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martedì 11 maggio 2010

Menfi riceve la 14ma Bandiera Blu

Menfi viene premiata con la quattordicesima bandiera blu d’Europa per il suo mare pulito e le sue splendide spiagge. La cerimonia di consegna dell’ambito riconoscimento europeo, assegnato dalla Fee (la Fondazione per l'educazione ambientale), si è svolta stamani a Roma, presso la Sala Tirreno della Regione Lazio, dove il sindaco Michele Botta ha ricevuto il vessillo blu in rappresentanza della città del vino e del mare pulito. Per Menfi la bandiera blu di quest’anno è la tredicesima di fila: dopo la prima assegnazione nel 1992, infatti, dal 1998 il mare di Menfi viene premiato ogni anno ininterrottamente.

“Sono felice per questa ulteriore e rinnovata conferma della qualità ambientale per il nostro mare. Si tratta di un riconoscimento in ambito europeo – ha detto il sindaco - che non indica solo l'ottimo stato di salute delle acque marine della nostra costa, ma anche la qualità ambientale complessiva della zona e della sua completa vivibilità e premia lo sforzo di questa amministrazione indirizzato alla tutela dell’ambiente. Un altro elemento fondamentale per il rilancio del turismo e dello sviluppo economico del nostro territorio”.

venerdì 7 maggio 2010

"Bici-day", a Menfi la passeggiata più lunga d'Italia





"Bici-day", a Menfi la passeggiata più lunga d'Italia.


Il 9 maggio in tutto il Paese si svolgerà la prima edizione della Giornata Nazionale della Bicicletta, un´iniziativa voluta dal Ministero dell´Ambiente per sottolineare come una mobilità alternativa ed ecocompatibile può essere effettivamente realizzabile.

Tra i comuni aderenti c´è anche Menfi (AG) che ha organizzato "La passeggiata in bicicletta più lunga d'Italia" presso la pista Ciclabile comunale che collega il Centro Urbano con la frazione di Porto Palo. Per l´occasione saranno aperti al pubblico l´Istituzione Culturale Federico II, la Necropoli di Palazzo Pignatelli, la Chiesa Madre (Gregotti), la Chiesa di San Giuseppe, e la Torre di avvistamento del XVI sec. - Porto Palo.

"La Giornata nazionale della bicicletta - osserva il Ministro Prestigiacomo - è un´iniziativa che ho voluto condividere fortemente con i Comuni per sottolineare come una mobilità ecocompatibile, diversa, salutare non solo sia auspicabile ma anche realizzabile per contrastare l´inquinamento delle nostre città. Annuncio con orgoglio l´adesione di oltre 1200 Comuni. Un segnale importante che ci deve spingere a radicare nella vita di tutti i giorni degli italiani la `voglia di bicicletta´ già manifestatasi con il successo degli incentivi del Ministero. Tutti siamo chiamati a dare una mano alla tutela dell´ambiente: la Giornata è una preziosa occasione per farlo".

"Bici-day non rappresenta soltanto un´opportunità per fare del sano sport in armonia con l´ambiente - aggiunge il Sindaco Botta - ma anche l´opportunità di riappropriarci della nostra città e del nostro splendido territorio sfruttando la pista ciclabile che abbiamo voluto prolungare sino a Porto Palo. Inoltre, posso preannunciare sin d´ora che l´ufficio politiche comunitarie sta già lavorando al bando nazionale emanato dal Ministero dell´Ambiente per la realizzazione di progetti di bike sharing associati a sistemi di alimentazione mediante fonti rinnovabili e per il quale sarà importante aver già svolto attività di comunicazione e sensibilizzazione sulla mobilità alternativa".


Sul sito internet del Comune di Menfi (http://www.comune.menfi.ag.it/images/GIORNATA.pdf) è possibile consultare il programma della giornata, con inizio alle ore 10,00 presso "Cantine Settesoli" - piazzale ex stazione ferroviaria e arrivo a Porto Palo con degustazione prodotti tipici locali.

giovedì 4 marzo 2010

Convocazione Consiglio Comunale



Il Consiglio Comunale è convocato per oggi 4 marzo alle ore 20:00, presso il salone del bassolrilievo Torre Federiciana Piazza V. Emanuele.



