The game is over!!
I livelli record raggiunti ieri dai rendimenti dei Btp sulle scadenze brevi a 2, 3 e 5 anni sono un fortissimo segnale di allarme sul fatto che l'Italia è arrivata ormai a un passo da non poter più salvare se stessa. Mettendo a rischio non soltanto la sua economia, ma assicurando il contagio anche a tutto il resto dell'area euro. Ieri, infatti, lo spread tra Bpt e Bund tedesci è tornato ai massimi, con il differenziale tra Btp decennale e bund tedesco che ha sfondato di nuovo i 400 punti base piazzandosi a 407 punti. Ma stamattina i dati vanno ancora peggio, si parla infatti di uno spread a un livello mai toccato prima: 434. Alle 9,30 era salito a 436. E, poco prima delle 10, era a 438.
Ma cos’è lo spread? Il termine sta avendo la tipica promozione a uso comune che investe spesso nelle emergenze parole nuove o rare e di cui i media altrettanto spesso trascurano di spiegare chiaramente il significato. Spread significa “ampiezza”, “apertura” (ma anche “allargamento”, “forbice” in senso figurato) e viene usato oggi per definire la differenza tra il rendimento dei titoli di stato italiani e quelli tedeschi, benché possa applicarsi a diverse coppie di enti paragonabili. Gli stati mettono sul mercato, con aste periodiche, un certo numero di titoli obbligazionari per avere liquidità dai mercati finanziari e potere così finanziare il debito pubblico. Nel caso italiano, si tratta dei BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) che, due volte al mese, vengono messi all’asta dalla Banca d’Italia. Hanno scadenza a 3, 5, 10, 15 e 30 anni.
Semplificando un po’, lo stato italiano promette all’investitore che, se investirà sul suo debito pubblico (se gli presterà dei soldi), riavrà interamente il suo capitale alla fine del periodo stabilito e in più, prima della scadenza, gli verranno corrisposte periodicamente alcune “cedole” di rendimento. Su questo rendimento si misura lo spread, solitamente in punti base (basis point). Un punto base è un decimo di millesimo di un valore. Oggi lo spread tra i BTP decennali e i Bund tedeschi (le obbligazioni dello stato tedesco, particolarmente “solide” e per questo utilizzate come riferimento per le altre nazioni europee) è arrivato intorno ai 437 punti base.
Questa differenza è decisa dal mercato: chi vuole investire nelle obbligazioni italiane pensa di correre più rischi rispetto a un investimento in titoli tedeschi, per il peggior stato delle finanze italiane, e quindi vuole un rendimento più alto.
L'insediamento di Mario Draghi a presidente della Banca centrale europea all’Eurotower di Francoforte avviene in una settimana cruciale per l’economia europea. Giovedì il primo comitato direttivo a Francoforte con all’ordine del giorno: possibile taglio dei tassi di interesse; politica da attuare sugli acquisti dei titoli di Stato, con una particolare attenzione alla situazione in Italia e Spagna; rafforzamento del Fondo salva-Stati e alla ripresa dell’inflazione nell’Eurozona.
In bocca al lupo e buon lavoro!
Tratto da: linkiesta.it