giovedì 6 ottobre 2011

È morto Steve Jobs

È scomparso a 56 anni Steve Jobs. L'annuncio nella notte, sulla home page del sito: «Apple ha perso un genio creativo e visionario e il mondo ha perso un formidabile essere umano», dove campeggia una foto in bianco e nero di Steve Jobs con l'anno della nascita e quello della morte: 1955-2011...
«Quelli di noi che hanno avuto la fortuna di conoscerlo abbastanza e di lavorare con lui - si legge ancora sul sito - hanno perso un caro amico e un mentore ispiratore. Steve lascia una società che solo lui avrebbe potuto costruire e il suo spirito sara' sempre il fondamento di Apple».

Oggi Apple è la seconda azienda in America e la prima nel settore dell' hi-tech a livello mondiale davanti a Google e Microsoft. In soli dieci anni la società raggiunge i 2 miliardi di dollari di fatturato e vanta quattromila dipendenti.
A Jobs si deve il lancio del primo Macintosh risale al 24 gennaio del 1984. Un computer diverso e innovativo. Il primo computer commerciale di successo a introdurre l'interfaccia grafica e l'unico che è resistito allo strapotere dei Pc che montavano il sistema operativo Windows e i chip di Intel.
Un anno dopo lascia l'azienda, dopo essere stato messo all'angolo da John Sculley ex Ceo della Pepsi Cola chiamato al timone della Apple l'anno precedente. L'imprenditore californiano due anni dopo dà vita alla Pixar (che poi cede alla Disney). A lui si deve la visione di un cinema di animazione naturale e perfetto in ogni dettaglio. Spinge per l'adozione di programmi in grado di migliorare il lavoro degli animatori e artisti digitale. Nasce così Renderman, un software proprietario tutt'ora considerato una standard per il cinema di animazione. E da lì capolavori come Toy Story. Alla fine del 1998 viene richiamato a Cupertino per risollevare le sorti della Apple.

Nel 2003 lancia l'iPod e inventa il mercato della musica digitale legale. L'intuizione è nell'abbinata iTunes-iPod, servizio e prodotto, hardware e sofrware: un sistema che diverrà una caratteristica fondante della Apple. Nel 2004 i numeri della Apple raggiungono livelli da capogiro: le vendite dell'Ipod superano quota 10 milioni di pezzi e le canzoni scaricate su Itunes arrivano a 200 milioni. Il sistema ritenuto sicuro dalla case discografiche le forza a scommettere sulla musica digitale.

Tre anni dopo è la volta della telefonia. Anche in questo caso l'intuizione è doppia: 'iPhone-AppStore, Un telefonino diverso nel designe e nella interfaccia ma innovativo come nessun altro nel software. Nasce l'app store, il negozio delle applicazioni digitali capaci di trasformare un telefono in qualche cosa di diverso. Il multi-touch, gli schermi tattili entrano a far parte del mondo della telefonia così come il concetto di app store. Gli stessi operatori telefonici sono costretti a inseguire perché si trovano disintermediati da internet e da un ecosistema di sviluppatori che diventano il vero motore degli smartphone. Nel 2008 i primi segni della malattia.
Due anni dopo arriva l'iPad, un'altra innovazione, l'ultima. Una nuova generazione di computer tattili. Il tablet rivisto alla luce di internet e della filosofia Apple. Un successo, l'ìPad come l'iPod controllano più del 70 per centro dei rispettivi mercati. Il 25 agosto le dimissioni dalla guida della Apple. Oggi l'annuncio della scomparsa.

Ciao Steve, e ovunque tu sia Stay Hungry, Stay Foolish.

Clicca qui per vedere il video del famoso discorso del fondatore di Apple alla cerimonia di laurea della classe 2005 dell'università di Stanford. Un discorso bellissimo, visto e condiviso sul web milioni di volte, in cui Jobs racconta tre storie della sua vita: l'università, la carriera, il cancro. E raccomanda agli studenti due semplici cose: "Siate affamati, siate folli"

mercoledì 5 ottobre 2011

Guida pratica al Censimento generale Istat 2011

Un esercito di lavoratori precari avrà impiego per almeno 4, talvolta 6 mesi. Soltanto nella Capitale si tratta di 1.935 rilevatori, 28 responsabili degli Uffici Decentrati, 296 coordinatori. Circa 1500 rilevatori a Milano. Ben 400 a Bologna. Sono i nuovi addetti assunti dalle amministrazioni comunali per il 15° Censimento della popolazione e delle abitazioni, il cui costo - si calcola - dovrebbe sfiorare nel complesso i 590 milioni di euro, almeno stando alle previsioni dell'Istat.

Nel Comune di Menfi invece saranno 15 i selezionati, tra i 41 aspiranti ammessi, a poter ricoprire il ruolo di rilevatore statistico.

