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martedì 22 novembre 2011

Politica e legalità. Incontro al teatro Pirandello con Russo e Lombardo


Un incontro-dibattito possiamo definire l'incontro avvenuto ieri sera al teatro Pirandello di Agrigento con il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, l'assessore alla Sanità, Massimo Russo e l'associazione "Teamsud", rappresentata da Angelo Aliquo.
Sanità, lavoro, ambiente, gli argomenti emersi durante il confronto, temi strettamente intrecciati con la legalità, anzi che hanno senso solo se si combinano in un binomio inscindibile con questa. Un incontro ravvicinato tra società civile e politica dunque, tra associazioni di giovani e uomini politici. Un dialogo volto, se non a trovare immediate risoluzioni ai tanti problemi di questa terra, per lo meno a riconoscerli e a riflettere su questi.

L'assessore alla sanità nel suo intervento ha, in più occasioni, sottolineato di aver fatto delle scelte impopolari ma per il bene della Sicilia. "In tre anni, in ambito sanitario, abbiamo realizzato cose che altre regioni hanno fatto in dieci anni" dichiara Russo. Parole dunque che danno speranza, soprattutto ai giovani, che oggi più che mai chiedono risposte attraverso i fatti.
"Il contributo di queste organizzazioni - afferma Lombardo - è importante e significa accogliere la gente nell'impegno politico. La politica o si fa o si delega. Noi per troppo tempo abbiamo delegato, ci siamo affidati ad altri. Dobbiamo autonomamente assumerci questa grande responsabilità, che significa sporcarci le mani, ma che è anche l'unico modo per fare bene le cose". "Team sud - continua il presidente della Regione - è un'esperienza importante di uomini e donne della società civile che si ritrovano attorno a una disponibilità all'impegno politico. Oggi non è di moda, anzi c'è una sorta di rigetto per la politica, ma credo che si sia repucerato anche attorno al lavoro di Massimo Russo e di altri assessori, cosiddetti tecnici. Un'esperienza, quella del governo tecnico, che anche il governo nazionale ha inteso riprodurre su più vasta scala e questo ci incoraggia in quanto realtà regionale".

Clicca qui per vedere la registrazione dell'intero evento.

giovedì 29 settembre 2011

L'assessore alla sanità Russo, seppur censurato dall'Ars, resta al suo posto

L’Assemblea regionale siciliana ha approvato con voto palese, martedì 27 settembre, la mozione di censura contro l’assessore alla Salute Massimo Russo. La mozione è stata presentata dalle opposizioni (Pdl, Pid e Fds) circa sette mesi fà. Prima del voto, Mpa, Fli e Pd hanno abbandonato l'Aula come annunciato dal capogruppo del Pd Antonello Cracolici. In aula sono rimasti invece, oltre alla maggioranza, i deputati dell’Udc, ex partito di Russo, che non hanno votato il documento e cinque deputati del Pd, tra cui Davide Faraone e Roberto Ammatuna che hanno deciso di rimanere in Aula, nonostante il loro gruppo avesse deciso di non partecipare al voto. Nessuno ha richiesto la verifica del numero legale.

La mozione di censura votata dall'Ars non scompone l’assessore Russo: «Rimango al mio posto, perché sapevo che l´approvazione sarebbe stata un´ipotesi possibile. Lo dico però a tutti i siciliani: l´assessore Russo è censurato dagli stessi parlamentari che hanno tollerato Villa Santa Teresa (la clinica dell´imprenditore Michele Aiello condannato per mafia), i rimborsi gonfiati, i retrobottega senza mai muovere una critica o censura». 

Che valore ha la censura per un assessore? La censura ha un valore politico ed ha carattere simbolico, non essendo prevista alcuna sanzione, né obbligo per l’assessore che la subisce. La mozione di sfiducia, invece, provoca la decadenza del ministro dal suo incarico e crea le condizioni politiche per le dimissioni dell’esecutivo.
L’Assemblea regionale prevede la presentazione di mozioni, quando le interpellanze, non ottengono risposte o interventi soddisfacenti da parte del governo. La mozione di censura è il meno frequentato fra gli atti ispettivi dei deputati, perché deve essere presentata da almeno quattro deputati e, quindi, presuppone una decisione politica di un gruppo parlamentare. Non è, dunque, una iniziativa individuale. Per questa ragione è più impegnativa. Di fatto, tuttavia, comunica una fragilità della maggioranza, che non dispone dei numeri necessari per il suo sostegno.
Nel caso presente, la mozione di censura a Massimo Russo, il percorso scelto dalla maggioranza per “resistere” all’offensiva delle opposizioni è piuttosto complesso. Il capogruppo parlamentare del Pd, Antonello Cracolici, e il suo collega dell’Mpa, Francesco Musotto, hanno posto una pregiudiziale alla presidenza dell’Assemblea (Francesco Cascio), grazie alla quale la mozione di censura avrebbe dovuto essere modificata in mozione di sfiducia. L’assessore alla Salute, Russo, non ha agito a titolo personale nella sua attività di governo, ma ha attuato le decisioni dell’esecutivo di cui fa parte. Le critiche mosse a Russo, dunque, sono critiche mosse al governo. Sarebbe sbagliato, dunque, addebitarle ad un singolo componente dell’esecutivo.

Perchè l'opposizione (Pdl, Pid e Fds) ha deciso di censurare e non sfiduciare l'assessore Russo? La trasformazione della mozione di censura in mozione di sfiducia ha delle implicazioni molto importanti. La mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni, se approvata, provoca le dimissioni del presidente della Regione e le dimissioni provocano, a loro volta, lo scioglimento dell’Assemblea. Se fosse stata approvata la mozione di sfiducia, invece che la mozione di censura, com’è avvenuto, il governo Lombardo starebbe preparando le valigie. 

Siccome i deputati per ragioni politiche ed economiche – di maggioranza e di opposizione – non hanno affatto voglia di anticipare l’abbandono dello scanno parlamentare al quale sono stati chiamati dal voto, hanno "sapientemente" preferito bacchettare piuttosto che rischiare di perdere la poltrona.