venerdì 20 luglio 2012

La Sicilia contro le trivelle: "u mari un si spirtusa"

La Sicilia è una delle regioni italiane dove le compagnie petrolifere, dopo aver ipotecato il passato, potrebbero cancellare il futuro. Cominciando proprio dal mare.

Sono una trentina le richieste prospettive che coinvolgono il solo Canale di Sicilia, per un totale di 13 chilometri quadrati di mare. Così, fermare le perforazioni petrolifere off-shore per tutelare il Canale è diventa un obiettivo condivido per associazioni ambientaliste ed alcuni enti pubblici. Che s'incontreranno il prossimo 27 luglio 2012 presso la sala Blasco del Comune di Sciacca, in provincia di Agrigento.

L’iniziativa -organizzata dal comitato “Stoppa la Piattaforma” e dall’associazione “Apnea Pantelleria”, con il patrocinio dell’amministrazione comunale saccense e di Anci Sicilia- si inserisce in un quadro di proposta più ampio, che vorrebbe spingere il ministero dell’Ambiente all’approvazione di efficaci provvedimenti per la tutela dell’ecosistema del Canale di Sicilia.

Un vero e proprio patrimonio italiano da conservare e preservare. Per questo motivo le suddette associazioni hanno sostenuto fin da subito l'appello di Greenpeace "Diccillu 'o Sinnacu", che fino ad oggi ha visto il sostegno di 25 primi cittadini, su un totale di 46 contattati, toccati da istanze di permessi di ricerche e concessioni. 


Fermare le trivelle per difendere biodiversità ed economie locali, partendo -come è possibile leggere nel testo della petizione- dalla revoca di tutti i progetti di ricerca e di perforazione in mare, dall’istituzione di Siti di interesse comunitario in linea con la direttiva 92/43/CEE e di una Zona di protezione ecologica nel Canale di Sicilia, sulla falsa riga di analoghe misure già adottate nel Mar Tirreno e nel Mar Ligure. passaggio fondamentale che permetterebbe di applicare a questo paradiso naturale le norme dell’ordinamento italiano e del Diritto dell’Unione europea in materia di protezione degli ecosistemi marini. Norme attuali orientate, invece, in direzione opposta. 
Infatti, con il comma 1 dell’articolo 35 del Decreto sviluppo (n. 83 del 22 giugno 2012), riguardante “Misure per lo sviluppo e il rafforzamento del settore energetico” vengono “sanati” tutti i permessi di ricerca, e relative istanze, in corso alla data di entrata in vigore del cosiddetto “correttivo ambientale”, cioè il decreto legislativo n. 128 del 29 giugno 2010, quello che portava da 5 a 12 miglia il limite costiero entro il quale autorizzare prospezione e ricerca di idrocarburi in prossimità di aree protette marine. In sostanza, ricompaiono tutte le autorizzazioni interdette nel 2010. 

Comprese quelle che vertono in acque siciliane, dove a voler sondare, ricercare, bucare ed estrarre gas e greggio sono Northern Petroleum, Audax Energy, Shell, Panther Oil, Nautical Petroleum, Transunion Petroleum e San Leon Energy, con un capitale sociale di 10mila euro. In pericolo la flora, la fauna e i fondali caratterizzati da stupendi canyon sottomarini e formazioni vulcaniche, così come la pesca commerciale; un’attività che, con agricoltura e silvicoltura, costituisce circa il 5% del prodotto interno lordo di una regione che si posiziona agli ultimi posti in Italia per numero di occupati. Uno scacco -in cambio di royalties irrisorie e canoni impercettibili- anche per il flusso di presenze turistiche pari a circa il 39% dell’indotto regionale.

E poi ci sono le spiagge di Menfi, Marsala, Sciacca, il parco archeologico di Selinunte e le isole. Non solo Pantelleria e Lampedusa, ma anche le Egadi con Favignana. Quello siciliano rappresenta un banco di prova importante, per determinare quanto gli interessi estrattivi di gas e di greggio possano incidere sulle economie locali. Un dilemma che ha sempre fatto da sfondo alla storia di un’isola generosa nel rispondere al fabbisogno energetico italiano da fonti fossili. Seconda solo alla Basilicata.

Fonte: altreconomia.it

Mega Parchi Eolici nel Belice: la Regione dice No

L'Assessorato regionale Territorio e Ambiente dà un parere negativo alla realizzazione del mega impianto eolico che la Fri.El.Mapi srl vorrebbe costruire nei Comuni di Menfi, Montevago e Castelvetrano.

Riporto per intero il parere dell'Arta.
Il progetto è stato sottoposto a revisione da parte della stessa società proponente nell’ottobre 2011 (nota prot. A.R.T.A. n. 71130 del 17/11/2011), anche a seguito di nuovo preventivo connessione – STMG di TERNA) con riposizionamento di sottostazione e conseguente eliminazione dell’areogeneratore denominato “MAPI 53”; per cui il progetto del parco eolico proposto è in atto costituito da n. 71 aerogeneratori da 3 MW ciascuno e la potenza complessiva è pari a 213 MW.

