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sabato 10 settembre 2011

Referendum elettorale 2011 : Lo studio sulla legge


La legge elettorale conosciuta come Porcellum (dalla definizione di «porcata» che ne aveva dato il ministro per le Riforme, il leghista Roberto Calderoli) è stata approvata il 21 dicembre 2005, n. 270. Ha previsto il ritorno al sistema proporzionale senza indicazione della preferenza e con l’abolizione del collegi: i seggi vengono attribuiti alle liste secondo l'ordine di presentazione dei candidati deciso dai partiti nelle diverse circoscrizioni elettorali. Previsto il premio di maggioranza: la ripartizione dei seggi per la Camera riguarderà solo le coalizioni che abbiano superato il 10% dei voti validi sul piano nazionale ed al loro interno i partiti che abbiano superato il 2% o rappresentino minoranze linguistiche, nonché la migliore lista sotto soglia, cioè quella che abbia ottenuto più voti tra le liste che non sono arrivate al 2%. I partiti che si presentano al di fuori di una coalizione devono conseguire almeno il 4% per poter essere rappresentati alla Camera. Alla coalizione (o alla singola lista) che abbia ottenuto il maggior numero di voti validi a livello nazionale viene attribuito un premio di maggioranza affinché raggiunga la quota di 340 deputati. Per il Senato, le soglie di sbarramento (20% per le coalizioni, 3% per le liste coalizzate; 8% per le liste non coalizzate e per le liste che si siano presentate in coalizioni che non abbiano conseguito il 20%) ed i premi di maggioranza sono applicati Regione per Regione. E’ previsto anche che i partiti depositino, insieme al contrassegno, il programma elettorale ed indichino il capo della singola forza politica oppure della coalizione, senza che questo pregiudichi le prerogative del Presidente della Repubblica per quanto riguarda la nomina del futuro Presidente del Consiglio Infine, 6 senatori e 12 deputati saranno eletti, con il sistema proporzionale fra liste concorrenti non bloccate, nella Circoscrizione Estero, suddivisa in quattro ripartizioni continentali.

I DUE QUESITI PER ABROGARE LA LEGGE PORCELLUM

Quesito n. 1
Abrogazione totale della legge elettorale proporzionale con liste bloccate per il ripristino dei collegi uninominali
«Volete voi che sia abrogata la legge 21 dicembre 2005, n. 270, Modifiche alle norme per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, come modificata dal decreto legge 8 marzo 2006, n. 75, convertito in legge 21 marzo 2006, n. 121?»


Quesito n. 2
Abrogazione parziale della legge elettorale proporzionale con liste bloccate per il ripristino dei collegi uninominali
«Volete voi che sia abrogata la legge 21 dicembre 2005, n. 270, Modifiche alle norme per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, limitatamente alle seguenti parti: clicca qui per leggere tutto il quesito n.2

Dove firmare: Per avere maggiori informazioni sui punti di raccolta firme dislocati presso le segreterie di tutti i Comuni d'Italia cliccate qui
Nel Comune di Menfi si può firmare presso l'Ufficio Anagrafe. Per aderire c'è tempo fino al 30 settembre 2011.


Lo studio sulla legge

Per saperne di più vai su http://www.referendumcontroporcellum.it/

giovedì 26 maggio 2011

Nucleare in Italia: fiducia sul decreto legge "omnibus". Referendum a Rischio!

Probabili siti per nuovi impianti nucleari in Italia
Con 301 sì (Pdl-Lega e Inziativa Responsabile), due astenuti e 280 no (Pd-Idv-Udc-Fli-Api) la Camera ha dato il via libera definitivo al decreto legge omnibus.
Il dl passerà al Quirinale per la firma del Presidente della Repubblica. A seguire, incassata la promulgazione da parte del Colle, il testo delle nuove norme sarà pubblicato in "Gazzetta Ufficiale" e quindi entrerà ufficialmente in vigore.
Da quel momento sarà la Corte di Cassazione a dover decidere se la norma rende inutile il referendum sull’energia atomica, già  fissato, insieme ai due sull’acqua e a quello sul legittimo impedimento, per il 12 e il 13 giugno prossimo.

La nuova legge contiene: Stop alle centrali nucleari e al referendum; aumento delle tasse sulla benzina per finanziare la Cultura; nuovo ruolo per la Cassa Depositi e Prestiti per difendere le aziende italiane dalle scalate straniere; Risorse per Pompei; proroga del divieto dell’incrocio tra Tv e giornali.

