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domenica 26 giugno 2011

Lombardo: La Lega vuole la secessione?! Alla Sicilia conviene!


"Ora è la Sicilia che fa la secessione"

«Chiederò al ministro per il Federalismo Umberto Bossi che questa secessione la faccia veramente una volta per tutte, ma in Sicilia. Ci mandi pure al diavolo: sono sicuro che, da indipendenti, ce la caveremo meglio che restando sotto la tutela di Roma».


Lo afferma il presidente della regione Sicilia, Raffaele Lombardo, che in un'intervista al Giornale, sottolinea: «Senza una pistola puntata alla tempia non saremo mai virtuosi». «Pero' temo che il federalismo non si realizzerà affatto com'e' stato pensato. E allora meglio che ciascuno vada per la propria strada», chiarisce.

Riscrivere la storia - «Lo stato italiano - continua Lombardo nel suo ragionamento - incassa 10 miliardi di euro di entrate fiscali derivanti dalla raffinazione del petrolio. Ci lascino quello che è dei siciliani e noi siamo a posto».
Per il governatore «L'unità d'Italia non è stata un affare ne' per i veneti, ne' per i siciliani, ne' per nessuno». «Quando sarà riscritta la storia d'Italia - conclude - si vedrà che una mano al successo della mafia l'hanno data i garibaldini. Garibaldi portava in Sicilia un regno la cui capitale era molto lontana e la criminalità organizzata ha bisogno di questo: più distante è il sovrano o il presidente e meglio campa».

domenica 17 aprile 2011

Vertice del Pd su Lombardo rinviato a dopo Pasqua

Raffaele Lombardo



L’annuncio del segretario Giuseppe Lupo congela, di fatto, la possibile crisi di governo e apre le trattative per una soluzione unitaria dello scontro nel partito sul sostegno al presidente della Regione Sicilia.





PALERMO. La riunione dei vertici regionali e nazionali del Pd non avverrà prima di Pasqua, più probabilmente si svolgerà ai primi di maggio. L’annuncio del segretario Giuseppe Lupo congela, di fatto, la possibile crisi di governo e apre le trattative per una soluzione unitaria dello scontro nel Pd sul sostegno a Lombardo.

A Bersani, che aveva invitato a riconsiderare il sostegno, ha risposto la maggioranza del gruppo all’Ars pronta invece ad andare avanti. Ieri Lupo, che pure aveva firmato la nota di Bersani, si è detto certo del fatto che «non ci saranno scissioni nel partito. Ascolteremo tutti e decideremo tutti insieme». Il segretario ha rimesso sullo stesso piano le posizioni in campo anticipando che «non c’è una ricetta già scritta». E ha perfino tenuto in piedi l’ipotesi di un ingresso in giunta con politici: «Nel dibattito che si aprirà non è da escludere nulla. La situazione oggi è cambiata anche se non c’è un rinvio a giudizio». Raccogliendo il messaggio mandato da Lombardo a caldo, Lupo ha riconosciuto che «il governo tecnico che abbiamo con coraggio sostenuto ha portato importanti risultati».

Anche Bersani ieri è tornato sul caso. Durante il seminario dei Liberal Pd ad Amelia, in Umbria, ha ripetuto che «il problema è serio e ci assumeremo le nostre responsabilità senza titubanze. Non partiamo con giudizi preventivi. Dobbiamo esaminare la credibilità degli assetti programmatici, politici e di governo della Sicilia». Bersani ha ripetuto anche che «in Sicilia il centrodestra non è animato da anime belle. Ci sono i Cuffaro, i Miccichè, i Romano e più in alto gli Alfano. Però ho sempre detto che le cose si capiscono a Roma se le capiscono i siciliani ed è questo che va verificato». Mentre Fioroni è tornato a chiedere che il Pd sia «non marginale come oggi ma protagonista della nuova crescita della Sicilia.

