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domenica 17 aprile 2011

Vertice del Pd su Lombardo rinviato a dopo Pasqua

Raffaele Lombardo



L’annuncio del segretario Giuseppe Lupo congela, di fatto, la possibile crisi di governo e apre le trattative per una soluzione unitaria dello scontro nel partito sul sostegno al presidente della Regione Sicilia.





PALERMO. La riunione dei vertici regionali e nazionali del Pd non avverrà prima di Pasqua, più probabilmente si svolgerà ai primi di maggio. L’annuncio del segretario Giuseppe Lupo congela, di fatto, la possibile crisi di governo e apre le trattative per una soluzione unitaria dello scontro nel Pd sul sostegno a Lombardo.

A Bersani, che aveva invitato a riconsiderare il sostegno, ha risposto la maggioranza del gruppo all’Ars pronta invece ad andare avanti. Ieri Lupo, che pure aveva firmato la nota di Bersani, si è detto certo del fatto che «non ci saranno scissioni nel partito. Ascolteremo tutti e decideremo tutti insieme». Il segretario ha rimesso sullo stesso piano le posizioni in campo anticipando che «non c’è una ricetta già scritta». E ha perfino tenuto in piedi l’ipotesi di un ingresso in giunta con politici: «Nel dibattito che si aprirà non è da escludere nulla. La situazione oggi è cambiata anche se non c’è un rinvio a giudizio». Raccogliendo il messaggio mandato da Lombardo a caldo, Lupo ha riconosciuto che «il governo tecnico che abbiamo con coraggio sostenuto ha portato importanti risultati».

Anche Bersani ieri è tornato sul caso. Durante il seminario dei Liberal Pd ad Amelia, in Umbria, ha ripetuto che «il problema è serio e ci assumeremo le nostre responsabilità senza titubanze. Non partiamo con giudizi preventivi. Dobbiamo esaminare la credibilità degli assetti programmatici, politici e di governo della Sicilia». Bersani ha ripetuto anche che «in Sicilia il centrodestra non è animato da anime belle. Ci sono i Cuffaro, i Miccichè, i Romano e più in alto gli Alfano. Però ho sempre detto che le cose si capiscono a Roma se le capiscono i siciliani ed è questo che va verificato». Mentre Fioroni è tornato a chiedere che il Pd sia «non marginale come oggi ma protagonista della nuova crescita della Sicilia.

Lombardo ha incassato il sostegno esplicito dei finiani Carmelo Briguglio e Nino Lo Presti: «Merita credito e fiducia. Non è un mafioso».
Per Rudy Maira, capogruppo Pid all’Ars, «sino a sentenza definitiva deve valere il principio di innocenza. Ma dal punto di vista politico insistiamo affinchè Lombardo si dimetta e si torni alle urne per il bene della Sicilia. Anche se qualcuno dei deputati uscenti non verrà rieletto, questo è pur sempre il male minore».

di GIACINTO PIPITONE - GdS.it