Clicca qui per conoscere i rilevatori del Comune di Menfi.


Perché il Censimento?
Serve a conteggiare la popolazione e conoscere le sue caratteristiche, ma anche per aggiornare e revisionare le anagrafi comunali, così da determinare la popolazione legale necessaria a fini giuridici ed elettorali. Inoltre, serve a registrare anche informazioni sulla quantità e le caratteristiche strutturali delle abitazioni e degli edifici.

Quando posso cominciare a compilare il questionario ricevuto a casa?
Dal 9 ottobre 2011, e non prima, perchè all'ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) interessa la fotografia della situazione al 9 ottobre.

Da quando i rilevatori cominceranno la loro attività?
Dal 10 ottobre 2011.

Come posso riconoscere, oltre ogni ragionevole dubbio, i rilevatori che potrebbero venire a casa?
Ogni rilevatore sarà dotato di un tesserino ISTAT, denominato "Carta di autorizzazione per il rilevatore", recante sul fronte, oltre al timbro del Comune, il proprio nome, cognome, comune e provincia; sul retro saranno invece ben visibili sia il timbro del Comune che la firma del Sindaco. Ricordiamo, inoltre, che il rilevatore è tenuto ad esibire, su richiesta, un documento d'identità che attesti la corrispondenza con quanto dichiarato sul tesserino stesso.

Se non riesco a compilare il questionario a chi e dove posso rivolgermi?
Dal 10 ottobre e sino al 20 novembre 2011 si può scegliere di chiamare l'Ufficio Comunale per il Censimento, segnalando la difficoltà, che provvederà ad inviare un rilevatore a casa; oppure raggiungere uno dei Centri raccolta ("Census point") provvisti del modello per il Censimento e gli incaricati presteranno l'aiuto del caso.
Si può anche chiamare il numero verde gratuito 800.069.701 (attivo dal 1° ottobre 2011 al 29 febbraio 2012, con l'eccezione del 25 dicembre 2011 e del 1° gennaio 2012), sabato e domenica inclusi, dalle 9 alle 19. Dal 9 ottobre al 19 novembre 2011 il numero verde sarà attivo dalle 9 alle 22.

Se non ho ricevuto il questionario cosa devo fare?
Potrà succedere che le Poste Italiane, per le più disparate ragioni, non riescano a recapitare il questionario, ma si dovrà, necessariamente, attendere almeno fino al 22 ottobre 2011, che rappresenta la data ultima per la ricezione della modulistica. Se oltre tale data ci si troverà ad essere ancora privi del modulo per il Censimento si dovrà semplicemente attendere che i rilevatori provvedano autonomamente al recapito presso il proprio domicilio.

Se ho buttato via il questionario, per una qualsivoglia ragione, come devo comportarmi?
Dovrò segnalarlo, nel più breve tempo possibile, all'Ufficio Comunale per il Censimento.

Se non consegno il questionario cosa può succedermi?
Compilare e restituire il questionario è obbligatorio e chi non si attiene a questa direttiva sarà punito, come prevede l'articolo 11 del D.L. 6 settembre 1989, n° 322, con sanzione dai 200€ ai 2.000€ se si tratta di una persona fisica e da un minimo di 500€ ad un massimo di 5.000€ per le violazioni da parte di enti e società.

Dove ed entro quale termine posso consegnare il questionario, una volta compilato in ogni sua parte?
A partire da lunedì 10 ottobre e fino al 20 novembre, se si è scelto di utilizzare le moderne tecnologie non si dovrà fare altro che andare alla pagina web censimentopopolazione.istat.it, inserendo la propria password di accesso (stampata sul questionario); altrimenti si può consegnare il cartaceo all'interno degli Uffici Postali, dove saranno allestiti appositi sportelli per il ritiro dei questionari per il Censimento; oppure nelle sedi di Certificazione Anagrafica individuate dal questo Comune.

Come viene tutelata la riservatezza dei miei dati?
Tutte le risposte fornite sono protette dalla legge sulla tutela della riservatezza (decreto legislativo 196 del 30 giugno 2003). Tutte le persone che lavorano al Censimento sono tenute al segreto d'ufficio.

Com'è fatto il questionario?
Il questionario è composto da due liste (A e B) e da due Sezioni (I e II). Nella Lista A devono essere inseriti tutti i componenti della famiglia, ovvero tutte le persone che hanno dimora abituale nell'alloggio, anche se assenti alla data del Censimento. Nella Lista B vanno inserite tutte le persone eventualmente e temporaneamente presenti nell'alloggio alla data del Censimento. Per quanto la Sezione I essa contiene domande sulla famiglia e sull'alloggio; la Sezione II, composta da 3 fogli individuali (ognuno formato da più pagine), contiene domande a cui devono rispondere tutti i componenti della famiglia. Per ogni persona inserita nella Lista A deve essere compilato un Foglio individuale della Sezione II, rispettando l'ordine secondo il quale le stesse figurano nella Lista A. Se in questo alloggio dimorano abitualmente più famiglie, ciascuna deve compilare un Foglio di famiglia.

