sabato 27 novembre 2010

La storia mai raccontata sul Regno delle due Sicilie

Alla vigilia dell'invasione, il Regno delle Due Sicilie godeva di prosperità e stabilità. Contrariamente a ciò che si voluto ritenere, l'amministrazione dei Borbone aveva fatto delle regioni del sud e di Napoli in particolare le terre meglio governate della penisola.
Tristemente, a tutto ciò si mise fine nell'inverno del 1860-1861 grazie unicamente alla spregiudicatezza della politica piemontese, alle incertezze borboniche e al tradimento di chi avrebbe dovuto difendere trono e patria.




Giuseppe Garibaldi:
Sebbene tutta la penisola conoscesse già Garibaldi nelle vesti di schiavista (lo comprovano le sue scorribande in America Latina), viene comunque assoldato e condotto alla partenza con i suoi “Mille”. Partono da Quarto (Genova) imbarcati sui piroscafi “Piemonte” e “Lombardo”, alla volta del Regno delle Due Sicilie. A Garibaldi era stata segretamente versata dal governo inglese e dal Piemonte l'immensa somma di tre milioni in piastre d'oro (molti milioni di dollari odierni), che sarebbe servita soltanto a corrompere i dignitari borbonici e pagare il loro tradimento. Ma finita l’invasione, il Garibaldi acquistò con i soldi rubati dall'erario del Banco di Napoli, l’intera isola di Caprera., tanto che qualche anno più tardi egli si vide recapitare una lettera del direttore del suddetto istituto bancario, con la richiesta esplicita di restituzione della somma sottratta, volendo credere che questo fosse solo un prestito “mal chiesto”. Non restituì nulla. Il valoroso percepì anche un "contentino", versatogli in parte dal Re Vittorio Emanuele II e in parte dagli Inglesi, per un totale di 3 milioni. Entrata così a far parte del Regno d'Italia, la Sicilia, nel giro di pochi anni si vide spogliata dell'ingente patrimonio di quei Beni Ecclesiastici che fruttarono allo Stato 700 milioni del tempo, della riserva d'oro e d'argento del suo Banco di Sicilia, e vide portato il carico tributario a cinque volte piú del precedente.

Come accertò Giustino Fortunato, mentre per l'anno 1858 esso era stato di sole lire 40.781.750 per l'anno 1891, le sue sette province registrano un carico di lire 187.854.490,35. Si inasprirono inoltre i pesi sui consumi, sugli affari, sulle dogane, le tasse di successione (che prima non esistevano), quelle del Registro (che erano state fisse), quelle di bollo, per cui nel 1877 queste tasse erano già pervenute a 7 milioni e nel 1889-90 avevano raggiunto i 20 milioni. La vendita del patrimonio dello Stato (ossia del demanio dell'ex Regno della Due Sicilie) impinguato dai beni dei soppressi Enti Religiosi e sommato alla vendita delle ferrovie, aveva fruttato allo Stato italiano oltre un miliardo, senza contare il capitale dei mobili, delle argenterie e tutta la rendita del debito pubblico, posseduta dalle Corporazioni religiose, che venne cancellata del tutto. E non erano "beni della Chiesa di Roma", ma frutto dell'accumulazione di famiglie siciliane investito sul "figlio prete". Questa è solo una minima parte di quei danni che l’invasione scellerata dei Savoia produsse in tutto il Sud d’Italia.

La parola Mafia non esisteva; fu proprio dal brigantaggio dovuto alla guerra sardo piemontese che, incontrollati, diversi delinquenti si mischiarono alla povera gente, stanca delle false promesse delle camicie rosse. L'invasione di uno Stato in pace senza dichiarazione di guerra, agevolata da fenomeni di corruzione e dalla connivenza della Massoneria. Questo fu lo sbarco. L'epopea dei Mille è nota in tutto il mondo. Mille uomini, e per di più 'civili', che conquistano un regno vecchio di oltre settecento anni.






