Questa, istituendo i Presìdi nel 1999, si è posta l’obiettivo di recuperare e salvaguardare le piccole produzioni di eccellenza gastronomica minacciate dall'agricoltura industriale, dal degrado ambientale e dall'omologazione. Per ottenere il contrassegno identificativo "Presìdio Slow Food" si deve essere in linea con i criteri stabiliti dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus.
Più in generale, il Presìdio Slow Food è applicato a prodotti rari ed eccellenti a rischio di estinzione, ai gruppi di contadini, allevatori, pescatori che li producono, ai disciplinari ed alle regole di produzione che li contraddistinguono. Diverse sono le tipologie prese in esame: cereali, conserve ittiche, derivati carnei, dolci, erbe e aromi, formaggi, frutta, legumi, mieli, ortaggi, pane, pesci, razze e salumi.
In Sicilia sussistono attualmente ben 40 Presìdi Slow Food. Nell’isola, infatti, c’è il numero più alto di presidi SlowFood del mondo concentrato nella stessa area geografica, ecco quali:
- Aglio rosso di Nubia
- Alaccia salata di Lampedusa
- Albicocca di Scillato
- Ape nera sicula
- Asino ragusano
- Cappero di Salina
- Capra girgentana
- Carciofo spinoso di Menfi
- Cavolo trunzu di Aci
- Cavolo vecchio di Rosolini
- Cipolla di Giarratana
- Cuddrireddra di Delia
- Fagiolo badda di Polizzi
- Fagiolo cosaruciaru di Scicli
- Fava cottoia di Modica
- Fava Larga di Leonforte
- Fragolina di Sciacca e Ribera
- Lenticchia di Ustica
- Lenticchia di Villalba
- Maiorchino
- Mandarino tardivo di Ciaculli
- Mandorla di Noto
- Manna delle Madonie
- Masculina da magghia
- Melone cartucciaru di Paceco
- Melone purceddu di Alcamo
- Oliva minuta
- Pane nero di Castelvetrano
- Pesca nel sacchetto
- Piacentinu ennese
- Pistacchio verde di Bronte
- Pomodoro siccagno della valle del Bilìci
- Provola dei Nebrodi
- Provola delle Madonie
- Razza bovina cinisara
- Razza modicana
- Sale marino di Trapani
- Suino nero dei Nebrodi
- Susine bianche di Monreale
- Vastedda della valle del Belice