giovedì 13 ottobre 2011

Appello per l'Europa

Pubblichiamo il testo di una lettera aperta firmata da 100 eminenti personalità europee, tra i quali ex presidenti, capi di Governo, ministri degli Esteri e dell'Economia, commissari Ue, imprenditori , economisti e intellettuali. Tra i firmatari George Soros, Joschka Fischer, Emma Bonino, Mario Baldassarri ed Emma Marcegaglia.

La crisi dell'euro richiede una soluzione, subito. Le attuali misure, insufficienti e tardive, condizionano negativamente la situazione finanziaria globale. L'euro non è certo perfetto, come ci ha mostrato questa crisi. Ma la soluzione consiste nel correggerlo piuttosto che nel permettergli di minacciare e forse distruggere il sistema finanziario globale.

Noi, preoccupati per il futuro della nostra Europa, facciamo appello ai governi dell'Eurozona affinché raggiungano un consenso sulla necessità di un accordo giuridicamente vincolante che:
  1. stabilisca una tesoreria unica che raccolga fondi per l'Eurozona nel suo complesso e garantisca che gli stati membri aderiscano alla disciplina fiscale; 
  2. rafforzi la supervisione e regolamentazione finanziaria comune e crei un sistema centralizzato di tutela dei depositi all'interno dell'Eurozona; 
  3. sviluppi una strategia che produca sia convergenza economica che crescita, dato che il problema del debito non si può risolvere senza crescita. 
Fino a quando non verrà negoziato e ratificato un accordo giuridicamente vincolante, i governi dell'Eurozona dovranno dare mandato al Fondo europeo per la stabilità finanziaria (EFSF) e alla Banca centrale europea (BCE) per cooperare al fine di riportare la crisi sotto controllo. Tali istituzioni potrebbero garantire ed, infine, ricapitalizzare il sistema bancario e permettere ai paesi in difficoltà di rifinanziare il proprio debito, entro limiti prestabiliti, emettendo buoni del tesoro che possono essere ceduti a risconto alla BCE, di fatto senza costi.

Facciamo appello ai Parlamenti dei paesi dell'Eurozona affinché riconoscano che l'euro richiede una soluzione europea. La ricerca di soluzioni a livello nazionale può solo portare alla dissoluzione.

Tra i cento firmatari di questa lettera aperta ci sono: Martti Ahtisaari (Finlandia), Emma Bonino, Bertrand Collomb (Francia), Jean-Luc Dehaene (Belgio), Hans Eichel (Germania), Joschka Fischer (Germania), Alfred Gusenbauer (Austria), Bernard Kouchner (Francia), Emma Marcegaglia (Italia), Tadeusz Mazowiecki (Polonia), Ana Palacio (Spagna), Javier Solana (Spagna), Pedro Solbes (Spagna), Guy Verhofstadt (Belgio), Vaira Vike-Freiberga (Lettonia), Antonio Vitorino (Portogallo).
Tra i firmatari ci sono anche gli altri italiani Mario Baldassarri, Massimo D'Alema, Gianfranco Dell'Alba, Fiorella Kostoris, Giuseppe Scognamiglio.

Leggi anche: Soros: «Una vera riforma per il Trattato Ue»

Fonte: ilsole24ore.com

mercoledì 12 ottobre 2011

La Regione indice conferenza di servizi per le centrali a biomasse di Menfi

Il dipartimento regionale dell'energia della Regione Sicilia, ha indetto due conferenze di servizi per i progetti delle centrali a biomasse previste nei Comuni di Menfi e Ribera.

Nonostante le deliberazioni dei consigli comunali e le proteste delle associazioni, la Regione sta ancora esaminando le procedure. Per i progetti di Tre tigli e Fast Wind (Menfi) e Re Wind (Ribera), si tratta della seconda conferenza di servizi in ambito regionale.

Quella riguardante l'impianto Tre tigli di Menfi (24 mega watt) la conferenza si terrà il 30 novembre, così come il progetto della Fast Wind (impianto 0,68 Mega Watt).
La conferenza dell'impianto di Ribera (68 Mega Watt) si terrà invece il 7 dicembre. Gli impianti sono stati più volte tema di polemiche e di prese di posizione.

La popolazione e la classe politica ritengono che non forniscono sufficienti garanzie in tema di impatto ambientale e di difesa dell'atmosfera. Per qualcuno ci sarebbe anche il rischio che una volta esaurite le biomasse, gli impianti si trasformino in inceneritori.

Il sito dell'Assessorato regionale dell'energia e dei servizi di pubblica utilità

Il file della Convocazione Conferenza di Servizio ex Art. 12 del D.lgs 387 2003

Peculato, concussione e truffa: invito a comparire per Eugenio D’Orsi

Il palazzo di giustizia di Agrigento
Un avviso a presentarsi per rendere interrogatorio come persona sottoposta a indagini è stato fatto notificare dalla Procura della Repubblica di Agrigento al presidente della Provincia della Città dei Templi, Eugenio D'Orsi. I reati ipotizzati sono peculato, concussione e truffa.

Il provvedimento all'esponente politico è stato notificato dal nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza. Al centro dell'inchiesta ci sarebbero alcuni atti compiuti dal presidente della Provincia di Agrigento. Tra questi la messa in dimora nella sua abitazione di 40 palme di proprietà dell'Ente, che, sostiene la Procura, erano invece destinate a spazi verdi pubblici, aiuole di scuole e al giardino botanico. Secondo la tesi dell'accusa, D'Orsi avrebbe fatto svolgere lavori in una sua proprietà senza pagarli, o pagandoli di meno, a imprese che avevano in esecuzione appalti con l'Ente e avrebbe usufruito di rimborsi spesa per pasti in realtà non sostenuti o non nell'interesse pubblico.