I punti all’ordine del giorno sono:

  • approvazione verbali sedute precedenti;

  • relazione del Sindaco. Periodo dall’ 01/07/08 all’01/07/09;

  • surroga componente in seno alla Commissione ex art. 5 legge 178/76;

  • elezione componente del Consiglio dell’Unione dei Comuni “Terre Sicane” in sostituzione del Consigliere G. Solazzo;

  • interrogazioni.


Potete seguire la diretta su RMK a partire dalle ore 20,00.

lunedì 1 marzo 2010

Sicurezza scolastica, a Menfi un finanziamento Inail di 295mila euro

In arrivo 295mila euro dall’Inail per mettere in sicurezza l’Istituto comprensivo Santi Bivona di Menfi. Il Comune di Menfi ha ottenuto il finanziamento partecipando a un bando nazionale indetto dall’Inail per progetti di adeguamento dei plessi scolastici alle vigenti disposizioni in materia di messa in sicurezza e abbattimento delle barriere architettoniche Oggi la comunicazione da parte della Direzione Regionale dell’Inail dell’avvenuta ammissione al finanziamento: “I lavori riguarderanno la messa in sicurezza e l’abbattimento delle barriere architettoniche per la scuola Santi Bivona – spiega il Sindaco Michele Botta –. Già quest’estate avevamo ottenuto il finanziamento per l’adeguamento dell’impianto elettrico e antincendio della scuola Norino Cacioppo. Quest’Amministrazione, sin dal suo insediamento, sta lavorando per individuare tutte le opportunità di finanziamento messe a disposizione dalle istituzioni regionali e nazionali, con particolare attenzione al mondo della scuola, come testimonia anche la recente apertura della Sezione primavera”.Il Comune di Menfi, grazie al tempestivo intervento dell’Amministrazione Botta, ha ottenuto il massimo del finanziamento richiesto con un progetto che si è posizionato al 34mo posto nella graduatoria regionale, e quarto in provincia di Agrigento.

domenica 22 novembre 2009

I consiglieri Buscemi Antonino e Buscemi Vincenzo aderiscono all'Italia dei Valori

Ieri sabato 21 novembre, alle ore 11:30 c/o l’ Hotel Mediterraneo in via Rosolino Pilo n° 43 a Palermo, si è tenuta una conferenza stampa in cui sono state presentate le adesioni di 9 esponenti appartenti a diverse realtà politiche che hanno deciso di aderire al partito di Italia dei Valori, tra i quali il Consigliere Vincenzo Buscemi ed il Presidente del Consiglio Antonino Buscemi.
Alla conferenza stampa sono intervenuti il sen. Fabio Giambrone, commissario regionale del partito, l’on. Ignazio Messina, responsabile nazionale Enti Locali, ed il dott. Salvatore Messana, responsabile regionale Enti locali. Era inoltre presente l’on. Leoluca Orlando, portavoce nazionale di Italia dei Valori.

mercoledì 18 novembre 2009

Acqua, la Puglia dice no ai privati


Mentre in Parlamento si è votato un decreto legge sulla privatizzazione dei servizi pubblici locali, fra i quali anche quelli idrici, la Regione presieduta da Vendola ha approvato una delibera che va in direzione opposta
L’acqua è un bene comune, un diritto umano universale non assoggettabile a meccanismi di mercato. Con questo principio la regione Puglia sta preparando la sua rivoluzione dell'acqua. La delibera recentemente approvata dalla giunta Vendola è una sfida alla privatizzazione del servizio idrico avviata dal governo nazionale.
Mentre il governo nazionale stabilisce che nelle aziende ex municipalizzate la proprietà pubblica dovrà scendere al 30% entro il 2015, la regione ha intenzione di togliere dal mercato la società Acquedotto Pugliese (AQP) e di cambiare il sistema delle tariffe basandolo anche sul reddito familiare. Entro dicembre la Regione Puglia dovrà presentare un disegno di legge ad hoc.

