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sabato 8 febbraio 2014

Progetto "Un Punto nel Mare-Un Mare di Punti", firma la petizione: "Chiediamo a Crocetta di convocare il Tavolo Tecnico"



Associazione Onlus Apnea Pantelleria 

Dopo le proteste dei cittadini e le iniziative di Greenpeace e WWF, i vertici della Regione Siciliana avevano promesso di avviare un tavolo tecnico entro la prima metà del 2013. Il tavolo non lo abbiamo ancora visto. In compenso, la Regione Siciliana ha approvato una riduzione delle royalties sulle estrazioni petrolifere dal 20% al 13%.
Scrivi al Presidente Crocetta e chiedigli di voltare pagina sul petrolio. 
 Greenpeace, il WWF insieme a molte altre associazioni e comitati si battono da tempo per impedire i numerosi progetti di trivellazioni petrolifere offshore che minacciano in particolare il Canale di Sicilia, un hot spot della diversità biologica del Mediterraneo. Si tratta di progetti approvati con Valutazioni di Impatto Ambientale che spesso semplicemente avallano le scelte dei petrolieri e che mettono in pericolo i nostri mari ricchi di biodiversità. A rischio sarebbero anche le aree di riproduzione e le nursery delle più importanti specie ittiche della zona, come il nasello, il gambero bianco, l’acciuga e la sardina.

Aiutaci anche tu, scrivi al Preszidente Crocetta di lasciar perdere il petrolio, di puntare al futuro e convocare immediatamente il Tavolo Tecnico Trivelle.


Cari Amici, su change.org è attiva la petizione "Rosario Crocetta: Basta con le promesse non mantenute. Vogliamo un tavolo tecnico per un futuro senza trivelle in Sicilia." per raccogliere più firme possibili affinchè la Regione Sicilia convochi immediatamente il Tavolo Tecnico (annullato lo scorso gennaio).

È molto importante, anche per la nostra isola! Potete firmarla anche voi?

FIRMA ADESSO!

Web www.unpuntonelmare.com
EMail unpuntonelmare@gmail.com
YouTube www.youtube.com/unpuntonelmare
Facebook www.facebook.com/associazioneapneapantelleria

venerdì 20 luglio 2012

La Sicilia contro le trivelle: "u mari un si spirtusa"

La Sicilia è una delle regioni italiane dove le compagnie petrolifere, dopo aver ipotecato il passato, potrebbero cancellare il futuro. Cominciando proprio dal mare.

Sono una trentina le richieste prospettive che coinvolgono il solo Canale di Sicilia, per un totale di 13 chilometri quadrati di mare. Così, fermare le perforazioni petrolifere off-shore per tutelare il Canale è diventa un obiettivo condivido per associazioni ambientaliste ed alcuni enti pubblici. Che s'incontreranno il prossimo 27 luglio 2012 presso la sala Blasco del Comune di Sciacca, in provincia di Agrigento.

L’iniziativa -organizzata dal comitato “Stoppa la Piattaforma” e dall’associazione “Apnea Pantelleria”, con il patrocinio dell’amministrazione comunale saccense e di Anci Sicilia- si inserisce in un quadro di proposta più ampio, che vorrebbe spingere il ministero dell’Ambiente all’approvazione di efficaci provvedimenti per la tutela dell’ecosistema del Canale di Sicilia.

Un vero e proprio patrimonio italiano da conservare e preservare. Per questo motivo le suddette associazioni hanno sostenuto fin da subito l'appello di Greenpeace "Diccillu 'o Sinnacu", che fino ad oggi ha visto il sostegno di 25 primi cittadini, su un totale di 46 contattati, toccati da istanze di permessi di ricerche e concessioni. 


