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giovedì 5 luglio 2012

Turismo ed enogastronomia nell'Agrigentino: finanziato progetto da 870 mila euro

Nuovi fondi in arrivo per il turismo in provincia di Agrigento. E' stato finanziato, con i fondi della Comunità Europea, il progetto “Agrigento: terra di storia, natura ed enogastronomia”.

Il Dirigente Generale del dipartimento Turismo della Regione Siciliana dott. Marco Salerno ha infatti comunicato che la proposta presentata lo scorso 27 aprile, dalla Provincia di Agrigento ha centrato tutti gli obbiettivi richiesti e, a breve, riceverà il relativo decreto di finanziamento. Si tratta di ben 870.000,00 Euro per programmare campagne mirate di marketing territoriale per partecipare ed organizzare eventi finalizzati all’incremento dei flussi turistici della nostra Provincia.

Questi fondi serviranno ad incrementare la già intensa attività di promozione turistica e delle eccellenze agroalimentari del territorio agrigentino, voluta dal Presidente Eugenio D’Orsi. Grande soddisfazione per questo ulteriore successo ottenuto dall’Amministrazione D’Orsi, viene espressa dall’assessore provinciale al turismo Angelo Biondi: “Ci fa piacere constatare che il nostro impegno politico insieme al lavoro competente dei bravi funzionari della Provincia continua a produrre buoni risultati. In momenti così difficili per i bilanci degli Enti locali riuscire ad intercettare le risorse provenienti dai finanziamenti europei rimane l’unica possibilità per programmare importanti ed utili politiche di sviluppo territoriali. Sotto questo aspetto la Provincia, ad oggi, non ha perso alcuna occasione riscendo a portare a finanziamento progetti per svariati milioni di Euro. Il finanziamento di questo nuovo progetto – continua Biondi – ci consentirà, attraverso la creazione di un apposito marchio di qualità, da diffondere e far conoscere, ai Buyers nazionali ed internazionali e nei mercati più rappresentativi, i pregi dell’intera filiera turistica della nostra provincia. Vogliamo puntare sul concetto dell’alta qualità della nostra offerta turistica che proietti la Provincia di Agrigento all’attenzione degli operatori e dei fruitori del turismo sostenibile e destagionalizzato.

Per tale scopo – conclude l’assessore Biondi - sarà fondamentale l’adesione e la convinta partecipazione dei nostri imprenditori della filiera e di ogni soggetto pubblico e privato operante nel settore, con i quali, insieme al Presidente D’Orsi, avvieremo da subito un’intensa attività concertativa per decidere le migliori strategie editoriali e di marketing. Saranno curate le manifestazioni fieristiche e gli eventi dedicati a cui partecipare, sia in Italia che all'Estero.

Sarà realizzato materiale promozionale tematico, dedicato ai prodotti/servizi aderenti al marchio ed alle relative aziende. Particolare attenzione sarà dedicata alle iniziative promozionali da organizzare sul territorio, specialmente nei periodi bassa stagione (pacchetti/prodotti/servizi turistici incentivanti, ecc..). Ampio spazio sarà riservato alla promozione via Internet con inserzioni nei portali tematici e sarà curata l’organizzazione di educational tours rivolti a tour operators e giornalisti, la programmazione di workshop, con pre-convention tours che coinvolgano segmenti della domanda quali bikers, diving, trekking, appassionati di fotografia, appassionati dell'arrampicata, del turismo studentesco; e ogni altra azione che si riterrà utile”.

lunedì 28 maggio 2012

Turismo Sicilia: La Provincia di Agrigento accoglie solo il 9% dei turisti del totale regionale

Viene fuori un'immagine preoccupante delle condizioni del turismo agrigentino dallo studio portato avanti da Giovanni Ruggieri, presidente dell'Otie (Observatory on tourism in the European islands) che si occupa proprio dell'analisi dei flussi turistici nelle isole europee che hanno una superfice maggiore di un chilometro quadrato, distanti dalla terraferma almeno un chilometro, che abbiano una popolazione stabile di almeno 50 abitanti, che non abbiano legami permanenti con la terraferma e che non annoverino tra le proprie città una capitale della Ue.


