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domenica 19 giugno 2011

Renato Brunetta: un ministro 'non all'altezza'

Renato Brunetta (Venezia, 26 maggio 1950) è un economista e politico italiano. Ricopre dal 2008 la carica di 'Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione'.
La sua vita però non è stata così facile e agiata come molti dei suoi colleghi. Renatino infatti è cresciuto tra sacrifici e sofferenze. Per sopperire alle mancanze economiche familiari, sin da piccolo si è prodigato nell'aiutare il padre (venditore ambulante) a vendere sui marciapiedi di Venezia le “gondoete”, gondole di plastica nera. Ha condiviso l'appartamento di novanta metri quadri con i suoi genitori, i suoi fratelli, la zia vedova ed altri tre bambini. Nonostante non avesse un libro in casa, egli è stato così bravo e volenteroso da frequentare il liceo classico ed essere il primo della classe alla maturità. A 23 anni, si è laureato in Economia. A 31 ha vinto la cattedra a Venezia.

Un'infanzia così difficile dovrebbe regalare all'animo dell'indiviudo qualità uniche e rare: comprensione, tolleranza, onestà, coraggio, solidarietà, umiltà... doti umane non affatto percepite dai giovani precari italiani. Anzi, proprio contro di loro abbiamo visto il "peggior Brunetta": presuntuoso, arrogante e maleducato. Appellativi che molti gli hanno affibbiato dopo che lo stesso si era rifiutato di rispondere alle domande di una precaria, "Siete l'Italia peggiore" esclamava il ministro allontanandosi frettolosamente durante un'incontro avvenuto a Roma, nell'ambito della Giornata nazionale dell'innovazione 2011. 
Il ministro, dal suo blog aggiunge "Sono stato insultato dall’Italia peggiore. Irrompono sistematicamente in convegni e dibattiti per interromperne i lavori, insultare i presenti e riprendere la loro bravata con una telecamerina portatile per poi passare subito il video ai giornali amici (che notoriamente pullulano di precari). L’Italia peggiore è di quanti si nascondono compiacenti dietro questi signori (come Pierluigi Bersani e Leoluca Orlando Cascio), sostenendoli in maniera strumentale pur senza conoscere argomenti e fatti. L’Italia peggiore è quella che usa la Rete come un manganello per agguati squadristici, senza aver nulla da dire."

Al ministro verrebbe da dire: Ma secondo lei, tutti i precari son disposti a farsi strumentalizzare?! Ma che colpa ha quel ragazzo (il 55% dei giovani) che si vede offrire come primo impiego un contratto da precario?!
Ma poi, con un curriculum non proprio eccelso come il suo, si risparmi quantomeno di farci la predica. Critica i consulenti perchè li ritiene uno spreco eppure lei da appena laureato lo è stato. Parla di fannulloni e lei ha collezzionato il 42% di presenze nel parlamento europeo (il minimo per poter ottenere le indennità). Per non parlare di cosa pensa delle raccomandazioni... Avrebbe detto Totò, Ma mi faccia il piacere!



Giacomo Lanzarone.