Sono oltre 1600 i Comuni italiani che hanno aderito al “Patto dei Sindaci”, impegnandosi a presentare, entro un anno, un Piano di Azione Energia Sostenibile. Nasceranno quindi nei prossimi anni centinaia di Piani che si configureranno come strumento essenziale per programmare, su scala urbana, il condiviso obiettivo europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020.
Per questo, il Piano di Azione Energia Sostenibile (PAES) è una delle azioni più importanti che un'amministrazione locale può mettere in campo come primo passo per superare l’impiego delle energie fossili e far diventare, il proprio, un territorio low carbon capace di futuro.
Riducendo i consumi energetici, promuovendo le energie rinnovabili e incentivando l'adozione di comportamenti virtuosi (dal trasporto pubblico alla raccolta differenziata dei rifiuti), per favorire, con l'adozione di concrete ed efficaci politiche di prossimità, la transizione verso un territorio a basso contenuto di emissioni di carbonio.
Per incoraggiare e stimolare le amministrazioni comunali a dotarsi di Piani che siano strumenti di lavoro ambiziosi, qualificati e operativi, Alleanza per il Clima Italia e Kyoto Club promuovono il nuovo Premio A+CoM, che selezionerà ogni anno i 4 “migliori” PAES elaborati e deliberati, nei 12 mesi precedenti, nell’ambito del Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors). “Vincitori” che verranno premiati a Firenze, in occasione di Terrafutura: eccellenze sotto i riflettori in una kermesse pensata e promossa proprio per valorizzare gli esempi più innovativi di politiche pubbliche “lungimiranti” e sostenibili. Alla prima edizione del Premio A+CoM potranno partecipare gli Enti locali che hanno approvato nel 2010 o 2011 il proprio Piano di Azione Energia Sostenibile, e che l'hanno presentato alla Commissione Europea: c'è tempo fino al 9 marzo per partecipare (per informazioni sulle modalità e i dettagli del regolamento si può consultare il sito www.climatealliance.it).
Per poter partecipare, nell'elaborazione dei loro PAES i comuni devono aver previsto azioni concrete nel settore municipale (analizzando ed efficientando in primis gli edifici e le strutture comunali) e in quelli del settore residenziale, del terziario e del trasporto, considerati campi di intervento fondamentali per una politica di riduzione della CO2 che sia realmente efficace. Allo stesso tempo, il Piano deve includere anche interventi concreti in almeno tre degli altri ambiti, ugualmente essenziali: produzione locale di energia, pianificazione territoriale, acquisti pubblici, coinvolgimento della cittadinanza, degli stakeholder e del settore produttivo. I Piani saranno valutati da un comitato tecnico e da uno scientifico, quest’ultimo composto da: Mario Agostinelli, presidente associazione Energia Felice; Stefano Caserini, docente Politecnico di Milano; Annalisa Corrado, direttore tecnico AzzeroCO2; Antonio Lumicisi, coordinatore campagna SEE-Italia, Ministero dell’Ambiente; Massimo Scalia, docente Università La Sapienza di Roma; Karl-Ludwig Schibel, Alleanza per il Clima Italia; Gianni Silvestrini, direttore scientifico Kyoto Club; Maria Rosa Vittadini, docente Università IUAV; Silvia Zamboni, giornalista ambientale; Edoardo Zanchini, vicepresidente Legambiente.
Fonte: ecodallecitta.it
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