I Primati del Regno delle due Sicilie:
INDUSTRIA:
• Nell’Esposizione Internazionale di Parigi del 1856 fu assegnato il Premio per il terzo Paese al mondo come  sviluppo industriale (I in Italia);
• Primo ponte sospeso in ferro in Italia (sul Fiume Garigliano);
• Prima ferrovia e prima stazione in Italia (tratto Napoli-Portici);
• Prima illuminazione a gas di città;
• Primo telegrafo elettrico;
• Prima rete di fari con sistema lenticolare;
• La più grande industria metalmeccanica in Italia, quella di Pietrarsa;
• L’arsenale di Napoli aveva il primo bacino di carenaggio in muratura in Italia;
• Primo telegrafo sottomarino dell’Europa continentale.
• Primo esperimento di Illuminazione Elettrica in Italia a Capodimonte;
• Primo Sismografo Elettromagnetico nel mondo costruito da Luigi Palmieri;
• Prima Locomotiva a Vapore costruita in Italia a Pietrarsa;

ECONOMIA:
• Bonifica della Terra di Lavoro;
• Rendita dello Stato quotata alla Borsa di Parigi al 12%;
• Minor tasso di sconto (5%);
• Primi assegni bancari della storia economica (polizzini sulle Fedi di Credito);
• Prima Cattedra universitaria di Economia (Napoli, A. Genovesi, 1754);
• Prima Borsa Merci e seconda Borsa Valori dell’Europa continentale;
• Maggior numero di società per azioni in Italia;

Miglior finanza pubblica in Italia; ecco lo schema al 1860 (in milioni di lire-oro) :
- Regno delle Due Sicilie: 443, 2
- Lombardia: 8,1
- Veneto: 12,7
- Ducato di Modena: 0,4
- Parma e Piacenza: 1,2
- Stato Pontificio: 90,6
- Regno di Sardegna: 27
- Granducato di Toscana: 84,2

• Profilo del primo battello a vapore costruito a Napoli,
• il "S. Ferdinando" poi "FerdinandoI", Napoli, Archivio Storico Prima flotta mercantile in Italia (terza nel mondo);
• Prima compagnia di navigazione del Mediterraneo;
• Prima flotta italiana giunta in America e nel Pacifico;
• Prima nave a vapore del Mediterraneo;
• Prima istituzione del sistema pensionistico in Italia (con ritenute del 2% sugli stipendi);
• Minor numero di tasse fra tutti gli Stati italiani.
• La più grande Industria Navale d'Italia per numero di operai (Castellammare di Stabia, 2000 operai);
• La più alta quotazione di rendita dei titoli di Stato (120 alla Borsa di Parigi);
• Rendita dello Stato quotata alla Borsa di Parigi al 12%;
• Minor tasso di sconto (5%);
• Prima Nave da guerra a vapore d'Italia (pirofregata "Ercole"), varata a Castellammare;
• Prima Nave da crociera in Europa ("Francesco I");
• Primo Piroscafo nel Mediterraneo per l'America (il "Sicilia", 26 giorni impiegati);
• Prima nave ad elica ("Monarca") in Italia varata a Castellammare;
• Prima città d'Italia per numero di Tipografie (113 solo a Napoli);
• Primo Stato Italiano in Europa, per produzione di Guanti (700.000 dozzine di paia ogni anno);
• Primo Premio Internazionale per la Produzione di Pasta (Mostra Industriale di Parigi);
• Primo Premio Internazionale per la Lavorazione di Coralli (Mostra Industriale di Parigi);

GIURISPRUDENZA – ORGANIZZAZIONE MILITARE:
• Promulgazione del primo Codice Marittimo italiano;
• Primo codice militare;
• Istituzione della motivazione delle sentenze (G. Filangieri, 1774);
• Istituzione dei Collegi Militari (Nunziatella);
• Corpo dei Pompieri.
• Prima applicazione dei principi della Scuola Positiva Penale per il recupero dei malviventi;

