Visualizzazione post con etichetta Raffaele Lombardo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Raffaele Lombardo. Mostra tutti i post

sabato 7 gennaio 2012

Sicilia, il bilancio previsionale 2012 "non appare costruito in modo metodologicamente corretto"

Quanto attendibili sono i bilanci della Regione Siciliana? A ogni intervento della magistratura contabile l'interrogativo riaffiora e rinvigorisce gli avversari di Raffaele Lombardo, che guida il governo di Palazzo dei Normanni dal 2008 con una giunta anomala sorretta da Movimento per le autonomie, Pd e Futuro e libertà per l'Italia, da cui s'è da poco sfilato l'Udc.

La questione si è riproposta con la recente audizione, alla commissione Bilancio dell'Assemblea regionale, di Rita Arrigoni, presidente delle sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei conti. C'è un passaggio affilato della sua relazione dove si afferma che il bilancio previsionale 2012 «non appare costruito in modo metodologicamente corretto».

Le argomentazioni sono squisitamente tecniche: «Al fine di conseguire valori migliorativi rispetto ai saldi programmati, tale documento reca improprie correzioni di stanziamenti con l'intento di ripristinare successivamente, in sede di legge finanziaria o, addirittura, nel corso della gestione, la dotazione di tali poste nella misura ritenuta adeguata».

Traduzione: la Regione sottostima alcune voci del bilancio per poi correggerle nella fase di gestione dell'esercizio. «Il disavanzo tendenziale che dovrebbe risultare nel bilancio... è stato "coperto"... tramite una minore dotazione di tutta una serie di voci di spesa e la previsione di nuove entrate». All'inizio si finge di spendere meno come per dire ai cittadini e alle istituzioni «avete visto come siamo virtuosi?». Poi, nel corso della gestione, si fanno emergere le poste mancanti: operazione scorretta, perché gli aggiustamenti dovrebbero riguardare le novità effettivamente intervenute in corso d'opera. Il risultato di questa messinscena, che sposta avanti sempre di un anno i problemi finanziari senza mai risolverli, è la scarsa attendibilità del documento di previsione.

mercoledì 28 dicembre 2011

Sicilia, Udc esce dalla Giunta Lombardo

Il governo regionale siciliano, guidato da Raffaele Lombardo, perde il supporto dell'Udc dopo l'annuncio delle dimissioni da parte del professore Andrea Piraino dalla carica di assessore regionale per le Politiche familiari e sociali. "L'Udc siciliano - ha deliberato all'unanimità il coordinamento regionale del partito di Casini -, ritiene conclusa la collaborazione con questo governo regionale la cui maggioranza politica appare debole e poco coesa per affrontare con efficacia le dure prove che nel 2012 il Paese e la Regione saranno chiamate ad sostenere. Vi è bisogno di una fase politica nuova per affrontare le emergenze dettate dalla crisi economica e sociale che sta scuotendo il Paese, il Sud e la Sicilia".

Dal canto suo Raffaele Lombardo ha definito "stimolante" la posizione assunta deall'Udc "perchè - ha detto il governatore - costringe ad avviare una fase nuova, di cui forse non si era colta l'importanza e l'urgenza". Carmelo Briguglio, coordinatore regionale di Fli in Sicilia, si mostra invece ottimista e non dichiara affatto conclusa l'alleanza con l'MpA.

L'Udc siciliano ha mollato il governo Lombardo perchè vuole sostituire gli assessori tecnici con assessori politici oppure vi è, forse, il tentativo di rifare l’alleanza col Pdl?
Mi dilungo un pò sull'ultima perplessità.
Un'accordo simile, nelle prossime amministrative di Palermo, garantirebbe buone chance di successo visto che il principale avversario - il centrosinistra - si continua a mostrare profondamente diviso.


A livello nazionale, invece, la mia ipotesi trova fondatezza nelle stesse parole di Berlusconi che, in una sua dichiarazione, si dice possibilista sull'ipotesi di una nuova intesa: "Noi abbiamo prospettivamente a cuore un accordo con l'Udc, che ha elettori moderati, cattolici e che sta con noi nei Popolari europei ed è in quella direzione che concentreremo i nostri sforzi per trovare un accordo".