Lombardo ha incassato il sostegno esplicito dei finiani Carmelo Briguglio e Nino Lo Presti: «Merita credito e fiducia. Non è un mafioso».
Per Rudy Maira, capogruppo Pid all’Ars, «sino a sentenza definitiva deve valere il principio di innocenza. Ma dal punto di vista politico insistiamo affinchè Lombardo si dimetta e si torni alle urne per il bene della Sicilia. Anche se qualcuno dei deputati uscenti non verrà rieletto, questo è pur sempre il male minore».

di GIACINTO PIPITONE - GdS.it

venerdì 14 gennaio 2011

Fondi dell'agricoltura alle mogli dei governatori (Lombardo - Cuffaro)

Saveria Grosso ed il marito Raffaele Lombardo
Nella graduatoria dei finanziamenti per ammodernare le aziende anche le signore Lombardo e Cuffaro. Mezzo milione alla consorte dell'attuale presidente della Regione, 700 mila euro a quella del suo predecessore.


La Regione finanzia le aziende agricole. Anche quelle delle mogli del presidente Raffaele Lombardo e dell'ex governatore Salvatore Cuffaro, che avranno rispettivamente un contributo di 523 mila e di 743 mila euro. La graduatoria del mega bando da 120 milioni di euro varato dall'assessorato all'Agricoltura è già stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale: una pioggia di soldi per ammodernare circa mille aziende agricole che, in base a parametri specifici, sono state considerate "finanziabili".


Su mille domande considerate finanziabili, al sessantaduesimo posto si è piazzata quella di Saveria Grosso, moglie del presidente Lombardo, che per ammodernare l'azienda di Ramacca ha chiesto un contributo di 1,3 milioni di euro: ma la Regione ne ha considerati finanziabili 530 mila.

Scorrendo l'elenco delle aziende che hanno avuto il via libera ai loro progetti, al posto 95 c'è quella rappresentata da Giacoma Chiarelli, moglie dell'ex governatore Cuffaro, che possiede una tenuta a San Cono, nel catanese: per la sua azienda chiedeva un finanziamento di 1,8 milioni di euro, ne riceverà invece 743 mila.

A far piazzare le due aziende in questione nei primi posti della graduatoria è il fatto che le titolari sono donne, perché il bando prevedeva un punteggio maggiore per le aziende femminili.


fonte: http://palermo.repubblica.it

martedì 21 dicembre 2010

Eugenio D'Orsi azzera la Giunta alla Provincia di Agrigento

Eugenio D'Orsi "stretto" tra Lombardo e Alfano.

Il presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D’Orsi (Mpa), ha chiesto, e ottenuto, le dimissioni di tutti i suoi assessori. Alla base della decisione di D’Orsi la necessità di un nuovo rimpasto di Giunta derivato dalla nascita di nuove formazioni politiche come Futuro e Libertà. L’ultimo rimpasto è di quattro mesi fa.



Il Presidente D'Orsi è stretto tra Lombardo e Alfano: da un lato "subisce" le pressioni palermitane dell'Mpa, con la richiesta del governatore siciliano di cacciare il Pdl, dall'altra D'Orsi pare non voglia rinunciare alle forze che lo portarono all'elezione ma soprattutto al dialogo con il ministro Angelino Alfano.

Quindi il presidente attende. In un modo o nell'altro adesso dovrà aspettare risposte che verranno da Palermo o da Roma.

sabato 9 ottobre 2010

“La mafia a un passo dai termovalorizzatori”

Termovalorizzatori in Sicilia, l’ultimo affare di Cosa nostra. Una torta da sei miliardi di euro.

E' quanto emerge dall'ultima relazione della commissione parlamentare sulle ecomafie. Il documento tratteggia un'inquietante mappature degli interssi dei clan nel ciclo dei rifiuti.

