Il deputato ex Idv Antonio Razzi |
Cui potrebbero essere aggiunte almeno due puerpere, collocate nello schieramento della sfiducia e dunque decisive con la loro eventuale assenza. In attesa del momento della verità, gravidanze, malattie, vere o presunte, si sommano e si sottraggono con fin troppa facilità.
Ad un giorno dal voto di sfiducia alla Camera la conta dei deputati prosegue.
A Montecitorio la maggioranza assoluta è di 316.
Il presidente della Camera di prassi non partecipa alla votazione.
Sul fronte del no alla fiducia ad oggi si contano 313 deputati.
Dalla parte del sì anche qui il pallottoliere si ferma a 313.
Risultano quindi di estrema importanza gli "ex" incerti Domenico Scilipoti (ex Idv) e Massimo Calearo (ex Pd), ma soprattutto risulta decisivo il voto dell'incerto (forse) Razzi, il cui no alla sfiducia darebbe la maggioranza al Cavaliere.
Se Giulia Bongiorno e Giulia Cosenza di Fli e Federica Mogherini del Pd, vicine alla gravidanza, saranno assenti, la vittoria di Berlusconi potrebbe essere certa e con numeri ben più ampi.
Ad allargare la forbice ci sono anche le colombe di Fli capitanate da Silvano Moffa, il quale, oltre al suo voto, potrebbe portarne altri cinque nella cassaforte del Cavaliere.
Rimodulando il conto con 303 no e 319 sì.
Ma chi è Antonio Razzi ormai ex deputato dell'Idv ?!
Antonio Razzi, deputato italiano che per anni è stato operaio in Svizzera era stato eletto, alle ultime elezioni, in Parlamento nel partito di Antonio Di Pietro. Ora, però, lascia l’Idv per accasarsi con Noisud-Popolari. Una formazione che ha garantito il voto di fiducia a Berlusconi il prossimo 14 dicembre in Parlamento.Antonio Razzi, è stato per quasi una vita, emigrante in Svizzera, Operaio presso una ditta metal meccanica, Razzi, era stato candidato alle ultime elezioni italiane nella circoscrizione estero e venne eletto nella fila di Italia dei valori. Un connubio con Di Pietro durato molti anni. Tuttavia, dopo una sofferta riflessione, Razzi, in queste ore ha deciso di cambiare casacca. Questo, alla vigilia di un voto decisivo: il voto di fiducia al Governo Berlusconi, il 14 dicembre prossimo.
Ma perchè a Razzi conviene appoggiare Berlusconi?!
Secondo "ilfatto quotidiano" si crede che Angelino Alfano gli ha garantito la rielezione e Franco Frattini gli ha permesso di segnalare un nome come prossimo Console onorario di Lucerna.
Per questo a Razzi conviene appoggiare Berlusconi.
Ascoltavo ieri a Radio 24 Antonio Di Pietro che ripeteva la solita formuletta sui suoi fuoriusciti, e cioè che «anche Nostro Signore ogni dodici seguaci imbarcava un traditore».
RispondiEliminaL’aveva già usata, tale quale, quando ci fu la vicenda De Gregorio: il quale peraltro, a differenza di Giuda, aveva un curriculum che poteva facilmente far sorgere qualche dubbio (dal Psi a Forza Italia, passando per i servizi segreti).
Adesso sono scoppiati i casi Razzi e Scilipoti, sicché oggi sul suo blog Feliciano si prende la briga di fare i raggi X al gruppo dirigente dipietrista, scoprendo che su 51 deputati e senatori portati in Parlamento da quando esiste l’Italia dei Valori, quasi un terzo era prima transitato da altri partiti (ricoprendo in essi incarichi elettivi o di responsabilità) e quasi un quarto ha poi lasciato il gruppo parlamentare.
Insomma, non sembra che la favoletta di Nostro Signore e dell’Iscariota stia più molto in piedi.
Personalmente, e scusate l’autocitazione, io qualche perplessità in merito l’avevo esternata due anni e mezzo fa: «Sono stato per lavoro a un congresso dell’Idv e ho visto le facce di tutti quelli che collaborano con Di Pietro: non ce n’era uno da cui avrei comprato una bici usata».
Forse, passato il 14, Tonino potrebbe utilmente dare avvio a una pratica che finora ha frequentato poco: quella dell’autocritica. E’ dolorosa, certo, ma aiuta a migliorare e a non ripetere gli errori.