Compila il questionario on line

martedì 4 ottobre 2011

L’opposizione che salva la maggioranza

L’associazione openpolis pubblica “L’opposizione che salva la maggioranza” - Rapporto sul voto in Parlamento nella XVI legislatura.
Prosegue il lavoro per conoscere l’attività dei nostri rappresentanti e svelare i meccanismi della politica italiana.
Maggioranza salvata. Il rapporto, attraverso l’analisi di tutte le votazioni elettroniche d’aula, si concentra sulle votazioni con maggioranza salvata, ovvero quelle in cui la maggioranza di Governo è riuscita a far approvare le sue proposte grazie ai voti e alle assenze dei parlamentari di opposizione. In questi casi quindi, se tutti i parlamentari di opposizione fossero stati presenti e avessero votato contro la maggioranza, quest’ultima sarebbe stata battuta nella votazione.
Più di un voto su tre. Il non-voto dell’opposizione è talmente ricorrente da assumere un carattere sistemico rispetto l’attività parlamentare. Infatti, finora in questa legislatura su un totale di 14.494 votazioni le situazioni di maggioranza salvata sono state 5.098, ovvero il 35%.
Opposizione part-time. Tutti i deputati e i senatori dell’opposizione hanno contribuito almeno una volta a “salvare la maggioranza”, non partecipando al voto. Se li mettiamo in classifica, risaltano nelle prime posizioni i nomi dei segretari di partito: alla Camera, Bersani è primo (2.306 salvataggi), Di Pietro è terzo (2.019 salvataggi) e Cesa è quattordicesimo (1.437 salvataggi) mentre al Senato, Bonino è prima (1.331 salvataggi).
Le leggi. Molti provvedimenti sono stati approvati anche grazie alle assenze dell’opposizione nelle votazioni finali. Quei voti cioè che rappresentano un passaggio decisivo nell’iter di approvazione di una legge perché consentono al provvedimento di passare all’altro ramo del Parlamento o di diventare legge. Fra i più significativi: Salvataggio Alitalia, Contrasto immigrazione clandestina, Rifiuti in Campania, Riforma Brunetta della Pubblica amministrazione, Terremoto in Abruzzo e Scudo fiscale.
Aggiornamenti. I dati analizzati sono tratti dai siti di Camera e Senato e, come da prassi per openpolis, sono disponibili online aggiornati quotidianamente, nel sito www.openparlamento.it, dove possono essere consultati nelle nuove pagine, “Maggioranza salvata” e “Maggioranza battuta”, all’interno della sezione dedicata alle “Votazioni”. Per conoscere il comportamento di voto di ogni parlamentare, si può andare nelle pagine loro dedicate nello stesso openparlamento.it, e, nella sezione “i suoi voti”, si possono trovare tutti i dettagli.


Tabelle esemplificative
Le votazioni si riferiscono a tutte le tipologie di atti, sia quelli legislativi (Disegni di legge) che non legislativi (Ordini del Giorno, Mozioni, altro), dall'inizio della XVI legislatura (aprile 2008) sino al 20 settembre 2011.





































Deputati che salvano di più o meno la maggioranza
Senatori che salvano di più o meno la maggioranza



La Giunta Regionale siciliana approva bilancio e finanziaria 2012

La giunta regionale, presieduta da Raffaele Lombardo, ha approvato il Bilancio e il disegno di legge di stabilità regionale per il 2012. Il Bilancio regionale ammonta a circa 27 miliardi di euro ed è in linea con il patto di stabilità e i risparmi previsti: prevede riduzioni per la spesa di tutti i dipartimenti regionali, per dare corso a quanto indicato nella manovra nazionale, mentre vengono mantenuti inalterati i trasferimenti agli enti locali.
Nel documento presentato dall’assessore per l’economia, Gaetano Armao, sono state inserite norme in materia di entrate e di contenimento della spesa, frutto anche delle proposte delle parti sociali. Tra l’altro è previsto l’aggiornamento delle rendite patrimoniali, dei canoni e di altri proventi del demanio. In particolare, per quanto riguarda i canoni demaniali marittimi a decorrere dal primo gennaio del 2012 si ipotizza un aumento che varierà da un minimo del 25% a un massimo del 75%. Incremento anche per i canoni dei beni immobiliari demaniali e patrimoniali.