Criminalità organizzata e rifiuti. Tradotto: gli interessi di Cosa nostra nel ciclo della monnezza. E’ questa la novità che si legge nella relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle ecomafie presentato oggi a Palermo. Un focus inpressionate sulla situazione siciliana che ilfattoquotidiano.it ha visionato in anteprima. Tutto parte dal cosidetto Piano di ciclo dei rifiuti per la Sicilia. Questo il nome del progetto firmato nel 2002 dall’allora governatore e commissiraio all’emergenza per la spazzatura Salvatore Cuffaro. La soluzione individuata dalla giunta regionale prevedeva la costruzione di quattro termovalorizzatori. Uno a Palermo (Bellolampo), uno ad Augusta, uno a Casteltermini-Castelfranco e a Paternò. Per un giro d’affari complessivo di 6 miliardi di euro. Denaro pubblico, ovviamente, in parte provenienti dai fondi europei. In realtà, per il procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Roberto Scarpinato, il progetto si traduce in “una cooperazione tra mafiosi, politici, professionisti e imprenditori anche non siciliani”.
Nelle oltre quattrocento pagine del documento, la commissione, presieduta dall’avvocato Gaetano Pecorella, senatore del Pdl, rivela come la mafia avesse già messo le mani sull’affare miliardario, approfittando del suo ruolo dominante nel sistema dei rifiuti. Un patto denunciato dal successore di Cuffaro, Raffaele Lombardo, durante la seduta dell’assemblea regionale siciliana del 13 aprile 2010. Il governatore aveva da pochi giorni emanato la legge regionale n. 9 2010, che di fatto esclude la costruzione di inceneritori.

La storia oscura dei termovalorizzatori isolani parte da una ordinanza del 5 agosto 2002 . Salvatore Cuffaro, commissario delegato per l’emergenza rifiuti, approva un “avviso pubblico per la stipula di convenzioni per l’utilizzo della frazione residua dei rifiuti urbani, prodotti dalla regione siciliana, al netto della raccolta differenziata”. Il documento viene pubblicato il 9 agosto 2002 sulla Gazzetta ufficiale della regione siciliana. Il 15 novembre dello stesso anno interviene la Commissione delle Comunità europee che trasmette alle autorità italiane una lettera di richiesta di informazioni su quanto fatto dal governo regionale. L’Europa contesta alla regione di avere seguito una strada dai livelli di trasparenza insoddisfacenti, in violazione delle direttive Cee. Eppure, si legge nel documento, “il 17 giugno 2003, Cuffaro stipula quattro convenzioni per la realizzazione degli inceneritori, rispettivamente con la Tifeo energia ambiente scpa, la Palermo energia ambiente scpa, la Sicil power spa e la Platani energia ambiente scpa”. Società mai coinvolte in procedimenti giudiziari.

martedì 21 settembre 2010

Menfi: il sindaco azzera la giunta

Alla vigilia della presentazione del nuovo governo regionale in Sicilia, che nasce dopo la frattura tra il governatore Raffaele Lombardo e il gruppo dei "ribelli" del Pdl legati a Gianfranco Micciché, il sindaco di Menfi, Michele Botta (Pdl) ha azzerato la sua  giunta.

"In coerenza con quanto dichiarato nell'ultimo consiglio comunale, intendo instaurare un nuovo clima di intesa nel rapporto tra i diversi attori auspicando il ritorno ad una fattiva e costruttiva collaborazione che veda coinvolti tutti gli uomini di buona volontà che hanno a cuore le sorti della Città.

Nessuna città può sostenere un lungo periodo di instabilità politica perché l'incertezza condiziona negativamente l'attività amministrativa dell'ente e rischia di farci arrivare impreparati alle grandi sfide che ci aspettano nei prossimi anni.

Ho ritenuto opportuno revocare gli incarichi assessoriali ed avviare un confronto con tutte le rappresentanze politiche presenti in consiglio comunale per dare alla città un'amministrazione che dovrà caratterizzarsi per: stabilità, efficenza e qualità. Un'amministrazione che sia sostenuta da una maggioranza coesa e determinata.