Sul Nucleare: il decreto inizialmente prevedeva una moratoria di un anno del programma nucleare, ma un emendamento del governo approvato in Senato abroga tutte le norme che riguardano la realizzazione di impianti nucleari decise con la legge 99 del 2009.
Secondo l'opposizione, il decreto mette "in stand by" i programmi sull'atomo, differendo a tempi migliori una scelta sul nucleare che altrimenti, visti i recenti disastri di Fukushima, sarebbe preclusa dalla vittoria del ”no” nelle urne.

Nel frattempo, il governo della vicina Svizzera ha deciso di abbandonare entro il 2034 l'energia nucleare. Le centrali saranno infatti disattivate alla fine del ciclo di vita e non saranno più sostituite. Per garantire l' energia elettrica necessaria, si punterà ad un maggior risparmio energetico, potenziamento energia idroelettrica e energie rinnovabili, sulle importazioni, ed eventualmente sulla produzione di energia elettrica a partire da combustibili fossili.

Decreto Legge Omnibus 34/2011, il testo originario e il testo risultante dalla conversione
Appello del WWF a Napolitano contro il dl Omnibus
Manifestazione di protesta di Greenpeace al Pincio

venerdì 1 aprile 2011

Referendum acqua, legittimo impedimento e nucleare 2011

I referendum abrogativi del 2011 si terranno in Italia il 12 e 13 giugno 2011.

I quattro quesiti referendari riguardano il legittimo impedimento, il decreto Ronchi e il ritorno all'energia nucleare. I referendum sul legittimo impedimento e sull'energia nucleare sono stati organizzati su iniziativa dell'Italia dei Valori e in parte su iniziativa di associazioni ambientaliste. Invece i quesiti sui servizi idrici derivano da un'iniziativa civica.




Di seguito, vi presentiamo in maniera sintetica i quattro referendum abrogativi su cui saremo chiamati ad esprimerci ma prima una DOVEROSA ED IMPORTANTISSIMA PREMESSA:
  • è indispensabile ricordare che, per legge, affinché i referendum abrogativi abbiano effetto, occorre che la percentuale dei votanti raggiunga il 50% più uno degli aventi diritto al voto (il cosiddetto quorum).
  • Essendo abrogativi, se volete ad esempio dire no al nucleare, OCCORRE VOTARE SI, ci raccomandiamo, sembra incoerente ma è cosi’, si dice SI all’abolizione del decreto-legge.

Il primo quesito riguarda il “legittimo impedimento”, cioè l’istituto giuridico che permette all’imputato in un processo di giustificare, in alcuni casi, la propria assenza in aula, ed è quello che ha le conseguenze politiche più rilevanti, dal momento che è stato indetto per abrogare la legge che porta il suo nome. A presentare il referendum è stato il partito dell’Italia dei Valori. Il quesito su cui saremo chiamati ad esprimerci è il seguente:
  • “Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonché l’articolo 1 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante “disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?”.

    Il secondo quesito, particolarmente lungo e articolato, presentato sempre dall’Italia dei Valori, punta ad abrogare la norma per la realizzazione sul territorio nazionale di impianti di produzione nucleare. E’ il cosiddetto ‘referendum sul nucleare’, tema oggi giorno particolarmente scottante, dopo quanto accaduto a seguito del terremoto in Giappone. Il quesito su cui saremo tenuti ad esprimerci, in parte schematizzato, suona più o meno così:
    • “Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare?”.

      Gli ultimi due quesiti si occupano della privatizzazione dell’acqua: uno in particolare riguarda le modalità di affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Il testo del quesito è il seguente:
      • “Volete voi che sia abrogato l’art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n.133, come modificato dall’art.30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n.99 recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia” e dall’art.15 del decreto legge 25 settembre 2009, n.135, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea” convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a seguito della sentenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?”.

      Il quarto e ultimo quesito riguarda sempre la privatizzazione dell’acqua e in particolare la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. In questo caso agli elettori viene chiesta una parziale abrogazione della norma:
      • “Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito?”.

      mercoledì 23 marzo 2011

      Referendum 2011: Acqua, Nucleare e Legittimo impedimento

      La Corte costituzionale ha ammesso quattro referendum su sei.
      Sì al referendum
      sul legittimo impedimento, nucleare e a due referendum sull'acqua.
      Sull'acqua non ammessi due quesiti, di cui uno dell'Idv. 


      Adesso spetta al Presidente della Repubblica indire il referendum in una domenica compresa tra il 15 aprile ed il 15 giugno, come previsto dalla legge.






      Decisioni in tema di ammissibilità dei quesiti referendari