Inoltre il presidente D'Orsi, sostiene la Procura, avrebbe conferito incarichi esterni per esigenze per le quali l'Ente avrebbe potuto fare fronte con proprio personale.

Il presidente D'Orsi, nel luglio scorso, era già stato raggiunto da un'inchiesta della Procura "Provincia di Agrigento: 12 dipendenti raggiunti da avvisi di comparizione per truffa, falso e abuso di ufficio". Prima l’indagine sulle spese di rappresentanza, poi quella sulla realizzazione di una casa alle porte di Agrigento; poi le palme destinate alle scuole ed al giardino botanico ed invece, secondo l’accusa, collocate nella nuova abitazione del presidente... Insomma sembra davvero indaffarato. La Procura farà luce su questa triste vicenda ed accerterà se l'azione amministrativa del Presidente mirava all'interesse dell'intera comunità agrigentina o meno.

martedì 11 ottobre 2011

Il Parlamento degli inquisiti

Un database dettagliato con tutti i nomi dei parlamentari nei 'guai' con la giustizia. Tra Montecitorio e Palazzo Madama siedono deputati e senatori con sentenze di condanna sulle spalle, in attesa di processo oppure rinviati a giudizio.
In totale sono 85 i parlamentari che hanno pendenze con la giustizia: 54 alla Camera e 31 al Senato. Tra questi, 29 hanno ricevuto una sentenza di condanna, 9 hanno beneficiato di una prescrizione e 5 sono stati condannati dalla Corte dei conti. Il Popolo delle libertà batte tutti, segue il Pd e la Lega.
In questa triste classifica primeggio il nostro Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che ha ben sei processi in corso: frode fiscale (Mediaset), corruzione in atti giudiziari (Mills), frode fiscale e appropriazione indebita (Mediatrade), prostituzione minorile e concussione aggravata (Ruby), diffamazione aggravata dall’uso del mezzo televisivo, abuso d’ufficio (Trani).

Nella tabella la top ten dei partiti

PARTITO TOTALE CAMERA SENATO
PDL 51 31 20
PD 11 7 4
LEGA 6 4 2
UDC 5 4 1
RESPONSABILI 4 4 0
API 1 0 1
IDV 1 1 0
MISTO 6 3 3


In Sicilia il record. Uno su tre è indagato, sotto processo oppure è già stato condannato per reati che vanno dal peculato alla truffa, passando per associazione mafiosa e abusi d'ufficio vari. Un record, quello dell'Assemblea regionale siciliana, che vede 28 deputati su 90 nella poco onorevole lista di persone che hanno avuto o hanno ancora a che fare con la giustizia.

L'ultimo in ordine di tempo a essere finito agli arresti domiciliari è stato il deputato autonomista di Sicilia Vera, Cateno De Luca: i pm lo hanno arrestato per "tentata concussione" nella compravendita di un terreno nel suo Comune, Fiumedinisi, del quale è anche sindaco.
A precedere De Luca, il Pid Fausto Fagone, finito in carcere per concorso in associazione mafiosa nell'ambito dell'inchiesta Iblis: la stessa inchiesta che vede indagato il presidente della Regione Raffaele Lombardo e il deputato Giovanni Cristaudo.

Ma le cronache siciliane ormai settimanalmente raccontano di politici regionali coinvolti in inchieste giudiziarie: agli arresti domiciliari è finito pure Riccardo Minardo, esponente dell'Mpa accusato di truffa ai danni dello Stato e dell'Unione europea. In manette anche Gaspare Vitrano, parlamentare del Partito democratico arrestato mentre intascava una presunta tangente per il fotovoltaico.
Tra gli scranni dell'Assemblea regionale non mancano poi i condannati con sentenza definitiva e quelli che per evitare lunghi processi hanno patteggiato la pena. In questo secondo elenco c'è a esempio il deputato e sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, che nel suo palmares vanta una non onorevole condanna definitiva per peculato: utilizzò l'autoblu fino in Puglia per partire in crociera con la moglie.
Mentre Salvino Caputo, collega del Pdl che presiede la commissione Attività produttive, è stato condannato a due anni (pena sospesa) per abuso d'ufficio e falso ideologico in atto pubblico: secondo il Tribunale di Palermo, l'ex sindaco di Monreale nel 2004 avrebbe dispensato dal pagamento di multe automobilistiche un assessore e l'autista del vescovo.

Fonte: inchieste.repubblica.it/

lunedì 10 ottobre 2011

I frondisti all'attacco del Premier

Le lancette dell'orologio sembrano tornate indietro quasi ad un anno fà. Oggi come allora si tenta l'agguato a Berlusconi.
Il 14 dicembre 2010 ci provarono Fini e Casini ma il tentantivo non riuscì. Oggi sembrerebbero volerci provare i "frondisti" capeggiati da Scaiola e Pisano.

Un colpo di mano che potrebbe avvenire in occasione dei passaggi parlamentari della legge sulle intercettazioni, in aula mercoledì 12 ottobre 2011, e del decreto sviluppo previsto il prossimo 20 ottobre 2011.