Aree turistiche: biglietto d’ingresso e tassa di soggiorno 
Per aumentare i servizi ai visitatori e le attività di tutela delle aree protette regionali, viene istituito un biglietto di ingresso, secondo modalità che saranno stabilite successivamente da un decreto dell’assessore per il Territorio e l’Ambiente, sentiti i Comuni interessati. Previsto anche un contributo per la tutela e la sostenibilità ambientale a carico di barche (da 14 a 24 metri), navi (da 24 a 60 metri) o aerei privati che, nel periodo dal primo giugno al 30 settembre, attraccheranno nei porti e negli aeroporti dell’isola. Stabiliti anche i criteri con cui sarà applicata anche in Sicilia la tassa di soggiorno per i turisti che occuperanno le strutture alberghiere della Sicilia.

Addio alla tabella H e all’Agenzia per l’impiego 
Il corposo documento individua anche una serie di norme per razionalizzare e contenere la spesa pubblica. Innazitutto prevista la soppressione dell’assegnazione diretta dei contributi dell’ex tabella H, che adesso saranno concentrati in un unico plafond che finanzierà organismi e istituzioni sulla base di procedure a evidenza pubblica, nel rispetto dei principi di trasparenza, non discriminazione e parità di trattamento. Deciso l’avvio del “monitoraggio della spesa mirato alla definizione dei fabbisogni standard dei dipartimenti regionali”, due dei quali (Azienda foreste demaniali e Agenzia per l’impiego) saranno soppressi.

Missioni, uffici, autoblu: riduzione dei costi della politica 
In tema di riduzione dei costi connessi agli organismi istituzionali, dal primo gennaio del 2012 saranno soppressi i Sepicos, i Servizi di pianificazione e controllo strategico degli assessorati, le cui funzioni saranno esercitate dall’omologo ufficio della presidenza della Regione. Per le missioni, agli amministratori e al personale regionale che utilizzeranno l’aereo sarà riconosciuto il rimborso in sola classe economica. Le auto di servizio degli enti regionali una volta dismesse o rottamate non potranno essere sostituite. Prevista la riduzione del 10% per i compensi e i gettoni di presenza corrisposti dagli enti regionali.
Introdotto l’election day: dal 2012 elezioni regionali, provinciali e comunali si dovranno svolgere in un’unica data. In materia di personale, individuate diverse norme per il contenimento della spesa e l’istituzione di un bacino unico. In tema di costi degli affitti, ci sarà la possibilità di rinnovare, alla scadenza, i contratti per 6 anni, ma con la riduzione del 15%. Il costo della manutenzione degli immobili utilizzati dall’amministrazione non potrà superare l’1,5% (per il 2012), il 2% (per il 2013) del valore dell’immobile stesso.

Consorzi di bonifica: ne restano due. Scioglimento degli Iacp 
Accorpamento per i consorzi di bonifica, che diventeranno due: uno a Palermo (con competenza anche su Trapani, Agrigento e Caltanissetta) e uno a Catania (Enna, Ragusa, Siracusa e Messina). Scioglimento in vista per gli Iacp, con la propedeutica liquidazione del patrimonio immobiliare. Inserite norme di contenimento della spesa degli enti locali, con la riduzione dei compensi per gli amministratori e l’accorpamento di funzioni per i Comuni più piccoli.

Sviluppo e investimenti 
In tema di sviluppo e crescita dell’economia regionale, inserite diverse norme nel campo degli investimenti. Per favorire l’accelerazione della spesa comunitaria, previsti cronoprogrammi più stringenti per gli uffici responsabili dell’espletamento delle varie “misure” Istituito il fondo di garanzia destinato alle grandi imprese aventi sede legale in Sicilia e che realizzino programmi di investimento nell’isola. Le aziende dovranno occupare almeno il 70% di lavoratori locali. In tema di piccole e medie imprese, per favorire il rilancio produttivo e lo sviluppo di iniziative imprenditoriali nel territorio siciliano, previsto il ricorso a prestiti per facilitare la ricapitalizzazione delle imprese ad alto contenuto innovativo. Per le aziende che trasferiscono il domicilio fiscale in Sicilia è riconosciuto un abbattimento del 50% dell’imposta sul reddito societario per un massimo di 3 anni. Istituito anche un fondo di garanzia per l’accesso al credito delle imprese femminili e giovanili.

fonte: livesicilia.it

lunedì 3 ottobre 2011

20 mila dipendenti alla Regione Sicilia non bastano, occorrono dirigenti e consulenti "esterni"

Ventimila non bastano. Alla Regione duemila dirigenti e circa 18 mila dipendenti del comparto non sono sufficienti per garantire tutti i servizi di cui l'amministrazione è responsabile. Così Palazzo d'Orleans è "obbligato" a cercare energie altrove, risorse fuori dallo steccato della Regione. Al costo di pagare cifre esorbitanti. Questi dirigenti vengono chiamati "esterni".