Nel 2011 nella nostra provincia ci sono stati 373.291 arrivi, pari al 9 % del totale regionale, e 1.331.072 presenze, pari al 10 per cento del totale siciliano, con una permanenza media pari a 3,5 giorni.
Scendendo nel dettaglio, 5.879 riguardano il turismo nautico.
Si tratta dell'1,2 per cento del trotale regionale, pari a 550 mila presenze: davvero poche, considerando l'ampiezza della costa agrigentina e la rilevante possibilità di ormeggio.
I turisti nautici in particolare chiedono maggiori possibilità di noleggiare auto (nel 67 per cento dei casi) di poter rifornire la cambusa (53 per cento) e di avere la disponibilità di una guida turistica.
Poi c'é il turismo dei tour, che costituisce la principale modalità di fruizione del patrimonio culturale in forma collettiva.

Agrigento, per la verità, é presente in tutti i tour classici che vengono programmati dagli operatori del settore, ma in genere il turista dorme solo una notte e nel numero complessivo dei pernottamenti che ci sono stati nel 2011 in Sicilia, Agrigento ha fatto registrare soltanto il 6 per cento.

Ma quanto spende il turista?
In media da 450 a 500 euro, per l'acquisto di minitour e tour tematici, ad un massimo di 800-850 euro per tour classici e «on demand».
Ma una volta giunti nella nostra provincia mettono poco mano al portafogli: la spesa diretta infatti non supera in media gli euro 45,37 al giorno pro capite, sia per gli italiani che per gli stranieri.
Per biglietti di ingresso e visite a monumenti la spesa media é di 17 euro.

Scarsissimo il turismo crocieristico: l'unico porto sulla sponda sud della Sicilia é Porto Empedocle che nel 2011 ha fatto registrare il transito di 2.151 persone su un totale regionale di 830.431.
Numero bassissimo ma che tuttavia risulta raddoppiato rispetto a quattro anni addietro.
Anche in questo caso la spesa media dei crocieristi in transito é bassa, intorno ai 60 euro (83 euro quelli che escono per conto proprio e 37 gli organizzati).

Nel 2009 i crocieristi organizzati che sono transitati per Porto Empedocle in totale hanno speso euro 75.591 su un totale regionale di euro 18.946.183.
Questa somma é stata suddivisa tra prodotti tipici e souvenir (euro 21.165), ristoranti e bar (euro 16.630), abbigliamento (euro 14.362), alimentari e bevande, tabaccherie, libri, giornali e riviste, ottica, fotografia e noleggio (euro12.095), taxi e trasporti (euro 9.071), musei e gallerie (euro 1.512), orologi e gioielli (euro 756).

Clicca qui per leggere il report "Economia del Turismo in Sicilia"

domenica 13 maggio 2012

La Provincia di Agrigento anticipa la pulizia delle spiagge

Se in altri posti d'Italia le spiagge sono già state pulite in vista della stagione balneare, nell'Agrigentino ci si è attivati per organizzare il servizio che partirà nel prossimo mese di giugno.

La Provincia ha definito il servizio di pulizia delle spiagge per renderle fruibili sin dall'inizio della stagione estiva. L'assessore provinciale all'Ambiente e territorio, Francescochristian Schembri, e il direttore del settore ambiente e territorio Bernardo Barone, hanno incontrato le tre società d'ambito (Dedalo Ambiente Ato Ag1, Gesa Ato Ag2 e Sogeir Ato Ag3) per stilare un calendario degli interventi di pulizia sulle spiagge di competenza della Provincia.

Un primo intervento è previsto intorno alla metà di giugno: «Si tratta di una pulizia straordinaria degli arenili - dice Schembri - finalizzata alla rimozione delle notevoli quantità di rifiuti e di detriti che si accumulano in seguito alle mareggiate invernali, in modo da renderle fruibili con un certo anticipo. Successivamente, e comunque non oltre la fine del mese di giugno, il servizio entrerà a regime con la pulizia da parte degli operatori e la posa di cestini raccoglitori lungo le spiagge».

Certamente, si è in anticipo rispetto allo scorso anno quando la pulizia delle spiagge è partita nel mese di luglio ma le alte temperature porteranno diversi agrigentini, già in questi giorni, a mettere il costume da bagno per la prima tintarella e, per i più coraggiosi, anche per il primo tuffo.

«Rispetto allo scorso anno - dice il presidente D'Orsi - abbiamo attivato il servizio con un certo anticipo. Sul calendario delle operazioni è già stato raggiunto un accordo di massima con le tre società d'ambito, e restiamo in attesa della firma degli amministratori delle stesse sulle proposte contrattuali che il Settore Ambiente ha elaborato e sottoposto alla loro attenzione, per ottimizzare servizio e costi».