Il proposto parco eolico occupa una superficie di 815,65 ettari: 559,20 sul Comune di Menfi; 162,2 sul Comune di Montevago e 94,25 sul Comune di Castelvetrano. Esso si allunga tra gli abitati di Montevago, a nord, e di Menfi, a sud. Il progetto si articola su tre diversi altopiani, con quote dei crinali comprese tra 150 e 400 m s.l.m. circa, e ricade in zone adibite ad attività agricole (v. pag. 35 “sintesi non tecnica”).

Sul progetto, per quanto in atti d’ufficio, risultano espressi i pareri resi dagli Enti di seguito indicati:
  • Comune di Castelvetrano – valutazione non favorevole (nota prot. ARTA n. 46539 del 14/07/2006) con deliberazione comunale del 21/01/2004, n. 9
  • Comune di Menfi – osservazioni negative espresse dal Sindaco e dalla Giunta Comunale (nota prot. ARTA n. 32137 del 31/05/2012)
  • Comune di Montevago – parere negativo con deliberazione n. 51 del 9/08/2006 (note del Comune: prot. ARTA n. 55105 del 1/09/2006, n. 60902 del 18/09/2006, n. 61276 del 19/09/2006 e n. 64344 del 25/09/2006) 
  • Soprintendenza BB.CC.AA. di Trapani con nota prot. ARTA n. 79769 del 22/10/2008 ha revocato l’autorizzazione paesaggistica formatasi mediante assenso tacito “in quanto le opere sono suscettibili di arrecare grave danno al patrimonio paesaggistico perché l’impianto dista meno di 500 metri da numerose aree dichiarate d’interesse paesaggistico”.
Dagli atti in possesso non è dato desumere la presenza o meno di altri impianti eolici ad una distanza inferiore a 10 km, come prescritto all’art. 21 del P.E.A.R.S. Il cantiere del proposto parco eolico, la cui durata è stimata in circa 20 mesi, prevede l’esecuzione delle opere civili di seguito elencate:
a) adattamento della viabilità esistente e delle eventuali opere d'arte in essa presenti qualora la stessa non sia idonea al passaggio degli automezzi per il trasporto al sito eolico dei componenti e delle attrezzature;
b) realizzazione della nuova viabilità prevista in progetto, di collegamento alle piazzole degli aerogeneratori e opere minori ad essa relative;
e) formazione delle piazzole per l'alloggiamento degli aerogeneratori e delle relative opere dì contenimento e di sostegno dei terreni,
d) realizzazione delle fondazioni in calcestruzzo armato degli aerogeneratori, formazione del piano di posa dei basamenti prefabbricati delle cabine di macchina e dei blocchi d'ancoraggio delle torri anemometriche; e) esecuzione di opere di contenimento e di sostegno dei terreni;
 f) realizzazione di opere minori di regimazione idraulica superficiale quali canalette in terra, cunette, trincee drenanti eco;
g) realizzazione di opere varie di sistemazione ambientale;
h) realizzazione dei cavidotti interrati interni all'impianto.

La TAV. 08 della pericolosità e del rischio geomorfologico alla scala 1:25.000 di progetto evidenzia la presenza di numerose aree con livelli di pericolosità da molto basso ad elevato, soprattutto in corrispondenza dei rilievi a nord dell’abitato di Montevago. In questa stessa area, in cui risultano allocati aerogeneratori, sono previsti anche numerosi interventi di adeguamento della viabilità esistente (TAV. 12 alla scala 1:10.000);
la TAV. 13 evidenzia altresì 53 interventi di realizzazione di nuova viabilità. Il proposto parco eolico FRI-EL MAPI, che si sviluppa nei territori di due province e di tre comuni, presenta ingenti caratteri dimensionali riassumibili nei seguenti dati:
  • n° 71 torri eoliche
  • altezza delle torri di 85 metri
  • diametro delle eliche di circa 100 metri
  • occupazione di un territorio esteso oltre 815 ettari
  • gli aerogeneratori più distanti tra loro coprono una lunghezza, in linea d’aria, di circa10 km. 
La fase di cantiere, la cui durata è stimata in circa 20 mesi, prevede, tra gli altri, 59 diversi interventi di realizzazione di nuova viabilità, per un totale di oltre 5 km di strada di nuova realizzazione e n. 29 interventi di adeguamento sulla viabilità esistente. Almeno 6 aerogeneratori risultano prossimi all’abitato di Montevago (ca 1,5 km).
A fronte di un intervento che impegna un vasto territorio, il progetto non sembra fornire tutti quegli elementi che la complessità dell’opera avrebbe richiesto per una sua più compiuta definizione. Tale situazione è ben riassunta nella nota datata 26 maggio 2012, con la quale il Sindaco e la Giunta comunale di Menfi espongono le ragioni del parere contrario alla realizzazione del proposto parco eolico.
Oltre ad evidenziare talune carenze procedurali, con la suddetta nota si lamenta che il progetto e lo studio di impatto ambientale non affrontano ed evidenziano i rischi reali dell’insediamento industriale, mancando le necessarie rappresentazioni grafiche volte ad evidenziare gli impatti con le aree antropizzate esistenti e con le attività agri-turistiche presenti nelle località interessate.