Credo che questa mia richiesta non possa passare inascoltata non solo da chi ha abbracciato il Programma Elettorale, ma anche da chi ha condiviso e condivide con me le Grandi Tematiche per il futuro della città.
"

IL SINDACO
dott. Michele Botta

domenica 5 settembre 2010

La Regione Sicilia blocca le trivellazioni in mare

Limitare le ricerche di idrocarburi sia nel mare che nell'entroterra siciliano.

E' l'atto di indirizzo varato dalla giunta regionale. La decisione arriva dopo le prese di posizione del governo regionale guidato da Raffaele Lombardo, avvenute nelle scorse settimane, "in seguito ai numerosi incidenti nelle piattaforme petrolifere in altre parti del mondò. "Un atto teso a prevenire - afferma una nota - l'attività di trivellazione, incompatibile con l'immenso patrimonio naturalistico, marino e paesaggistico della nostra isola".


"Con questa decisione abbiamo detto basta alle trivellazioni nei nostri mari - dice Lombardo - Un tema nel quale occorre cura, attenzione e un rigore estremo. Ci sono grandi gruppi che richiedono le autorizzazioni, certo, hanno referenti, dipendenti, uomini politici ben disposti ad ascoltarli. Ma vengono a prendere il petrolio da noi, e cosa ci danno? Due lire. Lo raffinano e a noi la benzina costa più cara che non nella Valle d'Aosta, dove costa la metà, ma anche nel Lazio o quant'altro. E noi per quattro posti di lavoro dobbiamo inghiottire veleno?"

"Ma quello che mi preoccupa però ancora di più è che non si diano autorizzazioni a perforare il mare. - afferma - E se ci sono buoni rapporti con la Libia, non servano solo per le parate militari, si facciano valere questi buoni rapporti, non tanto per dare addosso ai poveri emigrati che cercano lavoro, ma anche perché nelle acque territoriali di quei paesi, nel mare Mediterraneo, non si perfori. Perché se qua, in mare chiuso, succedesse un disastro come quello del golfo del Messico, il petrolio rimarrebbe ad avvelenare per milioni di anni uno dei mari più belli e la sua flora e la fauna, che per un'isola come la Sicilia è la vita". "Niente trivellazioni quindi e un intervento forte perché il governo - conclude - ottenga che il petrolio lo si vada a cercare dovunque ma non in quello che è il cosiddetto mare nostro".

fonte: gds.it

sabato 19 giugno 2010

Regione, nessun taglio previsto in Sicilia


Mentre nel resto d'Italia e in Parlarmento si assiste ad un sostanzioso ridimensionamento dei costi, nell'Isola sembra muoversi poco o nulla.
Al Parlamento sono in arrivo dei tagli, in Sicilia niente. Risultato: dalle nostre parti la politica continua a costare tanto, anzi troppo. Accade, così, che decine di parlamentari Ars intaschino laute indennità aggiuntive, oppure che i dirigenti generali della Regione sfiorino in alcuni casi 170 mila euro lordi annui. Tutto ciò mentre un vento di austerity soffia persino nella culla dei privilegi, vale a dire il Parlamento nazionale: qui, infatti, i presidenti di Camera e Senato (rispettivamente Gianfranco Fini e Renato Schifani) hanno annunciato misure di riduzione della spesa soprattutto per il trattamento economico dei parlamentari e del personale.

In Sicilia, invece, poco o nulla. Certo, è di questi giorni l’iniziativa del presidente dell’Ars, Francesco Cascio, che ha annunciato il divieto di cumulo dell'indennità parlamentare e della pensione per gli ex deputati regionali eletti in altri parlamenti: a conti fatti, si risparmierà circa un milione di euro all’anno. Ma è una goccia in un oceano di privilegi. Circa settanta su novanta deputati dell’Ars, ad esempio, al già lauto stipendio (11 mila euro netti al mese) sommano indennità aggiuntive che gli derivano da altre cariche sempre all’interno del Parlamento più antico del mondo. I presidenti delle dieci commissioni intascano pure 3.316 euro lordi (e quella Statuto, guidata da Alessandro Aricò, ha un record negativo di una decina di sedute in un anno), i loro vice 829 euro, il segretario 414. Ognuno dei due vicepresidente dell’Ars gode di un’indennità aggiuntiva mensile di oltre 5 mila euro lordi, mentre i tre questori si “accontentano” di circa 4.700 euro ciascuno ed i segretari del Consiglio di presidenza hanno un bonus che sfiora i 3.500 euro.