Valentina Alaimo

giovedì 19 aprile 2012

Palme e punteruolo rosso ad Agrigento, la provincia incontra i rappresentanti dei Comuni

Continua l'emergenza fitosanitaria causata dalla presenza di un insetto infestante le palme in alcune province siciliane, tra cui, quella agrigentina. I dati sono allarmanti: quasi 20.000 piante distrutte dal 2005 al 2011. E proprio per definire un'azione unitaria di prevenzione e di lotta contro le infestazioni, su iniziativa della Provincia Regionale di Agrigento, si è svolta nell'aula convegni "Silvia Pellegrino" una riunione operativa con i rappresentanti di 20 dei 43 comuni della provincia e di esperti del settore.

Un incontro, voluto dalla Provincia, per affrontare un'emergenza che non è soltanto fitosanitaria ma anche economica, visto che la distruzione progressiva delle varie specie di Palme, oltre a causarne la scomparsa da giardini e parchi urbani, comporta costi notevoli per i privati e gli stessi comuni per la rimozione e lo smaltimento del materiale vegetale dopo la morte delle piante attaccate dal parassita. Durante la riunione è emerso che l'emergenza è, certamente, sotto gli occhi di tutti, per cui è necessario portare a conoscenza delle amministrazioni i protocolli da seguire per il monitoraggio e la prevenzione.  
«La strategia da seguire deve essere unitaria, come del resto contemplato dalla normativa, - è stato chiarito dall'assessore provinciale al territorio e ambiente Francescochristian Schembri - il rischio, gravissimo, riguarda nell'immediato le Palme ornamentali, ma in futuro, poiché si tratta di un parassita collocato al di fuori del suo ambiente naturale, nulla esclude che possa cambiare atteggiamento, attaccando anche piante di interesse agricolo. Con quali ulteriori conseguenze è facile da immaginare».

Luigi Sicilia, dirigente tecnico responsabile dell'Unità Operativa n. 64 dell'Assessorato Regionale all'Agricoltura e referente per l'emergenza Punteruolo rosso, ha offerto la massima collaborazione dell'unità operativa della Regione e al tempo stesso ha illustrato la normativa comunitaria, nazionale e regionale che rende obbligatoria la lotta al pericoloso parassita e i metodi di controllo e lotta, e soprattutto il piano d'azione regionale nei suoi vari aspetti.

martedì 28 febbraio 2012

Le «auto blu» della provincia di Agrigento

Sono complessivamente oltre 190 le autovetture appartenenti ad enti pubblici censite dal Formez per conto dello Stato ed i cui dati sono visibili nel sito del governo italiano, alla voce "auto blu". Molti sono mezzi di servizio. Ma ci sono anche quelli di rappresentanza. E’ bene chiarire che la rilevazione riguarda la composizione dell’intero autoparco degli enti "intervistati" per cui la maggior parte di questi automezzi vengono utilizzati dagli uffici per lo svolgimento dei compiti di istituto. L’uso esclusivo, per amministratori e dirigenti, è limitato a poco più di una decina di casi. Ma dal censimento emergono anche dei dati interessanti e qualche incongruenza: viene fuori che il Comune di Licata, tra i più grossi della provincia, ha poco meno di un terzo degli automezzi che possiede quello di Palma di Montechiaro, tanto per fare un esempio. Ma vediamo il dettaglio.

La parte del leone ovviamente la fa la Provincia regionale che possiede 40 autovetture (38 di proprietà e due a nolo senza autosta). Due di questi mezzi tuttavia sono inutilizzati. Ventotto di queste autovetture hanno una cilindrata pari o al di sotto i 1.099 cc, mentre 6 hanno una cilindrata compresa tra 1100 e 1599, due tra 1600 e 1899 e quattro al di sopra dei 1900. Uno solo di questi veicoli è utilizzato in modo esclusivo con l’autista, mentre 31 sono a disposizione degli uffici senza autista e cinque sono destinati ad un uso non esclusivo senza autista. Circa la marca, 33 veicoli sono Fiat (la più presente in tutti gli enti della provincia), una Alfa Romeo ed una Wolkswagen, cinque Lancia. C’é poi il Comune capoluogo che ha 37 automezzi, dei quali 15 di cilindrata fino a 1099 e 22 di cilindrata compresa tra 1100 e 1599. Le auto ad uso esclusivo con autista sono tre (un’utilitaria Fiat a disposizione del sindaco, un’Alfa per la presidenza del Consiglio comunale ed una per gli assessori, ma a Palazzo dei Giganti tengono a precisare che le condizioni di vetustà di queste ultime due sono tali da non consentire tragitti lunghi). Dei rimanenti mezzi (34 Fiat), 11 sono a disposizione degli uffici senza autista, 22 a disposizione degli uffici con o senza autista ed uno con autista.