Vi sono, inoltre, sempre secondo l’Amministrazione comunale di Menfi, grossolane carenze sulla caratterizzazione ambientale/naturale del sito interessato dal progetto. In tal senso, il progetto non terrebbe conto di alcune aree sensibili del territorio comunale, quali l’area boschiva Magaggiaro e dei pozzi artesiani di approvvigionamento idrico della città di Menfi.
Parimenti, non vengono segnalate le aree coltivate ad uliveto e vigneto, cospicuamente presenti sul territorio. Ritenendo di poter condividere le osservazioni superiori, si rilevano inesattezze, incongruenze e lacune nel progetto esaminato.

giovedì 19 luglio 2012

Paolo Borsellino, 20 anni fa la strage

Sono passati vent'anni dalle stragi. I pm siciliani cercano di risalire alla conoscenza dei fatti, ma somigliano più ad archeologi che a magistrati del 2000. Quando le indagini arrivano con così tanti anni di ritardo come si può sperare di risalire alla verità? 

A Palermo c'è in corso l'inchiesta sulla presunta trattativa tra Stato e mafia che secondo il presidente Napolitano è fondata «sul nulla», a Caltanissetta si stanno «rivisitando» le indagini sulla strage Borsellino. In questo contesto si innesta lo scontro Quirinale-Procura di Palermo perché il presidente Napolitano non vuole essere intercettato, nemmeno casualmente, mentre i pm vogliono avere il diritto di controllare.

La questione è chiara. Napolitano dice in sostanza che secondo la Costituzione il capo dello Stato non è intercettabile, per cui se capitasse di essere ascoltato mentre parla con un intercettato, i pm debbono subito distruggere le bobine senza alcun controllo. I pm invece replicano che non distruggono un bel niente e che il colloquio dell'ex ministro Mancino con il Quirinale può servire nelle indagini essendo Mancino sotto inchiesta per la «trattativa». Le posizioni sono perfettamente delineate, con l'avvertenza che il procuratore capo di Palermo, Messineo, non ha firmato la conclusione delle indagini, segno evidente che non le condivide, almeno in parte. Dove non c'è nulla di chiaro è sugli altri fronti. Le indagini su via D'Amelio furono sbagliate perché si credette alle false dichiarazioni di Scarantino mandando in galera gente che non c'entrava per niente. Ora ci si chiede se non fu un volontario «depistaggio», il che è una sciocchezza tenuto conto della personalità del defunto questore La Barbera e del fatto che a quell'inchiesta partecipò una task force di 40 uomini. Possibile che fossero tutti depistatori? Ci fu un abbaglio ma non malafede?

Credo comunque che la pista degli appalti sulla quale indagava Borsellino e il rapporto dei Ros su «Mafia & Appalti» sia da rivalutare (un paio di giornalisti palermitani avrebbero cose interessanti da riferire). Poi c'è la questione della «trattativa». L'allora ministro della Giustizia Giovanni Conso nel 1993 tolse il carcere duro a 300 boss mafiosi nel quadro di una intesa con la mafia per far cessare le stragi, oppure la sua fu, come afferma, «una decisione autonoma»? E il generale Mori e il colonnello De Donno andarono a trovare Vito Ciancimino nella sua casa romana per «trattare» con Cosa Nostra, oppure per avere informazioni sul latitante Provenzano? . . . .

A Palermo, per l'anniversario di Paolo Borsellino, Giovane Italia e Azione Universitaria in collaborazione con Forum XIX Luglio organizzano la tradizionale Fiaccolata, alla quale prenderanno parte, tra gli altri, il segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano, il coordinatore nazionale Ignazio La Russa, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il vice presidente del Parlamento Europeo Roberta Angelilli e l'ex ministro della Gioventù Giorgia Meloni.
La Fiaccolata partira' da Piazza Vittorio Veneto (Statua della Liberta') alle ore 20:00 e terminera' in Via D'Amelio. Gli organizzatori hanno voluto accogliere l'appello di Salvatore Borsellino e deporranno accanto la lapide non una corona di fiori ma un grande tricolore.

