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giovedì 19 aprile 2012

Palme e punteruolo rosso ad Agrigento, la provincia incontra i rappresentanti dei Comuni

Continua l'emergenza fitosanitaria causata dalla presenza di un insetto infestante le palme in alcune province siciliane, tra cui, quella agrigentina. I dati sono allarmanti: quasi 20.000 piante distrutte dal 2005 al 2011. E proprio per definire un'azione unitaria di prevenzione e di lotta contro le infestazioni, su iniziativa della Provincia Regionale di Agrigento, si è svolta nell'aula convegni "Silvia Pellegrino" una riunione operativa con i rappresentanti di 20 dei 43 comuni della provincia e di esperti del settore.

Un incontro, voluto dalla Provincia, per affrontare un'emergenza che non è soltanto fitosanitaria ma anche economica, visto che la distruzione progressiva delle varie specie di Palme, oltre a causarne la scomparsa da giardini e parchi urbani, comporta costi notevoli per i privati e gli stessi comuni per la rimozione e lo smaltimento del materiale vegetale dopo la morte delle piante attaccate dal parassita. Durante la riunione è emerso che l'emergenza è, certamente, sotto gli occhi di tutti, per cui è necessario portare a conoscenza delle amministrazioni i protocolli da seguire per il monitoraggio e la prevenzione.  
«La strategia da seguire deve essere unitaria, come del resto contemplato dalla normativa, - è stato chiarito dall'assessore provinciale al territorio e ambiente Francescochristian Schembri - il rischio, gravissimo, riguarda nell'immediato le Palme ornamentali, ma in futuro, poiché si tratta di un parassita collocato al di fuori del suo ambiente naturale, nulla esclude che possa cambiare atteggiamento, attaccando anche piante di interesse agricolo. Con quali ulteriori conseguenze è facile da immaginare».

Luigi Sicilia, dirigente tecnico responsabile dell'Unità Operativa n. 64 dell'Assessorato Regionale all'Agricoltura e referente per l'emergenza Punteruolo rosso, ha offerto la massima collaborazione dell'unità operativa della Regione e al tempo stesso ha illustrato la normativa comunitaria, nazionale e regionale che rende obbligatoria la lotta al pericoloso parassita e i metodi di controllo e lotta, e soprattutto il piano d'azione regionale nei suoi vari aspetti.

mercoledì 12 ottobre 2011

Peculato, concussione e truffa: invito a comparire per Eugenio D’Orsi

Il palazzo di giustizia di Agrigento
Un avviso a presentarsi per rendere interrogatorio come persona sottoposta a indagini è stato fatto notificare dalla Procura della Repubblica di Agrigento al presidente della Provincia della Città dei Templi, Eugenio D'Orsi. I reati ipotizzati sono peculato, concussione e truffa.

Il provvedimento all'esponente politico è stato notificato dal nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza. Al centro dell'inchiesta ci sarebbero alcuni atti compiuti dal presidente della Provincia di Agrigento. Tra questi la messa in dimora nella sua abitazione di 40 palme di proprietà dell'Ente, che, sostiene la Procura, erano invece destinate a spazi verdi pubblici, aiuole di scuole e al giardino botanico. Secondo la tesi dell'accusa, D'Orsi avrebbe fatto svolgere lavori in una sua proprietà senza pagarli, o pagandoli di meno, a imprese che avevano in esecuzione appalti con l'Ente e avrebbe usufruito di rimborsi spesa per pasti in realtà non sostenuti o non nell'interesse pubblico.

Inoltre il presidente D'Orsi, sostiene la Procura, avrebbe conferito incarichi esterni per esigenze per le quali l'Ente avrebbe potuto fare fronte con proprio personale.

Il presidente D'Orsi, nel luglio scorso, era già stato raggiunto da un'inchiesta della Procura "Provincia di Agrigento: 12 dipendenti raggiunti da avvisi di comparizione per truffa, falso e abuso di ufficio". Prima l’indagine sulle spese di rappresentanza, poi quella sulla realizzazione di una casa alle porte di Agrigento; poi le palme destinate alle scuole ed al giardino botanico ed invece, secondo l’accusa, collocate nella nuova abitazione del presidente... Insomma sembra davvero indaffarato. La Procura farà luce su questa triste vicenda ed accerterà se l'azione amministrativa del Presidente mirava all'interesse dell'intera comunità agrigentina o meno.