Nella mattinata di oggi, nella ricorrenza del 22° anniversario della scomparsa del Maresciallo Maggiore “A” Giuliano Guazzelli assassinato dalla mafia, a seguito di vile agguato in territorio di Villaseta sul viadotto “Morandi”, l’Arma dei carabinieri della Provincia di Agrigento intende rinnovare i propri sentimenti di profonda riconoscenza dell’attività svolta dal sottufficiale nel contrasto alla criminalità mafiosa della provincia, di cui era “memoria storica” e profondo conoscitore.
Alle ore 10:00, presso il viadotto “Morandi”, luogo del feroce assassinio, ove è ubicata una lapide commemorativa, verrà deposta una corona di fiori offerta dalla locale Amministrazione Comunale.
Una corona di alloro, alle ore 10:30, sarà invece deposta presso la caserma “M.M.A. M.O.V.C. G. Guazzelli” di Villaseta, via M.llo Pezzino n. 1.
Chi era Giuliano Guazzelli. Nacque a Gallicano il 6 aprile nel 1933. Si arruolò giovanissimo nell’Arma era arrivato quasi subito in Sicilia nel 1954. Prima una breve parentesi in Puglia. Nell'isola del sole e della mafia ha lavorato a Palermo, Santa Ninfa, Palma di Montechiaro e Agrigento. In Sicilia ha conosciuto Maria Caterina Montalbano che divenne sua moglie. Giuliano Guazzelli si stabilì così nel paese della consorte: a Menfi in provincia di Agrigento. Giuliano e Maria Caterina hanno avuto tre figli: Riccardo, Teresa e Giuseppe. E’ stato stretto collaboratore del colonnello Giuseppe Russo e del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, entrambi uccisi dalla mafia. Nella sua prestigiosa carriera aveva ricevuto decine di encomi solenni. Negli ultimi anni aveva lavorato, come comandante del nucleo di polizia giudiziaria della procura di Agrigento, al fianco del giudice Rosaro Livatino. Prima di essere ucciso il sottufficiale era sulle tracce dei killers del "giudice ragazzino" che venne freddato il 21 settembre del 1990. Guazzelli era soprannominato il "mastino", per la tenacia con cui portava avanti ogni indagine che lo aveva reso uno dei migliori servitori dello Stato. Il suo modo di investigare ancora ora fa scuola. Era un uomo di grandi principi morali ed etici, lavoratore instancabile, memoria storica dell’apparato investigativo italiano che si occupava di cosche e droga. Giuliano Guazzelli venne ucciso il 4 aprile del 1992 ad Agrigento. Il sottufficiale stava ritornando a Menfi dopo una giornata di lavoro. La sua auto venne preceduta da un furgoncino dai quali vennero fuori due sicari armati di mitra e pistole. Il giorno prima era tornato da Roma dove aveva sentito un importante collaboratore di giustizia. Sul luogo del delitto si precipitò subito il giudice Paolo Borsellino che contava sull’apporto del maresciallo per portare avanti importanti inchieste antimafia in provincia di Trapani. Al delitto i giornali e le televisioni nazionali e regionali dedicarono importanti servizi di apertura e di prima pagina. Ai funerali parteciparono le massime cariche dello Stato fra cui l’allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga.
Menfi [Agrigento - Sicilia]. Vista l'estrema facilità con la quale è possibile pubblicare contenuti attraverso un blog, ho deciso di disporre di questo potente mezzo di comunicazione per interfacciarmi con tutti i cittadini. Grazie a questa piattaforma web farò conoscere le mie idee, le mie prospettive politiche e mi confronterò, in maniera costruttiva, con tutti gli elettori del Comune di Menfi.
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venerdì 4 aprile 2014
mercoledì 4 aprile 2012
Giuliano Guazzelli, il ricordo dei colleghi a 20 anni dal suo omicidio
La caserma dei Carabinieri di Villaseta è stata intitolata al maresciallo maggiore dei Carabinieri Giuliano Guazzelli, Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria, trucidato dalla Mafia ad Agrigento il 4 aprile 1992.
La cerimonia si è svolta nella mattinata di oggi, mercoledì 4 aprile 2012. Schierato un plotone in Grande Uniforme Speciale, in rappresentanza dei Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento, alla manifestazione sono intervenuti il Comandante della Legione Carabinieri “Sicilia”, Generale di Divisione Riccardo Amato ed Autorità civili, militari e religiose della provincia.
La lapide marmorea scoperta all’interno dell’atrio della caserma riporta la seguente scritta:
Il sottufficiale, era nato a Gallicano (Lu) il 6.4.1934, ed era residente a Menfi (AG), coniugato con tre figli maggiorenni. Arruolato il 16.11.1951 nell’Arma dei Carabinieri e dal 1954 in servizio in Sicilia, era responsabile della Sezione di Polizia Giudiziaria Carabinieri della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento.
La cerimonia si è svolta nella mattinata di oggi, mercoledì 4 aprile 2012. Schierato un plotone in Grande Uniforme Speciale, in rappresentanza dei Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento, alla manifestazione sono intervenuti il Comandante della Legione Carabinieri “Sicilia”, Generale di Divisione Riccardo Amato ed Autorità civili, militari e religiose della provincia.
La lapide marmorea scoperta all’interno dell’atrio della caserma riporta la seguente scritta:
Sottufficiale di elevatissime qualità professionali, impegnato in delicate attività investigative in aree caratterizzate da alta incidenza del fenomeno mafioso, operava con eccezionale perizia, sereno sprezzo del pericolo ed incondizionata dedizione al dovere ed alle Istituzioni, fornendo costanti e determinanti contributi alla lotta contro la criminalità organizzata fino al supremo sacrificio della vita, stroncata da proditorio ed efferato agguato criminale. Eccelso esempio di preclare virtù civiche ed altissimo senso del dovere. Villaseta – Agrigento, 4 aprile 1992
Il sottufficiale, era nato a Gallicano (Lu) il 6.4.1934, ed era residente a Menfi (AG), coniugato con tre figli maggiorenni. Arruolato il 16.11.1951 nell’Arma dei Carabinieri e dal 1954 in servizio in Sicilia, era responsabile della Sezione di Polizia Giudiziaria Carabinieri della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento.
Fonte: grandangoloagrigento.it
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