Ma chi sono i "Frondisti" ?!
L' area dei frondisti nel Pdl dovrebbe esser circoscritta ad una quarantina tra deputati e senatori che si riconoscono nelle posizioni dell' ex ministro Claudio Scaiola o del presidente della commissione Antimafia Beppe Pisanu: un nucleo accusato di ribellismò o di tradimentò dai berluscones più fedeli, e guardati con diffidenza e apprensione dai vertici del Partito, a cui vanno aggiunti alcuni parlamentari della maggioranza che fanno parte di Forza Sud, del gruppo misto o dei responsabili. In tutto si tratterebbe di almeno una quarantina: 30 deputati e 10 senatori che si incontrano con discrezione e intendono dar vita ad un documento articolato da sottoporre al presidente del Consiglio in cui si chiede» un cambio di passo una scossa come ha detto ieri Scajola a Sant Vincent.

Ma non è escluso l'invito al passo indietro del Cavaliere come apertamente chiede da tempo Pisanu. Stilare la lista dei dissidenti è quasi impossibile, un pò perchè c'è un clima da caccia al nemico interno e un pò perchè questo malpancismo sotto traccia non si è ancora enucleato in qualcosa di scritto o in una corrente alla luce del sole.

Comunque i nomi che più circolano riguardano 13 deputati del Pdl con Scajola tra cui sembra ci siano Ignazio Abrignani, Roberto Antonione, Massimo Berruti, Roberto Cassinelli, Salvatore Cicu, Fabio Gava, Gaetano Pecorella, Michele Scandroglio, e 10 senatori.
Tra i nomi che sono circolati ci sarebbero i senatori Franco Orsi, Raffaele Lauro, Giuseppe Saro ma anche a Palazzo madama sono piovute smentite. Tra i "congiurati", sulla stampa sono finiti anche i nomi del presidente della commissione Esteri Lamberto Dini e l'ex presidente del Senato Marcello Pera. Entrambi hanno smentito ipotesi di congiura o atteggiamenti carbonari.

Al di là della cerchia dei parlamentari del Pdl, andrebbero ad ingrossare le file dei frondisti quattro deputati del gruppo misto fuoriusciti dal partito di Berlusconi, tra cui Mario Baccini e Santo Versace, sei deputati di Forza Sud: oltre a Gianfranco Miccichè ci sarebbero Giuseppe Fallica e Gianfranco Grimaldi.

Anche tra i responsabili di Scilipoti, che sono venuti in soccorso di Berlusconi dopo lo strappo dei finiani ci sarebbero almeno tre frondisti. A Palazzo Madama, oltre alla cerchia del Pdl ci sarebbero, tra i frondisti, i senatori di Forza Sud Adriana Poli Bortone, Roberto Centaro e Salvo Flores. Fuori dal Parlamento non mancano le voci di chi come il sindaco di Roma Gianni Alemanno, la presidente del Lazio Renata Polverini e della Lombardia Roberto Formigoni, non hanno fatto mancare le loro critiche all'esecutivo.

sabato 8 ottobre 2011

Fini a Palermo: "C'è un'Italia in cui credere"

"In Italia quello che va ridotto non è il costo della politica ma di tutti quegli apparati che nel corso degli anni sono proliferati attorno alla politica e la Sicilia non è certo la Regione con il modello più virtuoso".

Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini parlando agli imprenditori nella sede di Confindustria a Palermo.
Fini ha parlato anche del ministro dell'Agricoltura Saverio Romano, dicendo che se è rimasto in carica è stata un occasione persa da parte della maggioranza che per "opportunità" politica avrebbe potuto esprimersi diversamente, anche se l'accusa di mafia, ha aggiunto il leader di Fli, dovesse cadere.

La legge sulle intercettazioni: "La legge sulle intercettazioni non è la migliore legge per l'interesse nazionale ma forse per l'interesse personale di qualcuno". Gianfranco Fini boccia il testo che Cavaliere e maggioranza vogliono fortemente e che contiene norme in grado di depotenziare un indispensabile strumento di indagine. E sempre sulla questione giustizia lancia una nuova frecciata al premier: "Un giorno serve il processo breve e un giorno il processo lungo a seconda di quello che conviene".

Legge elettorale. "Va cambiata, ma c'è un "paradosso: si va a votare con una legge fatta dal parlamento, o dal referendum o, ancora peggio, con quella attuale? - dice Fini - Che logica è fare la legge elettorale senza sapere quale sarà il numero dei parlamentari domani, o se il senato continuerà a mantenere l'assetto attuale, che è lo stesso del 1948?".
E' giunto il momento di tagliare, rilancia il presidente della Camera: "Come è possibile continuare ad avere 945 parlamentari, centinaia di consiglieri e deputati regionali con costi a volte piu" alti di quelli nazionali e poi, Comuni, consorzi. C'è un reticolo e un apparto che è diventato insopportabile. E' lì che si deve disboscare".

La crisi economica.
E' la credibilità del governo che rende possibile la patrimoniale, come disse Einaudi già nel 1946" incalza Fini. Che si dice favorevole ad un innalzamento dell'età pensionabile. Ad una condizione: "Che quello che lo Stato risparmierebbe vada a costituire un fondo per l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e per migliorare la loro professionalità".
 
Il futuro "Il vizio della politica italiana è quello di usare lo specchietto retrovisore o pensare solo al presente. Non ci si chiede quale sarà lo scenario tra 10 anni. Ieri Draghi ha detto che l'Italia rischia di bruciare una generazione, in quanto abbiamo il più alto tasso di giovani che non lavorano e non studiano nell'Unione europea. Vogliamo affrontare questo problema?  - si domanda Fini - Guardiamo alla Germania che ha deciso che per i prossimi 15 anni chiunque governi avrà nel bilancio alla voce della ricerca sempre il segno più".