SOCIETÀ, SCIENZA E CULTURA:
• Prima assegnazione di "Case Popolari" in Italia (San Leucio presso Caserta);
• Primo Cimitero italiano per poveri (il "Cimitero delle 366 fosse", nei pressi di Poggioreale);
• Primo Piano Regolatore in Italia, per la Città di Napoli;
• Cattedra di Psichiatria;
• Cattedra di Ostetricia e osservazioni chirurgiche;
• Gabinetto di Fisica del Re;
• Osservatorio sismologico vesuviano (primo nel mondo), con annessa stazione metereologica;
• Officina dei Papiri di Ercolano;
• La più alta percentuale di medici per abitante in Italia;
• Più basso tasso di mortalità infantile in Italia;
• Prime agenzie turistiche italiane (Scavi archeologici di Pompei ed Ercolano);
• Prima cattedra di Astronomia;
• Accademia di Architettura. una delle prime e più prestigiose in Europa;
• Primo intervento in Italia di Profilassi Anti-tubercolare;
• Primo istituzione di assistenza sanitaria gratuita (San Leucio);
• Prime agenzie turistiche italiane (Scavi archeologici di Pompei ed Ercolano);
• Primo Atlante Marittimo nel mondo (G. Antonio Rizzi Zannoni, "Atlante Marittimo delle Due Sicilie");
• Primo Museo Mineralogico del mondo;
• Primo "Orto Botanico" in Italia a Napoli;
• Primo Osservatorio Astronomico in Italia a Capodimonte;
• Primo Centro Sismologico in Italia presso il Vesuvio;
• Primo Periodico Psichiatrico italiano pubblicato presso il Reale Morotrofio di Aversa da Biagio Miraglio;
• Primo tra gli Stati Italiani per numero di Orfanatrofi, Ospizi, Collegi, Conservatori e strutture di Assistenza;
• Primo istituto italiano per sordomuti;
• Prima Scuola di Ballo in Italia, annessa al San Carlo;
• Prima Città d'Italia per numero di Teatri (Napoli);
• Prima Città d'Italia per numero di Conservatori Musicali (Napoli);
• Prima Città d'Italia per numero di pubblicazioni di Giornali e Riviste (Napoli);
• Scuola pittorica di Posillipo (da cui uscì, fra gli altri, G. Gigante);
• Le celeberrime fabbriche di ceramica e porcellana, fra cui quella di Capodimonte;
• Teatro S. Carlo (il primo nel mondo), ricostruito dopo un incendio in soli 270 giorni;
• Scuola musicale napoletana (Paisiello, Cimarosa, Scarlatti);
• Successo mondiale (e tutt’oggi valido) della canzone napoletana;
• I palazzi reali.

Questi sono solo i “primati”, non certo tutte le attività avviate nel Regno e i progressi raggiunti in ogni campo, che abbiamo per altro già delineato in tutte le voci precedenti basti pensare, come già visto, alla scuola di arazzeria).

Appare evidente, oggi come non mai, la necessità di ripresentare agli italiani la loro storia secondo criteri di maggiore imparzialità.

Non per spirito di sterile polemica, ma ad onore e servizio della verità storica.

A servizio della memoria della identità culturale e civile di tutti gli italiani.


Fonte: carlodiborbone.com

2 commenti:

  1. Le faccio i miei più sinceri complimenti nel leggere la sua pubblicazione sulla storia dell'Unità d'Italia mettendo in evidenza le numerossime prerogative del Regno delle Due Sicilie. Anch'io sto trattando questo scorcio di storia moderna ed ho pubblicato in facebook i primi due capitoli sull'argomento. Non tutti sanno quello ch'è successo, perchè, è evidente, la storia la scrivono i vincitori. Però, occorre conoscere la vera storia, anche in senso critico, se non altro per un solo motivo (come diceva un noto scrittore): ”Se non conosci la tua storia non puoi avere un futuro”. (michele porrello)

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  2. Gentile dottor Porrello,
    ho cercato, nel mio piccolo, di rendere un pò di giustizia ad un popolo continuamente martoriato da soprusi e falsità.

    Mi piacerebbe poter leggere i suoi documenti. Mi basta aggiungerla come amico per poterne prendere visione? Sarebbe davvero interessante instaurare un rapporto culturale sul tema.

    Saluti

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