La deontologia in
generale afferma che fini e mezzi sono strettamenti dipendenti gli uni dagli
altri, il che significa che un fine giusto sarà il risultato dell'utilizzo di
giusti mezzi.
La deontologia
professionale, invece, consiste nell’insieme delle regole comportamentali,
il cosiddetto “codice etico“, che si riferisce in questo caso ad una
determinata categoria professionale.
Talune attività o professioni, a causa
delle loro peculiari caratteristiche sociali, si pensi ai medici o agli
avvocati, devono rispettare un determinato codice comportamentale, il cui scopo
è impedire di ledere la dignità o la salute di chi è oggetto del loro operato.
La “deontologia politica”, altresì, consiste nell’attribuire
ai politici delle …. …. delle … ma perché, i politici hanno un codice
comportamentale da rispettare?!? No. Eppure dovrebbe essere una cosa scontata.
Infatti, così come i professionisti appartenenti ai vari Ordini, che si
impongono delle regole a cui sottostare, perché la politica non si regolamenta
redigendo un proprio codice etico obbligatorio?
Basterebbe questo per “filtrare” quei candidati eticamente e
moralmente poco limpidi. Lo ritengo un atto dovuto in rispetto, non solo dei
cittadini, ma anche delle istituzioni che essi stesso rappresentano e spesso
infangano. In un periodo dove vengono meno certi valori questo, a parere mio,
sarebbe sicuramente un bel modo per tentare di ristabilire quel giusto rapporto
di fiducia tra cittadini e amministratori.
Per amor di cronaca và però sottolineato il vano tentativo
portato avanti da Fli e IdV che, attraverso un emendamento (bocciato), hanno
tentato di rendere obbligatorio il codice etico antimafia, prevedendo il blocco
dell'erogazione del finanziamento pubblico a quei partiti che portano in
parlamento corrotti e mafiosi.
Un vero peccato perché sarebbe stato davvero bello
avere una politica regolamentata.
Le definizioni di deontologia e deontologia professionale sono tratte da wikipedia. Non pervenuta quella di “deontologia politica”.