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martedì 20 settembre 2011

La Sicilia punta sul solare

La Regione Sicilia privilegerà il fotovoltaico rispetto all’eolico, su questa linea ci si sta muovendo con grande determinazione. Una volta fatta la scelta di fondo, con il no della Regione al nucleare, è chiaro che non si può non puntare sull’uso delle risorse energetiche pulite“. Lo ha detto l'assessore regionale all’energia Giosuè Marino, intervenendo a margine di un convegno a Palermo sulle energie rinnovabili organizzato da Intesa SanPaolo.


Nel regolamento sulle norme di attuazione del piano energetico regionale, c'è l’istituzione di una commissione interdipartimentale che è già stata convocata per individuare le zone in cui sarà possibile realizzare gli impianti – ha proseguito Marino, rispondendo ai giornalisti – un ulteriore freno al sorgere indiscriminato di impianti in zone naturali protette. La commissione farà rispettare in modo categorico i vincoli ambientali e agirà preventivamente alle concessioni dove questo non è consentito, per tutelare il patrimonio naturalistico e ambientale“.

Rispondendo ai giornalisti sulla possibilità di abolire i parchi eolici realizzati in Sicilia a margine o all’interno di riserve naturali, Marino ha risposto: “Su quelli già esistenti non so che dire, ritengo che le autorizzazioni siano state date in modo coerente al quadro normativo“.
Il regolamento di attuazione del piano energetico regionale è stato già approvato dalla giunta Lombardo e dovrà passare ora al vaglio dell’ufficio legislativo, della Corte dei conti e al Consiglio di giustizia.

La Regione punta in maniera forte e determinata allo sfruttamento delle energie rinnovabili – ha concluso l’assessore – a un’azione coerente al perseguimento degli obiettivi di burning sharing che fissano al 2020 gli standard di realizzazione di impianti che producono energia pulita, per una riduzione delle emissioni del 20% di anidride carbonica e soprattutto per rendere efficiente il settore. Con la bozza di regolamento recentemente approvata in giunta si cerca di dare un particolare sostegno a tutti quegli impianti e autorizzazioni che siano al servizio del territorio in particolare dell’agricoltura e della piccola impresa“.

Come già detto dall'assessore regionale all'energia, è stata già convocata una commissione interdipartimentale con il fine di individuare le zone in cui sara’ possibile realizzare gli impianti. Che fine faranno quindi i PEAC (Piano Energetico Ambientale Comunale)?

sabato 2 luglio 2011

Carlo Rubbia: con il "Progetto Archimede" l'energia solare può sostituire il petrolio

Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica.
Un anno fà circa, a Priolo Gargallo (Siracusa), veniva inaugurata il primo impianto solare termodinamico italiano e il primo al mondo ad essere integrato con una centrale a ciclo combinato a gas naturale.

Il progetto Archimede, elaborato dall’ENEA in collaborazione con Enel, come detto utilizzerà la tecnologia termodinamica, più efficiente rispetto a quella più diffusa e conosciuta del fotovoltaico, in quanto è in grado di produrre energia elettrica anche di notte o quando il cielo è coperto. Il sole viene sfruttato infatti in maniera indiretta.
Dei vasti campi di specchi concavi (a Priolo sarà utilizzata una superficie di circa 300 x 280 metri) concentrano i raggi solari utilizzandoli per scaldare fino alla temperatura di 550 gradi un fluido a base di sali messo a punto attraverso gli esperimenti coordinati da Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica.

Il calore ottenuto servirà a generare vapore ad alta pressione che, convogliato nelle turbine dell'adiacente impianto a ciclo combinato della centrale Enel, incrementerà la produzione di energia elettrica dell'impianto, riducendo la necessità di bruciare combustibili fossili. Il materiale che verrà usato a Priolo, oltre a mantenere il calore a lungo permettendo alla centrale di funzionare anche di notte o con il cielo coperto, così come gli olii utilizzati nelle centrali solari termodinamiche già in funzione, ha anche le importanti e innovative qualità di essere totalmente innocuo per l'ambiente in caso di fuoriuscite accidentali e di non essere infiammabile.

Finalmente, dunque, anche in Italia ha messo piede quella che viene considerata dai più la tecnologia rinnovabile con più prospettive per il futuro. Rimane ancora da capire, però, quali saranno le intenzioni del governo ....