Fermare le trivelle per difendere biodiversità ed economie locali, partendo -come è possibile leggere nel testo della petizione- dalla revoca di tutti i progetti di ricerca e di perforazione in mare, dall’istituzione di Siti di interesse comunitario in linea con la direttiva 92/43/CEE e di una Zona di protezione ecologica nel Canale di Sicilia, sulla falsa riga di analoghe misure già adottate nel Mar Tirreno e nel Mar Ligure. passaggio fondamentale che permetterebbe di applicare a questo paradiso naturale le norme dell’ordinamento italiano e del Diritto dell’Unione europea in materia di protezione degli ecosistemi marini. Norme attuali orientate, invece, in direzione opposta. 
Infatti, con il comma 1 dell’articolo 35 del Decreto sviluppo (n. 83 del 22 giugno 2012), riguardante “Misure per lo sviluppo e il rafforzamento del settore energetico” vengono “sanati” tutti i permessi di ricerca, e relative istanze, in corso alla data di entrata in vigore del cosiddetto “correttivo ambientale”, cioè il decreto legislativo n. 128 del 29 giugno 2010, quello che portava da 5 a 12 miglia il limite costiero entro il quale autorizzare prospezione e ricerca di idrocarburi in prossimità di aree protette marine. In sostanza, ricompaiono tutte le autorizzazioni interdette nel 2010. 

Comprese quelle che vertono in acque siciliane, dove a voler sondare, ricercare, bucare ed estrarre gas e greggio sono Northern Petroleum, Audax Energy, Shell, Panther Oil, Nautical Petroleum, Transunion Petroleum e San Leon Energy, con un capitale sociale di 10mila euro. In pericolo la flora, la fauna e i fondali caratterizzati da stupendi canyon sottomarini e formazioni vulcaniche, così come la pesca commerciale; un’attività che, con agricoltura e silvicoltura, costituisce circa il 5% del prodotto interno lordo di una regione che si posiziona agli ultimi posti in Italia per numero di occupati. Uno scacco -in cambio di royalties irrisorie e canoni impercettibili- anche per il flusso di presenze turistiche pari a circa il 39% dell’indotto regionale.

E poi ci sono le spiagge di Menfi, Marsala, Sciacca, il parco archeologico di Selinunte e le isole. Non solo Pantelleria e Lampedusa, ma anche le Egadi con Favignana. Quello siciliano rappresenta un banco di prova importante, per determinare quanto gli interessi estrattivi di gas e di greggio possano incidere sulle economie locali. Un dilemma che ha sempre fatto da sfondo alla storia di un’isola generosa nel rispondere al fabbisogno energetico italiano da fonti fossili. Seconda solo alla Basilicata.

Fonte: altreconomia.it

mercoledì 9 novembre 2011

L’UE rafforza la protezione del Mediterraneo dagli effetti delle attività offshore

Il 17 ottobre scorso è stata presentata un’interrogazione alla Commissione Ambiente del Parlamento Europeo.

L’associazione Apnea Pantelleria ha collaborato con Rita Borsellino, parlamentare europea, e Dario Prestigiacomo, capo ufficio stampa della stessa, alla formulazione dell’interrogazione presentata al Parlamento Europeo, dove si è richiesta la posizione dell’UE in merito alle trivellazioni offshore e che, come già riconosciuto dal protocollo di Barcellona, i mari del Canale di Sicilia ed i banchi intorno a Pantelleria siano dichiarati siti di interesse comunitario e pertanto a qualsiasi titolo protetti.

Insieme a Greenpeace, al Comune di Pantelleria ed a quello di Sciacca , ai cittadini comuni, ai network di associazioni, alle confederazioni di pesca e turismo ed in collegamento con stesse forme di opposizione alle trivellazioni delle regioni Puglia, Marche e Abruzzo, sono stati presentati dei dossier scientifici per opporsi all’istanza di ricerche petrolifere chieste dalla società Audax Energy proprio sui bassifondi del Canale di Sicilia.  

Janez Potočnik, Commissario per l’Ambiente, ha dichiarato in proposito: Questa proposta completa la proposta legislativa per la sicurezza delle attività offshore nel settore degli idrocarburi. Essa ci consentirà di operare in stretta collaborazione con i nostri partner mediterranei non appartenenti all’UE, garantendo una migliore protezione di questo mare per tutti coloro che lo utilizzano”.

Grazie al “protocollo offshore”, il Mar Mediterraneo quindi può tirare un bel sospiro di sollievo. La ratifica del protocollo, da parte dell’UE, dovrebbe difatti scoraggiare gli investitori a ricercare il petrolio lungo le nostre coste, con il fine di salvaguardare e tutelare la qualità del nostro amato mare blu.