20 anni di lotte nel suo nome…Paolo Vive!

mercoledì 18 luglio 2012

Proroga del bando PO FESR SICILIA 2007/2013 - Mis. 3.2.2.4

Ricevo e pubblico la mail della direzione dell’Esves S.p.A (Ente per lo Sviluppo Economico e Sociale, con sede in Catania è una società formata da esperti altamente qualificati in ogni disciplina economica, finanziaria, tecnica e amministrativa, che si occupa delle problematiche che interessano le imprese, gli enti non profit e la pubblica amministrazione).

E' stata concessa una proroga alla data di scadenza del bando PO FESR SICILIA 2007/2013 - Obiettivo Operativo 3.2.2 "Rafforzare la rete ecologica siciliana, favorendo la messa a sistema e la promozione delle aree ad alta naturalità e conservando la biodiversità in un'ottica di sviluppo economico e sociale sostenibile e duraturo riguardante la "linea d'intervento 3.2.2.4 "Azioni congiunte di tutela, sviluppo sostenibile e promozione imprenditoriale del sistema della  ete Ecologica siciliana"; considerato che tale scadenza ricadeva giorno 20 luglio 2012 tale data è posticipata di 60 (sessanta) giorni; pertanto il nuovo termine utile entro il quale presentare le domande è fissato alle ore 12.00 di martedì 18 settembre 2012.

Si ricorda che sono finanziabili i seguenti interventi:
- Attività ricettive alberghiere ed extralberghiere
- Attività di ristorazione, che dovranno fare riferimento alla gastronomia
tradizionale e tipica regionale siciliana, ai prodotti naturalie tipici

Le attività ricettive, per le quali sono ammessi esclusivamente interventi di riconversione e riqualificazione edilizia del patrimonio immobiliare già esistente, sono quelle di seguito elencate:
- Alberghi 2/3/4 stelle
- Motels
- Campeggi 1/2/3 stelle
- Villaggi albergo 1/2/3 stelle
- Residenze turistico-alberghiere 2/3 stelle
- Affittacamere 1/2/3 stelle
- Case e appartamenti per vacanze
- Case per ferie
- Villaggi turistici 2/3 stelle
- Ostelli per la gioventù
- Rifugi alpini
- Aziende turistico-residenziali
- Turismo rurale

Sono escluse le attività e gli alloggi agrituristici in quanto di competenza dell'Assessorato regionale dell'agricoltura.
Inoltre saranno finanziati i servizi che saranno destinati alla promozione del patrimonio naturale, alla sua tutela e conservazione e allo sviluppo sostenibile, quali:
- Servizi per l'organizzazione della fruizione delle aree: offerta di percorsi turistici e conoscitivi e/o di pacchetti integrati per la valorizzazione e fruizione della RES;
- Servizi per l'organizzazione dell'offerta di ricettività diffusa quali ad esempio reti di bed & breakfast, paesi hotel ecc;
- Servizi per lo sviluppo dell'offerta di pacchetti turistici, informazioni e prenotazionl nel territorio della RES anche mediante l'utilizzo di tecnologie informatiche coerenti con quelle previste per lo sviluppo della società dell'informazione.

Per qualsiasi informazione è possibile contattare il Dott. A. Lo Presti o inviare una mail a: segreteria@esves.it

La Direzione
95131 Catania - Via Monsignore Ventimiglia n. 117
Tel. 095.7470200 - 095.7477344 - 095.7477844
Fax 095.7477262 - E-mail: info@esves.it
Http: www.esves.it - www.esves.com

martedì 17 luglio 2012

"Menfi Estate 2012": in programma sport, cinema ed eventi religiosi

Comune di Menfi - Cinema, musica, sport e animazione sulle spiagge: parte domani il programma “Menfi Estate 2012”.

Tantissime le opportunità per fare o seguire sport quest'anno: tornei di calcetto, beach volley, bocce, ciclismo, gare di canottaggio, giochi in spiaggia, gare di nuoto e regate veliche.

Tornano, poi, gli appuntamenti con il cinema e, per la prima volta, vengono calati nel programma di Menfi Estate gli eventi della Strada del vino Terre Sicane in cui sono protagoniste le cantine del territorio. Non mancano poi gli appuntamenti con le feste religiose: la Festa della Madonna delle Grazie a Porto Palo, che prevede la tradizionale “Antinna a mare” e la processione sul mare con la piccola statua della Madonna delle Grazie; il 10,11 e 12 Agosto, invece, sarà la volta della Festa di San Giuseppe, il patrono di Menfi.


Dott. Baldassare Clemente
“Preziosa ai fini della realizzazione del programma di “Menfi Estate 2012” – dice l'assessore Baldassare Clemente – è la collaborazione con le associazioni delle borgate di Porto Palo e Lido Fiori e con i locali con i quali l’amministrazione ha concertato gli eventi”.

“Menfi Estate 2012” prende il via domani, mercoledì 18 luglio, con la proiezione del film “U-Boot 96 - Director's Cut”, presso il Club Nautico “Nino Barbiera”. Venerdì 18 luglio ancora cinema con la proiezione del film “Midnight in Paris”, pellicola che fa parte della rassegna “DivinCinema” delle Terre Sicane. Sabato, a lido fiori, musica con “Tropical Music” a partire dalle 22.00.

