcamo
  27. Oliva minuta
  28. Pane nero di Castelvetrano
  29. Pesca nel sacchetto
  30. Piacentinu ennese
  31. Pistacchio verde di Bronte
  32. Pomodoro siccagno della valle del Bilìci
  33. Provola dei Nebrodi
  34. Provola delle Madonie
  35. Razza bovina cinisara
  36. Razza modicana
  37. Sale marino di Trapani
  38. Suino nero dei Nebrodi
  39. Susine bianche di Monreale
  40. Vastedda della valle del Belice
Presidio Slow Food Sicilia - Menfi, Carciofo spinoso di Menfi

martedì 1 novembre 2011

Spread Btp-Bund, record storico

The game is over!! 

I livelli record raggiunti ieri dai rendimenti dei Btp sulle scadenze brevi a 2, 3 e 5 anni sono un fortissimo segnale di allarme sul fatto che l'Italia è arrivata ormai a un passo da non poter più salvare se stessa. Mettendo a rischio non soltanto la sua economia, ma assicurando il contagio anche a tutto il resto dell'area euro. Ieri, infatti, lo spread tra Bpt e Bund tedesci è tornato ai massimi, con il differenziale tra Btp decennale e bund tedesco che ha sfondato di nuovo i 400 punti base piazzandosi a 407 punti. Ma stamattina i dati vanno ancora peggio, si parla infatti di uno spread a un livello mai toccato prima: 434. Alle 9,30 era salito a 436. E, poco prima delle 10, era a 438.

Ma cos’è lo spread? Il termine sta avendo la tipica promozione a uso comune che investe spesso nelle emergenze parole nuove o rare e di cui i media altrettanto spesso trascurano di spiegare chiaramente il significato. Spread significa “ampiezza”, “apertura” (ma anche “allargamento”, “forbice” in senso figurato) e viene usato oggi per definire la differenza tra il rendimento dei titoli di stato italiani e quelli tedeschi, benché possa applicarsi a diverse coppie di enti paragonabili. Gli stati mettono sul mercato, con aste periodiche, un certo numero di titoli obbligazionari per avere liquidità dai mercati finanziari e potere così finanziare il debito pubblico. Nel caso italiano, si tratta dei BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) che, due volte al mese, vengono messi all’asta dalla Banca d’Italia. Hanno scadenza a 3, 5, 10, 15 e 30 anni.

Semplificando un po’, lo stato italiano promette all’investitore che, se investirà sul suo debito pubblico (se gli presterà dei soldi), riavrà interamente il suo capitale alla fine del periodo stabilito e in più, prima della scadenza, gli verranno corrisposte periodicamente alcune “cedole” di rendimento. Su questo rendimento si misura lo spread, solitamente in punti base (basis point). Un punto base è un decimo di millesimo di un valore. Oggi lo spread tra i BTP decennali e i Bund tedeschi (le obbligazioni dello stato tedesco, particolarmente “solide” e per questo utilizzate come riferimento per le altre nazioni europee) è arrivato intorno ai 437 punti base.

Questa differenza è decisa dal mercato: chi vuole investire nelle obbligazioni italiane pensa di correre più rischi rispetto a un investimento in titoli tedeschi, per il peggior stato delle finanze italiane, e quindi vuole un rendimento più alto.

L'insediamento di Mario Draghi a presidente della Banca centrale europea all’Eurotower di Francoforte avviene in una settimana cruciale per l’economia europea. Giovedì il primo comitato direttivo a Francoforte con all’ordine del giorno: possibile taglio dei tassi di interesse; politica da attuare sugli acquisti dei titoli di Stato, con una particolare attenzione alla situazione in Italia e Spagna; rafforzamento del Fondo salva-Stati e alla ripresa dell’inflazione nell’Eurozona.

In bocca al lupo e buon lavoro!

Tratto da: linkiesta.it

lunedì 31 ottobre 2011

Comune di Menfi, bando per il servizio civico 2012

E’ stato pubblicato l’avviso per la presentazione delle istanze di inserimento lavorativo di soggetti in condizioni di bisogno economico in progetti obiettivo di servizi utili alla collettività. Il servizio civico è stato approvato a Menfi nel gennaio scorso: si tratta di un’assistenza economica agli indigenti finalizzata con progetti di utilità collettiva.

Il “Servizio civico comunale” è un servizio finalizzato a prevenire, superare o ridurre le condizioni di bisogno, di inadeguatezza del reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia economica, mediante l’utilizzo in servizi a carattere comunale. Il servizio sarà reso da soggetti che presenteranno istanza e verranno iscritti in apposita graduatoria per un periodo di tre mesi.

Il termine di scadenza è fissato al 30 novembre 2011.


