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venerdì 27 aprile 2012

Le «A» di cui dispone l'Italia

Nell'osservare lo stato di salute dei Paesi le Agenzie di rating ne valutano l'affidabilità economica, la capacità di produrre danaro che sempre meno dipende dalla reale capacità produttiva e sempre più da tecniche di finanza, non sempre trasparenti.

Se oltre a questi, tra i parametri di valutazione del benessere e della sostenibilità di un Paese altri ve ne fossero, probabilmente i valori si invertirebbero e l'Italia - la Sicilia paradossalmente di più - risalirebbe molte posizioni.

Vediamo di quante A già dispone l'Italia.
A come architettura, ambiente, alimentazione, abbigliamento: su questi parametri credo siano ben pochi i Paesi in grado di rivaleggiare con il nostro; se poi attribuissimo una A anche ad altri fattori, come i giacimenti storici e culturali, la letteratura, il clima, almeno altre tre sono quelle di cui il Paese disporrebbe. E in effetti, questi di valori, potrebbero contribuire al raggiungimento delle tre A+ in campo economico-finanziario.

Basterebbe che, una buona volta, ce ne ricordassimo e ce ne occupassimo. Quante occasioni perse...


Classi di Rating: I rating sono espressi in lettere e vanno da AAA (il massimo dell’affidabilità) fino a D (situazione di default).

domenica 22 aprile 2012

Energia, la Regione Siciliana punta sulla green economy

La Sicilia è ancora indietro sul fronte della Green Economy: dei 1.843 comuni italiani che hanno aderito al "Patto dei sindaci", l'iniziativa promossa dall'Unione europea che unisce Regioni e Comuni nell'obiettivo di raggiungere l'efficienza energetica e la riduzione di Co2, appena 59 (3,2%) sono siciliani. Il dato è emerso giorni fa, a Palermo, nel corso dell'Energy Day, organizzato da Regione e Sviluppo Italia-Sicilia.

Il dato è ancora più sconfortante se si guarda al numero dei Comuni isolani firmatari dell'accordo che hanno rispettato l'impegno a redigere il Paes (Piano d'azione per l'energia sostenibile): l'unico Comune con le carte in regola è Castelbuono, in provincia di Palermo, che ha già messo nero su bianco il suo piano per il miglioramento dell'efficienza energetica attraverso l'utilizzo di fonti rinnovabili (in primis il fotovoltaico), il trasporto urbano sostenibile e le infrastrutture energetiche locali.
La Provincia con il maggior numero di Comuni firmatari del Patto è Messina (37), seguita a distanza da Catania (11). Lontane Palermo (5), Siracusa (3), Ragusa (2) e Caltanissetta (1). Fuori dalla classifica Trapani, Agrigento ed Enna.

Da qui la scelta di organizzare il convegno "Energy Day - La Regione Siciliana nel Patto dei sindaci", con l'obiettivo di promuovere l'iniziativa comunitaria in tutti i Comuni dell'Isola e stimolare l'interesse degli operatori locali della green economy. Compito della Regione sarà quello di supportare gli enti locali, promuovendone la partecipazione al "Patto dei sindaci", fornendo un'equipe di esperti per l'elaborazione e l'avvio dei piani.
"Sul piatto ci sono circa 500 milioni di euro di risorse comunitarie (Po-Fesr 2007-2013) - ha spiegato Gianluca Galati, dirigente generale dell'assessorato regionale all'Energia -, di cui 300 destinate alle piccole e medie imprese e 200 agli enti".
A questi si aggiungeanche il Fondo di garanzia per piccoli impianti fotovoltaici istituito con l'ultima Finanziaria: "Servirà come garanzia a famiglie e imprese per coprire la percentuale di investimento rimasta scoperta dalla riduzione dei finanziamenti nazionali legati al Conto Energia", ha spiegato il presidente della Regione, Raffaele Lombardo.
"I Comuni puntino sulle energie rinnovabili - ha affermato l'assessore regionale per l'Energia, Giosuè Marino - è fondamentale impegnare i sindaci nell'abbattimento di anidride carbonica del 20% entro il 2020".

Convinto della necessità di puntare sul Patto dei sindaci anche Umberto Vattani, presidente di Sviluppo Italia-Sicilia: "Per i Comuni siciliani si tratta un'occasione imperdibile per diventare efficienti sotto il profilo energetico - ha affermato -. L'Italia e la Sicilia devono essere in prima linea in questa «rivoluzione verde» che avrà effetti benefici sull'ambiente e sui livelli occupazionali".

venerdì 20 aprile 2012

Gestione rifiuti Sicilia: addio ai 27 Ato, si passerà alle Srr

Le gestioni commissariali degli A.T.O.* (Ambito Territoriale Ottimale) rifiuti della Sicilia cesseranno d'esistere dal 30 settembre 2012. Tale mancanza verrà sopperita dalla costituzione di 10 nuove società Srr: una per ogni provincia, più una per le isole minori.

La finanziaria appena varata dall'Ars, infatti, contiene una norma che consente all'assessore all'Energia ed ai Pubblici servizi, Giosuè Marino, di chiudere definitivamente con il vecchio sistema di ritiro e smaltimento dei rifiuti solidi urbani che, tranne qualche caso, hanno funzionato male o non hanno funzionato affatto. La liquidazione degli Ato dovrà essere effettuata entro il 31 dicembre ed i commissari liquidatori non avranno più poteri di gestione. Anzi, i liquidatori che sono stati inefficienti non potranno essere nominati come amministratori delle Srr.  
«Gli Ato rifiuti così come li abbiamo conosciuti, cesseranno», ha detto l'assessore Marino. Una precisazione dopo l'equivoco generato dalla norma statale sulle liberalizzazioni che prevede la gestione dei rifiuti sul piano provinciale, ma che consente anche ai comuni di dare vita ad Ambiti territoriali ottimali. Il pericolo sarebbe quello della proliferazione. In Sicilia, invece, è stato deciso che saranno, come detto, 10. Con la nuova disciplina inserita nella finanziaria, inoltre, l'assessore avrà la facoltà di commissariare gli amministratori comunali che finora hanno rallentato il passaggio dal vecchio al nuovo sistema, anche senza l'approvazione del Piano regionale dei rifiuti da parte del Ministero dell'Ambiente. Le resistenze dei sindaci sono anche legate alla grande mole di debito che gli Ato hanno accumulato e che supera il miliardo di euro (Corte dei Conti ->  indagine relativa alla “gestione dei rifiuti solidi urbani tramite Ato nella Regione siciliana”).