Il programma completo sarà presentato nei prossimi giorni durante una conferenza stampa.

sabato 14 luglio 2012

La commissione Ue boccia le sanzioni della conciliazione

Conclusioni in chiaroscuro per la disciplina tricolore della conciliazione obbligatoria. A trarle è la commissione europea nella memoria consegnata alla Corte di giustizia in vista del verdetto che dovrà verificare la compatibilità del decreto legislativo 28 del 2010 con le direttive comunitarie.
Così, il sistema di mediazione delineato dalla legislazione italiana è censurato nella parte in cui «prevede che il mediatore possa e, a volte, debba, senza che le parti possano opporvisi, formulare una proposta di conciliazione che le parti sono indotte ad accettare per evitare di incorrere in determinate sanzioni economiche».

Un sistema che non permette alle parti di esercitare il diritto di decidere liberamente quando chiudere il procedimento di conciliazione e che, alla commissione, non appare in linea con la ricerca consensuale dell'accordo di mediazione.
Avere previsto delle sanzioni economiche (che per la commissione sono rappresentate dall'esclusione dalla ripetizione delle spese processuale sostenute dalla parte vincitrice che ha rifiutato la proposta del mediatore, nella sua condanna al rimborso di quelle sostenute dalla parte soccombente, dalla condanna al pagamento di una somma pari al contributo unificato dovuto per il giudizio) in grado di incidere sulla libertà delle parti di mettere fine in qualsiasi momento al procedimento di conciliazione ha come effetto quello di limitare in maniera sproporzionata l'esercizio del diritto di accesso al giudice.
Perplessità anche per quanto riguarda il versante dei costi, dove le spese per il procedimento di conciliazione potrebbero essere superiori a quelle per il giudizio in tribunale. Toccherà però al giudice stabilire caso per caso se i costi di una mediazione sono tali da essere sproporzionati rispetto all'obiettivo di una composizione più economica delle controversie.
Tutte osservazioni accolte con favore dal presidente dell'Oua Maurizio de Tilla perché minano alla radice aspetti chiave della disciplina nazionale. Tuttavia la Commissione sottolinea come invece non sono in contrasto con le disposizioni comunitarie le misure che sanzionano la parte che rimane contumace con la possibilità per il giudice intervenuto successivamente di trarre argomenti di prova dalla mancata partecipazione.

Promosso poi, ma solo quello, il pagamento punitivo del contributo unificato. Come pure non appare censurabile la previsione di un periodo di quattro mesi per lo svolgimento del tentativo di mediazione. Una misura che non appare alla commissione tale da comportare un ritardo nell'introduzione e nella definizione di un successivo giudizio. Spetta però al giudice nazionale, anche in questo caso, valutare in ogni singolo caso quando il ritardo (eventuale) può portare alla compressione del diritto di accesso alla giurisdizione.

Avv. Calogero Lanzarone
Fonte: ilsole24ore.com

venerdì 13 luglio 2012

Cantine Settesoli, Assemblea dei soci al Teatro del Mare di Menfi

Cantine Settesoli - Assemblea dei soci
  • Relazione del Presidente; 
  • Istruzioni vendemmia 2012; 
  • Piani di sviluppo delle Cantine Settesoli;

    sono i punti che verranno illustrati dai manager della Cooperativa nella prima assemblea sotto la guida del Presidente Vito Varvaro.

Cantine Settesoli riunisce i 2.100 soci per l’Assemblea prima delle Vendemmia al Teatro del Mare di Menfi, il 14 luglio alle ore 20:30.

L’Assemblea è un momento importante per il distretto delle Terre Sicane, che riunisce i Comuni di Menfi, Sambuca di Sicilia, Montevago e Santa Margherita di Belice, e sarà aperta anche alla stampa e ai rappresentanti della comunità locale.

“Comunicheremo il positivo andamento delle vendite registrato sia sul mercato nazionale che internazionale – dichiara Vito Varvaro Presidente Cantine Settesoli che prosegue - e l’aumento di quote di mercato ottenuto nel canale Supermercati italiani con il marchio Settesoli che cresce verso la leadership dei Vini Siciliani, motivo di particolare orgoglio poiché premia un anno di grande attività sul fronte delle strategie di marketing adottate.”

L’Assemblea sarà l’occasione per ricordare i numerosi premi ottenuti dai Vini Settesoli e Mandrarossa. In particolare per quest’ultima etichetta, dedicata al canale Ho.Re.Ca., verranno illustrate le nuove iniziative del Wineyard Tour aperto ai consumatori che si terrà dal 1 al 9 Settembre a Menfi e l’iniziativa “Brigata di Cucina” che si basa sul recupero e valorizzazione della cucina tradizionale menfitana con il coinvolgimento e l’interazione delle Donne di Menfi con rinomati Chef. Iniziativa che sarà prossimamente in Tour anche a Roma e Milano.