Poi tocca alla Lega. E i toni si fanno irridenti. "Quelli della Lega danno il meglio quando a Pontida si vestono da Unni e Barbari. la secessione? Fuori dalla storia". E anche il federalismo finisce nel mirino di Fini: "Mi dispiace dirlo ma il federalismo ha aumentato il prelievo fiscale. Era stato caricato di attese miracolistiche, come se fosse la panacea di tutti i mali".

Clicca qui per vedere il video di Gianfranco Fini al Politeama di Palermo.

venerdì 7 ottobre 2011

Sicilia, tagli agli stipendi di sindaci e consiglieri

Ci sono i tagli agli stipendi dei sindaci, dei presidenti delle province e dei consiglieri. E ci sono anche i limiti alle consulenze e l’obbligo di chiudere le società partecipate. Eccola la manovra sugli enti locali. La Finanziaria approvata dalla giunta Lombardo lunedì sera prevede 4 degli articoli più corposi su questa materia.

La prima norma è quella che prevede un taglio del 20% alle retribuzioni dei sindaci e dei presidenti delle Province. Misura che si accompagna alla riduzione dei compensi per tutte le altre figure di amministratori: ai presidenti dei consigli comunali e provinciali, così come agli assessori, andrà una indennità di funzione pari solo al 20% di quella dei sindaci e dei presidenti della Provincia. Si tratta di indennità che vanno ulteriormente dimezzate se chi le percepisce ha anche un secondo lavoro per cui non ha chiesto l’aspettativa.
 C’è un taglio anche per i consiglieri comunali e provinciali: la loro indennità di funzione sarà limitata al 10% di quella dei sindaci e presidenti di Provincia. Non verrà invece dato alcun compenso ai componenti degli organi assembleari delle unioni di Comuni. E nei Comuni con meno di 15 mila abitanti sarà possibile avere un solo revisore dei conti.
Gli stessi Comuni non potranno più detenere partecipazioni in società, fondazioni, enti e istituzioni varie. E, in generale, i Comuni con meno di 30 mila abitanti entro il 31 dicembre 2013 devono mettere in liquidazione le partecipazioni che detengono ancora nelle società. I Comuni con più di 30 mila abitanti possono mantenere le partecipazioni ma nelle società scatta il divieto di assunzione e un taglio dei compensi ai vertici amministrativi.


I sindaci di Comuni con più di 50 mila abitanti potranno avere un massimo di due consulenti, che a loro volta potranno avere un compenso pari al massimo a quello dei dipendenti comunali. La Finanziaria ribadisce l’input agli enti locali a vendere i propri immobili per far cassa. 
Confermata la norma che fissa a 750 milioni il fondo destinato dalla Regione al finanziamento di Comuni e Province (resta quindi il taglio di 80 milioni già applicato quest’anno rispetto al 2010). Confermata anche la norma che obbliga i Comuni minori limitrofi (sotto i 10 mila abitanti) a unificare gli uffici tecnici comunali.


Se l’Ars approverà la Finanziaria in questa versione - ma è impensabile che non arrivino modifiche durante il voto in Parlamento - scatterà pure la soppressione delle circoscrizioni nelle città. 
La manovra prevede in ogni caso la soppressione della figura del garante per i detenuti, ruolo oggi affidato al parlamentare nazionale di Forza del Sud Salvo Fleres. Un incarico che ha suscitato grandi polemiche, soprattutto da parte del Pd con Pino Apprendi, per via del compenso che si attesta sui centomila euro l’anno.
Il testo messo a punto dall’assessore all’Economia, Gaetano Armao, prevede anche la trasformazione del Cas - Consorzio autostrade siciliane - in ente pubblico economico. Ciò dovrebbe permettere, spiegano i tecnici, la stabilizzazione di parte dei precari a cui andrebbe applicato il contratto collettivo nazionale del personale delle società e dei consorzi concessionari di autostrade.

Le polemiche:
"La Regione combatta gli sprechi, non la democrazia". Lo afferma il deputato regionale Lino Leanza (Mpa), commentando l'articolo della finanziaria regionale, varato dalla giunta che "tra l'altro riduce in maniera indiscriminata le indennità a sindaci, presidenti e consiglieri di comuni e province siciliani". "Il taglio  delle indennità dal 20 al 40% agli amministratori degli enti locali, - osserva - si accanisce contro chi è stato scelto democraticamente dal popolo, rischia di riconsegnare la Sicilia alle lobby, ai poteri forti, ai ricchi, uccide la democrazia e quindi la partecipazione popolare".  Per Leanza: "La riduzione dell'indennità penalizza gli amministratori e mette seriamente a rischio l'esercizio democratico".

L'Mpa ha poi corretto dicendo che "i tagli alle indennità vanno dal 20 al 90 %. I tagli sono così ripartiti: 20 % ai presidenti e sindaci, 90 % ai consiglieri comunali e provinciali, 100 % ai rappresentanti di circoscrizione".

Anche l'Udc è contro l'articolo della finanziaria e annuncia un emendamento per cambiarlo.
Secondo Rudy Maira, capogruppo del Pid all'Ars, invece "si rischia un'operazione populista che demotiverà tanti cittadini all'impegno politico e magari aprirà a una stagione in cui le cariche pubbliche verranno ricoperte per censo". 