La Regione per favorire la transizione, potrà assicurare una sorta di assistenza finanziaria ai comuni con piani di anticipazione della durata di 10 anni. Per quanto riguarda il miliardo di debiti già accumulati, l'ipotesi è quella di ricorrere al mercato finanziario o ad aziende che svolgono servizio di riscossione. Società a cui potrebbe essere chiesto di anticipare la somma per pagare i fornitori.

* Gli Ato rifiuti sono delle società costituite dai Comuni che si occupano della raccolta e dello smaltimento dell’immondizia.

giovedì 15 marzo 2012

Digitale Terrestre: Regione Sicilia chiede un rinvio di tre mesi

La Regione propone un rinvio di tre mesi per l'ingresso del digitale terrestre in Sicilia. L'Ars ha infatti approvato con 53 voti favorevoli, nessun contrario e 3 astenuti, il ddl su «Norme urgenti per il passaggio al digitale terrestre. Modifiche in materia di composizione del Comitato regionale per le comunicazioni».

In ogni caso, non avendo poteri esclusivi ma concorrenziali in materia di comunicazioni, nelle linee generali la Regione si dovrà attenere alla legislazione dello Stato. Il governo ha accettato come raccomandazione due ordini del giorno sulla stessa materia.
Il primo, a firma di Paolo Colianni (Mpa), presidente della commissione speciale per l'innovazione tecnologica del settore informazione, è stato recepito dal governo come raccomandazione un ordine del giorno di Paolo Colianni (Mpa), propone una proroga di tre mesi per lo switch off* delle tv per il passaggio al digitale.

Con il secondo ordine del giorno il governo regionale accetta come raccomandazione l'impegno ad adottare tutte le iniziative a sostegno delle emittenti siciliane.
Intanto, due importanti appuntamenti attendono la Commissione presieduta da Colianni la prossima settimana: giovedì è in programma l'audizione sulla realizzazione della prima piattaforma digitale televisiva dedicata al sociale; venerdì sarà a Enna per affrontare il tema dello switch off ed il passaggio al digitale, incontro al quale le emittenti siciliane saranno chiamate a fornire il loro contributo sui cambiamenti in atto nel sistema radiotelevisivo regionale.


*Il termine "switch-off", mutuato dalla lingua inglese, è un'abbreviazione a indicare la fase terminale della transizione alla televisione digitale in cui avviene lo spegnimento della tv analogica. Chi possiede un televisore analogico non è costretto tuttavia a comprare un nuovo apparecchio, ma - con una spesa più modesta - può utilizzare un decoder per continuare a vedere le trasmissioni televisive. L'utilizzo del digitale consentirà un ventaglio più ampio dell'offerta televisiva, con più canali ed emittenti, e un vantaggio molto importante dal punto di vista della resa audio e video, Inoltre consentirà l'utilizzo di diversi livelli di interattività.

News -> Digitale Terrestre: In Sicilia lo switch off dall'11 al 30 giugno 2012

martedì 13 marzo 2012

Sicilia: stabilimenti balneari, strutture da smontare

I concessionari degli stabilimenti balneari dovranno smontare le attrezzature e sgomberare gli spazi a loro affidati entro la fine del mese. Il via libera per rimontare, invece, decorrerebbe già a partire dalla seconda settimana di aprile. E' arrivata come un fulmine a ciel sereno la notifica inviata dal dipartimento regionale del Territorio e ambiente, ai circa 1300 lidi distribuiti in tutta l'Isola.
E a meno di due mesi dall'inizio della stagione balnerare, fioccano le proteste dei gestori. Il presidente regionale dell'Associazione gestori lidi Antonio Firullo, intanto, annuncia una protesta se non si troverà un escamotage per aggirare l'ostacolo. "Chiedo alla Regione di intervenire - annuncia - ma se non ci sarà nessun cambiamento, proporrò ai gestori degli stabilimenti di non pagare più le tasse della concessione demaniale".

Dall'assessorato, intanto, lanciano un ultimatum: se le attrezzature non saranno smontate entro i termini previsti, non sarà più rinnovata la licenza. Parola di Giovanni Arnone, dirigente del dipartimento. "Chi rispetta regole sarà premiato - promette - chi le trasgredisce, invece, sarà severamente punito".

mercoledì 29 febbraio 2012

Sicilia e Veneto si rifiutano di versare la liquidità allo Stato

Per una volta insieme: Veneto e Sicilia. Zaia si rifiuta di versare la liquidità allo Stato e la Sicilia di Lombardo, invece, farà ricorso.
 
Il Veneto si arma fino ai denti contro la norma del decreto liberalizzazioni che obbliga gli enti locali a trasferire alla Tesoreria unica il 50% della liquidità entro oggi. Impugnazione davanti alla Corte costituzionale, ricorso al Tar e diffida ad Unicredit a versare i soldi regionali allo Stato. E' l'articolo 35 del decreto (ora all'esame del Parlamento per la conversione in legge) la norma incriminata.

In sostanza, per reperire una parte delle risorse destinate a pagare i debiti della Pubblica amministrazione con le imprese, il governo ha previsto l'estensione del regime di Tesoreria unica a tutti gli Enti territoriali, chiamati quindi a versare le proprie disponibilità liquide alla Banca d'Italia: il 50% adesso, la restante metà entro il 16 aprile. Un'operazione che, sul totale di circa 70-90 miliardi di debiti accumulati dallo Stato, dovrebbe portare in cassa una decina di miliardi da restituire alle imprese: a tanto ammonterebbero infatti i soldi degli enti virtuosi, bloccati dai vincoli del patto di stabilità interno.

