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martedì 28 giugno 2011

Anonymous attacca il sito dell’Agcom

Dal 6 luglio l’Agcom, grazie alla delibera 668/2010, avrà il diritto di oscurare siti che violano i diritti d’autore. Infatti, sulla base di un semplice sospetto di violazione del copyright, l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (di nomina politica), potrà chiudere portali, siti internet, blog e ogni tipologia di servizio online accusati di non rispettare i diritti d’autore. Tutto ciò in modo arbitrario e senza il controllo del giudice.

La delibera è stata fortemente voluta da editori e produttori di contenuti audio-visivi (Mediaset principale promotrice dell’iniziativa) per tutelare i propri diritti d'autore; questi ultimi avranno ora la possibilità di segnalare all'autorità garante eventuali violazioni di copyright e quest'ultima potrà procedere immediatamente all'oscuramento delle pagine indicate senza passare attraverso le normali vie giudiziarie.

Perchè l'Agcom potrà decidere di oscurare un sito senza il controllo del giudice? Se il titolare dei diritti di un contenuto audiovisivo dovesse riscontrare una violazione di copyright su un qualunque sito (senza distinzione tra portali, banche dati, siti privati, blog, a scopo di lucro o meno) può chiederne la rimozione al gestore. Che, «se la richiesta apparisse fondata», avrebbe 48 ore di tempo dalla ricezione per adempiere. Cinque giorni per il contradditorio. Se ciò non dovesse avvenire, il richiedente potrebbe, secondo la delibera ancora in bozza, rivolgersi all'Authority che «effettuerebbe una breve verifica in contraddittorio con le parti da concludere entro cinque giorni», comunicandone l'avvio al gestore del sito o del servizio di hosting. E in caso di esito negativo, l'Agcom potrebbe disporre la rimozione dei contenuti. Per i siti esteri, «in casi estremi e previo contraddittorio», è prevista «l'inibizione del nome del sito web», prosegue l'allegato B della delibera, «ovvero dell'indirizzo Ip, analogamente a quanto già avviene per i casi di offerta, attraverso la rete telematica, di giochi, lotterie, scommesse o concorsi in assenza di autorizzazione, o ancora per i casi di pedopornografia».

E' facile intuire che il rischio di questa delibera è un profluvio di denunce che non potranno dirimersi in cinque giorni con l'effetto di rendere questa delibera o totalmente impraticabile oppure tale da essere gestita con l'accetta e quindi potenzialmente capace di essere un veicolo di censura. Tutto questo senza la tutela del coinvolgimento del sistema giudiziario.

In nome della libertà, i pirati di “Anonymous”, la rete a cui fanno riferimento gli hacker di tutto il mondo, in collaborazione con "LulzSec", hanno attaccato l’Agcom. L’operazione, come potete leggere sulla pagina di Anonymous, si chiama “Operation italian internet freedom” e invita gli utenti a mobilitarsi al motto di “la libertà di avere internet libero è un diritto che nessuno deve ostacolare”.

Il messaggio : “L’Agcom vorrebbe istituire una procedura veloce e puramente amministrativa di rimozione di contenuti online considerati in violazione della legge sul diritto d’autore. L’Autorità potrebbe sia irrogare sanzioni pecuniarie molto ingenti a chi non eseguisse gli ordini di rimozione, sia ordinare agli Internet Service Provider di filtrare determinati siti web in modo da renderli irraggiungibili dall’Italia. Il tutto senza alcun coinvolgimento del sistema giudiziario”.