Fonte: gds.it

giovedì 6 ottobre 2011

È morto Steve Jobs

È scomparso a 56 anni Steve Jobs. L'annuncio nella notte, sulla home page del sito: «Apple ha perso un genio creativo e visionario e il mondo ha perso un formidabile essere umano», dove campeggia una foto in bianco e nero di Steve Jobs con l'anno della nascita e quello della morte: 1955-2011...
«Quelli di noi che hanno avuto la fortuna di conoscerlo abbastanza e di lavorare con lui - si legge ancora sul sito - hanno perso un caro amico e un mentore ispiratore. Steve lascia una società che solo lui avrebbe potuto costruire e il suo spirito sara' sempre il fondamento di Apple».

Oggi Apple è la seconda azienda in America e la prima nel settore dell' hi-tech a livello mondiale davanti a Google e Microsoft. In soli dieci anni la società raggiunge i 2 miliardi di dollari di fatturato e vanta quattromila dipendenti.
A Jobs si deve il lancio del primo Macintosh risale al 24 gennaio del 1984. Un computer diverso e innovativo. Il primo computer commerciale di successo a introdurre l'interfaccia grafica e l'unico che è resistito allo strapotere dei Pc che montavano il sistema operativo Windows e i chip di Intel.
Un anno dopo lascia l'azienda, dopo essere stato messo all'angolo da John Sculley ex Ceo della Pepsi Cola chiamato al timone della Apple l'anno precedente. L'imprenditore californiano due anni dopo dà vita alla Pixar (che poi cede alla Disney). A lui si deve la visione di un cinema di animazione naturale e perfetto in ogni dettaglio. Spinge per l'adozione di programmi in grado di migliorare il lavoro degli animatori e artisti digitale. Nasce così Renderman, un software proprietario tutt'ora considerato una standard per il cinema di animazione. E da lì capolavori come Toy Story. Alla fine del 1998 viene richiamato a Cupertino per risollevare le sorti della Apple.

Nel 2003 lancia l'iPod e inventa il mercato della musica digitale legale. L'intuizione è nell'abbinata iTunes-iPod, servizio e prodotto, hardware e sofrware: un sistema che diverrà una caratteristica fondante della Apple. Nel 2004 i numeri della Apple raggiungono livelli da capogiro: le vendite dell'Ipod superano quota 10 milioni di pezzi e le canzoni scaricate su Itunes arrivano a 200 milioni. Il sistema ritenuto sicuro dalla case discografiche le forza a scommettere sulla musica digitale.

Tre anni dopo è la volta della telefonia. Anche in questo caso l'intuizione è doppia: 'iPhone-AppStore, Un telefonino diverso nel designe e nella interfaccia ma innovativo come nessun altro nel software. Nasce l'app store, il negozio delle applicazioni digitali capaci di trasformare un telefono in qualche cosa di diverso. Il multi-touch, gli schermi tattili entrano a far parte del mondo della telefonia così come il concetto di app store. Gli stessi operatori telefonici sono costretti a inseguire perché si trovano disintermediati da internet e da un ecosistema di sviluppatori che diventano il vero motore degli smartphone. Nel 2008 i primi segni della malattia.
Due anni dopo arriva l'iPad, un'altra innovazione, l'ultima. Una nuova generazione di computer tattili. Il tablet rivisto alla luce di internet e della filosofia Apple. Un successo, l'ìPad come l'iPod controllano più del 70 per centro dei rispettivi mercati. Il 25 agosto le dimissioni dalla guida della Apple. Oggi l'annuncio della scomparsa.

Ciao Steve, e ovunque tu sia Stay Hungry, Stay Foolish.

Clicca qui per vedere il video del famoso discorso del fondatore di Apple alla cerimonia di laurea della classe 2005 dell'università di Stanford. Un discorso bellissimo, visto e condiviso sul web milioni di volte, in cui Jobs racconta tre storie della sua vita: l'università, la carriera, il cancro. E raccomanda agli studenti due semplici cose: "Siate affamati, siate folli"

mercoledì 5 ottobre 2011

Guida pratica al Censimento generale Istat 2011

Un esercito di lavoratori precari avrà impiego per almeno 4, talvolta 6 mesi. Soltanto nella Capitale si tratta di 1.935 rilevatori, 28 responsabili degli Uffici Decentrati, 296 coordinatori. Circa 1500 rilevatori a Milano. Ben 400 a Bologna. Sono i nuovi addetti assunti dalle amministrazioni comunali per il 15° Censimento della popolazione e delle abitazioni, il cui costo - si calcola - dovrebbe sfiorare nel complesso i 590 milioni di euro, almeno stando alle previsioni dell'Istat.

Nel Comune di Menfi invece saranno 15 i selezionati, tra i 41 aspiranti ammessi, a poter ricoprire il ruolo di rilevatore statistico.

Clicca qui per conoscere i rilevatori del Comune di Menfi.


Perché il Censimento?
Serve a conteggiare la popolazione e conoscere le sue caratteristiche, ma anche per aggiornare e revisionare le anagrafi comunali, così da determinare la popolazione legale necessaria a fini giuridici ed elettorali. Inoltre, serve a registrare anche informazioni sulla quantità e le caratteristiche strutturali delle abitazioni e degli edifici.

Quando posso cominciare a compilare il questionario ricevuto a casa?
Dal 9 ottobre 2011, e non prima, perchè all'ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) interessa la fotografia della situazione al 9 ottobre.