La protesta potrebbe essere cavalcata non solo dalla Lega, che ne fa una questione di violazione dei principi del federalismo. Infatti, anche l'Unione delle province, guidata da Giuseppe Castiglione (Pdl) e l'Anci presieduta da Graziano Del Rio (Pd) si stanno mobilitando per indurre altre Regioni ad impugnare l'articolo 35 davanti alla Corte costituzionale, nella speranza che, nel frattempo, le forze politiche riescano a contrastare la norma in sede di conversione del decreto.

La Regione Siciliana che farà? Il suo istituto tesoriere, entro i tempi previsti, dovrà procedere al versamento dei fondi nelle casse della tesoreria unica. Ma in virtù di una sentenza della Consulta degli anni Ottanta, la Regione potrà chiederà il riversamento nelle sue casse. Infatti, nel 1987, Finanziaria del governo Goria, si stabilì che la Regione Siciliana dovesse versare i suo fondi alla tesoreria centrale. Cosa che avvenne, ma in seguito a ricorso alla Consulta del governo guidato da Rino Nicolosi, sono tornati indietro.
La Corte Costituzionale, infatti, sancì che, a differenza delle regioni ordinaria alle cui casse provvedere lo Stato che riscuote i tributi, quella Siciliana, in virtù dell'art.36 dello Statuto speciale, li riscuote direttamente e li spende autonomamente. Speriamo...

domenica 19 febbraio 2012

Sicilia: Investire sull'anello Gela-Castelvetrano

Centosettanta chilometri, da Gela ad Agrigento, da Agrigento a Castelvetrano. E' con questi 170 chilometri che si potrebbe chiudere un ipotetico anello autostradale siciliano, che metterebbe in condizione di circumnavigare l'Isola in maniera più rapida, più sicura, più funzionale al lavoro, al turismo, allo sviluppo. Non mancano soltanto questi 170 chilometri, per la verità, perché ancora è da completare la Siracusa-Ragusa-Gela, in esercizio sino a Rosolini, con tre lotti, quelli del Ragusano, già appaltati, ma con il resto dei lotti, quelli che dovrebbero arrivare, appunto, sino a Gela, che sono tutti da studiare, progettare, finanziare.

Ma quel che sta, al momento, soltanto in uno studio di fattibilità elaborato dall'Anas, esattamente dalla Direzione Centrale Progettazione e Servizio Pianificazione Trasportistica, è, appunto, quel lungo e decisivo tratto di 170 chilometri che, tra l'altro, regalerebbe i primi tratti di autostrada ad una provincia, quella di Agrigento, che pur essendo tra le più famose al mondo per i suoi monumenti e per i templi antichi, resta priva anche di un solo chilometro di autostrada. Adesso si sta lavorando per la superstrada Agrigento-Caltanissetta, che collegherà le due province all'autostrada Catania-Palermo, e sta andando avanti anche la progettazione con relativo finanziamento della nuova Agrigento-Palermo.
Un'arteria, spiegava il presidente della Regione, Lombardo, qualche giorno fa, che a questo punto si poteva anche risparmiare, investendo i soldi in altre infrastrutture, considerato che quando la Agrigento-Caltanissetta sarà completata, arrivare a Palermo sarà semplificato rispetto al percorso accidentato odierno. Ma tant'è.

Tornando alla Gela-Agrigento-Castelvetrano, lo studio di fattibilità dell'Anas, ricorda che l'itinerario è compreso nel 1° Programma delle Infrastrutture Strategiche della Legge Obiettivo n. 433/2001 (Del. CIPE n. 121/2001) ed è stato inserito nel Piano Decennale 2003-2012 dell'Anas come studio di fattibilità. Sono stati studiati, ovviamente, scenari di evoluzione della mobilità che fanno riferimento all'intervallo di vita utile del collegamento posto pari a 30 anni, che, all'epoca dello studio di fattibilità, ipotizzavano un'entrata in esercizio nel 2015 e un orizzonte di fine vita utile nel 2045. I risultati delle simulazioni condotte nello studio trasportistico, a prescindere adesso dalla tempistica, indicano che la soluzione tecnica ritenuta più idonea al tracciato prevederebbe il passaggio di 19.200 veicoli equivalenti medi giornalieri su tutta l'estensione dell'intervento, che il flusso medio sulle singole tratte per le alternative studiate oscillerebbe da una minimo di 11.500 veicoli equivalenti/giorno ad un massimo di 21.500 veicoli equivalenti/giorno e che le tratte maggiormente frequentate sarebbero quelle adiacenti ad Agrigento.

Il costo dell'opera, nelle sue varianti ed alternative che sono state inserite in questo studio, oscillano tra 3 e 4 miliardi. Costo elevatissimo, come si comprende facilmente, che ha portato l'Anas «ad individuare in primis una suddivisione in 9 macrolotti funzionali, per i quali è in fase di ultimazione un approfondimento in termini di costi e benefici attesi, sia trasportistici, sia ambientali, per stilare una classifica di realizzazione dell'intervento. Non appena individuata la classifica delle priorità di intervento - spiega lo studio di fattibilità - sarà altresì possibile identificare i macrolotti prioritari per i quali avviare la progettazione preliminare. A tal proposito è bene sottolineare - prosegue l'Anas nel suo documento - che, stante le entità attuali dei traffici, nelle successive fasi di progettazione verrà anche contemplata un'ipotesi di parzializzazione dell'intervento e cioè la realizzazione di una singola carreggiata con predisposizione delle opere d'arte per un futuro raddoppio. Questo, visti gli elevati costi di realizzazione, consentirebbe di avviare comunque la realizzazione dell'itinerario diluendo nel tempo i flussi di cassa».

Insomma un progetto in progress, da spalmare nel tempo, concentrandosi sui lotti più importanti e funzionali anche per favorire gli spostamenti logistici legati, come dicevamo, al lavoro, allo sviluppo, al turismo. Non va dimenticato, infatti, che la realizzazione di questo anello, con il completamento della Ragusa-Catania e il via all'aeroporto di Comiso, renderebbero lo scalo ibleo ancora più importante strategicamente per servire tutta quest'area, dal Distretto del Sud-Est all'area del Mediterraneo. Si tratta, quindi, di capire se è possibile concentrare un po' di risorse finanziarie su questo progetto per cominciare ad accorciare le distanze e mettere i primi anelli alla lunga catena che dovrebbe chiudere questa regione.

venerdì 17 febbraio 2012

Catania: Raccolta firme per modificare il nuovo sistema di esenzione ticket sanitario


Divulgo l'interessante iniziativa segnalatomi dall'amica Sonia Puglisi di Catania: "Petizione popolare per l'abolizione del sistema di esenzione dal ticket".