AVVISO - Servizio Civico.pdf

Domanda Servizio Civico.pdf 

sabato 29 ottobre 2011

Si continuerà a guadagnare con il fotovoltaico? L'odissea delle rinnovabili

Sei mesi fa sembrava un discorso chiuso: taglio degli incentivi e addio investimenti nel fotovoltaico.

"Oggi*", invece, con l'entrata a regime del quarto conto energia, la produzione di energia elettrica con il sole torna a essere un'opzione interessante. Soprattutto per i moduli installati sulle abitazioni e i capannoni, dato che la limatura dei bonus è stata più contenuta per gli impianti di piccola taglia.

Il meccanismo, delineato dal Dm 5 maggio 2011, è semplice: il proprietario deve farsi carico della spesa iniziale (eventualmente con il supporto di un prestito) e, in cambio, riceve per 20 anni un incentivo in denaro versato dal Gse, il Gestore dei servizi energetici. Ad esempio, un impianto collocato su una villetta, con una potenza fino a 3 kW ed entrata in esercizio a dicembre di quest'anno, incassa 29,8 centesimi per chilowattora di energia prodotta: che vuol dire circa mille euro l'anno. Ma bisogna tenere conto anche del risparmio sulla bolletta energetica e della remunerazione dell'elettricità ceduta alla rete.

Tempi di rientro
Se il progetto è ben congegnato, i tempi di recupero dell'investimento sono inferiori ai dieci anni, come dimostrano gli esempi riportati in alto, elaborati da Cremonesi consulenze. Un impianto di taglia domestica su una villetta in provincia di Venezia, ad esempio, può ripagarsi in poco meno di sette anni, lasciando ‐ al termine del ventennio ‐ un saldo positivo di circa 16mila euro (compresi i costi di manutenzione e assicurazione). Si tratta, comunque, di cifre medie, che vanno declinate caso per caso: ad esempio, se l'installazione avviene su un tetto difficile da raggiungere, il costo dell'impianto chiavi in mano può aumentare da 10.500 a 16mila euro, allungando i tempi di rientro. Lo stesso vale per le condizioni di irraggiamento solare e per la qualità dei moduli installati, che influenzano la resa dell'impianto.

Il ricorso a un prestito bancario può allungare il rientro oltre i 15 anni, ma consente di ridurre o azzerare l'esborso iniziale. Sul mercato ci sono imprese specializzate che offrono pacchetti 'tutto compreso' facendosi carico, oltre che dalla parte tecnica e burocratica, anche del finanziamento. In questi casi, spesso gli incentivi erogati dal Gse vengono girati su un conto corrente dedicato, e vanno direttamente a rimborsare le rate. Di fatto, ottenere il finanziamento può essere più facile per una famiglia che per un'impresa, perché in questo caso la banca valuta sempre l'esposizione creditizia complessiva dell'azienda.
Approfondimento: La convenienza dell'investimento in tre casi concreti 

In arrivo nuovi ritocchi al Quarto Conto Energia?
Fino ad "oggi*" il IV Conto Energia ha garantito ed incentivato gli investimenti su questo settore ma un'alone di incertezza incombe sul "domani". Già da qualche settimana infatti le pressioni sul governo da parte dei grandi gruppi energetici si fanno sentire, specie quelli che operano nei cicli combinati. E, tanto per cambiare, gli operatori del fotovoltaico non dormono sonni tranquilli. Peraltro le pressioni arrivano anche da altri comparti delle rinnovabili (soprattutto termiche) e dell’efficienza energetica che rischiano di vedere molto compresso lo spazio per le prossime misure incentivanti per i propri settori. E’ recente la notizia che è stata toccata la cifra di 6 miliardi di euro all’anno di prelievo in tariffa per l’incentivazione di tutte le fonti rinnovabili (erano circa 2,7 mld di € nel 2010), e il fotovoltaico ha ovviamente il peso più rilevante.

Le critiche sulla somma totale di incentivi erogati per il fotovoltaico faranno rimettere mano alle tariffe del quarto conto energia? Il quarto conto energia è a rischio? Si aprirà di nuovo, dunque, la querelle sugli incentivi al fotovoltaico?  

Una cosa è certa: al settore delle rinnovabili serve stabilità delle regole.

venerdì 28 ottobre 2011

Mafia, Salvatore Cuffaro ricorre alla Corte di Giustizia europea per violazione diritto a 'equo processo'

Il 22 gennaio scorso la sentenza della Cassazione conferma la condanna a sette anni a Salvatore Cuffaro per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e violazione del segreto istruttorio. Passano poche ore e per l’ex presidente della Regione Sicilia si aprono le porte del carcere di Rebibbia (leggi intervista). E oggi trascorsi oltre 9 mesi da quel giorno arrivano importanti novità.

