Lo ha deciso ieri il coordinamento regionale del Pdl che ha anche indetto i congressi provinciali nell'Isola: si svolgeranno dal 12 febbraio al 3 marzo.
Una decisione coraggiosa, considerato quanto sta accadendo nell'ambito del centrosinistra a Palermo, dove da Idv a Sel, passando per Prc, Verdi e movimenti, stanno costringendo il Pd a rinunciare a questo meccanismo per designare il candidato sindaco. Una situazione piuttosto ingarbugliata che coinvolge Borsellino, spinta dal Pd e Sel a partecipare alle primarie alle quali si sono opposte tutte le altre forze politiche, temendo accordi del Pd con il Terzo polo. Negli ultimi giorni anche Sel ha preso le distanze dalle primarie, facendole praticamente tornare in soffitta.
Non teme, invece, contraccolpi, il coordinatore regionale del Pdl, Castiglione, che indica Pid, Grande Sud, La Destra, Noi Sud e Fare Italia come le forze con cui naturalmente allearsi. «Le primarie possono aiutare a superare la frantumazione - ha detto Castiglione - e, nello stesso tempo, dare forza al candidato sindaco che sarà designato. Verificheremo cosa accadrà in Sicilia. Sembrava ci fossero difficoltà a introdurre le primarie. Invece, stiamo procedendo con estrema sintonia. Abbiamo già nominato La Loggia responsabile del regolamento per le primarie e per la formazione delle liste». Nomi sui possibili candidati, ovviamente, Castiglione non ne fa, ma deve fare i conti con la decisione di Micciché di candidarsi autonomamente: «Micciché è un nostro alleato. Ha sempre lavorato per il centrodestra e noi vogliamo l'unità. Ma anche lui deve passare per le primarie. Comunque, faremo incontri con le parti sociali e le categorie produttive, perché non si può escludere che il candidato sindaco sia espressione della società civile, come lo è stato a Trapani, e per due mandati, Fazio».
Sotto la spinta del segretario Alfano, il Pdl tenterà in Sicilia la riconquista del consenso e degli alleati. «Oggi c'è una maggiore disponibilità - ha osservato Castiglione -, ma c'è anche chi temporeggia per verificare il risultato delle amministrative che sono considerate un test per le regionali e le politiche del 2013». Durante i lavori del Pdl siciliano, a cui ha partecipato anche il coordinatore regionale, Nania, sono stati affrontati, fra gli altri, due tempi di grande attualità: la riforma della legge elettorale nazionale con l'introduzione della preferenza e il ddl del governo regionale che prevede l'abolizione delle Province e la costituzione dei liberi consorzi di Comuni, così come prevede lo Statuto autonomistico. Netta contrarietà sull'abolizione delle Province; pieno sostegno ad Alfano sulla riforma della legge elettorale che, comunque, dovrà rimanere bipolare e dovrà consentire la designazione del premier».
Lillo Miceli
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