Verrà, infine, comunicato il calendario e le istruzioni per la vendemmia 2012 e le prospettive di sviluppo della Cooperativa con investimenti in impianti e tecnologia e il rinnovato impegno sul fronte Green – Fotovoltaico.

martedì 10 luglio 2012

Inchiesta su grandi eventi in Sicilia

Ci saranno sviluppi, anche clamorosi, dall'inchiesta «Grandi eventi» avviata dalla Guardia di Finanza di Palermo e coordinata dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dai pm Gaetano Paci e Maurizio Agnello. L'attesa maggiore riguarda il contenuto dell'hard disk sequestrato dalle Fiamme gialle, nella cesta della biancheria sporca, in casa di Faustino Giacchetto, 49 anni, di Canicattì, ritenuto dagli inquirenti il personaggio centrale dell'intera vicenda. Avrebbe messo a disposizione di alcuni politici nazionali e regionali due appartamenti a Palermo (in via Sammartino e in via Principe di Belmonte) e delle escort, qualcuna delle quali avrebbe pure fatturato, sotto altre voci ovviamente, le proprie prestazioni sessuali.

I magistrati hanno già affidato ad un perito il compito di decrittare il contenuto dell'hard disk che dovrebbe aggiungersi alla documentazione trovata e sequestrata negli uffici della "D. I. Giacchetto Faustino" e delle altre undici società coinvolte nell'indagine. L'obiettivo degli magistrati inquirenti è di comprendere il meccanismo con cui gli appalti della lista dei Grandi eventi venivano affidati a trattativa privata dalla Regione Siciliana alle società al centro degli accertamenti della Procura, aggirando gare e bandi pubblici. I reati contestati a Fausto Giacchetto - assistito dagli avvocati Giovanni Di Benedetto e Fabrizio Biondo - sono la turbativa d'asta e la corruzione, reato, quest'ultimo, collegato ad una "dazione" di 4 mila euro ad un ispettore del Corpo forestale regionale.

Al centro delle indagini sono una serie di eventi che si sono svolti nell'Isola tra il 2010 e lo scorso anno. Oltre la visita del papa a Palermo nell'ottobre di due anni fa, nel mirino degli inquirenti ci sono i "Giochi delle Isole", "Inycon" di Menfi, il "Cous Cous Fest" di San Vito Lo Capo, la "Settimana Tricolore di Ciclismo" a Messina, Catania e Siracusa, il 387° Festino di Santa Rosalia a Palermo, il "Sicily Modern Penthatlon 2011" a Catania e Messina, il "Sicilian Ladies Open Golf" di Castiglione di Sicilia, i "Campionati mondiali di Scherma" a Catania, il Taormina Fashion Night nonché la gestione di bar e ristorazione del Teatro di Verdura di Palermo.

Nel frattempo, l'assessore Armao ha nominato una commissione d'indagine interna sui finanziamenti ai cosiddetti “Grandi eventi”. I commissari, che avranno il compito di fare luce sui finanziamenti oggetto della mega-inchiesta che sta facendo tremare i palazzi del potere, sono Biagio Bossone, Maurizio Pirillo, Antonio Brunetto e Gabriele Morreale. Le risultanze dell'attività della commissione si avranno molto presto: entro trenta giorni, infatti, è fissato il termine dei lavori, prorogabile di ulteriori trenta. Insomma, mentre la magistratura farà il suo corso, non più tardi dei primi di settembre, la Regione Sicilia saprà almeno qualcosa in più sulla spesa di quei fondi.

domenica 8 luglio 2012

Il Tribunale di Sciacca è nella lista delle 37 strutture giudiziarie che verranno soppresse

Ciò che sembrava un rischio è diventato, di colpo, una cruda realtà: la soppressione del Tribunale di Sciacca.

Il Consiglio dei ministri ha approvato il Piano della nuova geografia giudiziaria, o come si preferisce, il decreto «taglia tribunalini». Nella lunga lista dei 37 Tribunali c'è quello di Sciacca, che verrà accorpato ad Agrigento.

Vengono salvati quei Tribunali che invece hanno un numero di magistrati maggiore di 20. Sciacca non arriva a 15. Solo una questione di numeri.

Le reazioni nel mondo dell’avvocatura sono inequivocabili. L’avvocato Filippo Marciante, componente dell’ufficio di segreteria dell’Organismo Nazionale dell’Avvocatura, dice: «Ritengo sconcertante ed inaccettabile l’esito che ha avuto l’iter di approvazione da parte del Consiglio dei ministri del provvedimento di soppressione dei Tribunali minori, in quanto il confuso e contraddittorio atteggiamento del ministro Paola Severino non può essere giustificato, come lei ha affermato, dalle pressioni ricevute dalla politica, a cui il ministro addebita una totale incapacità di trovare compromessi sulla manovra. Per quanto ci riguarda, già ieri è stata convocata d’urgenza la giunta dell’Oua per adottare tutti quei provvedimenti tesi a far ritornare sui suoi passi il ministro, e per adottare iniziative mirate all’impugnazione del provvedimento che riteniamo illegittimo perché non rispecchia i criteri previsti nella legge delega».