Commissione europea – Comunicato stampa 

sabato 13 agosto 2011

L. Zingaretti per la difesa del Mediterraneo

Ricevo e con vero piacere pubblico l'interessante evento segnalatoci da Alberto Zaccagni, capofila movimento contro trivellazioni nel mar Mediterraneo. Pantelleria è da tempo sede di interessanti convegni legati alle tematiche ambientali, ultimo dei quali "Un Punto nel Mare. Un Mare di Punti" da me allora spontaneamente pubblicizzato.

Domenica 14 agosto, Luca Zingaretti farà a Pantelleria  un suo spettacolo. “La Sirena” tratta da un lavoro di Tomasi di Lampedusa.
L’ingresso è gratuito e la serata è dedicata a raccogliere fondi per sostenere la battaglia  che stiamo portando avanti contro le indiscriminate trivellazioni e ricerche petrolifere nel Mediterraneo. Un pericolo reale alle attuali condizioni  che il governo stipula nei contratti con le società petrolifere.

Per chi vuole volontariamente contribuire e non potrà essere a Pantelleria lascio l’iban della Associazione Apnea Pantelleria che da un anno stà portando avanti questo impegno.



Con grandissimi  risultati
E’ giunto il momento che non possimo più fare con le nostre sole forze.
Abbiamo bisogno dell’apporto di tutti voi
Grazie  e buon Mediterraneo
Alberto Zaccagni
IT 56 F 02008 81900 000101558863 – APNEA PANTELLERIA
Causale  Salviamo il mediterraneo


Un popolo che non riesce a mantenere integro e sano il proprio ambiente non può essere definito civile. Rispetta il tuo mare e impegnati moralmente a farlo sottoscrivendo "La Carta Salata".

Maggiori dettagli sono disponibili sul sito unpuntonelmare.wordpress.com/

giovedì 16 giugno 2011

"Un Punto nel Mare. Un Mare di Punti". Convegno sulle tematiche ambientali

“Un Punto nel Mare. Un Mare di Punti” – Sosteniamo la difesa dell’acqua salata come dell’acqua potabile – Pantelleria, 18 e 19 Giugno 2011  

Convegno di informazione ed approfondimento sulle tematiche ambientali e sociali del nostro mare
e di tutte le terre bagnate dal Mar Mediterraneo.

Il No Trivella-Day riprende forma e diffonde i suo principi cardine, grazie al convegno “Un punto nel mare – un mare di punti”, organizzato dal Rotary Club Pantelleria, nella persona di Domenica Panzarella, e dall’Associazione Apnea Pantelleria, nella persona di Alberto Zaccagni.

Sapere e conoscere sono due elementi indispensabili per capire ed agire consapevolmente sul nostrofuturo. Il convegno che si terrà a Pantelleria il prossimo 18-19 giugno, è l’approfondimento logico e scientifico della giornata di manifestazione, svoltasi il 26 agosto scorso, dal titolo “No Trivella-Day”, fermamente schierata contro le estrazioni petrolifere nel mare, la quale ha avuto e continua ad avere come testimonial d’eccezione l’attore Luca Zingaretti.

Importanti studiosi ed esperti del settore, parteciperanno all’incontro dibattendo su diverse tematiche quali il pericolo che le estrazioni petrolifere possono portare all’ambiente e agli uomini, la biodiversità marina dello Stretto di Sicilia, il ruolo della politica locale nella tutela dell’ambiente, la questione petrolifera siciliana ed altro ancora.

Il convegno gode del Patrocinio del Comune di Pantelleria e del Comune di Sciacca, il quale ha già confermato la sua presenza all’evento con una delegazione di rappresentanza. Anche il vescovo della diocesi di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero, ha confermato la sua presenza nei tempi compatibili con gli impegni pastorali sull’isola.

Maggiori dettagli sono disponibili sul sito unpuntonelmare.blogspot.com, dal quale può essere anche scaricato il programma.

Fonte: http://unpuntonelmare.wordpress.com/