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mercoledì 17 ottobre 2012

Comuni: Ancisicilia “nell’isola bomba a orologeria pronta a esplodere”

Allarme dell’AnciSicilia “per la difficile situazione dei Comuni siciliani”, che “si ritrovano a fronteggiare un gravissimo stato di deficit di cassa, che quotidianamente innesca pericolose tensioni sociali, che assomigliano, sempre più, ad una bomba ad orologeria, pronta ad esplodere”.

Nel corso di un incontro tenutosi a Palermo è emerso, spiega l’associazione, “che la gravissima situazione finanziaria dei Comuni, che sta comportando, in molti casi, il mancato pagamento degli stipendi dei dipendenti e la paralisi della macchina amministrativa, potrebbe, in poco tempo, trasformarsi in un gravissimo problema di ordine pubblico”.

“L’AnciSicilia – dicono il presidente Giacomo Scala e il segretario Mario Emanuele Alvano – rivolge un appello alla deputazione nazionale e regionale, al Governo regionale e alle Prefetture, affinchè intervengano, ciascuno per le proprie competenze, nell’immediato, per favorire il pronto trasferimento delle risorse dovute ai Comuni o consentire anticipazioni di cassa, per evitare, che i tempi, spesso troppo lunghi e farraginosi, della politica e della burocrazia possano far degenerare le gia’ evidenti tensioni sociali in gesti eclatanti”.

(Italpress)

martedì 12 giugno 2012

Nel 2013 l'Imu andrà ai Comuni

Dal 2013 l'Imu, l'Imposta municipale unica (IMU), tornerà ad essere gestita dai Comuni: questa la notizia principale emersa ieri dopo il confronto a Palazzo Chigi tra una delegazione del governo, guidata dal premier Mario Monti, e una folta rappresentanza dell'Anci, con in testa il presidente e sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio.

Finisce così un braccio di ferro iniziato alla fine dell'anno scorso, che si e protratto per mesi con più di uno strappo da una parte e dall'altra. Il ritorno dell'imposta ai Comuni, ha subito tenuto a precisare un soddisfatto Delrio all'uscita da Palazzo Chigi, «consentirà un abbassamento delle aliquote, nel rispetto delle esigenze dei servizi da garantire ai cittadini». E in tempi di ripensamenti e revisioni dei provvedimenti, il leader dei sindaci ha tenuto a spiegare a una folta platea di giornalisti che sull'Imu «il governo si è assunto un impegno preciso».

A questo punto, ha aggiunto, il processo di cambiamento vero e proprio sarà messo all'ordine del giorno dopo il pagamento della prima rata, quindi con tempi decisamente ridotti. Soddisfatto anche il presidente del Consiglio nazionale Anci e sindaco di Roma Gianni Alemanno. Il passaggio dell'Imu ai Comuni, ha riferito, «è importante perché consentirà un abbassamento delle aliquote»; inoltre, ha sottolineato, «l'erogazione diversa delle imposte darà vita a un sistema più flessibile e leggero».

Ma la giornata è stata proficua anche per altri capitoli, come il Patto di stabilità, il federalismo demaniale, le città metropolitane e le gestioni associate dei piccoli Comuni
  • Patto di stabilità: impegno da parte del governo a sbloccare residui passivi per un valore superiore a 1 miliardo di euro. «Noi e il governo vogliamo pagare le imprese che hanno fatto lavori in conto capitale e investimenti e tra 2 settimane - ha aggiunto Delrio - decideremo il da farsi sulle competenze di cassa»
  • Federalismo demaniale: Passi avanti anche sul tema spinoso del federalismo demaniale. A breve verranno attivati dei fondi immobiliari all'interno dei quali i Comuni potranno inserire le proprie partecipazioni, favorendo così il processo di dismissione delle proprietà immobiliari pubbliche.
  • Città metropolitane: Nodi sciolti anche sul tema delle città metropolitane: «in tempi ragionevoli, quelli di un decreto legge, verranno istituite le città metropolitane - ha riferito il sindaco di Bologna Virginio Merola - che andranno a sostituire le Province, e su questo questo c'è l'impegno del ministor per la P. A. Patroni Griffi. ». Il provvedimento, ha tenuto a ricordare il primo cittadino felsineo, riguarderà 10 città metropolitane.

lunedì 27 febbraio 2012

Anci Sicilia: "Il crac finanziario dei Comuni è reale"

«Il crac finanziario dei Comuni è reale perché gli enti locali sono l'ultimo gradino della rete istituzionale e subiscono tagli che non permettono più di fare fronte all'ordinario, di onorare gli impegni e di pagare le imprese creditrici».  

Giacomo Scala, presidente regionale dell'Anci (Associazione nazionale Comuni italiani), condivide l'analisi fatta ieri su questo punto dal procuratore della Corte dei Conti, Guido Carlino, che, in apertura del nuovo anno giudiziario, ha parlato di «situazione finanziaria gravissima per i Comuni che sono sommersi di debiti fuori bilancio».

Scala, che è anche sindaco di Alcamo, annuisce e attribuisce la situazione in parte anche alla mancata applicazione, nella nostra isola, del federalismo. «I Comuni siciliani - prosegue - non godono dei vantaggi previsti dal federalismo di cui hanno solo i riverberi negativi. Subiamo tagli indiscriminati e non vi è in Sicilia, come nel resto d'Italia, la compartecipazione all'Iva e all'Irpef. Per fare un esempio, le famiglie e gli enti locali pagano l'energia elettrica molto di più che nel resto del Paese e questo perché in Sicilia l'accisa non è stata abolita. Chiediamo che ci sia una presa di posizione forte da parte del governo regionale e che si definisca la Commissione paritetica per l'applicazione del federalismo».

La situazione economica dei Comuni è destinata a precipitare, a detta del presidente regionale dell'Anci, con l'entrata in vigore della tesoreria unica per tutti gli enti locali italiani e del decreto sulle liberalizzazioni. «E' previsto che la tesoreria unica - aggiunge Scala - entri in vigore entro il prossimo 30 aprile. Da quel momento in poi non avremo la possibilità di anticipare alcuna somma di denaro, così come abbiamo fatto, ad esempio, per conto della Regione, per pagare sette mesi di salario agli ex articolisti, i precari. Non potremo fare neppure questo. Una soluzione al problema si può trovare riducendo i costi della politica. Siamo favorevoli alla riduzione delle indennità ma non al numero dei rappresentanti dei cittadini perché siamo convinti che vada garantita la rappresentanza democratica».

Circa il facile ricorso da parte degli amministratori comunali alle consulenze esterne spesso inutili e costose, così come evidenziato dalla Procura della Corte dei Conti, Giacomo Scala evidenzia che «l'Anci ha proposto che gli esperti e i consulenti per i sindaci vengano aboliti dalla Regione, essendo una caratteristica tutta siciliana, prevista dall'art. 14 della legge regionale n. 7 del 1992. Proprio alla Regione abbiamo presentato una bozza di riforma degli enti locali predisposta dal nostro Comitato scientifico volta a bloccare gli sprechi. Bisogna intervenire anche per bloccare i pagamenti ad amministratori e consiglieri che, una volta eletti, dallo status di disoccupati storici passano, non si sa come, ad essere dipendenti da aziende e in ragione di ciò vanno loro pagati i contributi. Si tratta di un onere esoso per le casse dei Comuni e anche a questo va posto un rimedio».