Il perito che inchiodò Cuffaro confermando di aver udito la famosa frase “Ragiuni avia Toto’ Cuffaro" avrebbe dichiarato più volte davanti al giudice Raimondo Lo Forti, che presiedeva nel 2006 il processo Miceli, di non essere sicuro che questa frase fosse stata effettivamente pronunciata. Ma non basta. Incalzato più volte dal Presidente del Collegio e dai difensori dell’imputato Miceli avrebbe dichiarato anche di non essere un tecnico, di “non essere un esperto” (ascolta il file audio - Per ascoltare l'audio bisogna scaricare ed installare gratuitamente il lettore multimediale RealPlayer -).

La notizia, del ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo per avere ''diritto a un equo processo'' (art.6 Convenzione europea dei diritti dell'uomo), ha riacceso i riflettori sul processo che ha portato alla condanna a sette anni di carcere per l’ex governatore della Regione Sicilia, Totò Cuffaro. Fra i vari punti oggetto di contestazione da parte dei legali di Cuffaro, ci sarebbe la superperizia su una intercettazione ambientale dove, secondo quanto dichiarato dal perito del Tribunale, Roberto Genovese, la moglie del boss Guttadauro, Gisella Greco, avrebbe pronunciato la frase “Ragiuni avia Toto’ Cuffaro”.

Da quanto trapelato, tale intercettazione secondo i legali avrebbe avuto un ruolo importante nella condanna. Prodotta infatti all’interno del processo Miceli è stata acquisita come prova nel processo Cuffaro. Ma è proprio sulla udibilità di questa frase nell’intercettazione che si addensano oggi i maggiori dubbi.

Sembrerebbe infatti, come si evince dalle dichiarazioni dello stesso Genovese davanti al presidente del collegio giudicante (file audio pubblicato da Radio Radicale) che l’udibilità di questa frase non fosse del tutto chiara neanche a lui. Il perito, d’altra parte, sempre in quella sede, si sarebbe professato non esperto. Durante il processo Miceli il Tribunale fece affiancare Genovese anche da Giampaolo Zambonini, un tecnico della Polizia scientifica di Roma. << E’ stato operato un ascolto –affermò Zambonini- un ascolto da parte di un gruppo di dieci persone, appartenenti al servizio della scientifica. Il file audio è stato fatto ascoltare circa 10 volte agli operatori, singolarmente e in tempi diversi. Nessuno degli operatori è stato in grado di individuare il nome “Totò Cuffaro” autonomamente. Solamente dopo aver selezionato la parte oggetto di indagine, gli operatori sono stati concordi sulla presenza auditiva delle sole vocali “O” ed “A”. >>

Ma il Tribunale ha ritenuto attendibile soltanto la tesi di Genovese così come la Corte d’Appello, che ha aggravato la pena a Cuffaro con il riconoscimento dell’aggravante di aver voluto favorire la mafia. A concordare con il perito Genovese fu anche il consulente dell’accusa Baldassare Lo Cicero. La sentenza di condanna è comunque passata in giudicato e Cuffaro dovrà scontare sette anni di carcere.

Ai sensi dell’articolo 35 della Convenzione, la strada della Corte europea dei diritti dell’uomo, puo’ essere percorsa soltanto dopo l’esaurimento delle vie di ricorso interne ed entro sei mesi dalla data della decisione interna definitiva.

Il pool di esperti quindi sostengono che quella frase non sarebbe mai stata pronunciata da Totò Cuffaro. Una tesi che potrebbe certamente smontare il processo su cui è già stata scritta la parola fine.

giovedì 27 ottobre 2011

Baby pensionati, Fini attacca la moglie di Bossi

Da sinistra Manuela Marrone e Antonio Di Pietro
In Italia c'è una "casta" di oltre mezzo milione di persone che percepiscono l'assegno previdenziale con meno di vent'anni di contributi. Ma tra i nomi eccellenti c’è anche Di Pietro.

Insulti e schiaffoni. A Montecitorio finisce in rissa. I deputati leghisti non hanno gradito la sortita di Gianfranco Fini, che martedì sera, da Ballarò, ha rinfacciato a Umberto Bossi di avere una moglie “baby pensionata”. «Non tolleriamo i soprusi e le ingiustizie», strepita il capogruppo alla Camera (a termine), Marco Reguzzoni. «Il suo comportamento è inopportuno», gridano i parlamentari del Carroccio, che chiedono le dimissioni del presidente della Camera. Ma Fini è imperturbabile: « Non è questa la sede in cui il presidente della Camera può dare risposte politiche; se lo facessi, avallerei l’accusa di partigianeria nei miei confronti che ritengo insussistente. Saranno altre le sedi in cui, se lo riterrò, eserciterò il diritto di replica». Nel frattempo il leader della Lega s’è già avvalso della facoltà di mandare Fini a quel paese.

