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martedì 25 ottobre 2011

L'aut-aut di Italia Futura al Governo: «Decisioni o dimissioni»

ItaliaFutura, l’associazione di Luca Cordero di Montezemolo scandisce la durata del governo con un fondo pubblicato sul sito: “Decisioni o dimissioni”.

Se “l’ironia sprezzante di Sarkozy è inaccettabile e l’accostamento alla Grecia è operazione spregiudicata”, è pero innegabile che la “condotta del governo è oggettivamente irresponsabile e ci espone a una continua umiliazione internazionale. Da una manovra inconsistente, al triste spettacolo della nomina del governatore di Bankitalia, dal balletto sul decreto sviluppo, alla farsa dei tagli ai costi della politica e dei ministeri al nord, a un ministro dell’Economia che da mesi conduce una partita di potere personale per delegittimare il governo di cui fa parte: l’inerzia e la debolezza di questo esecutivo sono un pericolo mortale per l’Italia. O il governo mette in campo, nelle prossime ore, misure concrete e strutturali o l’unica via d’uscita saranno le dimissioni immediate del premier”.

Commenta il senatore PdL Gasparri: “La Fiat ha dovuto aspettare Marchionne per risollevarsi: quando la guidava Montezemolo non c’è stata la stessa capacità decisionale. Siamo pieni di consiglieri che poi in cattedra non hanno saputo dimostrare le loro capacità”.

Le esternazioni politiche del Presidente della Ferrari sono ormai puntuali e precise. Quando annuncerà la sua sua discesa in campo?!?

venerdì 2 settembre 2011

Luca Cordero di Montezemolo e Alessandro Profumo, con loro una svolta nella vita politica italiana?

Il percorso politico singolare di Gianni Alemanno PdL (sindaco di Roma) certamente incuriosisce anche i non addetti ai lavori: contesta la manovra guidando in prima persona il movimento dei Comuni, dialoga con il Pd e si allontana, senza nemmeno nasconderlo, dalle beghe conflittuali dell'attuale maggioranza. Stesso discorso vale per Renata Polverini centro-destra (presidente della Regione Lazio), che in più sedi ha trovato il modo di criticare la manovra bis. Il loro smarcamento dall'asse PdL-Lega li ha 'costretti', per forza di cose, a rivedere i loro progetti politici: Alemanno infatti vorrebbe far rinascere An e la presidente del Lazio pensa invece ad una 'Lega del Sud'. Che c'è di nuovo? Non sono solo i soliti noti a proporre idee e possibili nuovi scenari, l'agone politico italiano difatti si arricchisce di due nuovi illustri personaggi. A loro si potrebbero unire Luca Cordero di Montezemolo e Alessandro Profumo. Entrambi sembrano preparare un probabile ingresso in politica.

Il numero uno di Ferrari, attraverso l'associazione Italia Futura di cui è presidente, fa già parlare di sè. Il Terzo Polo sembra la sponda naturale ma visto che di Montezemolo uomo-politico conosciamo ben poco, il quadro per lui (fino alla scadenza naturale della legislatura Berlusconi) può essere suscettibile a continue mutazioni di forma e di contenuti. Però non manca già di farsi apprezzare per le sue uscite alla 'Robin Hood'. Infatti è stato l'unico dirigente d'azienda italiano a dichiararsi favorevole a far pagare più tasse ai veri ricchi per ragioni di equità, al contrario invece della presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia. Degna di nota è anche la sua attenzione per il Sud, nel quale tramite la voce di Ennio Cascetta, dice che è impensabile immaginare una ripresa economica del Paese che non sia trainata dalla crescita di quel terzo della popolazione che ha i margini di crescita più alti, il mezzogiorno. Pur sottolineandone rischi e dispensandogli consigli, la discesa in politica per lui è sostenuta anche dall'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne.

Alle sorti politiche-economiche del Paese ha mostrato un recente interesse anche Alessandro Profumo. Intervenuto ad un dibattito alla festa nazionale di Alleanza per l'Italia (Api) a Labro, si dichiara pronto, se necessario, a dare il contributo per far funzionare le cose mettendo in campo tutta la sua passione. L'ex ad di Unicredit - che nel frattempo è entrato nel cda dell'Eni - ha inoltre aggiunto che: "serve una patrimoniale molto rilevante per risolvere lo stock di debito. Bisogna rivedere i meccanismi di spesa uscendo dalla mentalità dei tagli lineari ed entrare in quella dei tagli quantitativi. Tutto questo richiede una forza politica che non esiste assolutamente. La situazione è insostenibile e stiamo ballando sull'orlo del baratro".
In quale partito politico potrebbe confluire ancora è poco chiaro. La moglie Sabina Ratti è stata una militante del Pd ma lui, dal leader dell'UdC Pierferdinando Casini, ha già avuto un ipotetico ruolo: "Lo vedo bene nel governo, sarebbe un ottimo ministro dell’Economia".

I due, per capacità e competenze, si son notevolmente contraddistinti negli anni ma è ragionevole chiedersi se all'Italia di oggi occorronno due uomini del genere. In una fase di debolezza storica e strutturale della politica, il loro know how professionale potrebbe dare vigore e lustro a un'economia nazionale agonizzante?