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mercoledì 14 settembre 2011

Il debito italiano in mano alla Cina?

11/09/2001 - dieci anni dopo.
Si dice che il tempo guarisca ogni ferita ed in effetti gli americani sembrano emotivamente più sollevati, motivati, sicuri. Hanno reagito come solo un gran Paese sà fare: alzando la china mettendo alle spalle il passato e vivendo il presente.  
Cosa è successo nel frattempo? L'economia si sà, non ha cuore e sentimenti, si lascia solo affascinare dai mercati e dall'andamento delle borse forti e solide e si demoralizza al solo accenno di recessione economica. Che dire dell'economia americana? Nell’anno del decimo anniversario dell’11 settembre, l'America ha perso per la prima volta il rating di tripla A da parte dell’agenzia americana Standard & Poor’s. Il declassamento del rating americano ha significato per gli Stati Uniti e per i mercati glocali una sorta di svolta epocale.

Per un Paese che "piange", l'America, ci sta un Paese che "ride", la Cina. In seguito agli attacchi terroristici subiti dieci anni fa dagli Stati Uniti la crescita della Cina è stata inarrestabile. L'america "distratta" dalla guerra al terrorismo ha regalato a Pechino dieci anni di crescita senza ostacoli. Sull'Espresso.it si legge che nel 2001 il Pil cinese era di 1.16 miliardi di dollari, a stento il 12 percento del Pil americano. Ma nel 2010 ha raggiunto i 6.04 miliardi di dollari, circa il 40 percento del Pil Usa. Nella stessa decade, il commercio estero cinese è cresciuto da 500 milioni a 3 miliardi di dollari. Nel 2001 la Cina aveva 120 milioni di dollari di titoli del tesoro e titoli garantiti da mutuo ipotecario. Oggi Pechino, il maggior creditore di Washington, possiede 2 miliardi di simili assicurazioni.

Cosa succede In Italia ed i rapporti con la Cina. La storia passata e recente ci insegna che l'Italia, in tema di politica estera e di alleanze strategiche, ha preso spesso delle scelte che hanno fatto discutere e diviso il Paese. E' stata disastrosa la scelta di Mussolini di allearsi con Hitler, discutibili sono stati gli amici di Berlusconi (vedi Gheddafi) però forse oggi risulterebbe una furbata accaparrarsi l'amicizia della Cina. Stiamo parlando dello stesso Paese che in tempi migliori per noi ne disprezzavamo i modi e ne criticavamo il non rispetto dei diritti dei lavoratori, dei diritti umani, dell'ambiente, del protocollo di Kyōto e quindi dalla concorrenza sleale che ciò ne scaturirebbe. Eppure oggi la nostra immediata ancora di salvezza sembra ricadere sulla Cina. L'ha capito Tremonti che, attirato dalla grande liquidità, spera in un aiuto proveniente da Pechino. Grazie a loro forse potremmo risollevarci dalla crisi finanziaria e far convogliare in società strategiche italiane liquidità necessarie per creare la tanto agognata ripresa economica. Secondo alcune stime la Cina avrebbe già acquistato circa il 4% del debito pubblico italiano e potrebbe nelle prossime settimane e mesi salire. Il governo italiano sta inoltre considerando la possibile vendita di partecipazioni startegiche in Enel e Eni.

La Cina in Sicilia. la delegazione cinese ha visitato mesi fà alcune installazioni siciliane delle energie alternative, esprimendo interesse per future collaborazioni imprenditoriali. Sarebbero già in arrivo 90 milioni di euro per ampliare i porti di Augusta e di Pozzallo, strategici per le rotte mediterranee, e renderli così capaci di accogliere le enormi navi container provenienti da Oriente. La Regione siciliana ha inoltre prospettato alla delegazione cinese possibili collaborazioni di ingegneria finanziaria in alcuni progetti strategici, quali la rete metropolitana di Catania e Palermo ed il Centro direzionale di Palermo. Vi è inoltre un forte interesse di China Investment Corporation per il Ponte sullo Stretto di Messina.

La presenza della Cina accanto all'Italia in questo momento terribile ha un valore strategico estremamente importante per il nostro Paese. La Cina con i suoi miliardi di riserve rappresenta già da sola una barriera quantomeno psicologica contro i timori speculativi verso il debito pubblico italiano.

La Cina salverà il debito italiano o è solo un’esca per i mercati? Ma se così fosse, cosa succederà all'Italia dopo questa boccata di ossigeno cinese? Sapremo agire rapidamente e prendere la palla al balzo?