Manuela Marrone, in Bossi, è andata in pensione a 39 anni. Anche se continua a insegnare in una scuola privata, la sua, come ha ingenuamente ricordato il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. La signora appartiene a una fortunata generazione, che ha potuto beneficiare di straordinari (e dissennati) privilegi previdenziali. Non ha violato alcuna legge. Ha soltanto approfittato di un’opportunità. La normativa prevedeva un tempo che le impiegate pubbliche con figli potessero ottenere l’assegno di anzianità, con appena 14 anni, 6 mesi e un 1 giorno di contributi versati. Tetto che saliva a 19 anni e mezzo, per gli uomini. E a 25 per i dipendenti degli enti locali. In Italia i baby pensionati sono 535.752 e costano 9,45 miliardi di euro. Il 65% per cento è al Nord: 110.497 in Lombardia. Seguono, nella classifica delle regioni a più alta presenza di baby pensionati, il Veneto, l’Emilia Romagna e il Piemonte. In soldoni, sei miliardi abbondanti finiscono in quella che Bossi chiamerebbe “Padania”. Non sarà un caso che il leader della Lega minacci fuoco e fiamme ogni qual volta si parli di interventi sulle pensioni d’anzianità. Ecco perché è difficile immaginare che il Carroccio possa accettare compromessi in materia previdenziale. Ed è così che Silvio Berlusconi si è presentato oggi a Bruxelles con una letterina di buoni propositi, invece che con una lista di provvedimenti varati.

La professoressa Marrone è in pensione dal 1992. E ha già un saldo attivo tra contributi versati e assegni incassati. La coniuge Bossi è in ottima, abbondante e perfino insospettabile compagnia. Due “colleghe” sono addirittura concentrate nella stessa famiglia. Quella di Giulio Tremonti. Sono baby pensionate, infatti, sia Fausta Beltrametti, sia Angiola Tremonti, rispettivamente moglie e sorella del ministro dell’Economia. Colui che sarebbe istituzionalmente competente, sia detto per inciso, a intervenire sulla spinosa materia pensionistica. E il cerchio si chiude, anzi no.

Perché c’è un baby pensionato che desta ancor più scalpore. Si chiama Antonio Di Pietro. È il leader dell’Italia dei Valori. Basa il suo messaggio politico su robuste dosi di demagogia. Ma non ha avuto alcun problema ad andare in pensione a 45 anni, nel 1995.

Tra i “giovani pensionati”, lato senso, si trova un altro nome che non ti aspetti. Quello di Cesare Romiti. È vero che il manager ha lavorato tutta la vita. Ma è altrettanto vero che l’ex amministratore delegato della Fiat è andato in pensione a soli 54 anni, nel 1977. Accomunato ma non travolto da un identico destino è il suo rivale storico, Carlo De Benedetti. L’editore del gruppo L’Espresso riscuote una pensione anticipata Inpdai dal 1993, quando aveva soltanto 58 anni. E da quel dì incassa un assegno mensile di quattromila euro. In questo stravagante elenco si trova anche Adriano Celentano. Il Molleggiato dal sermone facile, appena cinquantenne, si guadagnò una pensioncina che oggi ammonta a circa mille euro al mese. Era il lontano 1988. Altri tempi, altre prediche.

Fonte: oggi.it

martedì 25 ottobre 2011

L'aut-aut di Italia Futura al Governo: «Decisioni o dimissioni»

ItaliaFutura, l’associazione di Luca Cordero di Montezemolo scandisce la durata del governo con un fondo pubblicato sul sito: “Decisioni o dimissioni”.

Se “l’ironia sprezzante di Sarkozy è inaccettabile e l’accostamento alla Grecia è operazione spregiudicata”, è pero innegabile che la “condotta del governo è oggettivamente irresponsabile e ci espone a una continua umiliazione internazionale. Da una manovra inconsistente, al triste spettacolo della nomina del governatore di Bankitalia, dal balletto sul decreto sviluppo, alla farsa dei tagli ai costi della politica e dei ministeri al nord, a un ministro dell’Economia che da mesi conduce una partita di potere personale per delegittimare il governo di cui fa parte: l’inerzia e la debolezza di questo esecutivo sono un pericolo mortale per l’Italia. O il governo mette in campo, nelle prossime ore, misure concrete e strutturali o l’unica via d’uscita saranno le dimissioni immediate del premier”.

Commenta il senatore PdL Gasparri: “La Fiat ha dovuto aspettare Marchionne per risollevarsi: quando la guidava Montezemolo non c’è stata la stessa capacità decisionale. Siamo pieni di consiglieri che poi in cattedra non hanno saputo dimostrare le loro capacità”.

Le esternazioni politiche del Presidente della Ferrari sono ormai puntuali e precise. Quando annuncerà la sua sua discesa in campo?!?