Una volta erano 9 i dirigenti generali esterni della Regione Sicilia. Poi, dopo una vicenda di ricorsi ne sono rimasti 3. I 3 dirigenti generali fortunati, nominati a gennaio del 2010 dal presidente Raffaele Lombardo, furono Romeo Palma (Ufficio Legale), Salvatore Barbagallo (Risorse agricole e alimentari) e Maurizio Guizzardi (Dipartimento pianificazione strategica dell'assessorato alla Sanità).
Fuori dai giochi, nel giugno 2010, erano invece finiti Rino Lo Nigro, Gian Maria Sparma, Rossana Interlandi, Mario Zappia, Nicola Vernuccio e Patrizia Monterosso. Però fra questi, a parte Lo Nigro (andato in pensione), tutti sono rientrati a pieno titolo.

Nicola Vernuccio è dirigente della "Palermo Energia", società di servizi della Provincia di Palermo; Gian Maria Sparma è assessore al Territorio; Patrizia Monterosso capo di gabinetto di Lombardo; Rossana Interlandi è stata nominata a gennaio direttore del Servizio di pianificazione e controllo strategico di Palazzo d'Orleans. Tutti esterni questi ultimi, per i quali la Regione paga indennità annue da 60 mila euro lordi circa.

Niente a confronto con i loro "ex colleghi" dirigienti generali. Romeo Palma e Ludovico Albert infatti percepiscono la bellezza di 250 mila euro complessivi tra tabellare, indennità di posizione e risultato. Il massimo consentito dopo il "tetto" fissato da Lombardo. Per il piemontese Ludovico Albert, poi, anche altri benefit come l'auto di servizio e il rimborso per spese e missioni. Salvatore Barbagallo e Marco Romano incassano dalla Regione solamente, si fà per dire, 166 mila euro. Gli stipendi degli altri dirigenti sono presenti nell'immagine.

Altri 90 "esterni" poi sono stati reclutati negli uffici di Gabinetto con un costo annuo di 3,5 milioni.
L'ultima moda degli incarichi esterni, ha un retrogusto "British". Le chiamano le "long list". Si tratta di un elenco di esperti esterni alla Regione che avranno il compito di fare quello che dovrebbero fare funzionari e dirigenti ma in qualità, per carità, di "esperti". Essi percepiscono un gettone di presenza, tra i 250 e i 350 euro a seduta, per valutare progetti, programmi e dare pareri per un numero di sedute ..... ancora non quantificate.

Queste sono alcune delle tante spese della Regione che, da una parte promette battaglia contro gli sprechi e, dall'altra, continua a nominare dirigenti e consulenti. Ma i ventimila dipendenti della Regione non bastano ?!?

venerdì 30 settembre 2011

Ricostruire il Belice: la Regione disponibile ad anticipare fondi Fas

La Regione siciliana e' disponibile ad anticipare sui fondi Fas le risorse necessarie per chiudere il contenzioso e avviare a conclusione il piano di sviluppo per il completamento della ricostruzione della Valle del Belice.

Lo ha annunciato oggi durante una riunione a Roma fra i capi delle segreterie tecniche dell'assessorato regionale all'Economia e del ministero delle Infrastrutture.

Il contenzioso nasce dall'omesso stanziamento, nelle ultime finanziarie nazionali, dei fondi necessari per erogare i contributi ai cittadini della Valle del Belice che disponevano gia' dei progetti esecutivi (circa 100 milioni di euro).

Allo stesso tempo non sono stati previsti i fondi per il piano di completamento della ricostruzione (circa 350 milioni di euro). Si tratta di finanziamenti di chiara competenza statale essendo legati ad una calamita' naturale, ma che ancora non sono stati erogati a distanza di anni. Per chiudere questo capitolo ora la Regione si dice disposta ad anticipare le somme a valere sui Fondi Fas assegnati alla Sicilia, a condizione che lo Stato liberi risorse aggiuntive rispetto a quelle gia' impegnate per altri progetti infrastrutturali previsti nel piano concordato con il ministro Fitto e che tali risorse possano essere utilizzate in deroga al patto di stabilita'.

"La Regione e' pronta a fare la sua parte per completare una ricostruzione che definire in ritardo e' un penoso eufemismo - commenta l'assessore regionale all'Economia, Gaetano Armao -, ma occorre che lo Stato si dimostri altrettanto attento alle esigenze belicine, non solo consentendo di finanziare quanto dovuto e inopinatamente sottratto ma ammettendo anche la deroga al patto di stabilita' per queste somme e sbloccando fondi che sono comunque destinati alla nostra Regione. Per questo motivo la prossima settimana si svolgeranno altri incontri, di natura negoziale, con il ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, e con tutti gli attori di questa vicenda".
 Fonte: siciliainformazioni.com

Dopo 43 anni dal terremoto del Belice, lo Stato ci farà avere gli ultimi agognati finanziamenti?!

