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sabato 22 gennaio 2011

Il deputato del Pd Panepinto, eletto sindaco a Bivona con il favore della mafia

Avv. Giovanni Panepinto


Rapporto choc dei Carabinieri di Cammarata sulle ultime elezioni amministrative, 2007, al Comune di Bivona. Grazie ad alcune intercettazioni ambientali e telefoniche, poi supportate da altri elementi investigativi, i militari dell’Arma paventano la possibilità che boss di Cosa Nostra abbiano acquistato pacchetti di voti (250 in un caso) per “aiutare” l’allora candidato ed oggi sindaco di Bivona, Giovanni Panepinto, attuale parlamentare regionale del Pd.




Il rapporto investigativo, inoltre, mette in evidenza ulteriori e inquietanti particolari legati non solo al condizionamento del libero voto che sarebbe stato compiuto dal clan mafioso Panepinto (recentemente tre suoi esponenti, i fratelli Maurizio (14 anni e mezzo), Luigi (13 anni) e Marcello (10 anni) sono stati condannati dal Tribunale di Sciacca per mafia ma anche il condizionamento e l’accaparramento di appalti pubblici.

L'avvocato Panepinto si difende dicendo che "Non ho mai barattato voti con nessuno e con nessuna consorteria mafiosa al contrario mi sono sempre fatto garante della legalità nel mio comune.
Probabilmente diventare Sindaco per la terza volta ha dato fastidio a quanti gestivano piccoli e grandi interessi nel Comune di Bivona."