Cosa dire poi dei deputati- assessori? Nel Lombardo ter sono cinque (Cimino, Bufardeci, Gentile, Leanza e Di Mauro) con indennità extra di circa 2.600 euro al mese.

venerdì 16 aprile 2010

Il presunto libro dei favori di Raffaele Lombardo


Un file finito per sbaglio o per vendetta in rete e pieno zeppo di nomi, cognomi, numeri di telefono, cortesie da fare in cambio di voti. E’ quello che è successo ad un anonimo “segugio” di un noto settimanale "Centonove" che impostando una ricerca su Emule si è ritrovato davanti tutt’altro: una selva di cartelle e files rigorosamente archiviati, contenenti centinaia di richieste da altrettanti cittadini in cerca di lavoro, avanzamenti di carriera, assegnazione di incarichi o addirittura superare esami universitari o prestazioni mediche.

Le pratiche contenute dentro le cartelle fanno riferimento per lo più al 2006/2007 ed indirizzate direttamente a Raffaele Lombardo (cartella “appunti per Raffaele”) o ai suoi stretti collaboratori (ad esempio “appunti per Maria”). Ma ci sono anche degli “appunti singoli Pratiche Generali” che contengono la comune routine clientelare della politica.
Ad esempio:

  • T.F. Maresciallo Ordinario in servizio dal 1998 che “Aspira ad essere trasferito a Catania o Modica”.
  • A.S. “Aspira ad assunzione come operaio”.
  • La Dott.ssa M.P. richiede di superare il “Concorso Dirigente 1° Livello Cardiologia Ospedale Umberto I Siracusa”.
  • Il Sig. Pasqua aspira umilmente ad una promozione in un supermercato Despar.
  • La sig.na C.E. si raccomanda di contattare il Presidente di Commissione della SISSIS per superare brillantemente l’esame orale, dopo essere arrivata 23° su 30 agli scritti del 2/11/2006.
  • Una signora chiede aiuto perché in lista d'attesa per il trapianto di un rene.

Le parti più compromettenti però si trovano nei file relativi a finanziamenti ed intestati a deputati o uomini di apparato.

Come ad esempio l’elencazione di aziende che dovrebbero ricevere finanziamenti per il “Bando per lo sviluppo del territorio – Investicatania scpa”, assieme alla sfilza di consulenze ed appalti che sarebbe impossibile elencare, la maggior parte contenuti nella cartella “elenchi marzo sottile” (Angelo Sottile?). Cartelle che specificano il Comune di Catania, la Provincia, Regione Sicilia, Monte dei Paschi, Enti di Formazione e perfino Call Center. Un sistema addentrato in tutti gli ambiti lavorativi e sociali.
Abbiamo anche una cartella Militari, un foglio intitolato “programma Gestione Pratiche Generale” contenente la solita lista di richieste da risolvere con tanto di numeri di telefono e relativi segnalatori (tra cui molti onorevoli e personalità di spicco della politica). Tra queste si ritrovano cose divertenti tipo “11/01/2007 visita sanitaria x le poste”.
Stracolmo di nominativi e dati personali è il database dei curriculum vitae, circa 500, scrupolosamente ordinati in base a tipo di richiesta, priorità, il solito segnalatore di turno e note di segreteria per specificare la destinazione o varie ed eventuali.

Nicola D'Agostino dell’Mpa dichiara che si tratta di una vecchia vicenda di appunti on line che il presidente Lombardo ha già abbondantemente chiarito essere a lui estranea.

Ma il mistero del libro mastro non si è ancora chiuso.