Nei giorni in cui l’Italia festeggia il suo 150° anniversario, Exit sceglie di andarne a raccontare il volto più oscuro: l’Italia – del Nord e del Sud – che fa i conti con la Mafia.
Durante l’ultimo governo Berlusconi sono stati arrestati più di 400 latitanti. Ma a che punto è la guerra contro la criminalità organizzata?
Stasera (16 marzo) alle 21.10 a Exit, su La7, Ilaria D’Amico ne discuterà, tra gli altri, con i suoi ospiti Roberto Scarpinato, procuratore generale presso la Corte di Appello di Caltanissetta, Alfredo Mantovano, Sottosegretario al Ministero dell’Interno, Lirio Abbate, Giornalista de “l’Espresso”.
Si parte dalla Sicilia, con un inedito e sorprendente racconto della terra dell’ultimo boss invisibile di Cosa Nostra: Matteo Messina Denaro.
Giacomo Lanzarone.
Menfi [Agrigento - Sicilia]. Vista l'estrema facilità con la quale è possibile pubblicare contenuti attraverso un blog, ho deciso di disporre di questo potente mezzo di comunicazione per interfacciarmi con tutti i cittadini. Grazie a questa piattaforma web farò conoscere le mie idee, le mie prospettive politiche e mi confronterò, in maniera costruttiva, con tutti gli elettori del Comune di Menfi.
mercoledì 16 marzo 2011
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Pazzesco!!!
RispondiEliminaPurtroppo l'omertà ancora oggi dilaga fra la massa ed atticchisce nelle menti chiuse ed impaurite. La maggior parte della gente la continua a pensare così, come questi signori intervistati.
RispondiEliminaMa del resto, cosa ci si può aspettare se i cittadini hanno avuto sindaci e/o governatori che hanno conosciuto o stanno conoscendo la galera?!
Mafia e politica oggi hanno sicuramente un punto in comune: soggiogare le masse speranzose di un lavoro in cambio di voti o silenzio.
Qui in Sicilia, malauguratamente, la gente per un lavoro riesce persino a legittimare il Curriculum Vitae di un sanguinario, descrivendolo quasi come il CHE.