martedì 3 gennaio 2012

Palermo, si soffoca? Il sindaco è assolto

Nella città del cielo terso e dei cattivi odori che invadono perfino le strade e piazze più battute dai turisti, nella Palermo dei mille problemi irrisolti, quello dell'inquinamento atmosferico è forse il più grave perchè, stando a uno studio dei consulenti della Procura della Repubblica, il biossido di azoto crescerebbe a dismisura superando "di oltre il 33% il valore limite". Non è bastata a questa perizia per ottenere la condanna di Diego Cammarata, il primo cittadino sotto processo per due anni con gli ex assessori Giovanni Avanti e Lorenzo Ceraulo, tutti imputati di omissione di atti d'ufficio perchè non avrebbero adottato i provvedimenti necessari contro lo smog e, infine, tutti assolti in estate perchè "i fatti contestati non sussistono".

Forse bisogna trovare qualcosa di diverso dalla via giudiziaria alla pulizia dell'ambiente. Resta il fatto che in alcune ore del giorno da Piazza Politeama alla Stazione centrale, sia via Ruggero Settimo sia quel budello di via Maqueda diventano vere e proprie camere a gas. Con autobus e camion che sbuffano veleno, spesso bloccati da precari e disoccupati quasi ogni giorno diretti verso Comune e Regione. Di qui l'idea di ridurre il traffico almeno nel fine settimana. Ma contro l'ipotesi pedonale si sono scagliati proprio i commercianti di via Maqueda, con sorpresa dell'assessore al Centro storico, al quale rimproverano il rischio di ripetere il fallimentare esperimento dell'anno scorso, quando formalmente la strada era chiusa, ma passavano in continuazione autobus, taxi, mezzi delle forze dell'ordine, auto blu e ambulanze.

Di qui il rilancio dell'idea di una pedonalizzazione totale dell'area, evitando chiusure a metà. E' il tira e molla di una Palermo che sulla parallela di via Maqueda, via Roma, è riuscita a realizzare almeno la domenica un'area pedonale. Come nella centralissima via Libertà, con carreggiate zeppe di fioriere e bancarelle.

La scienza può dare consigli, inventare carburanti nuovi ma la scelta finale per creare un altro modello di sviluppo è politica.

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