Sabato 18 febbraio 2012 alle ore 11 in Via Etnea (Catania), angolo con Via Umberto, verrà inaugurato il banchetto di raccolta firme, voluto dall'Associazione Catania Attiva e dal Comitato Famiglie a Basso Reddito, per chiedere alla Regione Siciliana la modifica del sistema di esenzione del ticket sanitario.

Si potrà firmare la petizione nei giorni 18 e 19 febbraio a partire dalle ore 17 presso il banchetto o, fino al 29 febbraio, presso le sedi dell'Associazione Catania Attiva di via Conte di Torino 70 e di via Messina 345.


Clicca qui per visualizzare l'evento su Facebook. Per saperne di più, contattate Sonia Puglisi

venerdì 10 febbraio 2012

Finanziamenti Europei in Sicilia, 220 milioni bloccati per irregolarità e violazioni di legge

In Sicilia si cercano fondi per le infrastrutture per far uscire l’isola dall’arretratezza ma non si riescono ad utilizzare quelli che l’Unione Europea ci mette a disposizione. 220 milioni di euro di finanziamenti POR destinati alla Sicilia sono stati bloccati dall’Europa per irregolarità e violazioni di legge riscontrate dagli ispettori inviati da Bruxelles.

«In Sicilia – hanno scritto nella loro relazione gli ispettori – solo l’8% dei progetti finanziati tra il 2000 e il 2006 risultano completate al 30 giugno del 2011, il resto delle opere procede a passo di lumaca.” Eppure, secondo i dati, la Sicilia è la regione che ha beneficiato in assoluto della quota maggiore di fondi. Su 2.177 progetti finanziati ne sono stati conclusi al 30 giugno dello scorso anno solo 186, con una percentuale (8,6%). Alla Sicilia, inoltre, va un altro primato negativo perché ha la quota più bassa di progetti completati finanziati.
La relazione rileva inoltre «carenze significative nel funzionamento dei sistemi di gestione e controllo, tali da giustificare l’interruzione dei termini di pagamento». Entro due mesi la Regione Sicilia dovrà rimediare alle irregolarità altrimenti Bruxelles passerà dal blocco al taglio definitivo dei fondi. Naturalmente dalla Regione non ci stanno. Cercano di difendersi o di scaricare le colpe su altri enti. «Non ci sono state violazioni di legge o irregolarità e l’Unione europea non ha bloccato i fondi alla Regione siciliana ma ha soltanto interrotto i termini di pagamento in attesa di nostre contro-osservazioni alla relazione degli ispettori». È quanto spiega il dirigente del dipartimento per la programmazione della Regione siciliana, Felice Bonanno che conclude “le opere-lumaca riferibili al periodo 2000-2006 riguardano progetti legati ai vecchi Fas regionali e per i quali le responsabilità sono dei precedenti governi o di altri soggetti, come per esempio l’Anas”.

La Sicilia intanto si attesta all’ultimo posto tra le regioni italiane per progetti e opere portate a compimento.

Fonte: rmk.it

martedì 7 febbraio 2012

Sicilia, sindacati contro i nuovi ticket sanitari

Caos e disagi in Sicilia per l’introduzione dei nuovi ticket sanitari 2012. Il neo-sistema delle esenzioni, entrato in vigore sabato 21 gennaio, sta avendo ripercussioni negative non solo per gli utenti ma anche per i medici di base e naturalmente per i farmacisti. La situazione si è fatta così critica che sono scesi sul piede di guerra i sindacati. Cgil, Cisl e Uil hanno scritto all'assessore regionale alla Salute, Massimo Russo, per chiedere l'attivazione immediata di un confronto «per rivedere e modificare la regolamentazione dei ticket sanitari». Elvira Morana (Cgil), Giuseppe Franchina (Cisl) e Daniela De Luca (Uil) lamentano che «la nuova disciplina delle esenzioni sta creando gravi situazioni di iniquità, preoccupazioni e pesanti disagi, soprattutto per le fasce più deboli e per le famiglie in difficoltà già a causa della crisi». Cgil, Cisl e Uil sollecitano anche la ripresa degli incontri mensili, fermi a prima dell'estate, per il monitoraggio e l'attuazione del piano sanitario regionale.

«Occorre una verifica degli obiettivi del piano operativo - dicono - e su tutto ciò che riguarda l'attuazione del piano socio sanitario, a partire dal tema dell'integrazione socio- sanitaria cui occorre dare un forte impulso».
Da parte sua si dice disponibile al dialogo l’assessore Massimo Russo, che tuttavia puntualizza: "La legge regionale che ha modificato il sistema di esenzione – dice - e' assolutamente in linea con quella nazionale. Condivido le perplessità che sono pervenute da piu' parti, ma ribadisco che non avevamo altra scelta, bisognava recepire la norma nazionale, altrimenti la Sicilia avrebbe perso quasi cento milioni di euro".

La causa principale dei disagi e della difficoltà nell’applicare il nuovo sistema di esenzione sta nel fatto che il sistema informatico non è stato aggiornato con le nuove disposizioni, quindi per i medici di base è risultato particolarmente complicato attestare nelle ricette se il paziente è esente oppure no.
La situazione si e’ fatta talmente caotica che l’Assessorato regionale alla Salute, per evitare inutili appesantimenti burocratici a carico dei cittadini e degli uffici competenti, si e’ visto costretto a puntualizzare in una nota che "ai fini della esenzione dal pagamento del ticket sanitario, per rientrare nel codice E02 che riguarda i disoccupati e i loro familiari a carico, non e' necessario il rilascio di una apposita certificazione da parte dei centri per l'impiego ma e' sufficiente la semplice iscrizione negli elenchi di disoccupazione e la relativa autocertificazione dell'interessato che sara' poi soggetta a controllo da parte delle Asp".

giovedì 2 febbraio 2012

Sicilia, deficit pari a 2,3 miliardi di euro

Palermo - La Regione Siciliana deve colmare un deficit pari a 2,3 miliardi di euro per portare in parità il Bilancio di previsione per il 2012. Una cifra da capogiro che l'assessore all'Economia, Armao, ha illustrato ieri mattina a Roma all'insediamento dei tavoli tecnici concordati con il governo centrale la scorsa settima durante l'incontro con il premier, Monti, a palazzo Chigi.