La storia, del resto, ci insegna che in politica tutto è possibile.

lunedì 5 dicembre 2011

Lombardo e Scopelliti scrivono a Monti per il Ponte

Raffaele Lombardo torna a pressare per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.
Il governatore della Sicilia ha inviato una lettera la presidente del Consiglio, Mario Monti, e al ministro per lo Sviluppo Economico e dei Trasporti e Infrastrutture, Corrado Passera, in cui rileva i benefici derivanti dall’opera. Lombardo scrive come “Il Ponte sia la risposta concreta al bisogno di un più efficiente e moderno sistema di collegamento tra la Sicilia, il resto del Paese e l’Europa. In tal senso di grande rilievo è l’importante conferma giunta da Bruxelles a proposito della priorità attribuita all’asse ferroviario del nuovo Corridoio Helsinki – Palermo che ha nel Ponte uno snodo cruciale”.

Secondo il governatore “l’Opera è capace di creare le condizioni favorevoli per il rilancio economico-sociale dell’area dello Stretto. L’impatto economico complessivo è di oltre 8 miliardi di Euro, con ricadute occupazionali che superano le 40.000 unità/anno limitatamente alle Regioni su cui insiste il Ponte”. Lombardo ha sottolineato l’azione di Sicilia e Calabria “nel predisporre corsi di formazione per la manodopera prevista per la realizzazione dell’opera, consentirà di garantire le più ampie ricadute occupazionali a livello locale, ponendo un argine al fenomeno di disoccupazione che colpisce le aree dello Stretto di Messina. Considerata la fase decisiva in cui versa il progetto del Ponte – scrive il governatore siciliano – ogni eventuale ritardo nella realizzazione dell’Opera si tradurrebbe inevitabilmente in un danno per il Paese in termini di investimenti persi e di penali da corrispondere, che ammonteranno circa 1 miliardo di euro, ed ancor più in una grave perdita di opportunità per lo sviluppo e per l’immagine dell’Italia intera”.


Anche il presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti ha inviato una lettera al presidente del Consiglio Mario Monti avente come oggetto la costruzione del ponte sullo Stretto. Scopelliti nella missiva ha sottolineato che "la Regione Calabria ritiene fondamentale la costruzione del ponte sullo Stretto. La mia Regione – ha aggiunto – soffre di un gap infrastrutturale notevole e la costruzione della mega opera porterà dei benefici al nostro territorio al pari di quello siculo". Il Presidente della Regione Calabria ha inoltre evidenziato, nella lettera al Presidente Monti, che "con il Presidente della Regione Sicilia Lombardo abbiamo portato avanti, recentemente, una battaglia a difesa del corridoio 1 Berlino – Palermo che rischiava di essere preferito ad un’altra direttrice ferroviaria. L’Unione Europa ha ben compreso l’importanza di tale asse viario e per questo le nostre richieste hanno avuto esito positivo. In questa ottica il ponte sullo Stretto è un opera indispensabile, strategica per questa direttrice. Un’opera che certamente servirà alla Calabria ed alla Sicilia per un nuovo sviluppo economico di quest’area" .

martedì 22 novembre 2011

Politica e legalità. Incontro al teatro Pirandello con Russo e Lombardo


Un incontro-dibattito possiamo definire l'incontro avvenuto ieri sera al teatro Pirandello di Agrigento con il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, l'assessore alla Sanità, Massimo Russo e l'associazione "Teamsud", rappresentata da Angelo Aliquo.
Sanità, lavoro, ambiente, gli argomenti emersi durante il confronto, temi strettamente intrecciati con la legalità, anzi che hanno senso solo se si combinano in un binomio inscindibile con questa. Un incontro ravvicinato tra società civile e politica dunque, tra associazioni di giovani e uomini politici. Un dialogo volto, se non a trovare immediate risoluzioni ai tanti problemi di questa terra, per lo meno a riconoscerli e a riflettere su questi.