Il professore saccense senza cattedra diventa contadino

Calogero Puccio, insegnante precario di 36 anni, ha perso il lavoro per colpa della riforma Gelmini.

Oggi, per mantenere la famiglia, lavora in campagna. Nel periodo di fuoco della raccolta delle olive, la sua giornata comincia alle 6, fra i trattori lenti delle strade di trazzera di Sciacca, in provincia di Agrigento. Laureatosi in Lettere all'Università di Palermo nel 1999, Calogero Puccio ha insegnato da supplente nelle classi di Bergamo, Linosa e Lampedusa.
Ma per portare un po' di soldi a casa fa anche il muratore. E intanto, nel caos della scuola, a Stromboli c'è una sola maestra per cinque classi.

Cli qui per vedere l'intervista di Calogero Puccio.

giovedì 29 settembre 2011

L'assessore alla sanità Russo, seppur censurato dall'Ars, resta al suo posto

L’Assemblea regionale siciliana ha approvato con voto palese, martedì 27 settembre, la mozione di censura contro l’assessore alla Salute Massimo Russo. La mozione è stata presentata dalle opposizioni (Pdl, Pid e Fds) circa sette mesi fà. Prima del voto, Mpa, Fli e Pd hanno abbandonato l'Aula come annunciato dal capogruppo del Pd Antonello Cracolici. In aula sono rimasti invece, oltre alla maggioranza, i deputati dell’Udc, ex partito di Russo, che non hanno votato il documento e cinque deputati del Pd, tra cui Davide Faraone e Roberto Ammatuna che hanno deciso di rimanere in Aula, nonostante il loro gruppo avesse deciso di non partecipare al voto. Nessuno ha richiesto la verifica del numero legale.

La mozione di censura votata dall'Ars non scompone l’assessore Russo: «Rimango al mio posto, perché sapevo che l´approvazione sarebbe stata un´ipotesi possibile. Lo dico però a tutti i siciliani: l´assessore Russo è censurato dagli stessi parlamentari che hanno tollerato Villa Santa Teresa (la clinica dell´imprenditore Michele Aiello condannato per mafia), i rimborsi gonfiati, i retrobottega senza mai muovere una critica o censura». 

Che valore ha la censura per un assessore? La censura ha un valore politico ed ha carattere simbolico, non essendo prevista alcuna sanzione, né obbligo per l’assessore che la subisce. La mozione di sfiducia, invece, provoca la decadenza del ministro dal suo incarico e crea le condizioni politiche per le dimissioni dell’esecutivo.
L’Assemblea regionale prevede la presentazione di mozioni, quando le interpellanze, non ottengono risposte o interventi soddisfacenti da parte del governo. La mozione di censura è il meno frequentato fra gli atti ispettivi dei deputati, perché deve essere presentata da almeno quattro deputati e, quindi, presuppone una decisione politica di un gruppo parlamentare. Non è, dunque, una iniziativa individuale. Per questa ragione è più impegnativa. Di fatto, tuttavia, comunica una fragilità della maggioranza, che non dispone dei numeri necessari per il suo sostegno.
Nel caso presente, la mozione di censura a Massimo Russo, il percorso scelto dalla maggioranza per “resistere” all’offensiva delle opposizioni è piuttosto complesso. Il capogruppo parlamentare del Pd, Antonello Cracolici, e il suo collega dell’Mpa, Francesco Musotto, hanno posto una pregiudiziale alla presidenza dell’Assemblea (Francesco Cascio), grazie alla quale la mozione di censura avrebbe dovuto essere modificata in mozione di sfiducia. L’assessore alla Salute, Russo, non ha agito a titolo personale nella sua attività di governo, ma ha attuato le decisioni dell’esecutivo di cui fa parte. Le critiche mosse a Russo, dunque, sono critiche mosse al governo. Sarebbe sbagliato, dunque, addebitarle ad un singolo componente dell’esecutivo.

Perchè l'opposizione (Pdl, Pid e Fds) ha deciso di censurare e non sfiduciare l'assessore Russo? La trasformazione della mozione di censura in mozione di sfiducia ha delle implicazioni molto importanti. La mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni, se approvata, provoca le dimissioni del presidente della Regione e le dimissioni provocano, a loro volta, lo scioglimento dell’Assemblea. Se fosse stata approvata la mozione di sfiducia, invece che la mozione di censura, com’è avvenuto, il governo Lombardo starebbe preparando le valigie. 