Una voragine provocata dai tagli previsti dalle manovre nazionali. Al taglio di 1,3 miliardi di euro - è stato calcolato - si aggiungeranno circa 450 milioni che la Regione incassava come Irpef sugli immobili e che la nuova Imi, invece, destina allo Stato e ai Comuni. Inoltre, saranno necessari ulteriori 650 milioni per la maggiore partecipazione al Fondo sanitario nazionale. Temi che, come quello delle accise, saranno affrontati dal tavolo che si occuperà dell'attuazione del federalismo fiscale. Il secondo tavolo, invece, tratterà tutte le questioni emerse drammaticamente con la protesta degli autotrasportatori dell'Aias e del movimento dei «Forconi».

Il primo dei due tavoli, istituiti preso la Presidenza del Consiglio dei ministri, partirà il prossimo 14 di febbraio e sarà dedicato all'autonomia finanziaria della Regione e all'attuazione del federalismo. C'è tempo un mese per trovare le soluzioni per consentire all'amministrazione regionale di ottenere le necessarie risorse per potere raggiungere l'equilibrio di Bilancio. Com'è noto, l'esercizio provvisorio scadrà il prossimo 31 marzo.
Il secondo tavolo comincerà i suoi lavori il 17 febbraio e si occuperà dei problemi del trasporto, della competitività del sistema agricolo e della pesca. Anche in questo caso bisogna fare subito perché, senza risposte concrete, la protesta rischia di riesplodere da un momento all'altro. 

lunedì 23 gennaio 2012

Gaetano Armao versus Lirio Abbate

Gaetano Armao
Lirio Abbate (L’Espresso)

 


                 
         Vs








Gaetano Armao Vs Lirio Abbate: L'ho voluto sintetizzare così quello che sta avvenendo fra i due. Un batti e ribatti di accuse e controaccuse scritte per mano di due che, tempo fa, erano persino parenti.
Qual'è il motivo della controversia?
Gaetano Armao si è ritrovato fra le pagine dell'ultimo numero de L'Espresso per un presunto “uso disinvolto” dell’auto blu assegnatagli dalla Regione Sicilia. L'articolo, a firma di Lirio Abbate (suo ex cognato), riporta che l'assessore regionale all'Economia avrebbe adoperato la macchina di servizio per accompagnare la sua compagna, un giudice.
Cosa mi spinge a pubblicare le dichiarazioni dei due? In un certo senso è lo stesso assessore che mi spinge a farlo. Lo fà quando egli stesso scrive - nella dichiarazione che riporto di seguito - "pagherà Abbate ma anche tutti coloro che propaleranno la sua diffamazione". Avendone letto i contenuti solo adesso ritengo, per il sacrosanto diritto di replica, di doverne dare immediata divulgazione. Per tale motivo, pubblicherò anche i commenti del giornalista Abbate rilasciati sul suo profilo personale facebook.
Il verdetto finale, come è giusto che sia, lo lascio al tribunale di competenza. A voi lettori, invece, lascio le dichiarazioni dei due 'belligeranti' e la libertà di decidere di "chi ha sbagliato nel fare cosa".

Le dichiarazioni ....

domenica 22 gennaio 2012

Sicilia, auto blu per accompagnare la fidanzata magistrato: è bufera sull’assessore Armao

L'uso improprio del mezzo d'ordinanza - con tanto di autista e lampeggiante - rivelato da l'Espresso. Il titolare del Bilancio regionale è un fedelissimo del governatore Raffaele Lombardo, ma dice di essere un tecnico. Il suo nome è stato fatto più volte - e da tutti i partiti - come candidato sindaco di Palermo.


La Regione Sicilia gli ha messo a disposizione una potente auto blu con autista e lampeggiante. Lui, però, a volte rinuncia ad usarla, preferendo spedirla in giro per accompagnare la fidanzata nel centro di Palermo: un modo elegante per evitarle noiose file nel traffico e fastidiose perdite di tempo in cerca di un parcheggio. L’atto di galanteria tutto a spese dei contribuenti è di Gaetano Armao, assessore al Bilancio che da quattro anni è un fedelissimo di Raffaele Lombardo nei vari ribaltoni del governo regionale siciliano. La distinta signora bionda – scoperta da l’Espresso mentre veniva accompagnata in giro dall’autista pagato dalla Regione – è invece Giuseppa Lara Bartolozzi, 43 anni, compagna di Armao e magistrato della sezione fallimentare del Tribunale di Palermo.

La dottoressa Bartolozzi, quindi, in quanto magistrato dovrebbe ben sapere che l’utilizzo di quel mezzo non dovrebbe esserle consentito. E dovrebbe saperlo bene anche Armao, che in quanto esperto avvocato amministrativista è stato chiamato ad amministrare i conti dell’isola, non certo floridi. Ed è proprio per sanare questi conti che negli ultimi tempi il governatore Lombardo, incalzato dai giornali, ha deciso di dichiarare guerra agli sprechi: niente più Audi A6 per gli assessori, ma soltanto Audi A4, berline più piccole, che ai contribuenti costano ‘al massimo’ 35 mila euro. Armao però finora non ha voluto rinunciare ai suoi atti di galanteria. Anzi, in certi casi avrebbe addirittura utilizzato l’auto blu con autista per accompagnare a casa la tata della figlia.