L'assessore alla sanità nel suo intervento ha, in più occasioni, sottolineato di aver fatto delle scelte impopolari ma per il bene della Sicilia. "In tre anni, in ambito sanitario, abbiamo realizzato cose che altre regioni hanno fatto in dieci anni" dichiara Russo. Parole dunque che danno speranza, soprattutto ai giovani, che oggi più che mai chiedono risposte attraverso i fatti.
"Il contributo di queste organizzazioni - afferma Lombardo - è importante e significa accogliere la gente nell'impegno politico. La politica o si fa o si delega. Noi per troppo tempo abbiamo delegato, ci siamo affidati ad altri. Dobbiamo autonomamente assumerci questa grande responsabilità, che significa sporcarci le mani, ma che è anche l'unico modo per fare bene le cose". "Team sud - continua il presidente della Regione - è un'esperienza importante di uomini e donne della società civile che si ritrovano attorno a una disponibilità all'impegno politico. Oggi non è di moda, anzi c'è una sorta di rigetto per la politica, ma credo che si sia repucerato anche attorno al lavoro di Massimo Russo e di altri assessori, cosiddetti tecnici. Un'esperienza, quella del governo tecnico, che anche il governo nazionale ha inteso riprodurre su più vasta scala e questo ci incoraggia in quanto realtà regionale".

Clicca qui per vedere la registrazione dell'intero evento.

venerdì 7 ottobre 2011

Sicilia, tagli agli stipendi di sindaci e consiglieri

Ci sono i tagli agli stipendi dei sindaci, dei presidenti delle province e dei consiglieri. E ci sono anche i limiti alle consulenze e l’obbligo di chiudere le società partecipate. Eccola la manovra sugli enti locali. La Finanziaria approvata dalla giunta Lombardo lunedì sera prevede 4 degli articoli più corposi su questa materia.

La prima norma è quella che prevede un taglio del 20% alle retribuzioni dei sindaci e dei presidenti delle Province. Misura che si accompagna alla riduzione dei compensi per tutte le altre figure di amministratori: ai presidenti dei consigli comunali e provinciali, così come agli assessori, andrà una indennità di funzione pari solo al 20% di quella dei sindaci e dei presidenti della Provincia. Si tratta di indennità che vanno ulteriormente dimezzate se chi le percepisce ha anche un secondo lavoro per cui non ha chiesto l’aspettativa.
 C’è un taglio anche per i consiglieri comunali e provinciali: la loro indennità di funzione sarà limitata al 10% di quella dei sindaci e presidenti di Provincia. Non verrà invece dato alcun compenso ai componenti degli organi assembleari delle unioni di Comuni. E nei Comuni con meno di 15 mila abitanti sarà possibile avere un solo revisore dei conti.
Gli stessi Comuni non potranno più detenere partecipazioni in società, fondazioni, enti e istituzioni varie. E, in generale, i Comuni con meno di 30 mila abitanti entro il 31 dicembre 2013 devono mettere in liquidazione le partecipazioni che detengono ancora nelle società. I Comuni con più di 30 mila abitanti possono mantenere le partecipazioni ma nelle società scatta il divieto di assunzione e un taglio dei compensi ai vertici amministrativi.


I sindaci di Comuni con più di 50 mila abitanti potranno avere un massimo di due consulenti, che a loro volta potranno avere un compenso pari al massimo a quello dei dipendenti comunali. La Finanziaria ribadisce l’input agli enti locali a vendere i propri immobili per far cassa. 
Confermata la norma che fissa a 750 milioni il fondo destinato dalla Regione al finanziamento di Comuni e Province (resta quindi il taglio di 80 milioni già applicato quest’anno rispetto al 2010). Confermata anche la norma che obbliga i Comuni minori limitrofi (sotto i 10 mila abitanti) a unificare gli uffici tecnici comunali.


Se l’Ars approverà la Finanziaria in questa versione - ma è impensabile che non arrivino modifiche durante il voto in Parlamento - scatterà pure la soppressione delle circoscrizioni nelle città. 
La manovra prevede in ogni caso la soppressione della figura del garante per i detenuti, ruolo oggi affidato al parlamentare nazionale di Forza del Sud Salvo Fleres. Un incarico che ha suscitato grandi polemiche, soprattutto da parte del Pd con Pino Apprendi, per via del compenso che si attesta sui centomila euro l’anno.
Il testo messo a punto dall’assessore all’Economia, Gaetano Armao, prevede anche la trasformazione del Cas - Consorzio autostrade siciliane - in ente pubblico economico. Ciò dovrebbe permettere, spiegano i tecnici, la stabilizzazione di parte dei precari a cui andrebbe applicato il contratto collettivo nazionale del personale delle società e dei consorzi concessionari di autostrade.