Siccome i deputati per ragioni politiche ed economiche – di maggioranza e di opposizione – non hanno affatto voglia di anticipare l’abbandono dello scanno parlamentare al quale sono stati chiamati dal voto, hanno "sapientemente" preferito bacchettare piuttosto che rischiare di perdere la poltrona.

mercoledì 28 settembre 2011

Napoli, acclamati i capi Camorra

"Quanto accaduto in occasione della Festa dei Gigli, organizzata nella sesta municipalità del Comune, è un episodio vergognoso che questa amministrazione non può che stigmatizzare. Come non possiamo che stigmatizzare quanti, rivestendo ruoli istituzionali laici o religiosi, prendono parte a simili occasioni, di fatto avallando il tentativo del crimine organizzato di controllare il tessuto sociale anche per mezzo di comportamenti 'simbolici' assolutamente inaccettabili".

Lo dice il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Il riferimento è alla vicenda del corteo di auto d'epoca con a bordo alcuni boss del quartiere di Barra, a Napoli, della decisione di dedicare, da parte di alcuni esponenti della criminalità organizzata, un minuto di silenzio 'ai nostri morti' e alla benedizione finale da parte del parroco.

"Nonostante partecipi, in qualità di sindaco, alle feste popolari tradizionali della città, personalmente non ero a quella dei Gigli, ma sono restato indignato nel vedere il video pubblicato sul sito de L'Espresso che ritrae i boss del quartiere di Barra-San Giovanni mentre indisturbati circolano a bordo di una Rolls Royce bianca, accompagnati da applausi e palloncini svolazzanti, con quell'atteggiamento sfrontato di chi crede di essere padrone della città e vuole inviare un messaggio 'simbolico' di predominio sulle istituzioni".

Nel video:
Il boss Angelo Cuccaro, scarcerato nel 2010 dopo dieci anni di reclusione. Camicia blu, cappellino da baseball bianco sul capo.
Uno dei due "padrini del giglio", cioè colui che di fatto ha dato il via alla festa, è suo padre Antonio Cuccaro, che al suo arrivo ha dispensato baci sulle labbra ai "picciotti" davanti all'occhio vigile del boss: un gesto che sta a indicare, secondo gli esperti, il totale e indissolubile legame che c'è nella famiglia.
La festa diventa anche occasione per lanciare, attraverso il megafono, messaggi destinati ai rivali.
Il boss pretende per sé gli uomini più forti, i musicisti migliori: la festa deve essere la manifestazione plastica del suo dominio totale sul territorio. Perché è colui che può dar lavoro e benessere, ma anche seminare morte. Può dosare gioie e dolori, concedere o sottrarre la festa, come un imperatore. Tutti lo sanno. Alla festa della camorra non si è sottratto nemmeno uno dei parroci del quartiere, quando si è trattato di benedire l'obelisco del clan con tanto di paramenti sacri nella piazza principale del quartiere.

martedì 27 settembre 2011

Ticket sanitario

Dopo tre mesi dall’approvazione della nuova legge sui ticket, Movimento Consumatori ha realizzato un’indagine su come le regioni si siano adeguate alla nuova norma. Il ticket è stato introdotto da tutte le regioni, tranne Valle D’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento e Sardegna (contributo simbolico di 1€), che hanno detto no al ticket di 10 euro sulla specialistica.

Il ticket in Sicilia, dove già c’era un balzello aggiuntivo di 2 euro a ricetta, sono stati aggiunti altri 8 euro per arrivare a 10 euro. Dalla tabella risulta che ci troviamo di fronte a 20 sistemi diversi e nella stragrande maggioranza dei casi non sono tutelate le fasce deboli della popolazione.

Rossella Miracapillo (responsabile dell’Osservatorio Farmaci & Salute del Movimento Consumatori) dichiara che è aumentata la pressione economica in modo insopportabile su coloro che vivono la condizione di ‘malati’. Nessun intervento invece è stato adottato per arginare gli sprechi: consulenze esterne che incidono sulle voci di bilancio, acquisto di macchinari non sempre indispensabili, carenze di controllo sulle prestazioni erogate dalle strutture private convenzionate, mancanza di attivazione di procedure per il risk management, che ottimizzerebbe la filiera, con una conseguente riduzione delle spese, e molto altro ancora”.
La spesa per i cittadini è decisamente aumentata – conclude la Miracapillo - per esempio, una persona che si reca al pronto soccorso che dichiara di avere un dolore a livello gastrico, se sottoposto a visita cardiologica, elettrocardiogramma, consulto chirurgico e ecografia, senza che si evidenzi nulla di serio, può pagare anche 130,15 euro (30,00 euro per il cardiologo e l’elettrocardiogramma più 10,00 euro di ticket nazionale, 19,00 euro per la visita chirurgica più 10,00 di ticket nazionale, 36,15 per l’ecografia, 25,00 per il codice bianco)”.