Che si tratti di una vera e propria sfida lo dimostra il fatto che la Puglia impugnerà dinanzi alla Corte Costituzionale il decreto legge 135, con cui il governo ha dato il via libera alla privatizzazione della gestione idrica e ha sancito la fine delle società per azioni a capitale pubblico. Entro novembre 2009 il testo dovrà essere trasformato in legge. Ma secondo la Puglia il servizio idrico deve rimanere di competenza esclusiva delle regioni. Non solo: essendo un servizio essenziale e un diritto inalienabile dell'uomo, l'acqua deve rimanere fuori dalle logiche di mercato e della concorrenza.

Un acquedotto, mille problemi. L'acquedotto pugliese, la cui costruzione iniziò nel 1906 e si protrasse anche durante la Grande Guerra, è uno dei più imponenti d'Italia con 20.000 chilometri di rete. Attinge da invasi fuori dalla Puglia e serve anche diversi comuni della Campania e della Basilicata. Dal 1999 la società che gestisce l'infrastruttura si è trasformata in società per azioni a capitale pubblico. Del 2002 la Puglia e la Basilicata detengono il 100% delle azioni.

Ma una grande opera ha bisogno di una costante manutenzione. Oggi l'acquedotto pugliese perde il 35% dell'acqua che trasporta. A questa quota vanno aggiunti i furti d'acqua. Non bisogna dimenticare, poi, gli evasori che non pagano la bolletta. Alla fine dei conti, AQP non riesce a fatturare il 47% dell'acqua che immette nelle condotte.

Ma c'è anche l'altro lato della medaglia: la Spa, che conti alla mano è un'azienda sana, sta realizzando un ambizioso piano di investimenti, che ammonteranno a 1,5 miliardi di euro entro il 2018. Gli interventi sulla rete stanno già dando i risultati sperati: “Negli ultimi quattro anni – dicono dall'Acquedotto Pugliese – le perdite sono diminuite dal 53% al 47% per un risparmio di 25 milioni di metri cubi d'acqua”.

Bollette meno care. O no? Se l'acquedotto dovesse tornare in mano pubblica chi dovrà sopportare il peso di questi investimenti? Secondo Fabiano Amati, assessore regionale per le Opere Pubbliche, non i cittadini. Anzi: “Dal 2010 al 2018 le tariffe scenderanno gradualmente. E introdurremo un sistema secondo il quale chi ha un reddito basso avrà un conto meno salato. Ferma restando, ovviamente, una quota fissa che sarà uguale per tutti”.

Dopo la Toscana, la Puglia è la regione con le tariffe dell'acqua più care d'Italia (consulta la tabella completa). Dovendo attingere acqua da altre regioni, AQP ha dei costi di gestione molto più alti rispetto ad altre aziende più “fortunate”, che operano in territori dove laghi e fiumi abbondano. Ma lo spettro del rincaro non è infondato, visto che la vecchia legge Galli impone che i costi del servizio debbano ricadere sul servizio stesso, quindi in bolletta.

Cosa cambierà. Secondo l'assessore Amati, trasformare l'azienda idrica in un soggetto di diritto pubblico implica un grande vantaggio, quello della trasparenza: “I cittadini avranno finalmente la garanzia che le loro esigenze non saranno più valutate secondo criteri di convenienza economica ma di utilità pubblica. Quando si parla di un bene primario come l'acqua, questo è un diritto fondamentale”.

Le voci critiche non mancano. Anche all'interno di Federutility, la federazione che rappresenta le aziende di servizi pubblici locali, c'è un certo scetticismo verso quella che viene vista come una scelta politica. “In concreto non cambierà nulla per i cittadini, non si capisce perché proprio ora che AQP sta realizzando importanti investimenti la Regione interviene per cambiare tutto”.

Giuseppe Altamore, giornalista esperto di risorse idriche, vede nell'iniziativa della regione Puglia “un po' di demagogia. Bisogna vedere se ci sono le risorse economiche per togliere dal mercato una società grande come AQP. Certo, bisogna anche dire che in Toscana, dove ci sono state le prime privatizzazioni dell'acqua, le tariffe sono aumentate a vista d'occhio”.