Le polemiche:
"La Regione combatta gli sprechi, non la democrazia". Lo afferma il deputato regionale Lino Leanza (Mpa), commentando l'articolo della finanziaria regionale, varato dalla giunta che "tra l'altro riduce in maniera indiscriminata le indennità a sindaci, presidenti e consiglieri di comuni e province siciliani". "Il taglio  delle indennità dal 20 al 40% agli amministratori degli enti locali, - osserva - si accanisce contro chi è stato scelto democraticamente dal popolo, rischia di riconsegnare la Sicilia alle lobby, ai poteri forti, ai ricchi, uccide la democrazia e quindi la partecipazione popolare".  Per Leanza: "La riduzione dell'indennità penalizza gli amministratori e mette seriamente a rischio l'esercizio democratico".

L'Mpa ha poi corretto dicendo che "i tagli alle indennità vanno dal 20 al 90 %. I tagli sono così ripartiti: 20 % ai presidenti e sindaci, 90 % ai consiglieri comunali e provinciali, 100 % ai rappresentanti di circoscrizione".

Anche l'Udc è contro l'articolo della finanziaria e annuncia un emendamento per cambiarlo.
Secondo Rudy Maira, capogruppo del Pid all'Ars, invece "si rischia un'operazione populista che demotiverà tanti cittadini all'impegno politico e magari aprirà a una stagione in cui le cariche pubbliche verranno ricoperte per censo". 

Fonte: gds.it

martedì 4 ottobre 2011

La Giunta Regionale siciliana approva bilancio e finanziaria 2012

La giunta regionale, presieduta da Raffaele Lombardo, ha approvato il Bilancio e il disegno di legge di stabilità regionale per il 2012. Il Bilancio regionale ammonta a circa 27 miliardi di euro ed è in linea con il patto di stabilità e i risparmi previsti: prevede riduzioni per la spesa di tutti i dipartimenti regionali, per dare corso a quanto indicato nella manovra nazionale, mentre vengono mantenuti inalterati i trasferimenti agli enti locali.
Nel documento presentato dall’assessore per l’economia, Gaetano Armao, sono state inserite norme in materia di entrate e di contenimento della spesa, frutto anche delle proposte delle parti sociali. Tra l’altro è previsto l’aggiornamento delle rendite patrimoniali, dei canoni e di altri proventi del demanio. In particolare, per quanto riguarda i canoni demaniali marittimi a decorrere dal primo gennaio del 2012 si ipotizza un aumento che varierà da un minimo del 25% a un massimo del 75%. Incremento anche per i canoni dei beni immobiliari demaniali e patrimoniali.

Aree turistiche: biglietto d’ingresso e tassa di soggiorno 
Per aumentare i servizi ai visitatori e le attività di tutela delle aree protette regionali, viene istituito un biglietto di ingresso, secondo modalità che saranno stabilite successivamente da un decreto dell’assessore per il Territorio e l’Ambiente, sentiti i Comuni interessati. Previsto anche un contributo per la tutela e la sostenibilità ambientale a carico di barche (da 14 a 24 metri), navi (da 24 a 60 metri) o aerei privati che, nel periodo dal primo giugno al 30 settembre, attraccheranno nei porti e negli aeroporti dell’isola. Stabiliti anche i criteri con cui sarà applicata anche in Sicilia la tassa di soggiorno per i turisti che occuperanno le strutture alberghiere della Sicilia.

Addio alla tabella H e all’Agenzia per l’impiego 
Il corposo documento individua anche una serie di norme per razionalizzare e contenere la spesa pubblica. Innazitutto prevista la soppressione dell’assegnazione diretta dei contributi dell’ex tabella H, che adesso saranno concentrati in un unico plafond che finanzierà organismi e istituzioni sulla base di procedure a evidenza pubblica, nel rispetto dei principi di trasparenza, non discriminazione e parità di trattamento. Deciso l’avvio del “monitoraggio della spesa mirato alla definizione dei fabbisogni standard dei dipartimenti regionali”, due dei quali (Azienda foreste demaniali e Agenzia per l’impiego) saranno soppressi.

Missioni, uffici, autoblu: riduzione dei costi della politica 
In tema di riduzione dei costi connessi agli organismi istituzionali, dal primo gennaio del 2012 saranno soppressi i Sepicos, i Servizi di pianificazione e controllo strategico degli assessorati, le cui funzioni saranno esercitate dall’omologo ufficio della presidenza della Regione. Per le missioni, agli amministratori e al personale regionale che utilizzeranno l’aereo sarà riconosciuto il rimborso in sola classe economica. Le auto di servizio degli enti regionali una volta dismesse o rottamate non potranno essere sostituite. Prevista la riduzione del 10% per i compensi e i gettoni di presenza corrisposti dagli enti regionali.
Introdotto l’election day: dal 2012 elezioni regionali, provinciali e comunali si dovranno svolgere in un’unica data. In materia di personale, individuate diverse norme per il contenimento della spesa e l’istituzione di un bacino unico. In tema di costi degli affitti, ci sarà la possibilità di rinnovare, alla scadenza, i contratti per 6 anni, ma con la riduzione del 15%. Il costo della manutenzione degli immobili utilizzati dall’amministrazione non potrà superare l’1,5% (per il 2012), il 2% (per il 2013) del valore dell’immobile stesso.

Consorzi di bonifica: ne restano due. Scioglimento degli Iacp 
Accorpamento per i consorzi di bonifica, che diventeranno due: uno a Palermo (con competenza anche su Trapani, Agrigento e Caltanissetta) e uno a Catania (Enna, Ragusa, Siracusa e Messina). Scioglimento in vista per gli Iacp, con la propedeutica liquidazione del patrimonio immobiliare. Inserite norme di contenimento della spesa degli enti locali, con la riduzione dei compensi per gli amministratori e l’accorpamento di funzioni per i Comuni più piccoli.

Sviluppo e investimenti 
In tema di sviluppo e crescita dell’economia regionale, inserite diverse norme nel campo degli investimenti. Per favorire l’accelerazione della spesa comunitaria, previsti cronoprogrammi più stringenti per gli uffici responsabili dell’espletamento delle varie “misure” Istituito il fondo di garanzia destinato alle grandi imprese aventi sede legale in Sicilia e che realizzino programmi di investimento nell’isola. Le aziende dovranno occupare almeno il 70% di lavoratori locali. In tema di piccole e medie imprese, per favorire il rilancio produttivo e lo sviluppo di iniziative imprenditoriali nel territorio siciliano, previsto il ricorso a prestiti per facilitare la ricapitalizzazione delle imprese ad alto contenuto innovativo. Per le aziende che trasferiscono il domicilio fiscale in Sicilia è riconosciuto un abbattimento del 50% dell’imposta sul reddito societario per un massimo di 3 anni. Istituito anche un fondo di garanzia per l’accesso al credito delle imprese femminili e giovanili.

fonte: livesicilia.it

giovedì 29 settembre 2011

L'assessore alla sanità Russo, seppur censurato dall'Ars, resta al suo posto

L’Assemblea regionale siciliana ha approvato con voto palese, martedì 27 settembre, la mozione di censura contro l’assessore alla Salute Massimo Russo. La mozione è stata presentata dalle opposizioni (Pdl, Pid e Fds) circa sette mesi fà. Prima del voto, Mpa, Fli e Pd hanno abbandonato l'Aula come annunciato dal capogruppo del Pd Antonello Cracolici. In aula sono rimasti invece, oltre alla maggioranza, i deputati dell’Udc, ex partito di Russo, che non hanno votato il documento e cinque deputati del Pd, tra cui Davide Faraone e Roberto Ammatuna che hanno deciso di rimanere in Aula, nonostante il loro gruppo avesse deciso di non partecipare al voto. Nessuno ha richiesto la verifica del numero legale.

La mozione di censura votata dall'Ars non scompone l’assessore Russo: «Rimango al mio posto, perché sapevo che l´approvazione sarebbe stata un´ipotesi possibile. Lo dico però a tutti i siciliani: l´assessore Russo è censurato dagli stessi parlamentari che hanno tollerato Villa Santa Teresa (la clinica dell´imprenditore Michele Aiello condannato per mafia), i rimborsi gonfiati, i retrobottega senza mai muovere una critica o censura». 

Che valore ha la censura per un assessore? La censura ha un valore politico ed ha carattere simbolico, non essendo prevista alcuna sanzione, né obbligo per l’assessore che la subisce. La mozione di sfiducia, invece, provoca la decadenza del ministro dal suo incarico e crea le condizioni politiche per le dimissioni dell’esecutivo.
L’Assemblea regionale prevede la presentazione di mozioni, quando le interpellanze, non ottengono risposte o interventi soddisfacenti da parte del governo. La mozione di censura è il meno frequentato fra gli atti ispettivi dei deputati, perché deve essere presentata da almeno quattro deputati e, quindi, presuppone una decisione politica di un gruppo parlamentare. Non è, dunque, una iniziativa individuale. Per questa ragione è più impegnativa. Di fatto, tuttavia, comunica una fragilità della maggioranza, che non dispone dei numeri necessari per il suo sostegno.
Nel caso presente, la mozione di censura a Massimo Russo, il percorso scelto dalla maggioranza per “resistere” all’offensiva delle opposizioni è piuttosto complesso. Il capogruppo parlamentare del Pd, Antonello Cracolici, e il suo collega dell’Mpa, Francesco Musotto, hanno posto una pregiudiziale alla presidenza dell’Assemblea (Francesco Cascio), grazie alla quale la mozione di censura avrebbe dovuto essere modificata in mozione di sfiducia. L’assessore alla Salute, Russo, non ha agito a titolo personale nella sua attività di governo, ma ha attuato le decisioni dell’esecutivo di cui fa parte. Le critiche mosse a Russo, dunque, sono critiche mosse al governo. Sarebbe sbagliato, dunque, addebitarle ad un singolo componente dell’esecutivo.

Perchè l'opposizione (Pdl, Pid e Fds) ha deciso di censurare e non sfiduciare l'assessore Russo? La trasformazione della mozione di censura in mozione di sfiducia ha delle implicazioni molto importanti. La mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni, se approvata, provoca le dimissioni del presidente della Regione e le dimissioni provocano, a loro volta, lo scioglimento dell’Assemblea. Se fosse stata approvata la mozione di sfiducia, invece che la mozione di censura, com’è avvenuto, il governo Lombardo starebbe preparando le valigie. 

Siccome i deputati per ragioni politiche ed economiche – di maggioranza e di opposizione – non hanno affatto voglia di anticipare l’abbandono dello scanno parlamentare al quale sono stati chiamati dal voto, hanno "sapientemente" preferito bacchettare piuttosto che rischiare di perdere la poltrona.

martedì 20 settembre 2011

La Sicilia punta sul solare

La Regione Sicilia privilegerà il fotovoltaico rispetto all’eolico, su questa linea ci si sta muovendo con grande determinazione. Una volta fatta la scelta di fondo, con il no della Regione al nucleare, è chiaro che non si può non puntare sull’uso delle risorse energetiche pulite“. Lo ha detto l'assessore regionale all’energia Giosuè Marino, intervenendo a margine di un convegno a Palermo sulle energie rinnovabili organizzato da Intesa SanPaolo.


Nel regolamento sulle norme di attuazione del piano energetico regionale, c'è l’istituzione di una commissione interdipartimentale che è già stata convocata per individuare le zone in cui sarà possibile realizzare gli impianti – ha proseguito Marino, rispondendo ai giornalisti – un ulteriore freno al sorgere indiscriminato di impianti in zone naturali protette. La commissione farà rispettare in modo categorico i vincoli ambientali e agirà preventivamente alle concessioni dove questo non è consentito, per tutelare il patrimonio naturalistico e ambientale“.

Rispondendo ai giornalisti sulla possibilità di abolire i parchi eolici realizzati in Sicilia a margine o all’interno di riserve naturali, Marino ha risposto: “Su quelli già esistenti non so che dire, ritengo che le autorizzazioni siano state date in modo coerente al quadro normativo“.
Il regolamento di attuazione del piano energetico regionale è stato già approvato dalla giunta Lombardo e dovrà passare ora al vaglio dell’ufficio legislativo, della Corte dei conti e al Consiglio di giustizia.

La Regione punta in maniera forte e determinata allo sfruttamento delle energie rinnovabili – ha concluso l’assessore – a un’azione coerente al perseguimento degli obiettivi di burning sharing che fissano al 2020 gli standard di realizzazione di impianti che producono energia pulita, per una riduzione delle emissioni del 20% di anidride carbonica e soprattutto per rendere efficiente il settore. Con la bozza di regolamento recentemente approvata in giunta si cerca di dare un particolare sostegno a tutti quegli impianti e autorizzazioni che siano al servizio del territorio in particolare dell’agricoltura e della piccola impresa“.

Come già detto dall'assessore regionale all'energia, è stata già convocata una commissione interdipartimentale con il fine di individuare le zone in cui sara’ possibile realizzare gli impianti. Che fine faranno quindi i PEAC (Piano Energetico Ambientale Comunale)?

venerdì 5 agosto 2011

Fondi Fas per la Sicilia. Basteranno?!

Dopo un’attesa che si è protratta dall’inizio della legislatura e a distanza di un anno dal primo annuncio la Regione Siciliana riceverà una parte delle tanto agognate risorse del Fas. Alcuni giorni fà infatti il Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) ha dato il via libera al "Piano per il Sud".

Gli importi: per il Molise (circa 576 milioni), la Campania (oltre 1,7 miliardi), la Puglia (1,1 miliardi), Basilicata (oltre 500 milioni), Calabria e Sardegna 1 miliardo ciascuna e per la Sicilia quasi 1,2 miliardi di euro. 

Ecco nel dettaglio tutte le opere previste in Sicilia oggetto dell’intervento e la relativa somma assegnata:
Statale Ragusa – Catania: 217.712 mln di euro
Nord-Sud S. Stefano di Camastra – Gela: 486.863 mln di euro
Statale Trapani – Mazara del Vallo: 150 mln di euro
Cofinanziamento Circumetnea di Catania: 100 mln di euro
Autostrade del C.A.S, riqualificazione funzionale ed interventi straordinari: 54 mln di euro
Autostrada ME-CT, realizzazione nuovo svincolo fra i comuni di Mascali e Giarre: 18 mln di euro
Statale Bronte – Adrano: 54 mln di euro
Collegamento alla SS 284 nel territorio del Comune di Bronte: 12.3 mln di euro
Tangenziale San Gregorio di Catania – Siracusa, per 10 mln di euro
Tangenziale Palermo Fondo Luparello – nuovo Centro Direzionale: 10 mln di euro
Strada provinciale Marineo – Corleone, primo e secondo lotto (fino a Ficuzza): 85 mln di euro

Dubbi e perplessità: le risorse basteranno oppure sono insufficienti e serviranno ad aprire a malapena i cantieri? E' un caso che gran parte dei fondi sono previsti per la Sicilia orientale? Perchè nella provincia di Agrigento non è previsto nessun intervento? Eppure ci sarebbe bisogno di fondi ad esempio per l'aeroporto di Agrigento o per la statale Palermo-Agrigento, interventi suggeriti anche dal deputato regionale del PD Giovanni Panepinto. Chissà, forse qualcuno si ricorderà anche della provincia di Agrigento....

mercoledì 27 luglio 2011

Sicilia, Lombardo: abolire le province e creare i "consorzi di Comuni"

Credo sia il momento giusto per presentare questo disegno di legge, pronto sul mio tavolo, che viene definito abolizione delle Province ma in realtà riguarda il l° decentramento dei poteri della Regione”. Lo scrive il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, sul suo blog.

Quali sono le ragioni di questo disegno di legge? Se vogliamo aiutare i siciliani e la Sicilia a crescere dobbiamo spogliare la Regione, lasciarla snella e decentrare tutto ai comuni e ai liberi consorzi perché sotto il controllo dei cittadini le cose funzionano meglio”.
Per Lombardo “se la Regione si spoglia dei poteri, cede il proprio personale e le proprie competenze e una buona parte delle risorse queste risorse si risparmiano e si possono tagliare più facilmente gli sprechi”.

Deleghiamo i poteri ai comuni - prosegue il governatore -, alcune delle competenze che sono di respiro sovracomunale verranno governate nell’ambito del consorzio dei comuni che sostituiranno le Province. I consorzi non sono altro che un gruppo di comuni e territori omogenei da un punto di vista sociale, economico, culturale e storico chiamati a gestire le competenze sovracomunali. E come saranno governati questi consorzi? Facciamo l’elezione del consiglio di consorzio? Naturalmente no, altrimenti c’è il rischio di ritrovarci con le vecchie Province moltiplicate per tre – aggiunge Lombardo -. Saranno i sindaci ad eleggere uno di loro presidente del consorzio il quale potrà avvalersi della collaborazione di assessori, scelti tra gli assessori o i consiglieri comunali che non dovranno percepire indennità in più. Tutti devono fare il proprio lavoro non necessariamente per percepire indennità aggiuntive. I consorzi poi dovranno avvalersi del personale della Regione, delle ex Province e dei dipendenti comunali per governare quel determinato territorio”.

Credo che questa sia una riforma importante per tagliare i costi perché, man mano che nei comuni consorziati andranno in pensione, ad esempio, i comandanti dei vigili urbani questi saranno sostituiti da uno solo per l’intero consorzio. E lo stesso ragionamento vale per il capo dell’ufficio tecnico, per il segretario comunale, per il ragioniere generale…”.
Taglio dei costi e risparmio che diventano risorse utili da investire nello sviluppo dell’impresa privata e dell’economia – conclude il governatore - per creare lavoro per i nostri giovani e crescita economica per la Sicilia”.

martedì 31 maggio 2011

Lombardo e Venturi litigano, Viviani resta.

Riccardo Viviani
La guerra ormai per nulla sottotraccia tra l’assessore Marco Venturi e il presidente della Regione, Raffaele Lombardo è ormai evidente e numerosi sono stati gli interventi anche polemici, sul caso.

La causa, all’apparenza, sarebbe la nomina a consigliere della Camera di commercio di Agrigento, Riccardo Viviani che ha un processo d’appello in corso dopo una condanna per truffa ai danni dell’Ente camerale.

Venturi vuole la testa di Marco Romano, direttore regionale dell’assessorato alle Attività produttive, soprattutto “cane da guardia” (diciamo pure controllore di Venturi) per conto del governatore. E Lombardo per tutta risposta ha inviato gli ispettori all’interno dell’assessorato di Venturi.
Insomma, un putiferio che vede gongolante e beato proprio Riccardo Viviani che assiste divertito allo scontro Lombardo-Venturi, e soprattutto, resta al suo posto. Viviani, che è stato in Giunta per cinque anni ed è consigliere camerale uscente, non si è dimesso e non lo farà. Sa che la legge è della sua parte.

Nessun atto di imperio potrà togliergli la carica. Si, perché, anche se è sfuggito a molti, la legge 580 del 28.12.1993 sul riordino delle Camere di Commercio, recita testualmente: “Non possono fare parte del Consiglio coloro che, per fatti compiuti in qualità di amministratori della Camera di Commercio, siano stati dichiarati responsabili verso la medesima con sentenza definitiva e non abbiano estinto il debito”.
Riccardo Viviani, in effetti, ha subito un processo per peculato ed è stato condannato alla pena di un anno e otto mesi di reclusione (e non tre anni come scritto da molti). Ed ha proposto appello. Inoltre, come si legge nella sentenza (pagina 13): “Viviani ha interamente restituito l’ammanco compreso gli interessi passivi…”; “…egli si è dunque, prima del giudizio, spontaneamente ed efficacemente adoperato per elidere o attenuare le conseguenze dannose del reato”.
Contestualmente i giudici hanno sospeso l’esecuzione della pena (principale ed accessoria). Tutto questo rende impossibile ogni iniziativa di rimozione coatta del consigliere camerale e se ciò dovesse accadere verrebbe violata la legge.

Dopo il tourbillon di notizie a senso unico, abbiamo intervistato Viviani che sulla vicenda afferma: “Non mi sono dimesso e non mi dimetterò. Volevo dimettermi, come atto personalissimo di sensibilità, ma dopo aver letto e sentito le argomentazioni di Arnone e il quadretto che è venuto fuori con l’assessore Venturi ho deciso di restare. E se Venturi adotta provvedimenti che per legge non può adottare, ricorrerò al giudice. Fermo restando che ho sensibilità da vendere e che insieme a chi mi ha designato decideremo cosa fare”. Sin qui Viviani.
E l’assessore cosa farà? Prenderà un provvedimento contra legem? E si farà denunciare ancora una volta, anche in sede penale, come avvenuto con Stefano Catuara, presidente dell’Asi?
-----------------------------------------------------------------------------------------

Inserito il 18 giugno 2011.
Con decreto del Decreto del Presidente della Regione n. 218/Serv. 1°/SG del 7 giugno, viene dichiarata la decadenza dell’ex sindacalista Leonardo Riccardo Viviani dal Consiglio della Camera di Commercio. Lombardo ha accolto la proposta dell’assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi, il quale ha affidato alla struttura assessoriale, presieduta dall’avvocato agrigentino Luigi Restivo, il compito di redigere una relazione nel merito, che poi è stata trasmessa al presidente della Regione.