Già consulente e consigliere di Gianfranco Miccichè, ex console onorario del piccolo stato del Belize (incarico che gli garantisce ancora oggi un parcheggio riservato sotto casa), custode giudiziario dei beni di Stefano Ricucci, Armao ci tiene a sottolineare spesso la sua lontananza dalla politica. “Io sono un tecnico” ripete sempre nelle sue uscite pubbliche come custode del bilancio regionale. Un tecnico che piace a tanti, a tutti. Piace talmente tanto da essere considerato il possibile candidato a sindaco di Palermo praticamente di tutte le possibili alleanze elettorali: un giorno lo candiderebbero il Pd e l’Mpa, un altro il Terzo polo, un altro ancora lo appoggerebbe volentieri il centrodestra e l’Udc. Un tecnico trasversalissimo. Che nonostante abbia assunto dal 2008 l’incarico di assessore regionale non ha rinunciato nel frattempo a difendere da avvocato i suoi clienti nelle cause contro la Regione Sicilia, ovvero contro lo stesso ente che gli paga l’unico stipendio (11mila euro al mese) che dichiara. Addirittura come legale di una società di energia è arrivato a fare causa all’assessorato ai Beni Culturali, che aveva negato la realizzazione di un parco eolico a Caltanissetta. Assessorato che Armao ha guidato ad interim nel 2009: in quel caso quindi l’avvocato galante che spedisce l’auto blu a fare da scorta alla compagna è riuscito nell’intento di farsi causa da solo.
Fonte: ilfattoquotidiano.it/

Ticket Regione Sicilia 2012 nuove regole esenzione reddito

Sanità Sicilia, Assessorato Salute: nuove regole ticket ed esenzioni
Da oggi entrano in vigore i nuovi ticket sanitari. In tema di esenzione per le prestazioni mediche, farmaceutiche e specialistiche ambulatoriali, anche la Sicilia si adegua, dunque, a tutte le altre regioni italiane. La nuova legge regionale, approvata dall'Ars il mese scorso e pubblicata ieri sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana, prevede l'esenzione basata sull'età e sul reddito complessivo del nucleo familiare.

È abolito, dunque, il sistema indicatore Isee (Situazione economica equivalente).
  • Saranno esentati i soggetti di età inferiore a 6 anni o superiore a 65 anni, appartenenti a un nucleo familiare con reddito complessivo non superiore a 36.151,98 euro (codice E01);
  • disoccupati e loro familiari a carico appartenenti a un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 in presenza del coniuge e di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico (E02);
  • titolari di assegno sociale (ex pensione) e loro familiari a carico (E03); 
  • titolari di pensione al minimo di età superiore a 60 anni e loro familiari a carico, appartenenti a un nucleo familiare (nucleo familiare fiscale*) con reddito complessivo a 8.263,31, incrementato fino a 11.362,05 in presenza del coniuge e di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico (E04). 
*il nucleo familiare fiscale comprende: il coniuge non legalmente ed effettivamente separato e le persone a carico per le quali spettano le detrazioni per carichi di famiglia in quanto titolari di un reddito non superiore ad € 2.840,51 (il reddito da considerare si riferisce all’anno 2011)

È prevista una fase transitoria fino al 30 aprile 2012, in cui i soggetti che ritengono di rientrare tra le categorie esentate potranno ricorrere alla autocertificazione apponendo - all'atto della erogazione della prestazione sanitaria - una firma nell'apposito spazio della ricetta (cosa che non sarà più possibile dall'1 maggio). Gli utenti potranno accertare se il proprio nominativo è contenuto nell'elenco dei soggetti esenti sul Sistema Tessera Sanitaria, richiedendo la verifica al proprio medico di medicina generale (Mmg) o pediatra di libera scelta (Pls) o rivolgendosi al distretto sanitario di appartenenza. Per verificare le condizioni di esenzione del proprio assistito, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta dovranno utilizzare l'elenco disponibile sul sistema tessera sanitaria (portale Sogei) o richiedere l'elenco degli esenti all'Asp competente.

venerdì 20 gennaio 2012

Sciopero Sicilia: le richieste di Forza d’Urto

Il Movimento Forza d’Urto si propone di restituire fiducia e dignità ai Siciliani e a tal fine volendo rilanciare l’economia dell’Isola chiede al Governo Regionale e Nazionale di voler intervenire su una serie di punti, sulla base delle necessità comuni e specifiche delle Categorie che il Movimento rappresenta.