Che cosa ne pensi? Sei favorevole o contrario alla privatizzazione dei servizi pubblici locali? Di' la tua!

L'acqua "Deve restare un bene comune"


Con le reti idriche allo sfascio, l'Italia accelera la privatizzazione dell'acqua. Il Parlamento sta discutendo la legge che obbliga a mettere in gara i servizi e ridurre a quote minoritarie la mano pubblica nella gestione, ma nessuno sa dove trovare le risorse per ricuperare questo pazzesco "gap" infrastrutturale.

I lavori necessari ammontano a 62 miliardi di euro: una cifra enorme, come dieci ponti sullo Stretto. Questo mentre 8 milioni di cittadini non hanno accesso all'acqua potabile, 18 milioni bevono acqua non depurata e le perdite del sistema sono salite al 37%, con punte apocalittiche al Sud. Sono più di vent'anni che si investe al lumicino, non si costruiscono acquedotti e la manutenzione di quelli esistenti è quasi scomparsa dai bilanci. Un quadro da Terzo Mondo. Il rischio è di lasciare in eredità ai nostri figli un patrimonio di acqua inquinata da industrie, residui fognari, chimica, arsenico o metalli pesanti.

Di fronte a questo allarme concreto sembra sollevarsi nient'altro che il solito polverone. Uno scontro di "teologie": con una maggioranza che crede nell'efficacia salvifica della gara d'appalto e della quotazione in Borsa, e una minoranza che invoca il principio assoluto dell'acqua "bene comune". In mezzo a tutto questo, schiacciata fra le scorrerie dei partiti e gli appetiti finanziari dei privati, una miriade di Comuni virtuosi che finora hanno gestito i servizi a basso costo e in modo eccellente, e non intendono alienare "l'acqua del sindaco", intesa come ultima trincea del governo pubblico del territorio.

Nell'agosto 2007 Tremonti aveva già sparato un decreto per la privatizzazione, ma si era rivelato cos carente che non era stato possibile emanare i regolamenti. Oggi si tenta il bis, con una spinta in più verso i privati. Stavolta è d'accordo anche la Lega: la quota della mano pubblica dovrà scendere al 30%. Insomma, che i Comuni in bolletta vendano tutto quello che possono. Facciano cassa, subito. E non fa niente se qualcuno grida al furto e il Contratto mondiale per l'acqua - ultima trincea del pubblico servizio - minaccia fuoco e fiamme.

"In nessun'altra parte d'Europa - attacca il presidente Emilio Molinari - si vieta alla mano pubblica di conservare la maggioranza azionaria. Il rischio è che tutto finisca in mano delle grandi Spa e alle multinazionali. E se il servizio non funziona, invece che al tuo sindaco dovrai rivolgerti a un call center".
Contro il provvedimento s'è scatenata una guerra di resistenza. In Puglia il presidente della regione Niki Vendola s'è messo in collisione con gli alleati del Pd, ed ha non ha solo annunciato di voler far ricorso contro la privatizzazione, ma ha deciso di ripubblicizzare l'acquedotto pugliese, il più grande e malfamato d'Europa (si dice che abbia dato più da... mangiare che da bere ai pugliesi). Al grido di "l'acqua è una cosa pubblica" ora si tenta la storica marcia indietro, anche se non si ha la più pallida idea di chi (la Regione?) pagherà i debiti del carrozzone.

Intanto si moltiplicano le assemblee: Verona, Bari, Udine, Savona, Potenza, Rieti. Da Milano arrivano segnali di preoccupazione, a difesa di un'azienda comunale totalmente pubblica che finora ha mantenuto tariffe tra le più basse d'Italia. Il malumore cresce nei Comuni di montagna. In Carnia anche quelli della Lega sono ai ferri corti con la giunta regionale di centrodestra. Già hanno dovuto affidare i loro servizi a una Spa-carrozzone che fa acqua da tutte le parti e alza le tariffe senza fare investimenti; ora non vogliono che questo preluda al passaggio a un'azienda con sede a Milano, Roma o magari all'estero.

