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sabato 28 maggio 2011

Cassazione: risarcimento per danni morali da movida

Il disco-pub turba la tranquillita' e il riposo dei cittadini? Scatta il risarcimento per danni morali da movida.

Lo ha stabilito la Cassazione operando un giro di vite nei confronti di quei locali notturni che, a causa dei rumori molesti e degli schiamazzi, turbano il sonno degli italiani. In particolare, la prima sezione penale ha convalidato un risarcimento per danni morali pari a 5mila euro nei confronti di Mario L. e del suo nucleo familiare a causa dei disturbi provocati dal disco-pub 'Bloom' di Soleto in provincia di Lecce.

Inoltre la Cassazione fa notare che l'articolo 659 del Codice penale che punisce appunto il disturbo della quiete dei cittadini non guarda tanto se siano stati superati i decibel ma si basa su "criteri di normale sensibilita' e tollerabilita' in un determinato contesto socio-ambientale".

Il che, specifica ancor meglio la Cassazione, vuol dire che "l'accertamento acustico operati dai tecnici dell'Arpa, in quanto accertamento di carattere amministrativo trasfuso in atto pubblico, non ha valore peritale ed e' come tale liberamente valutabile dal giudice che puo' basarsi su altri elementi probatori acquisiti agli atti per ritenere i rumori non connaturati al normale esercizio dell'attivita' lavorativa e al normale uso dei suoi mezzi tipici e causa di disturbo della quiete, a prescidere dalla conoscenza dei decibel raggiunti".

In questo modo piazza Cavour ha respinto il ricorso di Andrea T., titolare del disco-pub che, oltre a dovere risarcire la famiglia disturbata con 5mila euro, e' stato anche multato per 300 euro.

A scanso di equivoci la Cassazione ricorda che per far scattare la multa prevista dall'art. 659 c.p. "e' necessario che le emissioni sonore rumorose siano potenzialmente idonee a disturbare il riposo o le occupazioni di un numero indeterminato di persone, anche se non tutte siano state poi in concreto disturbate e una sola di esse si sia in concreto lamentata".

Fonte: adnkronos

giovedì 2 settembre 2010

Musica, il Sindaco: Porto Palo non diventi una casa di riposo




Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta del Sindaco di Menfi Michele Botta indirizzata alle ragazze e ai ragazzi di Menfi.
Alle ragazze e ai ragazzi di Menfi

Carissimi,
in questi ultimi giorni di Agosto pare che si sia innescata una polemica su una mia ordinanza che disciplina gli orari di apertura e chiusura dei pubblici esercizi e lo svolgimento di intrattenimenti musicali all’interno degli stessi.
Alla base della contestazione, chiaramente basata su una errata interpretazione del provvedimento (rispetto a quanto mi hanno riferito diversi ragazzi, dj e gestori), starebbe la questione dell’orario entro il quale è possibile mettere musica e i relativi limiti di pressione sonora (decibel).

Premesso che l’ordinanza e’ stata emanata, tra l’altro a fine agosto, prevalentemente con lo scopo di armonizzare gli orari di apertura e chiusura delle diverse tipologie di esercizi pubblici con quelli relativi alla musica, circa la questione dell’orario, questo è stato CONFERMATO alle tre di notte per tutto il weekend, per come già prevedeva la mia prima ordinanza del 14 luglio 2008 (fino a quella data, con le precedenti amministrazioni, ricordo che si doveva staccare la musica all’1 di notte!) ed ESTESO anche ai prefestivi.

Per quanto riguarda i decibel, beh quei valori non me li sono certo inventati io… Ma, in ogni caso, a scanso di equivoci, sono gli stessi valori che vi hanno permesso di ballare e divertirvi per tre estati consecutive (2008-2010) e che, se lo vorrete, continueranno a farvi divertire a Menfi e a Porto Palo.

Vorrei aggiungere che anche a “Tre fontane”, d’estate, la musica stacca alle tre e i valori di pressione sonora all’interno dei locali sono gli stessi di quelli previsti nella mia ordinanza…
 
Alcuni dj, poi, mi hanno chiesto di chiarire cosa s’intende per “singoli esecutori di fama” e se questa frase fosse riferita a loro per ciò che concerne la tematica delle autorizzazioni: certo che no! A meno che non sei un “DJ Albertino” di Radio Deejay o un “Vasco Rossi” non occorre l’autorizzazione della commissione provinciale pubblici spettacoli…

A conferma che tale ordinanza, per la sua articolazione e organicità, si sia potuta prestare, nelle sue prime uscite, a interpretazioni errate, posso tranquillamente affermare che anche due Vigili Urbani hanno preso un “abbaglio”, interrompendo un’attività di acquagym in spiaggia. Di questo mi sono già scusato col Presidente dell’associazione “Step Touch” e colgo l’occasione per scusarmi con tutti coloro che erano in spiaggia quel pomeriggio.

Ecco, io credo che prima di mobilitarsi per una causa, anche la più giusta, bisogna informarsi bene e, se del caso, incontrare il diretto interessato: in questo caso il vostro Sindaco. Oggi, ad esempio, ho incontrato i gestori dei locali e i dj: abbiamo chiarito tutti i “punti oscuri” della vicenda, si è capito che è possibile continuare a suonare e a ballare per come si è fatto tutta l’estate e abbiamo trovato insieme soluzioni condivise alla tematica anche per il futuro.

Porto Palo non è e non deve diventare una casa di riposo!