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giovedì 30 settembre 2010

Di Pietro ed il suo linguaggio

Alla fine Berlusconi ce l'ha fatta: ha ottenuto 342 voti di fiducia.

L'Aula della Camera ha infatti confermato la fiducia al governo. I no sono stati 275 e tre gli astenuti. Determinanti sono stati i 33 voti dei finiani e i 4 dell'Mpa.

Di Futuro e Libertà il "no" alla fiducia al governo Berlusconi è arrivato dal deputato Fabio Granata che spiega così il suo voto contrario: - "Ho votato contro la fiducia come reazione simbolica agli attacchi vergognosi a cui, in questi mesi, è stato sottoposto il presidente Fini sul piano politico e personale. Mi riconosco e condivido pienamente le posizioni del gruppo Futuro e Libertà per l’Italia, così come espresse oggi in aula dal capogruppo Bocchino. Il nostro gruppo parlamentare, anche attraverso l’asse strategico con l’Mpa, ha dimostrato di essere tassello indispensabile per la governabilità".

Ma a far scalpore in aula non è stato il no di Granata di Fli (convocato per questo motivo dal presidente della Camera nell'ufficio di Montecitorio subito dopo) nè tantomeno l'astensione di un esponente del Mpa, Aurelio Misiti ma il discorso dell'On. Antonio Di Pietro.

Il leader dell'Idv inizia così il suo commento: "Lei non è un presidente del Consiglio, ma uno stupratore della democrazia". Una frase che ha spinto il presidente della Camera Gianfranco Fini a richiamare l'ex pm: "Onorevole Di Pietro, la prego di usare un linguaggio consono a quest'Aula". Di Pietro è andato avanti con le accuse di aver prodotto con il suo governo soltanto "leggi ad personam in difesa dei suoi interessi e per sfuggire alla giustizia, assieme alla sua cricca". Il suo intervento con il passare del tempo diventa sempre più acceso, ci manca poco e rischia quasi di sfociare nel turpiloquio.
In varie occasioni costringe il Presidente della Camera Fini ad intervenire e a richiamarlo all'ordine: «La prego di usare termini che siano consoni al luogo in cui si trova, è ammessa ogni espressione non può essere tollerata l’ingiuria».

Io credo che ci sia modo e modo di esprimere il proprio pensiero, la si può dire in maniera offensiva così da passare sicuramente dalla parte del torto, e in maniera più garbata, la sostanza rimane sempre la solita, ma la forma cambia.

Giudicate voi se l'intervento dell'On. Di Pietro rientra o no nei ranghi della dialettica civile.