L’idea di regalare frequenze televisive con un “beauty contest” non piace a nessuno. Tantomeno in questi giorni di duri sacrifici per tutti. L’asta che ha assegnato le frequenze banda 800MHz ha rivelato un valore di 50 milioni di euro a MHz e quindi potrebbe arrivare a 16 miliardi per i 40 canali dedicati alla Tv e a circa 2,4 miliardi per le sei frequenze assegnate con un “concorso di bellezza”. La cessione di questo patrimonio pubblico, a titolo gratuito e per un uso esclusivamente radio-televisivo, sembra davvero un grave errore.
I LIMITI DELLA GARA - Il “beauty contest” è destinato a una specifica tipologia di operatori: gli operatori televisivi italiani verticalmente integrati. I punteggi infatti favoriscono operatori con forte presenza sul mercato nazionale e in grado di svolgere, al massimo livello qualitativo, sia il ruolo di operatori di rete che quello di fornitori di contenuti. Operatori di rete e fornitori di contenuti “puri” sono stati costretti ad associarsi a priori; e infatti si sono tenuti lontani dalla gara. A peggiorare lo scenario sono poi intervenute le scelte “tecniche” del ministero che ha assegnato le frequenze di tutti i canali dal 61 al 69 alle emittenti locali in ogni Regione del Nord, per poi decidere, pochi giorni dopo, che le stesse frequenze appena assegnate dovevano essere “espropriate” a pagamento ai neo-assegnatari e messe ad asta per gli operatori mobili. Tutto questo, oltre ad aumentare le difficoltà di liberazione della banda dell’asta Lte, ha provocato un aumento dell’interferenza e diminuito la qualità di tutte le frequenze del “beauty contest”, tranne due: i canali 55 e 58. Sfortunatamente, il ministero ha deciso di assegnare i due canali al Lotto B, destinato a Mediaset, Rai e Telecom e precluso a Sky. Quest’ultimo operatore peraltro si è ritirato dal “concorso” a causa delle lungaggini burocratiche, eliminando di fatto dall’assegnazione l’unico vero entrante. Insomma, un “beauty contest” che regala un bene pubblico di altissimo valore, che viola i principi di neutralità del servizio e della tecnologia, che favorisce gli operatori italiani verticalmente integrati, che assegna le frequenze migliori agli “incumbent” e di fatto “cristallizza” il mercato. Soprattutto, una gara che non contribuisce a creare le condizioni per un uso razionale dello spettro e non apre il mercato come richiesto dall’Europa per chiudere la procedura di infrazione.
Tratto da: lavoce.info
Piazza Pulita 08/12/2011 - Vito Foderà spiega le regole del concorso di bellezza per l'assegnazione delle frequenze. Clicca qui per vedere il video
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