A Mezzana Montaldo (Biella) dove si gestiscono la loro rete in modo ineccepibile da oltre un secolo, non ci pensano nemmeno a mollare l'acqua ad altri. "La fine del federalismo e dei valori del territorio persino nelle regioni a statuto speciale" osserva Marco Job del C. m. a di Udine. "Facevamo tutto da soli - ghigna il carnico Franceschino Barazzutti - dalle mie parti il sindaco guidava il trattore, e se necessario aggiustava lui stesso la conduttura tra il paese e la sorgente. Oggi devi chiamare i tecnici a Udine, con tempi maggiori e costi più alti. E se devi segnalare un disservizio, devi andare a Tolmezzo o Udine, mentre prima era tutto sotto casa. E' tutto chiaro: hanno fatto una Spa pubblica solo per poi passare la mano ai privati".

Privatizzare è l'ultima speranza di adeguarci all'Europa, puntualizza il governo. Ma qui viene il bello. proprio l'enormità dei costi di questo adeguamento a falsare la gara. "Senza certezza sul futuro del servizio e con simili costi fissi nessuna banca al mondo finanzierà le piccole imprese, e cos finiranno per vincere le grandi aziende quotate, capaci di autofinanziarsi e di imporsi semplicemente con la forza del nome", spiega Antonio Massarutto dell'università di Udine. Altra cosa che pu falsare i giochi è la mancanza di garanzie sul rispetto delle regole. "Siamo in Italia" brontola Roberto Passino, presidente del Coviri, Comitato vigilanza risorse idriche: "Prima si lamentavano perché non funzionavamo, e ora che abbiamo rimesso le cose a posto, tutti si lamentano perché funzioniamo". Un problema di comportamento, insomma. Di cultura e responsabilità.

Pubblico o privato? "Non importa che i gatti siano bianchi o neri - scherza Passino citando Marx - l'importante è che mangino i topi". Quello che conta è il controllo. In Inghilterra l'azienda pubblica è stata privatizzata al cento per cento, ma la Spa che ha vinto la gara ora ha sul collo il fiato di un'authority ventiquattrore su ventiquattro. Le modifiche del contratto sono impossibili. Ogni cinque anni le tariffe vanno discusse daccapo. Massarutto: "L'anomalia italiana è che ci si illude che la gara basti a lavare più bianco. Non è vero niente. Serve uno strumento di controllo e garanzia che impedisca furbate o fughe speculative". Figurarsi se poi l'azienda firma un contratto che include non solo la gestione, ma anche gli investimenti immensi che il settore richiede.

Altra anomalia: abbiamo le tariffe più basse d'Europa. Questo perché - a differenza di Francia o Germania - finora nessuno ha osato scaricare sulle tariffe il costo di questo immenso arretrato di lavori. Viviamo in uno strano Paese, dove si protesta per le bollette dell'acqua, ma non si osa dir nulla su quelle del gas e dell'elettricità, che invece sono - udite - le più alte del Continente. Dire che gli acquedotti si debbano pagare con le tasse è quantomeno spericolato, osserva Giuseppe Altamore autore di grandi libri sulla questione idrica in Italia: "Non vedo cosa ci sia di giusto nel fatto che io debba pagare il servizio idrico anche per gli evasori fiscali". Nell'incertezza sul futuro, il ritardo aumenta, e sulle nostre spalle cresce la previsione di una batosta stimata per ora sui 115 euro pro-capite l'anno.

venerdì 28 agosto 2009

Sicurezza nelle scuole menfitane

Menfi, 26/07/09 - Menfi, 290mila euro per la sicurezza nelle scuole

A Menfi arrivano 290mila euro per i lavori di adeguamento dell’impianto elettrico e antincendio della scuola elementare Norino Cacioppo. Un progetto complessivo di 322.250 euro in compartecipazione con il Comune di Menfi, che dovrà stanziare la somma di 32.250 euro. Nei mesi scorsi l’assessorato regionale Pubblica istruzione, sempre nell’ambito del Programma triennale di edilizia scolastica, aveva finanziato un progetto da oltre 66mila euro che l’Amministrazione Comunale di Menfi aveva destinato all’adeguamento dell’impianto antincendio della scuola elementare Antonino Palminteri di via Volpe.
“La nostra Amministrazione si è impegnata sin dal suo insediamento alla presentazione di progetti di edilizia scolastica e al recepimento di finanziamenti d’ambito regionali e nazionali – dichiara il sindaco Michele Botta –. Anche quest’anno, inoltre, prima dell’apertura delle scuole abbiamo programmato interventi di manutenzione ordinaria in modo da garantire a studenti, insegnanti e a tutto il personale scolastico di fruire degli edifici con la massima sicurezza. Siamo lieti di poter confermare ancora una volta il nostro impegno concreto con la città”.

