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martedì 6 marzo 2012

Lega Nord LADRONA. Indagato Boni


"Roma ladrona" è stato lo slogan che ha unito e rinvigorito per anni gli affiliati della Lega Nord. La campagna celodurista degli "omini verdi" è stata sempre contraddistinta dalla dicotomia "forti" e "puri". Ahimè, tutto cambia. Oggi, Umberto Bossi è meno "forte", per i noti problemi salutari, ed anche meno "puro", anzi torbidissimo.

Carlo Dossi dixit: "Tutti gli uomini sono corruttibili: è questione di somme".
Lo sà bene il presidente del Consiglio Regionale della Lombardia, Davide Boni, indagato dalla procura di Milano per corruzione. In verità i soldi, circa un milione di euro, potrebbero essere finiti nelle casse del partito della Lega.
Fra i destinatari degli avvisi di garanzia, per concorso in corruzione, figurano anche Dario Ghezzi, suo stretto collaboratore, e Luigi Zunino.

A quanto emerge, l’inchiesta riguarda una serie di irregolarità nelle concessioni per aree edificabili, aree commerciali e immobili. Un giro di tangenti girate tra il 2008 e il 2010, anche se si sarebbero verificati episodi più recenti. Una parte delle mazzette, secondo gli inquirenti, potrebbe essere andata a finanziare la Lega. I pm prefigurano una sorta di sistema finalizzato non all’arricchimento personale di chi intascava le tangenti, ma a foraggiare il partito.

Aspettavo da troppo tempo questo momento, concedetemi un breve sfogo: LEGA NORD LADRONA !!!

martedì 11 ottobre 2011

Il Parlamento degli inquisiti

Un database dettagliato con tutti i nomi dei parlamentari nei 'guai' con la giustizia. Tra Montecitorio e Palazzo Madama siedono deputati e senatori con sentenze di condanna sulle spalle, in attesa di processo oppure rinviati a giudizio.
In totale sono 85 i parlamentari che hanno pendenze con la giustizia: 54 alla Camera e 31 al Senato. Tra questi, 29 hanno ricevuto una sentenza di condanna, 9 hanno beneficiato di una prescrizione e 5 sono stati condannati dalla Corte dei conti. Il Popolo delle libertà batte tutti, segue il Pd e la Lega.
In questa triste classifica primeggio il nostro Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che ha ben sei processi in corso: frode fiscale (Mediaset), corruzione in atti giudiziari (Mills), frode fiscale e appropriazione indebita (Mediatrade), prostituzione minorile e concussione aggravata (Ruby), diffamazione aggravata dall’uso del mezzo televisivo, abuso d’ufficio (Trani).

Nella tabella la top ten dei partiti

PARTITO TOTALE CAMERA SENATO
PDL 51 31 20
PD 11 7 4
LEGA 6 4 2
UDC 5 4 1
RESPONSABILI 4 4 0
API 1 0 1
IDV 1 1 0
MISTO 6 3 3


In Sicilia il record. Uno su tre è indagato, sotto processo oppure è già stato condannato per reati che vanno dal peculato alla truffa, passando per associazione mafiosa e abusi d'ufficio vari. Un record, quello dell'Assemblea regionale siciliana, che vede 28 deputati su 90 nella poco onorevole lista di persone che hanno avuto o hanno ancora a che fare con la giustizia.

L'ultimo in ordine di tempo a essere finito agli arresti domiciliari è stato il deputato autonomista di Sicilia Vera, Cateno De Luca: i pm lo hanno arrestato per "tentata concussione" nella compravendita di un terreno nel suo Comune, Fiumedinisi, del quale è anche sindaco.
A precedere De Luca, il Pid Fausto Fagone, finito in carcere per concorso in associazione mafiosa nell'ambito dell'inchiesta Iblis: la stessa inchiesta che vede indagato il presidente della Regione Raffaele Lombardo e il deputato Giovanni Cristaudo.

Ma le cronache siciliane ormai settimanalmente raccontano di politici regionali coinvolti in inchieste giudiziarie: agli arresti domiciliari è finito pure Riccardo Minardo, esponente dell'Mpa accusato di truffa ai danni dello Stato e dell'Unione europea. In manette anche Gaspare Vitrano, parlamentare del Partito democratico arrestato mentre intascava una presunta tangente per il fotovoltaico.
Tra gli scranni dell'Assemblea regionale non mancano poi i condannati con sentenza definitiva e quelli che per evitare lunghi processi hanno patteggiato la pena. In questo secondo elenco c'è a esempio il deputato e sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, che nel suo palmares vanta una non onorevole condanna definitiva per peculato: utilizzò l'autoblu fino in Puglia per partire in crociera con la moglie.
Mentre Salvino Caputo, collega del Pdl che presiede la commissione Attività produttive, è stato condannato a due anni (pena sospesa) per abuso d'ufficio e falso ideologico in atto pubblico: secondo il Tribunale di Palermo, l'ex sindaco di Monreale nel 2004 avrebbe dispensato dal pagamento di multe automobilistiche un assessore e l'autista del vescovo.

Fonte: inchieste.repubblica.it/

martedì 19 ottobre 2010

La Corte dei Conti: "corruzione e dissipazione nella pubblica amministrazione"

Durante la sua cerimonia di insediamento, il presidente Luigi Giampaolino ha sottolineato da un lato la difficoltà di ridurre la pressione fiscale, dall'altro il perdurare del malaffare nella pubblica amministrazione.

Non le ha mandate a dire il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, nel corso della sua cerimonia di insediamento tenutasi a Roma di fronte al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "Fenomeni di corruzione e dissipazione", ha detto Giampaolino leggendo la sua relazione, sono ancora presenti nella pubblica amministrazione. "'Persistono e preoccupano i cittadini, ma anche le istituzioni - ha aggiunto - il cui prestigio ed affidabilità sono messi a dura prova da condotte individuali riprovevoli".

Il presidente dell'organismo di controllo della spesa pubblica ha poi puntato lo sguardo sugli effetti della crisi, che ha provocato una "perdita permanente" di risorse, rispetto alle previsioni, di 70 miliardi di euro di entrate e 130 mld di Pil. Ciò rende naturalmente ancora più necessaria una gestione attenta e oculata della finanza pubblica, ma - ha proseguito - non è facile tenere sotto controllo la spesa in momenti come l'attuale di prolungata bassa crescita economica. Esistono infatti "istanze non comprimibili di sostegno dei redditi più bassi e di garanzia delle prestazioni essenziali alla collettività" che rendono altresì difficoltoso "fissare obiettivi di riduzione della pressione fiscale aggregata".

Se dunque spendere di meno si può ma solo fino a un certo limite - pare questo il filo del ragionamento seguito dal presidente della Corte dei Conti - bisogna almeno "spendere validamente ed oculatamente così da favorire la crescita e lo sviluppo, non solo economico del Paese". La relazione di Giampaolino è stata conclusa dalla proposta di utilizzare il semestre di presidenza italiana della Ue per rafforzare il coordinamento "ex ante" delle politiche economiche, potenziando così la fase della prevenzione non solo degli illeciti puri e semplici ma anche di pratiche dannose per i bilanci degli Stati.

fonte. delleconomia.it