Esempio lampante… Menfi, provincia di Agrigento, Comune di 14 mila abitanti. Il presidente del consiglio comunale è un ex socialista da sempre impelagato in tutti i comitati d’affari che hanno riguardato il Comune. A sorpresa un giorno di pochi mesi fà si ritrova nell’IdV… ma appoggia la maggioranza di centrodestra al Comune… a differenza di un altro integerrimo consigliere dello stesso partito. Poi c’è una crisi nella maggioranza e il Sindaco (persona onesta) viene abbandonato dai suoi… A quel punto il Sindaco trova un accordo con i partiti di centrosinistra e allora il nostro presidente del consiglio passa all’opposizione… Nel frattempo, con una velocità allucinante, brucia le tappe nella dirigenza del partito giundgendo ben presto ai vertici regionali… Morale della favola… se venisse eletto a livello regionale o anche peggio, il nostro presidente del consiglio, secondo voi quanto tempo ci metterebbe a lasciare l’IdV?
Il mio pensiero è che sia sempre bene separare la singola persona e le sue idee dal partito di cui fa parte.
RispondiEliminaLa facilità con cui certi soggetti di infima caratura politica riescano ad entrare ed uscire dall'IdV spinge da un lato, senza dubbio, a chiedere un'autocritica al partito sui parametri di selezione dei collaboratori: evidentemente la fedina penale pulita, seppure buon punto di partenza, non può essere il principale metro di giudizio. Ed in merito a ciò esprimo anche la rabbia per non potere scegliere io, in regolari votazioni, chi voglio sieda in parlamento a rappresentarmi. Non sarebbe una soluzione, ma saprei che l'errore è stato mio e non di un dirigente politico.
Dall'altro lato la domanda che ci si pone è: come è possibile un numero così alto di collaboratori che lascia un partito per offerte migliori di altri partiti? IdV è senza dubbio un piccolo partito, e non ha il controllo del territorio che possono avere altre maggiori forze politiche, ma è anche vero che forze ben più piccole, NoiSud ad esempio, riescono evidentemente ad offrire qualcosa, tramite appoggi ed intrallazzi vari.
Probabilmente IdV non offre proprio nulla, ed è il suo maggiore pregio (etico) e difetto (politico). Sinceramente osservando la scena politica, sinistra inclusa, le idee di Di Pietro e del suo partito sono le uniche che mi danno fiducia in termini di giustizia sociale VERA, legalità e meritocrazia. E questo è forse l'unica cosa che può offrire IdV ai mercenari: una bella facciata pulita per prendere voti, e poi aspettare l'offerta del migliore offerente.
In conclusione, mi piacerebbe che di fronte a questa vicenda fosse principalmente unanime la condanna del comportamento di Razzi, e di tanti come lui, e venisse mossa solo secondariamente la critica costruttiva all'unico partito italiano (movimento 5 stelle a parte) che fa della lotta alla furbizia la propria identità.
Almeno uno, in Italia, ci vuole, e va protetto.
L'articolo non punta a deligittimare niente e nessuno, sottolinea solo una scelta (di alcuni deputati) poco coerente con la linea politica marcata dal partito Idv.
RispondiEliminaNon amo fare di tutta l'erba un fascio ma come dice "Anonimo" bisognerebbe che Tonino, almeno ogni tanto, faccia dell'autocritica. Perchè è pur vero, come dice "Gianluca", che un partito poi non così tanto grande non riesca ad avere un pieno controllo sul territorio, ma io credo che nel momento in cui si tessera un individuo, un minimo di controllo si può fare.
Razzi ha realmente cambiato idea perchè è lecito ad un certo punto avere una divergenze di idea con il proprio leader oppure ha cambiato idea perchè si è venduto oppure perchè come dice un vecchio aforisma "La maggior parte di coloro che pensano di cambiare idea, non ne hanno mai avuta una. (Miguel de Unamuno)"??.
Mi viene facile pensare che i valori oggi vanno di pari passo con il potere e l'avidità di avere sempre di più.
Dove son finite l'etica e la morale?!?
@Anonimo: non sò perchè ma la tua domanda finale mi fà sorgere un sorriso... al momento non mi voglio sporgere più di tanto ma sicuramente avremo modo di vedere e di constatare la sua coerenza.