Da quando i rilevatori cominceranno la loro attività?
Dal 10 ottobre 2011.

Come posso riconoscere, oltre ogni ragionevole dubbio, i rilevatori che potrebbero venire a casa?
Ogni rilevatore sarà dotato di un tesserino ISTAT, denominato "Carta di autorizzazione per il rilevatore", recante sul fronte, oltre al timbro del Comune, il proprio nome, cognome, comune e provincia; sul retro saranno invece ben visibili sia il timbro del Comune che la firma del Sindaco. Ricordiamo, inoltre, che il rilevatore è tenuto ad esibire, su richiesta, un documento d'identità che attesti la corrispondenza con quanto dichiarato sul tesserino stesso.

Se non riesco a compilare il questionario a chi e dove posso rivolgermi?
Dal 10 ottobre e sino al 20 novembre 2011 si può scegliere di chiamare l'Ufficio Comunale per il Censimento, segnalando la difficoltà, che provvederà ad inviare un rilevatore a casa; oppure raggiungere uno dei Centri raccolta ("Census point") provvisti del modello per il Censimento e gli incaricati presteranno l'aiuto del caso.
Si può anche chiamare il numero verde gratuito 800.069.701 (attivo dal 1° ottobre 2011 al 29 febbraio 2012, con l'eccezione del 25 dicembre 2011 e del 1° gennaio 2012), sabato e domenica inclusi, dalle 9 alle 19. Dal 9 ottobre al 19 novembre 2011 il numero verde sarà attivo dalle 9 alle 22.

Se non ho ricevuto il questionario cosa devo fare?
Potrà succedere che le Poste Italiane, per le più disparate ragioni, non riescano a recapitare il questionario, ma si dovrà, necessariamente, attendere almeno fino al 22 ottobre 2011, che rappresenta la data ultima per la ricezione della modulistica. Se oltre tale data ci si troverà ad essere ancora privi del modulo per il Censimento si dovrà semplicemente attendere che i rilevatori provvedano autonomamente al recapito presso il proprio domicilio.

Se ho buttato via il questionario, per una qualsivoglia ragione, come devo comportarmi?
Dovrò segnalarlo, nel più breve tempo possibile, all'Ufficio Comunale per il Censimento.

Se non consegno il questionario cosa può succedermi?
Compilare e restituire il questionario è obbligatorio e chi non si attiene a questa direttiva sarà punito, come prevede l'articolo 11 del D.L. 6 settembre 1989, n° 322, con sanzione dai 200€ ai 2.000€ se si tratta di una persona fisica e da un minimo di 500€ ad un massimo di 5.000€ per le violazioni da parte di enti e società.

Dove ed entro quale termine posso consegnare il questionario, una volta compilato in ogni sua parte?
A partire da lunedì 10 ottobre e fino al 20 novembre, se si è scelto di utilizzare le moderne tecnologie non si dovrà fare altro che andare alla pagina web censimentopopolazione.istat.it, inserendo la propria password di accesso (stampata sul questionario); altrimenti si può consegnare il cartaceo all'interno degli Uffici Postali, dove saranno allestiti appositi sportelli per il ritiro dei questionari per il Censimento; oppure nelle sedi di Certificazione Anagrafica individuate dal questo Comune.

Come viene tutelata la riservatezza dei miei dati?
Tutte le risposte fornite sono protette dalla legge sulla tutela della riservatezza (decreto legislativo 196 del 30 giugno 2003). Tutte le persone che lavorano al Censimento sono tenute al segreto d'ufficio.

Com'è fatto il questionario?
Il questionario è composto da due liste (A e B) e da due Sezioni (I e II). Nella Lista A devono essere inseriti tutti i componenti della famiglia, ovvero tutte le persone che hanno dimora abituale nell'alloggio, anche se assenti alla data del Censimento. Nella Lista B vanno inserite tutte le persone eventualmente e temporaneamente presenti nell'alloggio alla data del Censimento. Per quanto la Sezione I essa contiene domande sulla famiglia e sull'alloggio; la Sezione II, composta da 3 fogli individuali (ognuno formato da più pagine), contiene domande a cui devono rispondere tutti i componenti della famiglia. Per ogni persona inserita nella Lista A deve essere compilato un Foglio individuale della Sezione II, rispettando l'ordine secondo il quale le stesse figurano nella Lista A. Se in questo alloggio dimorano abitualmente più famiglie, ciascuna deve compilare un Foglio di famiglia.