Un milione e mezzo per il palazzo Planeta


Oltre un milione e mezzo di euro per la ristrutturazione di una nuova ala dello splendido edificio storico di Palazzo Planeta, destinato a diventare, oltre che Enoteca delle Terre Sicane anche centro culturale per la valorizzazione delle risorse e delle tradizioni locali.
Nell’ambito del Programma di Promozione degli Interventi di recupero finalizzati al miglioramento della qualità della vita e dei servizi pubblici urbani nei comuni della Regione Siciliana, infatti, il Comune di Menfi è stato ammesso a finanziamenti regionali, da parte dell’assessorato regionale ai Lavori Pubblici, per un totale di 1.525.805,70 euro per le opere di ampliamento funzionale di palazzo Planeta.
Fin dal suo insediamento, il Sindaco di Menfi, Michele Botta, è intervenuto presso la Regione Siciliana presentando nuova progettazione e nuove richieste di finanziamento con l’obiettivo di sbloccare anche richieste di finanziamento degli anni passati.

“Dobbiamo recuperare i finanziamenti persi in questi anni – dichiara Botta – ma anche ottenere in tempi brevi ciò che era già ritenuto accoglibile dagli Uffici regionali e che ancora non è stato erogato. In questo senso – prosegue il Sindaco – accogliamo con soddisfazione la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana della graduatoria dei progetti ammessi a finanziamento”.

Nella provincia di Agrigento solo altri sei comuni con popolazione superiore ai diecimila abitanti sono rientrati, con Menfi, in questa graduatoria dell’assessorato regionale dei Lavori pubblici.

mercoledì 12 agosto 2009

Selezioni per Miss Italia

Menfi, 12 agosto 2009 - Miss Italia, questa sera a Menfi le selezioni provinciali

Sarà scelta a Menfi una delle finaliste provinciali di Miss Italia. Lo storico concorso nazionale, che quest’anno compie 70 anni, questa sera farà tappa al Teatro del mare a Menfi (Ag), dove, a partire dalle 21.30, sfileranno le giovani e giovanissime a contendersi le ambite fasce della kermesse.
“Emozioni, sogni, successi: tutto è racchiuso in questa manifestazione tra le più amate del nostro Paese e condotta per quasi mezzo secolo da Enzo Mirigliani – ricorda il sindaco Michele Botta che presiederà la giuria – siamo lieti che Menfi sia stata scelta per una tappa importante delle selezioni sul territorio nazionale”. Altre notizie sulle selezioni sul sito del comune www.comune.menfi.ag.it e sul sito ufficiale dell’evento www.missitalia.rai.it.

mercoledì 29 luglio 2009

In arrivo cinque milioni di euro

Il sindaco di Menfi, Michele Botta, ha annunciato l’arrivo di un finanziamento da cinque milioni di euro per la ricostruzione delle abitazioni danneggiate dal sisma del 1968.

“Finalmente - dice Botta - siamo riusciti a ottenere la quota 2009 per la ricostruzione post terremoto: 5 milioni e 400 mila euro, con i quali daremo la possibilità ai nostri concittadini di iniziare i lavori già nelle prossime settimane”.
Nel mese di dicembre Menfi aveva già ottenuto la quota 2008 pari a oltre 4 milioni di euro.

“La notizia - conclude Botta - è un’ulteriore risposta che si aggiunge a quella del Natale scorso per completare le procedure di ricostruzione e dare una soluzione definitiva anche a tutte le altre famiglie che ancora aspettano di edificare la prima casa”.