L'indagine su applicazione ticket nelle regione italiane

lunedì 26 settembre 2011

Personale, spesa record per la Sicilia: 1,74 miliardi

L'assessore regionale all'Economia Gaetano Armao
Secondo l’assessore regionale per l’economia della Sicilia, Gaetano Armao, i dati diffusi da parte della Copaff (commissione tecnica paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale) sugli oneri delle Regioni per lo svolgimento di funzioni, è frutto di omissioni e semplicistiche comparazioni.

L'assessore siciliano aggiunge "“Equiparare, superficialmente, il costo del personale della Sicilia e delle altre Regioni a Statuto speciale, con quello della virtuosa Lombardia, senza precisare che le prime svolgono centinaia di funzioni che nella Regione più popolosa d’Italia sono svolte dallo Stato, con ingente dispiego di risorse umane, strumentali e finanziarie, se poteva essere una svista, adesso è divenuta un’intollerabile mistificazione. È fuor di dubbio – prosegue l’assessore – che nessuno intende sfuggire al preciso dovere di partecipare al risanamento ed al rilancio delle istituzioni del nostro Paese. Soprattutto da parte delle Regioni che nel passato decennio hanno visto crescere la spesa in modo incrementale. La Specialità non può essere una zona franca per i privilegi, alla più estesa autonomia corrisponde una maggiore responsabilità. 
Ebbene la Sicilia nel 2011 ha intrapreso, senza esitazioni, questo percorso, riportando la spesa corrente a quella di dieci anni prima (2001), incrementando però gli investimenti e avviato la riduzione delle società regionali da 34 a 14, puntando al risanamento e ad una politica dei conti in regola”.

Prendendo in esame il file "I bilanci delle regioni in sintesi" sul sito della Copaff si evince che la Regione Sicilia nel 2010 ha speso per costi del personale 1.748.100.666 di euro.
Spese davvero alte rispetto alla Lombardia ma giustificate dal fatto che ad esempio le sovrintendenze, uffici del lavoro, della motorizzazione e forestali da noi non sono statali ma regionali.

Ponte sullo Stretto: a Messina, oltre ai cinesi, sbarcano gli olandesi

Dopo i cinesi, in riva allo Stretto arrivano gli olandesi.

L’idea del ponte piace anche a loro e così ieri mattina una delegazione di ingegneri ed architetti accompagnata dal deputato di Utrecht Johannes Binnekamp e dal sindaco di Geldermalsen Steven Wouter van Schaijck, si è incontrata con i rappresentanti della “Stretto di Messina”, la società costituita 20 anni fa per progettare, realizzare e gestire la mega opera e che dall’1 ottobre del 2007 è una controllata dall’Anas, che possiede l’81,848% del capitale sociale.

Scopo dell’incontro, farsi un’idea delle competenze italiane rispetto alla progettazione ed alla realizzazione di un’infrastruttura del genere. La visita degli olandesi a Messina ha seguito quella della delegazione cinese, composta dai rappresentati dei dicasteri dei Trasporti, delle Ferrovie, del Commercio e dell’Istituto per la pianificazione e ricerca dei trasporti. Anche in questo caso, il confronto è servito a misurare le competenze e le conoscenze reciproche rispetto ad un’opera analoga che si sta realizzando in Cina, il ponte dello Stretto di Qiongzhou. Infrastruttura voluta dal governo centrale per portare l’alta velocità ferroviaria dal Continente all’isola di Hainan, che è un importante centro economico e turistico della Cina meridionale.

Intanto le polemiche rispetto alle cosiddette opere compensative connesse all’infrastruttura adesso toccano anche il PdL. Non a caso, nei giorni scorsi Enzo Garofalo, coordinatore comunale del partito e componente della Commissione Trasporti della Camera, ha convocato una riunione tra i vertici locali.
In discussione, l’Accordo di programma tra il ministero delle Infrastrutture, la Regione Sicilia e la Regione Calabria, i Comuni di Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni e RFI rispetto alla definizione degli impegni reciproci. I tagli delle somme destinate alle opere compensative, quelle cioè che dovrebbero in qualche modo risarcire i tre comuni degli innegabili disagi cui inevitabilmente si andrà incontro durante la realizzazione del ponte, adesso iniziano a preoccupare anche chi è al governo. E così, anche se durante l’incontro il PDL messinese ha ribadito l’importanza strategica dell’opera all’interno della rete europea dei trasporti, è stato posto l’accento anche sulla necessità di definire una volta per tutte gli impegni che il Governo nazionale e quello regionale devono assumere rispetto alla realizzazione delle infrastrutture connesse all’opera.
fonte: economiasicilia.com

Finirà che cinesi e olandesi si faranno il ponte e a noi, invece, resterà solamente il nostro nostro know how.