Sta accadendo un fatto inspiegabile. In Sicilia se un politico viene
preso con la mazzetta in mano per favorire un appalto lo arrestano o lo
mandano ai domiciliari (vedi il caso Vitrano), in Lombardia il politico
viene inquisito, ma resta al suo posto e non si dimette nemmeno se gli
sparano.
E' accaduto troppe volte: Filippo Penati, ex braccio destro di
Bersani, è accusato di corruzione ed è rimasto tranquillamente nel
Consiglio regionale pur essendosi dimesso da vicepresidente. Il leghista
Davide Boni avrebbe intascato un milione che pare abbia passato al
partito, ma dice di essere innocente ed è rimasto al suo posto pur
essendo passato al gruppo misto refugium peccatorum. E ha avuto la solidarietà pelosa di Bossi, che ha detto: «Me ne frego dei giudici».
L'ultimo
caso riguarda il consigliere regionale del Pdl, Angelo Giammario, anche
lui indagato per corruzione. In sostanza questi signori dicono: ci
riteniamo innocenti, vale la presunzione di innocenza e lasciamo che la
magistratura faccia il suo lavoro. Ma siccome tutti sappiamo che tra
inchiesta, primo grado, appello e Cassazione passano almeno dieci anni
il risultato è che siamo costretti a tenerci questi amministratori
accusati di pesanti reati per un tempo infinito. Ai tempi del
procuratore Borrelli e del team di Mani pulite queste cose non
accadevano, anzi a volte si eccedeva.
In un'azienda privata se un
cassiere ruba il suo principale lo licenzia subito, nella pubblica
amministrazione il servitore (presunto) infedele dello Stato resta al
suo posto con la possibilità che in attesa della sentenza definitiva
continui a rubare.
Il governo Monti punta alla moralizzazione, alla
correttezza dei comportamenti degli appartenenti alle Istituzioni, ma se
le cose proseguono in questo modo non c'è speranza: i ladri
continueranno a fare i ladri per sé o per il proprio partito.
Ci
sarebbe un modo per sistemare le cose, e cioè fare una legge in base
alla quale il politico che è indagato si deve sospendere dalla carica
che occupa fino a che una sentenza stabilisca che è innocente e quindi
può tornare al suo posto, altrimenti va in galera. E siccome i politici
obietteranno che sospendersi in attesa del giudizio finale significa
uscire dal giro per un decennio, si possono prevedere appositi
tribunali speciali per questo tipo di reati che prenda decisioni rapide
in tutti i tre gradi di giudizio. Il Parlamento sarà contrario a votare
una tale legge, ma così non si emenderà mai.
Menfi [Agrigento - Sicilia]. Vista l'estrema facilità con la quale è possibile pubblicare contenuti attraverso un blog, ho deciso di disporre di questo potente mezzo di comunicazione per interfacciarmi con tutti i cittadini. Grazie a questa piattaforma web farò conoscere le mie idee, le mie prospettive politiche e mi confronterò, in maniera costruttiva, con tutti gli elettori del Comune di Menfi.
sabato 17 marzo 2012
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento