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giovedì 8 settembre 2011

Agrigento: Il Consiglio Provinciale non approva il rendiconto finanziario (consuntivo) 2010

Seduta del Consiglio Provinciale del 6 settembre 2011 caratterizzata dalla mancata approvazione del Rendiconto finanziario dell’esercizio 2010, più noto come conto consuntivo, e da un articolato dibattito nell’aula “Pellegrino”, compreso un vivace scambio di battute tra l’Assessore Provinciale Lillo Volpe e il Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi, che, secondo Volpe, “non è imparziale e non sa garantire il regolare andamento dei lavori”. Buscemi dal canto suo ha replicato di essere sempre stato super partes , lamentando la “mancanza di cortesia istituzionale dell’Amministrazione attiva nei confronti del Consiglio”.

Ad inizio di seduta sia il Presidente Buscemi che alcuni consiglieri hanno stigmatizzato i contenuti di un articolo apparso su una testata giornalistica on line, dai contenuti denigratori nei confronti del Consiglio. Si tratta del sito infoagrigento.it e dell'articolo "Il peggior Consiglio Provinciale della storia di Agrigento". Pietro Fattori, autore del pezzo, riporta che: "Su facebook e in vari forum, si leggono commenti abbastanza feroci contro i consiglieri comunali di Agrigento, accusati, dalla stragrande maggioranza del popolo del web, di essere dei parassiti del sistema, buoni soltanto ad arraffare lo stipendietto mensile alle spalle dei contribuenti, senza produrre alcuna azione utile per la città di Agrigento. Accuse che purtroppo si rivelano fondate nella stragrande maggioranza dei casi". Per tale motivo, nell'intervento iniziale, il Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi ha aggiunto che potrebbe avanzare una possibile azione legale nei confronti del redattore. Non si è fatta attendere la replica della redazione: "Ancora una volta ci vogliono tappare la bocca".

Molto articolato il dibattito sul rendiconto finanziario, punto prelevato su richiesta del cons. Bennici (PdL). Il Presidente del Consiglio Raimondo Buscemi ha rilevato come lo stesso documento sia pervenuto alla Presidenza del Consiglio solo lo scorso 10 agosto, e che lo stesso è stato inserito all’ordine del giorno della seduta di ieri con tempestività.

Sul rendiconto ha relazionato l’Assessore Angelo Biondi, in sostituzione dell’Assessore al Bilancio e Finanze, evidenziando come la situazione finanziaria dell’Ente non sia deficitaria e che l’avanzo di amministrazione è di 12 milioni e 670 mila euro, frutto di residui del precedente avanzo e di ratei passivi chiusi. Di questi solo una parte potranno essere destinati ad investimenti, in sede di assestamento di bilancio, in quanto vincolati dal Patto di Stabilità. “L’Amministrazione D’Orsi – ha detto Biondi – ha operato nel pieno rispetto dei vincoli del Patto di Stabilità, nel prosieguo dell’azione di risanamento avviata sin dal suo insediamento. La quota da destinare a nuovi investimenti sarà oggetto di un attento confronto con il Consiglio e le Commissioni in sede di assestamento di bilancio”.

I dettagli tecnici sono stati invece illustrati dal Direttore dell’Ufficio Finanze dr. Fabrizio Caruana. Roberto Gallo (Destra) ha lamentato il ritardo con cui la proposta sul rendiconto è stata trasferita all’esame del Consiglio Provinciale, invitando l’Amministrazione ad essere in futuro più sollecita ed evitare così la diffida da parte della Regione, che ha già nominato un commissario ad acta per l’approvazione del rendiconto.
Ivan Paci (PdL) ha evidenziato come la Giunta D’Orsi navighi a vista, “regna l’improvvisazione e anche stavolta non v’è traccia dell’Assessore al Bilancio”. Anche Carmelo D’Angelo (Indipendente) ha espresso contrarietà per l’assenza dell’Assessore Lo Faso (“assente anche per l’esame del Bilancio 2011”), pur apprezzando la presenza in aula degli assessori Volpe, Biondi e Alaimo, e ha chiesto se il Patto di Stabilità non obblighi, di fatto, la Provincia esclusivamente a risanare, visto che non può spendere se non in minima parte. Ezio Di Prima (Patto per il Territorio) ha espresso perplessità sui contenuti della relazione di Biondi: “Esiste un problema politico, il Consiglio non può limitarsi ad approvare solo Bilancio e conto consuntivo”. Secondo Arturo Ripepe (PID) Giunta e Consiglio non dialogano: “Il mio è un voto di astensione perché nessuno ha illustrato seriamente la proposta. Assessori e Consiglieri sono espressioni del territorio e devono dare risposte ai cittadini. D’Orsi prima di rilasciare certe dichiarazioni sull’attività del consiglio provinciale rifletta, perché rischia di alimentare la sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni”: Per Matteo Ruvolo (Patto) “il dialogo tra Amministrrazione e Consiglio è fondamentale: da tempo è un dialogo difficile, e i cittadini, di fatto, non conoscono il nostro operato. Siamo spiazzati, ci aspettavamo notizie su come si intenda spendere l’avanzo di amministrazione”.
Ho votato, nonostante il mio ruolo di consigliere d’opposizione, molte proposte della Giunta” ha detto Carmelo Avarello di SeL “esclusivamente per senso di responsabilità, ma nonostante ciò continuo a rilevare una totale mancanza di coinvolgimento del Consiglio in alcune scelte fondamentali”. Pellegrino Quartararo (MpA) ha evidenziato come in fondo il rendiconto sia lo specchio dell’attività amministrativa del 2010. “Per coerenza – ha detto – dovrebbe essere votato favorevolmente da tutti i consiglieri, soprattutto da coloro che allora erano in maggioranza e hanno presentato emendamenti approvati dallo stesso Consiglio”. Orazio Guarraci (FdS) ha invitato il Consiglio a non trascinare sul terreno di uno scontro politico il voto su un documento tecnico-finanziario. “La sua bocciatura – ha avvertito – oltre a suscitare nuove polemiche, non potrà che aumentare la sfiducia dei cittadini”.

Alla fine il rendiconto 2010 non ha superato l’esame dell’aula consiliare. Hanno votato a favore infatti solo 8 dei 22 consiglieri presenti, e cioè Montaperto, Nobile, Camilleri, Di Ventura, Guarraci, Vinci, Militello e Quartararo, mentre si sono astenuti gli altri 14 (Avarello, Bennici, Buscemi, Paci, Testone, Lo Leggio, Carmelo D’Angelo, Ripepe, Ruvolo, Di Prima, Giovanni D’Angelo, Riccardo Gallo, Picone e Roberto Gallo), essendo necessario il voto favorevole di almeno 12 consiglieri.

Su proposta del cons. Bennici i lavori sono stati, quindi, rinviati al prossimo 13 settembre alle ore 18.00.

Tratto da: agrigentoweb.it/ e infoagrigento.it/

lunedì 5 settembre 2011

Agrigento, Debiti fuori bilancio e rendiconto 2010 in Consiglio provinciale

Raimondo Buscemi
Sono in tutto 17 i punti inseriti all’ordine del giorno del Consiglio provinciale convocato, in via d’urgenza, dal presidente Raimondo Buscemi per martedì 6 settembre con inizio alle 18 nella sala Silvia Pellegrino di via Acrone.

La maggior parte degli argomenti riguardano debiti fuori bilancio, che sono in tutto 9. Tra questi il riconoscimento del debito a favore di Francesco Femminella, su sentenza del giudice di pace di Menfi, il debito nei confronti di Giuseppe Casciaro su sentenza del giudice di pace di Agrigento, ancora il debito nei confronti di Maria Zammito e Vito Tuzzolino su sentenza del Tribunale, il riconoscimento delle somme a Calogero Ciaccio e Calogera Francesca Serafino con sentenza emessa dal tribunale di Sciacca. Quindi il debito nei confronti Giovanni e Antonino Chianetta su sentenza del tribunale agrigentino. Ancora il riconoscimento di debito fuori bilancio in favore di Anna Parla, Calogero Tolone, Antonino Piruzza (giudice di pace di Cattolica Eraclea) e Serafino Gammacurta (sezione distaccata di Canicattì del Tribunale di Agrigento).

In scaletta anche la modifica alla delibera del consiglio comunale sulla mozione presentata da Gioacchino Zarbo relativa alla strada di collegamento tra via Portella di mare e la statale 640.
In ordine seguono la realizzazione delle infrastrutture a miglioramento della fruibilità turistica della zona di Porto Empedocle, Capo Russello, Siculiana Marina, Eraclea Minoa ed il tratto tra Porto Empedocle e Realmonte; la relazione del presidente Eugenio D’Orsi sul secondo semestre 2010 e quella sugli esperti nominati nel 2010.
Infine, al 17esimo punto l’approvazione del Consuntivo 2010 su cui pesa una diffida da parte della Regione Sicilia che ha inviato un commissario ad acta. Il punto potrebbe essere prelevato e discusso in apertura di seduta.


Provincia Regionale di Agrigento

venerdì 1 luglio 2011

Provincia di Agrigento: 12 dipendenti raggiunti da avvisi di comparizione per truffa, falso e abuso di ufficio

Dodici avvisi di comparizione sono stati inviati a dipendenti e dirigenti della Provincia Regionale di Agrigento dalla Guardia di Finanza presumibilmente a seguito delle indagini sull'inchiesta partita con il sequestro di incartamenti operati l'anno scorso.

I 12 indagati sono: Antonino Amato, 60 anni; Bernardo Barone, 58 anni; Anna Capizzi, 51 anni; Ignazio Gennaro, 53 anni; Antonia Giglione, 53 anni; Antonino Graci, 61 anni; Gaetano Gucciardo, 59 anni; Giuseppina Miccichè, 55 anni; Giuseppe Montana Lampo, 58 anni; Giuseppe Morreale, 59 anni; Paolo Muratore, 54 anni; Stefano Mammo Cagarella, 53 anni.

L’accusa per tutti è abuso di ufficio. A partire da lunedì saranno interrogati dalla Guardia di finanza, delegata a svolgere le indagini dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dal pm Giacomo Forte.

Sono sospetti pranzi, cene, spuntini e rinfreschi al bar a tutte le ore. Ma anche acquisti ritenuti di utilità sospetta in gioielleria, servizi di animazione e persino pagamenti alla Croce Rossa non proprio indispensabili. Il periodo analizzato va dalla fine del 2008 all’estate dell’anno scorso. I funzionari avrebbero commesso un abuso di ufficio liquidando il pagamento delle spese sostenute anche se le ricevute erano generiche e il fine istituzionale non specificato. 

Nel mirino anche 15 mila euro relative a pregiate penne Mont Blanc, portafogli, agende e altri oggetti che sarebbero stati acquistati dall’ente in violazione dei regolamenti. Altre ipotesi di abuso d’ufficio, contestate ai dirigenti dell’ente, sono relative all’affidamento di alcuni contratti nel campo dell’edilizia senza avere preventivamente accertato se era possibile svolgerli con risorse interne all’ente. Lavori effettuati in abitazioni private da personale pagato dalla Provincia e dall'utilizzo improprio di carte di credito dello stesso ente. 

Inoltre, nella lunga lista della spese, secondo i pm eccessivamente disinvolte, rientrava anche l’assegnazione di un progetto in materia di sviluppo energetico. Quei 16mila euro spesi sarebbero stati risparmiati se fosse stato utilizzato personale già in servizio alla Provincia regionale. Contestate anche le spese connesse all’organizzazione di un torneo di calcio (compreso il pagamento della Croce Rossa per l’assistenza sanitaria) in quanto non sarebbe stato possibile procedere all’affidamento diretto. A giorni il presidente D'Orsi e due assessori della Giunta provinciale potrebbero essere ascoltati dal coordinatore dell'inchiesta, il sostituto procuratore della Repubblica Giacomo Forte.

Raimondo Buscemi
Il Presidente del Consiglio Provinciale, Raimondo Buscemi a seguito dei noti fatti che hanno investito alcuni dipendenti dell’Ente ha diffuso la seguente dichiarazione: “Gli incresciosi avvisi a comparire davanti ai magistrati della Procura di Agrigento e notificati ad alcuni dipendenti della Provincia Regionale, lasciano esterrefatti. 

Personalmente sono pienamente convinto che la Magistratura agrigentina ed il particolare il dott Fonzo, saprà fare, in tempi brevi per ridare serenità a queste famiglie, piena luce sui fatti per i quali è in corso questa delicata indagine. Ma non posso esimersi di esprimere la mia più incondizionata solidarietà a questi dipendenti della Provincia Regionale di Agrigento, alcuni dei quali non solo conosco personalmente ma sono pienamente convinto sia della loro onestà e dell’alto senso del dovere sia della loro professionalità nello svolgere il quotidiano lavoro all’interno dei vari settori dell’Ente.
Sono convinto che a conclusione dell’indagine la verità verrà pienamente ristabilita.