Compila il questionario on line

martedì 4 ottobre 2011

L’opposizione che salva la maggioranza

L’associazione openpolis pubblica “L’opposizione che salva la maggioranza” - Rapporto sul voto in Parlamento nella XVI legislatura.
Prosegue il lavoro per conoscere l’attività dei nostri rappresentanti e svelare i meccanismi della politica italiana.
Maggioranza salvata. Il rapporto, attraverso l’analisi di tutte le votazioni elettroniche d’aula, si concentra sulle votazioni con maggioranza salvata, ovvero quelle in cui la maggioranza di Governo è riuscita a far approvare le sue proposte grazie ai voti e alle assenze dei parlamentari di opposizione. In questi casi quindi, se tutti i parlamentari di opposizione fossero stati presenti e avessero votato contro la maggioranza, quest’ultima sarebbe stata battuta nella votazione.
Più di un voto su tre. Il non-voto dell’opposizione è talmente ricorrente da assumere un carattere sistemico rispetto l’attività parlamentare. Infatti, finora in questa legislatura su un totale di 14.494 votazioni le situazioni di maggioranza salvata sono state 5.098, ovvero il 35%.
Opposizione part-time. Tutti i deputati e i senatori dell’opposizione hanno contribuito almeno una volta a “salvare la maggioranza”, non partecipando al voto. Se li mettiamo in classifica, risaltano nelle prime posizioni i nomi dei segretari di partito: alla Camera, Bersani è primo (2.306 salvataggi), Di Pietro è terzo (2.019 salvataggi) e Cesa è quattordicesimo (1.437 salvataggi) mentre al Senato, Bonino è prima (1.331 salvataggi).
Le leggi. Molti provvedimenti sono stati approvati anche grazie alle assenze dell’opposizione nelle votazioni finali. Quei voti cioè che rappresentano un passaggio decisivo nell’iter di approvazione di una legge perché consentono al provvedimento di passare all’altro ramo del Parlamento o di diventare legge. Fra i più significativi: Salvataggio Alitalia, Contrasto immigrazione clandestina, Rifiuti in Campania, Riforma Brunetta della Pubblica amministrazione, Terremoto in Abruzzo e Scudo fiscale.
Aggiornamenti. I dati analizzati sono tratti dai siti di Camera e Senato e, come da prassi per openpolis, sono disponibili online aggiornati quotidianamente, nel sito www.openparlamento.it, dove possono essere consultati nelle nuove pagine, “Maggioranza salvata” e “Maggioranza battuta”, all’interno della sezione dedicata alle “Votazioni”. Per conoscere il comportamento di voto di ogni parlamentare, si può andare nelle pagine loro dedicate nello stesso openparlamento.it, e, nella sezione “i suoi voti”, si possono trovare tutti i dettagli.


Tabelle esemplificative
Le votazioni si riferiscono a tutte le tipologie di atti, sia quelli legislativi (Disegni di legge) che non legislativi (Ordini del Giorno, Mozioni, altro), dall'inizio della XVI legislatura (aprile 2008) sino al 20 settembre 2011.





































Deputati che salvano di più o meno la maggioranza
Senatori che salvano di più o meno la maggioranza



La Giunta Regionale siciliana approva bilancio e finanziaria 2012

La giunta regionale, presieduta da Raffaele Lombardo, ha approvato il Bilancio e il disegno di legge di stabilità regionale per il 2012. Il Bilancio regionale ammonta a circa 27 miliardi di euro ed è in linea con il patto di stabilità e i risparmi previsti: prevede riduzioni per la spesa di tutti i dipartimenti regionali, per dare corso a quanto indicato nella manovra nazionale, mentre vengono mantenuti inalterati i trasferimenti agli enti locali.
Nel documento presentato dall’assessore per l’economia, Gaetano Armao, sono state inserite norme in materia di entrate e di contenimento della spesa, frutto anche delle proposte delle parti sociali. Tra l’altro è previsto l’aggiornamento delle rendite patrimoniali, dei canoni e di altri proventi del demanio. In particolare, per quanto riguarda i canoni demaniali marittimi a decorrere dal primo gennaio del 2012 si ipotizza un aumento che varierà da un minimo del 25% a un massimo del 75%. Incremento anche per i canoni dei beni immobiliari demaniali e patrimoniali.

Aree turistiche: biglietto d’ingresso e tassa di soggiorno 
Per aumentare i servizi ai visitatori e le attività di tutela delle aree protette regionali, viene istituito un biglietto di ingresso, secondo modalità che saranno stabilite successivamente da un decreto dell’assessore per il Territorio e l’Ambiente, sentiti i Comuni interessati. Previsto anche un contributo per la tutela e la sostenibilità ambientale a carico di barche (da 14 a 24 metri), navi (da 24 a 60 metri) o aerei privati che, nel periodo dal primo giugno al 30 settembre, attraccheranno nei porti e negli aeroporti dell’isola. Stabiliti anche i criteri con cui sarà applicata anche in Sicilia la tassa di soggiorno per i turisti che occuperanno le strutture alberghiere della Sicilia.

Addio alla tabella H e all’Agenzia per l’impiego 
Il corposo documento individua anche una serie di norme per razionalizzare e contenere la spesa pubblica. Innazitutto prevista la soppressione dell’assegnazione diretta dei contributi dell’ex tabella H, che adesso saranno concentrati in un unico plafond che finanzierà organismi e istituzioni sulla base di procedure a evidenza pubblica, nel rispetto dei principi di trasparenza, non discriminazione e parità di trattamento. Deciso l’avvio del “monitoraggio della spesa mirato alla definizione dei fabbisogni standard dei dipartimenti regionali”, due dei quali (Azienda foreste demaniali e Agenzia per l’impiego) saranno soppressi.

Missioni, uffici, autoblu: riduzione dei costi della politica 
In tema di riduzione dei costi connessi agli organismi istituzionali, dal primo gennaio del 2012 saranno soppressi i Sepicos, i Servizi di pianificazione e controllo strategico degli assessorati, le cui funzioni saranno esercitate dall’omologo ufficio della presidenza della Regione. Per le missioni, agli amministratori e al personale regionale che utilizzeranno l’aereo sarà riconosciuto il rimborso in sola classe economica. Le auto di servizio degli enti regionali una volta dismesse o rottamate non potranno essere sostituite. Prevista la riduzione del 10% per i compensi e i gettoni di presenza corrisposti dagli enti regionali.
Introdotto l’election day: dal 2012 elezioni regionali, provinciali e comunali si dovranno svolgere in un’unica data. In materia di personale, individuate diverse norme per il contenimento della spesa e l’istituzione di un bacino unico. In tema di costi degli affitti, ci sarà la possibilità di rinnovare, alla scadenza, i contratti per 6 anni, ma con la riduzione del 15%. Il costo della manutenzione degli immobili utilizzati dall’amministrazione non potrà superare l’1,5% (per il 2012), il 2% (per il 2013) del valore dell’immobile stesso.