Per il presidente della Camera Penale di Sciacca, avvocato Paolo Imbornone, «tutti gli sforzi e le iniziative assunte per scongiurare la soppressione del Tribunale non hanno avuto il necessario sostegno». Duro il commento dell’avvocato Serafino Mazzotta, componente del Coordinamento Nazionale Ordini Forensi Minori: «Adesso si scopre l’amara verità. L’ho detto e ripetuto diverse volte, ma sono stato additato di pessimismo. Purtroppo, avevo ragione. Ma la politica dov’è adesso? ».

La scure del governo si sta abbattendo su Sciacca, ma in Sicilia è stato confermato che non risparmierà Caltagirone (accorpato a Catania), Nicosia (a Enna), Mistretta (a Patti) e Modica (a Ragusa). Salvato Marsala, perché, ha detto il ministro, «si stanno celebrando processi importanti».

Personale ed attività del Tribunale di Sciacca
Attualmente, l’organico del Tribunale è costituito da 80 dipendenti, compresa la Procura. La struttura giudiziaria serve un bacino di utenza di 123.000 abitanti spalmati in 15 Comuni. Sono 10 i magistrati giudicanti e 4 i magistrati inquirenti. In un anno il Tribunale saccense ha definito, nel settore civile, 451 procedimenti di contenzioso, 65 separazioni consensuali, 56 separazioni giudiziali, 33 divorzi consensuali, 15 divorzi giudiziali, 1.005 di lavoro, 405 esecuzioni mobiliari, 100 esecuzioni immobiliari, 30 fallimenti. Nel settore penale, 1132 procedimenti tra Gip e Gup, 1856 verso ignoti, 615 procedimenti in dibattimento monocratico, 17 in collegiale. In Procura, il 77,35 per cento delle sentenze accoglie la tesi dell’accusa, cioè 1742 condanne su 2252 sentenze.
La Procura nell’ultimo triennio ha lavorato senza trascinare arretrati nonostante abbia sofferto la mancanza di sostituti in numero consistente. Il procedimento medio è di 224 giorni, quasi quanto la durata delle indagini.

giovedì 5 luglio 2012

Turismo ed enogastronomia nell'Agrigentino: finanziato progetto da 870 mila euro

Nuovi fondi in arrivo per il turismo in provincia di Agrigento. E' stato finanziato, con i fondi della Comunità Europea, il progetto “Agrigento: terra di storia, natura ed enogastronomia”.

Il Dirigente Generale del dipartimento Turismo della Regione Siciliana dott. Marco Salerno ha infatti comunicato che la proposta presentata lo scorso 27 aprile, dalla Provincia di Agrigento ha centrato tutti gli obbiettivi richiesti e, a breve, riceverà il relativo decreto di finanziamento. Si tratta di ben 870.000,00 Euro per programmare campagne mirate di marketing territoriale per partecipare ed organizzare eventi finalizzati all’incremento dei flussi turistici della nostra Provincia.

Questi fondi serviranno ad incrementare la già intensa attività di promozione turistica e delle eccellenze agroalimentari del territorio agrigentino, voluta dal Presidente Eugenio D’Orsi. Grande soddisfazione per questo ulteriore successo ottenuto dall’Amministrazione D’Orsi, viene espressa dall’assessore provinciale al turismo Angelo Biondi: “Ci fa piacere constatare che il nostro impegno politico insieme al lavoro competente dei bravi funzionari della Provincia continua a produrre buoni risultati. In momenti così difficili per i bilanci degli Enti locali riuscire ad intercettare le risorse provenienti dai finanziamenti europei rimane l’unica possibilità per programmare importanti ed utili politiche di sviluppo territoriali. Sotto questo aspetto la Provincia, ad oggi, non ha perso alcuna occasione riscendo a portare a finanziamento progetti per svariati milioni di Euro. Il finanziamento di questo nuovo progetto – continua Biondi – ci consentirà, attraverso la creazione di un apposito marchio di qualità, da diffondere e far conoscere, ai Buyers nazionali ed internazionali e nei mercati più rappresentativi, i pregi dell’intera filiera turistica della nostra provincia. Vogliamo puntare sul concetto dell’alta qualità della nostra offerta turistica che proietti la Provincia di Agrigento all’attenzione degli operatori e dei fruitori del turismo sostenibile e destagionalizzato.

