venerdì 29 giugno 2012

Agrigento non perderà la Provincia

Ad Agrigento alcuni avranno tirato un sospiro di sollievo. Per il momento sono solo indiscrezioni, ma il nuovo piano del Governo Monti per tagliare le Province pare salvi la Provincia regionale di Agrigento. In Italia dalle attuali 107, si passerebbe a 54 (da aggiungere eventuali accorpamenti tra gli enti soppressi).

Almeno questo sarebbe il decreto legge che ha in mente il ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione, Filippo Patroni Griffi. In Sicilia resisterebbero ai tagli solo Palermo, Catania, Messina e Agrigento: fuori invece Enna, Caltanissetta, Ragusa, Siracusa e Trapani. Ma perché?

Per "sopravvivere" le Province devono possedere almeno due di questi tre requisiti:
  • superficie di almeno 3.000 chilometri quadrati; 
  • popolazione superiore a 350 mila abitanti; 
  • oltre 50 Comuni presenti nel territorio. 
In provincia di Agrigento i Comuni sono solo 43: quest'ultimo requisito pertanto non è soddisfatto. Per il resto, però, tutto fila liscio. Gli abitanti superano le 453 mila unità, mentre la superficie ufficialmente si attesta sui 3.042 chilometri quadrati. Sul filo del rasoio, ma con questi criteri la Provincia di Agrigento rimane in piedi. Ci riesce per pochissimi chilometri quadrati: per fare un esempio pratico, senza i 42,42 Km2 di superficie di San Biagio Platani l'obiettivo non sarebbe stato raggiunto.
Con buona probabilità, pertanto, tra meno di un anno gli abitanti dell'Agrigentino saranno chiamati alle urne per eleggere presidente e Consiglio provinciale.

Il mandato di Eugenio D'Orsi, infatti, iniziato nel giugno del 2008 volge ormai a scadenza. Bisognerà vedere se il decreto verrà emanato e soprattutto se manterrà questi criteri. Più volte si è cercato di intervenire su questo campo, senza però riuscire a concludere alcun taglio. In tanti, come già accaduto, sono comunque pronti ad alzare gli scudi: «Intervenire sulle Province con decreto legge è incostituzionale», è stato più volte detto.

Il Presidente Eugenio D'Orsi, a conoscenza della vicenda, da un lato è soddisfatto dall'altro cerca di mantenere i piedi per terra, prima vuole leggere la norma pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Di una cosa però è certo: se la Provincia di Agrigento non venisse soppressa, tornando così alle urne tra qualche mese, lo stesso D'Orsi è pronto alla ricandidatura: «Non solo mi candiderò - ci dice - ma in quella competizione elettorale metterò innanzitutto a disposizione le cose concrete che ho fatto con tanto di documentazione cartacea. In più - conclude - devo difendere la mia dignità non solo nelle aule di tribunale, dove ci sono magistrati seri e professionalmente validi, ma voglio confrontarmi con il giudizio dei cittadini».

Totò Frequente

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