L’Assemblea regionale siciliana ha approvato con voto palese, martedì 27 settembre, la
mozione di censura contro l’assessore alla Salute
Massimo Russo. La mozione è stata presentata dalle opposizioni (Pdl, Pid e Fds) circa sette mesi fà. Prima del voto, Mpa, Fli e Pd hanno abbandonato l'Aula come annunciato dal capogruppo del Pd Antonello Cracolici. In aula sono rimasti invece, oltre alla maggioranza, i deputati dell’Udc, ex partito di Russo, che non hanno votato il documento e cinque deputati del Pd, tra cui Davide Faraone e Roberto Ammatuna che hanno deciso di rimanere in Aula, nonostante il loro gruppo avesse deciso di non partecipare al voto. Nessuno ha richiesto la verifica del numero legale.
La mozione di censura votata dall'Ars non scompone l’assessore
Russo: «
Rimango
al mio posto, perché sapevo che l´approvazione sarebbe stata un´ipotesi
possibile. Lo dico però a tutti i siciliani: l´assessore Russo è
censurato dagli stessi parlamentari che hanno tollerato Villa Santa
Teresa (la clinica dell´imprenditore Michele Aiello condannato per
mafia), i rimborsi gonfiati, i retrobottega senza mai muovere una
critica o censura».
Che valore ha la censura per un assessore? La
censura ha un valore politico ed ha carattere simbolico, non essendo prevista alcuna sanzione, né obbligo per l’assessore che la subisce. La mozione di
sfiducia, invece, provoca la decadenza del ministro dal suo incarico e crea le condizioni politiche per le dimissioni dell’esecutivo.
L’Assemblea regionale prevede la presentazione di mozioni, quando le interpellanze, non ottengono risposte o interventi soddisfacenti da parte del governo. La mozione di censura è il meno frequentato fra gli atti ispettivi dei deputati, perché deve essere presentata da almeno quattro deputati e, quindi, presuppone una decisione politica di un gruppo parlamentare. Non è, dunque, una iniziativa individuale. Per questa ragione è più impegnativa. Di fatto, tuttavia, comunica una fragilità della maggioranza, che non dispone dei numeri necessari per il suo sostegno.
Nel caso presente, la mozione di censura a Massimo Russo, il percorso scelto dalla maggioranza per “resistere” all’offensiva delle opposizioni è piuttosto complesso. Il capogruppo parlamentare del Pd, Antonello Cracolici, e il suo collega dell’Mpa, Francesco Musotto, hanno posto una pregiudiziale alla presidenza dell’Assemblea (Francesco Cascio), grazie alla quale la mozione di censura avrebbe dovuto essere modificata in mozione di sfiducia. L’assessore alla Salute, Russo, non ha agito a titolo personale nella sua attività di governo, ma ha attuato le decisioni dell’esecutivo di cui fa parte. Le critiche mosse a Russo, dunque, sono critiche mosse al governo. Sarebbe sbagliato, dunque, addebitarle ad un singolo componente dell’esecutivo.
Perchè l'opposizione (Pdl, Pid e Fds) ha deciso di censurare e non sfiduciare l'assessore Russo? La trasformazione della mozione di censura in mozione di sfiducia ha
delle implicazioni molto importanti. La mozione di sfiducia presentata
dalle opposizioni, se approvata, provoca le dimissioni del presidente
della Regione e le dimissioni provocano, a loro volta, lo scioglimento
dell’Assemblea. Se fosse stata approvata la mozione di sfiducia, invece che la mozione di
censura, com’è avvenuto, il governo Lombardo starebbe preparando le
valigie.
Siccome i deputati per ragioni politiche ed
economiche – di maggioranza e di opposizione – non hanno affatto voglia
di anticipare l’abbandono dello scanno parlamentare al quale sono stati
chiamati dal voto, hanno "sapientemente" preferito bacchettare piuttosto che rischiare di perdere la poltrona.