Consorzi di bonifica: ne restano due. Scioglimento degli Iacp 
Accorpamento per i consorzi di bonifica, che diventeranno due: uno a Palermo (con competenza anche su Trapani, Agrigento e Caltanissetta) e uno a Catania (Enna, Ragusa, Siracusa e Messina). Scioglimento in vista per gli Iacp, con la propedeutica liquidazione del patrimonio immobiliare. Inserite norme di contenimento della spesa degli enti locali, con la riduzione dei compensi per gli amministratori e l’accorpamento di funzioni per i Comuni più piccoli.

Sviluppo e investimenti 
In tema di sviluppo e crescita dell’economia regionale, inserite diverse norme nel campo degli investimenti. Per favorire l’accelerazione della spesa comunitaria, previsti cronoprogrammi più stringenti per gli uffici responsabili dell’espletamento delle varie “misure” Istituito il fondo di garanzia destinato alle grandi imprese aventi sede legale in Sicilia e che realizzino programmi di investimento nell’isola. Le aziende dovranno occupare almeno il 70% di lavoratori locali. In tema di piccole e medie imprese, per favorire il rilancio produttivo e lo sviluppo di iniziative imprenditoriali nel territorio siciliano, previsto il ricorso a prestiti per facilitare la ricapitalizzazione delle imprese ad alto contenuto innovativo. Per le aziende che trasferiscono il domicilio fiscale in Sicilia è riconosciuto un abbattimento del 50% dell’imposta sul reddito societario per un massimo di 3 anni. Istituito anche un fondo di garanzia per l’accesso al credito delle imprese femminili e giovanili.

fonte: livesicilia.it

lunedì 3 ottobre 2011

20 mila dipendenti alla Regione Sicilia non bastano, occorrono dirigenti e consulenti "esterni"

Ventimila non bastano. Alla Regione duemila dirigenti e circa 18 mila dipendenti del comparto non sono sufficienti per garantire tutti i servizi di cui l'amministrazione è responsabile. Così Palazzo d'Orleans è "obbligato" a cercare energie altrove, risorse fuori dallo steccato della Regione. Al costo di pagare cifre esorbitanti. Questi dirigenti vengono chiamati "esterni".

Una volta erano 9 i dirigenti generali esterni della Regione Sicilia. Poi, dopo una vicenda di ricorsi ne sono rimasti 3. I 3 dirigenti generali fortunati, nominati a gennaio del 2010 dal presidente Raffaele Lombardo, furono Romeo Palma (Ufficio Legale), Salvatore Barbagallo (Risorse agricole e alimentari) e Maurizio Guizzardi (Dipartimento pianificazione strategica dell'assessorato alla Sanità).
Fuori dai giochi, nel giugno 2010, erano invece finiti Rino Lo Nigro, Gian Maria Sparma, Rossana Interlandi, Mario Zappia, Nicola Vernuccio e Patrizia Monterosso. Però fra questi, a parte Lo Nigro (andato in pensione), tutti sono rientrati a pieno titolo.

Nicola Vernuccio è dirigente della "Palermo Energia", società di servizi della Provincia di Palermo; Gian Maria Sparma è assessore al Territorio; Patrizia Monterosso capo di gabinetto di Lombardo; Rossana Interlandi è stata nominata a gennaio direttore del Servizio di pianificazione e controllo strategico di Palazzo d'Orleans. Tutti esterni questi ultimi, per i quali la Regione paga indennità annue da 60 mila euro lordi circa.

Niente a confronto con i loro "ex colleghi" dirigienti generali. Romeo Palma e Ludovico Albert infatti percepiscono la bellezza di 250 mila euro complessivi tra tabellare, indennità di posizione e risultato. Il massimo consentito dopo il "tetto" fissato da Lombardo. Per il piemontese Ludovico Albert, poi, anche altri benefit come l'auto di servizio e il rimborso per spese e missioni. Salvatore Barbagallo e Marco Romano incassano dalla Regione solamente, si fà per dire, 166 mila euro. Gli stipendi degli altri dirigenti sono presenti nell'immagine.

Altri 90 "esterni" poi sono stati reclutati negli uffici di Gabinetto con un costo annuo di 3,5 milioni.
L'ultima moda degli incarichi esterni, ha un retrogusto "British". Le chiamano le "long list". Si tratta di un elenco di esperti esterni alla Regione che avranno il compito di fare quello che dovrebbero fare funzionari e dirigenti ma in qualità, per carità, di "esperti". Essi percepiscono un gettone di presenza, tra i 250 e i 350 euro a seduta, per valutare progetti, programmi e dare pareri per un numero di sedute ..... ancora non quantificate.

Queste sono alcune delle tante spese della Regione che, da una parte promette battaglia contro gli sprechi e, dall'altra, continua a nominare dirigenti e consulenti. Ma i ventimila dipendenti della Regione non bastano ?!?