Zone sismiche italiane |
Dopo il gravissimo Sisma che ha interessato l’Emilia Romagna, Alessandro Martelli, presidente del centro ricerche Enea di Bologna, ha affermato che un altro forte terremoto potrebbe interessare il Sud Italia, in particolare la Sicilia e la Calabria.
“A breve, tra la Calabria e la Sicilia,
potrebbe verificarsi un sisma distruttivo, di magnitudo 7,5”, a lanciare
l’allarme catastrofico su un possibile terremoto a Sud Italia sarebbe
stato Alessandro Martelli, presidente del centro ricerche Enea di
Bologna: “Un terremoto catastrofico, molto più forte di quello
dell’Emilia di questi giorni o dell’Aquila, potrebbe colpire e
distruggere il Sud Italia, nei prossimi mesi o entro due anni”. Una
previsione quella del presidente dell’Enea, dimostrata da i risultati di
alcuni algoritmi utilizzati da diversi team sulle previsioni dei
terremoti. Con gli stessi strumenti, era stato previsto il terremoto che
il 20 maggio si era verificato al Nord e che sta facendo tremare la
terra proprio in queste ore. Per questo è importante lanciare l’allerta
al Sud, prima che sia troppo tardi.”
La notizia sta creando non poche
preoccupazioni in tantissima gente me compreso. Nelle ultime ore ho
effettuato una serie di ricerche riguardanti alcune teorie cosmiche
sull’orine dei terremoti. Da ricerche approfondite sul Web, ho trovato
alcune previsioni, scritte lo scorso febbraio, che affermano quanto
segue:
“Il 5 giugno 2012 ci sarà un evento
astronomico davvero particolare: il transito di Venere davanti al Sole,
un avvenimento estremamente raro. Precedenti si sono avuti nel 1639,
1761, 1769, 1874, 1882 e nel recente 2004. La volta successiva sarà nel
lontano 2117, tra più di un secolo.
L’eclisse di sole parziale si
manifesterà attraverso il passaggio di una macchiolina nera davanti al
disco solare per una durata di circa 6 ore. Si potrà osservare a occhio
nudo anche se è fortemente consigliabile impiegare mezzi di protezione
per gli occhi durante l’osservazione del fenomeno il quale sarà visibile
in tutto l’emisfero terrestre illuminato dal Sole.
Venere durante il transito del 2004 .
Nessun pianeta del sistema solare si avvicina alla Terra quanto Venere a
soli 38 milioni di km e dal punto di vista geometrico il transito di
Venere nel Sole è uno dei momenti di maggior vicinanza.
Dato che il pianeta ha dimensioni reali
appena inferiori a quelle terrestri (e apparenti forse superiori) è bene
valutarne l’impatto della sua attrazione sul sistema delle zolle
tettoniche terrestri. Come postulato nella teoria “bendandiana”
sull’origine cosmica dei terremoti, il maggior effetto non potrebbe
sussistere il 5-6 giugno, al momento del suo massimo avvicinamento, ma
nei giorni precedenti e successivi col rapido cambiamento del suo
influsso (che varia col quadrato della distanza). Il 3 giugno ci sarà inoltre un perigeo
lunare molto ravvicinato. Pertanto, ribadendo l’ipotesi, terremoti di
estrema intensità ( >= 7 grado Richter) potrebbero avvenire nel
periodo compreso tra la fine di maggio e la prima decade di giugno a
causa della somma algebrica dell’azione della Luna e di Venere. Con un
massimo della perturbazione nel periodo 3-6 giugno”
Secondo queste previsioni dunque, dal 3 al 6 giugno potrebbe accadere qualcosa di catastrofico.
Secondo l’opinione di molti Internauti,
Alessandro Martelli: “ha avuto “il coraggio” di portare avanti una
serie di studi, considerazioni oggettive sul territorio tra Sicilia e
Calabria che hanno fondamento storico, geologico e statistico”. Il
“non creare allarmismo” è sempre relativo e soggetto a considerazioni
soggettive. Le istituzioni preposte hanno il dovere di fare chiarezza
ed aggiornare al più presto le popolazioni interessate dalle zone
succitate per capire, oggi, qual’è la situazione reale non per creare
panico ma per tenere alta l’attenzione.
Cento possibili allarmi, su base
scientifica e se fondati, valgono quanto uno non dato che invece crea
distruzione, lutti e traumi irreparabili.
L’Italia è il paese a più altro rischio sismico in Europa e in particolare nel sud c’ è un rischio di mortalità per evento sismico che è 100 volte più alto di quello medio giapponese.
Il Sud del nostro paese è
fortemente attenzionato dagli scienziati, che parlano di un rischio
molto alto di scosse di magnitudo superiore a 6.
Ci sono mappe del rischio sismico che
variano nel tempo, e nel sud Italia c’è un chiaro segnale di rischio
dalla Sicilia alla Campania.
Cosa ci si può attendere?
Terremoti di fortissima intensità, di circa 7.5 . Se le previsioni si avverassero, sarebbe un vero e proprio cataclisma.
Terremoti di fortissima intensità, di circa 7.5 . Se le previsioni si avverassero, sarebbe un vero e proprio cataclisma.
Fonte: canicattiweb.it