Questo è l’elenco sottoposto al presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo che a sua volta sottoporrà quelle di competenza nazionale al presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti.
  1. Defiscalizzazione del Carburante. 
  2. Miglioramento e tutela del tenore di vita e delle condizioni generali delle Famiglie insistendo su una riforma sul controllo dei costi fissi delle utenze ed i bisogni fondamentali (metano, acqua, energia elettrica).
  3. Rilascio del DURC anche in presenza di pendenze che verranno regolarizzate con un piano di rientro (SERIT, EMPAIA, INPS) in anni 10, con interessi legali e senza spese aggiuntive (sanzioni accessorie – diritti di notifica – interessi per tardato pagamento).
  4. Abolizione dell’IMU sui fabbricati rurali ed insediamenti produttivi che interessano il prodotto locale.
  5. Dotare la CRIAS di maggiori risorse finanziarie da destinare al mondo agricolo e delle PMI.
  6. No agli interessi usurai della Serit, sanzioni accessorie – diritti di notifica – interessi per tardato pagamento e blocco per due anni delle cartelle esattoriali. 
Per le Categorie della Produzione Agricola: 
  1. Arginare con leggi che limitino le strategie commerciali messe in atto dalla GDO che fa cartello nei confronti di un’offerta frazionata ed a tutela del consumatore pensare anche ad un ricarico massimo ammissibile.
  2. Leggi ferree per scongiurare il taroccamento dei prodotti e conseguente intenso monitoraggio della Guardia di Finanza sui traffici merci alle frontiere ed ai porti.
  3. Applicazione di una tassa per chilogrammo agli importatori di ortofrutta e prodotti ittici, devolvendo tale introito ad un fondo di riserva per l’agricoltura italiana e la pesca.
  4. Abolizione degli sconti che la grande distribuzione richiede alle imprese commerciali che la riforniscono, e pagamenti più celeri secondo il modello francese.
  5. Perequazione dei maggiori costi di produzione che sostengono le aziende agricole siciliane.
  6. Erogazione immediata di tutte le spettanze delle calamità naturali ad oggi accertate ed in mancanza di fondi, la creazione di una carta di credito per compensare tasse, Inps ed energia elettrica.
  7. Istituire una legge in base alla quale nei supermercati si limiti ad un massimo del 50% la presenza di prodotti ortofrutticoli ed ittici di provenienza non siciliana.
  8. Applicazione di una tassa su “cibi spazzatura” ed introduzione della TAXA SODA applicata in Francia ed altri paesi.
  9. Allineamento in relazione agli oneri previdenziali con gli altri Stati Europei, circa 5 Euro al giorno per agricoltura, pesca e cassa edile. 
Per la Categoria trasporto e logistica: 
  1. Abbattimento dei costi autostradali.
  2. Abbattimento dei costi di attraversamento dello Stretto per continuità territoriale per le Imprese Siciliane (e per tutti i Residenti).
  3. Allineamento dell’imposta sulle immatricolazioni rispetto alle Regioni Italiane a Statuto speciale.
  4. Oltre allo stanziamento di Euro 30 milioni dell’ecobonus per l’anno 2010, si chiede l’ulteriore stanziamento per l’anno 2011 per un importo di Euro 70 milioni.
  5. Individuazione di una Zona Franca.
  6. Vigilanza sull’applicazione dei costi minimi di sicurezza sulla base dell’art. 83 bis. 
Per la Categoria Pesca e Marineria: 
  1. Caro Gasolio.
  2. Defiscalizzazione carburante e olio motore.
  3. Carburante ritorni ad essere dotazione di bordo.
  4. Approccio migliore alla normativa per l’aumento dell’Iva al 21% sul pescato, anziché defiscalizzare.
  5. A vantaggio della piccola pesca chiedere che la Regione Sicilia applichi il suo statuto autonomo a chiedere la gestione delle licenze entro le 12 miglia.
  6. Leggi e normative – le nuove assurde ed inconcepibili normative U.E. – Leggi, D.M. e Leggi Regionali che sono sempre più restrittive sull’utilizzo degli attrezzi e delle zone di pesca.
  7. Tonno Rosso – come si pensa di affrontare le problematiche relative alla cattura accidentale del tonno rosso da parte della piccola pesca inerenti lo sbarco assistito.
  8. Pesce Spada – come si pensa di affrontare la proposta ICCAT di sottoporre a TAC la cattura del pesce spada.
  9. Pesche speciali.
  10. Che il Governo Regionale si faccia promotore della necessità della pesca con il Governo Nazionale e Comunitario.
L’Aias interrompe la protesta, ma i Forconi proseguono ad oltranza.
Alla mezzanotte di oggi, 20 gennaio, gli autotrasportatori dell’Aias interromperanno la protesta iniziata lunedì scorso, così come comunicato alla Commissione di Garanzia Sciopero.
Non si fermeranno invece gli autotrasportatori indipendenti e gli altri aderenti al gruppo Forza d’urto che hanno deciso la protesta ad oltranza.

sabato 7 gennaio 2012

Sicilia, il bilancio previsionale 2012 "non appare costruito in modo metodologicamente corretto"

Quanto attendibili sono i bilanci della Regione Siciliana? A ogni intervento della magistratura contabile l'interrogativo riaffiora e rinvigorisce gli avversari di Raffaele Lombardo, che guida il governo di Palazzo dei Normanni dal 2008 con una giunta anomala sorretta da Movimento per le autonomie, Pd e Futuro e libertà per l'Italia, da cui s'è da poco sfilato l'Udc.

La questione si è riproposta con la recente audizione, alla commissione Bilancio dell'Assemblea regionale, di Rita Arrigoni, presidente delle sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei conti. C'è un passaggio affilato della sua relazione dove si afferma che il bilancio previsionale 2012 «non appare costruito in modo metodologicamente corretto».

Le argomentazioni sono squisitamente tecniche: «Al fine di conseguire valori migliorativi rispetto ai saldi programmati, tale documento reca improprie correzioni di stanziamenti con l'intento di ripristinare successivamente, in sede di legge finanziaria o, addirittura, nel corso della gestione, la dotazione di tali poste nella misura ritenuta adeguata».

Traduzione: la Regione sottostima alcune voci del bilancio per poi correggerle nella fase di gestione dell'esercizio. «Il disavanzo tendenziale che dovrebbe risultare nel bilancio... è stato "coperto"... tramite una minore dotazione di tutta una serie di voci di spesa e la previsione di nuove entrate». All'inizio si finge di spendere meno come per dire ai cittadini e alle istituzioni «avete visto come siamo virtuosi?». Poi, nel corso della gestione, si fanno emergere le poste mancanti: operazione scorretta, perché gli aggiustamenti dovrebbero riguardare le novità effettivamente intervenute in corso d'opera. Il risultato di questa messinscena, che sposta avanti sempre di un anno i problemi finanziari senza mai risolverli, è la scarsa attendibilità del documento di previsione.

giovedì 5 gennaio 2012

Regione Sicilia, l’Ars boccia l’emendamento “Salva parenti”

La bocciatura dell'emendamento «salva parenti» alla legge regionale emanata lo scorso aprile, ha già prodotto i suoi effetti in molte città siciliane. L'emendamento era stato proposto dal deputato Leontini (capogruppo del Pdl all’Assemblea Regionale siciliana) e mirava a spostare l'entrata in vigore della legge con l'inizio della nuova legislatura regionale.

L'articolo 4 della legge dell'aprile 2011, comma 6, sancisce che «non possono far parte della Giunta il coniuge, gli ascendenti e i discendenti, i parenti e gli affini sino al secondo grado, del sindaco, di altro componente della Giunta e dei consiglieri comunali».

La bocciatura dell'emendamento ha reso effettivi gli effetti dal primo gennaio scorso e per tale motivo Fabio Leonte, assessore al Bilancio, Patrimonio e Urbanistica della città di Sciacca, è stato costretto a dimettersi. L'assessore infatti risulta incompatibile con il consigliere comunale Salvatore Alonge (opposizione). Quest'ultimo non è parente diretto, ma affine. Alonge è fratello della moglie dell'assessore, dunque per la legge c'è incompatibilità.