Per tale scopo – conclude l’assessore Biondi - sarà fondamentale l’adesione e la convinta partecipazione dei nostri imprenditori della filiera e di ogni soggetto pubblico e privato operante nel settore, con i quali, insieme al Presidente D’Orsi, avvieremo da subito un’intensa attività concertativa per decidere le migliori strategie editoriali e di marketing. Saranno curate le manifestazioni fieristiche e gli eventi dedicati a cui partecipare, sia in Italia che all'Estero.

Sarà realizzato materiale promozionale tematico, dedicato ai prodotti/servizi aderenti al marchio ed alle relative aziende. Particolare attenzione sarà dedicata alle iniziative promozionali da organizzare sul territorio, specialmente nei periodi bassa stagione (pacchetti/prodotti/servizi turistici incentivanti, ecc..). Ampio spazio sarà riservato alla promozione via Internet con inserzioni nei portali tematici e sarà curata l’organizzazione di educational tours rivolti a tour operators e giornalisti, la programmazione di workshop, con pre-convention tours che coinvolgano segmenti della domanda quali bikers, diving, trekking, appassionati di fotografia, appassionati dell'arrampicata, del turismo studentesco; e ogni altra azione che si riterrà utile”.

Fondi Fas per la Valle del Belìce: strappato impegno a Lombardo

Il coordinamento dei sindaci del Belice ha ottenuto l'impegno da parte del presidente della Regione Siciliana a considerare la conclusione della ricostruzione come una delle priorità del Governo regionale. Ciò si è concretizzato in una lettera ufficiale che Lombardo ha già inviato al Ministro per la coesione territoriale, professore Barca, per la riprogrammazione dei fondi Fas 2007/2013 con i quali si potrà completare la ricostruzione della Valle del Belice.

Si tratta in totale di 450 milioni di euro, di cui 300 per l'edilizia privata e 150 per le opere pubbliche. Il coordinamento dei sindaci si era auto convocato stamattina davanti la Presidenza della Regione siciliana. «Questa - dichiarano i sindaci dell'area belicina che da anni operano ormai attraverso un apposito coordinamento - era una delle diverse ipotesi che avevamo posto sul tavolo e fa seguito ai numerosi incontri preparatori avuti nei mesi scorsi a Roma presso i Ministeri competenti che avevano posto come pregiudiziale indispensabile la destinazione di questi fondi alla ricostruzione da parte della Regione Siciliana».

L'accordo sui Fas risale al 2011, Stato e Regione decisero di utilizzare questi soldi, che all'epoca risultavano inutilizzati, per lo sviluppo, la ripresa e il rilancio economico del Belice, impiegando gran parte di queste risorse proprie per completare alcune opere. Dopo le ultime vicende e il clamoroso trasferimento degli stessi fondi per altre emergenze, c'era la consapevolezza di una colossale presa in giro. Gli amministratori della Valle hanno appreso di tale incongruenza lo scorso maggio, in occasione di un vertice romano. Oggi hanno spostato la protesta in Sicilia, aggiungendo alla storica vertenza che l'isola non ha ancora avuto la possibilità di spendere circa 700 milioni di euro relativi alla programmazione 2000-2006, che però sono sospesi in attesa di risanare il Comune di Catania o altre spese correnti, facendo perdere la possibilità di creare crescita, lavoro, indotto e soprattutto di destinarli al Belice.

Intanto, il Belice continua a tremare: la scorsa sera un altro terremoto, di magnitudo 3 della scala Ritcher, con epicentro nell'area trapanese del Belice, a Santa Ninfa, avvertito anche nella parte agrigentina. C'è un po' di apprensione, ma non ci sono allarmi circa una possibile ripresa di attività sismica.

mercoledì 4 luglio 2012

Comune di Menfi, approvato il rendiconto di gestione 2011

Il Consiglio Comunale di Menfi ha approvato il rendiconto di gestione dell'anno 2011. Riunito in seduta ordinaria ha approvato all'unanimità anche un ordine del giorno a favore della stabilizzazione dei precari della Regione Siciliana e la modifica del regolamento all'Istituzione Culturale Federico II.

Nel corso della seduta consiliare di ieri sera (3 luglio 2012), iniziata con un ora di ritardo anche per colpa del grande caldo (impianto di climatizzazione guasto da circa un anno), è stato approvato il rendiconto della gestione dell'anno 2011 con il solo voto contrario dei due consiglieri del PD (Gambina e Palminteri) dopo che un emendamento della minoranza ha ottenuto l'assenso dall'Amministrazione.

Adesso, con l'avanzo di gestione, l'Amministrazione Comunale potrà lavorare su tre fonti: messa in sicurezza dei conti (€ 200.000), accertamento dei residui attivi e passivi (€ 400.000 circa) ed investimenti nel campo dell'energia rinnovabile al servizio degli immobili comunali (in particolare: € 150.000 per un impianto fotovoltaico su immobili comunali e € 50.000 per lampade a basso consumo).

Assenti i consiglieri Nino Bondì e Silvio Sbrigata.