L’Azienda sanitaria provinciale ha 36 automezzi dei quali due non utilizzati. Nessuno di questi è destinato ad un uso esclusivo, quattro sono a disposizione degli uffici senza autista, più uno per un uso non esclusivo (che cioé all’occorrenza può essere utilizzata dal direttore generale), 27 sono a disposizione degli uffici con o senza autista, due a disposizione degli uffici con autista. Dieci di queste vetture hanno una cilin drata al di sotto dei 1099 cc, 21 tra 1100 e 1599, 4 tra 1600 e 1899 ed una al di sopra dei 1900.

Dicevamo dell’incongruenza tra Licata e Palma di Montechiaro. Quest’ultimo comune ha ben 32 vetture (sei al di sotto di 1099 di cilindrata, 14 tra 1100 e 1599, 2 tra 1600 e 1899 e 10 al di sopra dei 1900). Di queste, una è ad uso esclusivo con autista, 27 a disposizione degli uffici senza autista, una con o senza autista e tre con autista. Sono 2 Alfa, 21 Fiat, una Nissan, una Suzuki, cinque Piaggio e due di altra marca. Licata ha solo 12 vetture (5 al di sotto di 1099 di cilindrata, 4 tra 1100 e 1599, 3 al di sopra di 1900). Di queste una è ad uso esclusivo con autista, dieci destinate agli uffici senza autista ed una ad uso non esclusivo con autista. Si tratta di 11 Fiat ed una Mercedes.

Degli altri comuni, Canicattì ha 20 automezzi (uno solo con uso esclusivo con autista), Ribera 14 (due con uso esclusivo con autista), Raffadali 5, Sciacca 12, Sambuca di Sicilia 5, Menfi 9, Grotte 4, l’Unione terre Sicane 1, la Camera di commercio una, Casteltermini 4, Porto Empedocle 9 (di cui due a nolo ed una ad uso esclusivo con autista), Cammarata 6, Santo Stefano Quisquina 2, Santa Elisabetta 2 (di cui una in comodato d’uso), Comitini 3, Favara 20 (di cui una a noilo ed una inutilizzata), Lampedusa 3, Montallegro 3, Naro 4 (di cui una con autista in uso esclusivo).

Per navigare nella banca dati delle auto della pubblica amministrazione: www.censimentoautopa.gov.it/public.aspx

giovedì 2 febbraio 2012

Agrigento: No alla chiusura delle Province

Una cosa unisce tutti senza differenza di partito. Non importa l'appartenenza: destra, sinistra e centro sono concordi: l'abolizione delle Province, prevista nel decreto "Salva Italia" di Monti, non va bene.

È quanto venuto fuori l'altra sera nel corso della riunione straordinaria del Consiglio Provinciale. Ad Agrigento come in tutte le altre 106 Province d'Italia nella giornata di mobilitazione nazionale contro il decreto. Tutti contrari pertanto.

Ma il presidente D'Orsi dopotutto si sente ottimista. «Credo che la politica che ha spostato l'attenzione sulle Province - ci ha detto - sarà la stessa che non le farà chiudere. Io, infatti, sono convinto - ha aggiunto - che si troverà una soluzione, passando anche dall'accorpamento delle Province più piccole; ma vedrete - ha concluso il capo dell'Amministrazione - che nel 2013 troverete ancora qui il presidente Eugenio D'Orsi, votato ed eletto dai cittadini».

martedì 21 dicembre 2010

Eugenio D'Orsi azzera la Giunta alla Provincia di Agrigento

Eugenio D'Orsi "stretto" tra Lombardo e Alfano.

Il presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D’Orsi (Mpa), ha chiesto, e ottenuto, le dimissioni di tutti i suoi assessori. Alla base della decisione di D’Orsi la necessità di un nuovo rimpasto di Giunta derivato dalla nascita di nuove formazioni politiche come Futuro e Libertà. L’ultimo rimpasto è di quattro mesi fa.



Il Presidente D'Orsi è stretto tra Lombardo e Alfano: da un lato "subisce" le pressioni palermitane dell'Mpa, con la richiesta del governatore siciliano di cacciare il Pdl, dall'altra D'Orsi pare non voglia rinunciare alle forze che lo portarono all'elezione ma soprattutto al dialogo con il ministro Angelino Alfano.

Quindi il presidente attende. In un modo o nell'altro adesso dovrà aspettare risposte che verranno da Palermo o da Roma.