Secondo voi, si tratta di una questione di opportunità, utile ad impedire che gli Enti locali possano essere occupati da famiglie potenti e influenti o di un'ingiustizia verso coloro che, per le soli ragioni di parentela, si vedono negare il diritto di fare politica come sancito dalla Costituzione italiana?


mercoledì 7 dicembre 2011

Menfi, finanziamento Progetto Pist – P.O. FERS Asse VI “Sviluppo Urbano Sostenibile”

L’Assessorato della famiglia delle politiche sociali e del lavoro della Regione Sicilia, secondo il D.D. n 2357 del 1/12/2011 a valere sulla linea di intervento 6.2.2.2 di cui all'Allegato "A", ha decretato ammissibile a finanziamento il progetto del Comune di Menfi riguardante i “Lavori di risanamento del vecchio centro-opere di urbanizzazione primarie e della riqualificazione dei cortili storici e delle aree residuali, 2° stralcio”.

Come da progetto, il finanziamento di  € 2.746.429,09 servirà a completare i restanti cortili antistanti la Via della Vittoria, Corso dei Mille e Via A. Ognibene oltre il rifacimento di parte della vecchia pubblica illuminazione di queste zone.

Il Progetto PIST (Piani integrati di sviluppo territoriale) è stato finanziato dall'UE secondo le linee di attività riguardante il PO FESR 2007-2013 (Programma Operativo per il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2007-2013) tenendo conto delle procedure definite con l’Accordo Interdipartimentale per l’attuazione dell’ASSE VI "Sviluppo Urbano Sostenibile".

In attesa di finanziamento vi sono ancora 8 progetti Pist. L'investimento complessivo previsto, per tutti i progetti presentati dal Comune di Menfi, supera i 23 milioni di euro.

lunedì 5 dicembre 2011

Lombardo e Scopelliti scrivono a Monti per il Ponte

Raffaele Lombardo torna a pressare per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.
Il governatore della Sicilia ha inviato una lettera la presidente del Consiglio, Mario Monti, e al ministro per lo Sviluppo Economico e dei Trasporti e Infrastrutture, Corrado Passera, in cui rileva i benefici derivanti dall’opera. Lombardo scrive come “Il Ponte sia la risposta concreta al bisogno di un più efficiente e moderno sistema di collegamento tra la Sicilia, il resto del Paese e l’Europa. In tal senso di grande rilievo è l’importante conferma giunta da Bruxelles a proposito della priorità attribuita all’asse ferroviario del nuovo Corridoio Helsinki – Palermo che ha nel Ponte uno snodo cruciale”.

Secondo il governatore “l’Opera è capace di creare le condizioni favorevoli per il rilancio economico-sociale dell’area dello Stretto. L’impatto economico complessivo è di oltre 8 miliardi di Euro, con ricadute occupazionali che superano le 40.000 unità/anno limitatamente alle Regioni su cui insiste il Ponte”. Lombardo ha sottolineato l’azione di Sicilia e Calabria “nel predisporre corsi di formazione per la manodopera prevista per la realizzazione dell’opera, consentirà di garantire le più ampie ricadute occupazionali a livello locale, ponendo un argine al fenomeno di disoccupazione che colpisce le aree dello Stretto di Messina. Considerata la fase decisiva in cui versa il progetto del Ponte – scrive il governatore siciliano – ogni eventuale ritardo nella realizzazione dell’Opera si tradurrebbe inevitabilmente in un danno per il Paese in termini di investimenti persi e di penali da corrispondere, che ammonteranno circa 1 miliardo di euro, ed ancor più in una grave perdita di opportunità per lo sviluppo e per l’immagine dell’Italia intera”.


Anche il presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti ha inviato una lettera al presidente del Consiglio Mario Monti avente come oggetto la costruzione del ponte sullo Stretto. Scopelliti nella missiva ha sottolineato che "la Regione Calabria ritiene fondamentale la costruzione del ponte sullo Stretto. La mia Regione – ha aggiunto – soffre di un gap infrastrutturale notevole e la costruzione della mega opera porterà dei benefici al nostro territorio al pari di quello siculo". Il Presidente della Regione Calabria ha inoltre evidenziato, nella lettera al Presidente Monti, che "con il Presidente della Regione Sicilia Lombardo abbiamo portato avanti, recentemente, una battaglia a difesa del corridoio 1 Berlino – Palermo che rischiava di essere preferito ad un’altra direttrice ferroviaria. L’Unione Europa ha ben compreso l’importanza di tale asse viario e per questo le nostre richieste hanno avuto esito positivo. In questa ottica il ponte sullo Stretto è un opera indispensabile, strategica per questa direttrice. Un’opera che certamente servirà alla Calabria ed alla Sicilia per un nuovo sviluppo economico di quest’area" .

venerdì 25 novembre 2011

Alluvione in Sicilia, sms solidale al 45590

Stato di calamità per 24 comuni del Messinese. A proclamarlo la giunta regionale siciliana riunita in seduta straordinaria. Avanzata anche la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza per le piogge alluvionali del 22 novembre scorso che hanno causato danni e tre morti in provincia di Messina.

In particolare - riferisce la Regione - lo stato di calamità è stato dichiarato per i comuni di Antillo, Barcellona Pozzo di Gotto, Castroreale, Condrò, Fondachelli Fantina, Gualtieri Sicaminò, Merì, Messina, Milazzo, Monforte San Giorgio, Pace del Mela, Roccavaldina, Rodi Milici, Rometta, San Filippo del Mela, San Pier Niceto, Santa Lucia del Mela, Saponara, Spadafora, Terme Vigliatore, Torregrotta, Valdina, Venetico e Villafranca Tirrena.

Dalle 19 di venerdì 25 novembre fino a mercoledì 28 dicembre, attraverso il numero solidale d'emergenza 45590, sarà possibile donare 2 euro a favore delle popolazioni alluvionate con una chiamata da rete fissa FASTWEB, Telecom Italia, Infostrada e Teletu oppure 1 euro inviando un sms da cellulari Tim, Vodafone, Wind, 3, Postemobile e Coopvoce.