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giovedì 31 maggio 2012

GreenWay: finanziata la pista ciclabile Menfi-Sciacca

Porto Palo di Menfi
GreenWay Sicilia: finanziata la pista ciclabile Porto Palo di Menfi – Sciacca

Menfi completa il progetto della pista ciclabile con il finanziamento di altri 3 milioni di euro per coprire il prolungamento della tratta che va da Porto Palo di Menfi a Sciacca lungo l'ex linea ferroviaria.

Menfi diverrà così il primo Comune con la più alta percentuale di km di mobilità alternativa in Sicilia.



Ne da notizia l'assessore comunale al bilancio Ignazio Napoli: "E' stato compiuto un altro passo importante, sintomo che l'azione di programmazione portata avanti dall'attuale Amministrazione Comunale è valida ed efficace. Con questo finanziamento otterremo il prolungamento della tratta ciclabile che va da Porto Palo-Menfi fino ai confini della città di Sciacca. Parliamo di un intervento strategico che mira a valorizzare le già tante strutture ricettive presenti in quella zona (Lido Fiori, Capparrina e Bertolino di Mare) ma anche a migliorare l'attrattività turistica e la qualità della vita di una parte del territorio, già stupenda dal punto di vista naturlistico, che al momento non ha alcun servizio di questo tipo. Il progetto - prosegue l'assessore Napoli - è già esecutivo. Entro il 2012, se verranno rispettati i tempi amministrativi del bando, possiamo chiudere l'operazione. Sono sicuro, inoltre, che in futuro saranno finanziati anche i progetti di Sciacca e Ribera riuscendo così a completare il progetto della GreenWay".

La città di Menfi quindi, a differenza di Sciacca e Ribera che dovranno ancora aspettare e sperare di avere il finanziamento, deve soltanto attendere l'accreditamento dei fondi per dare via all'intervento di completamento dell'infrastruttura.

Il finanziamento rientra nell'ambito dell'intervento 3.2.1.1 - seconda finestra, seconda fase, Asse VI "Sviluppo urbano sostenibile".

mercoledì 30 maggio 2012

Circoscrizioni Giudiziarie: riforma o sfascio?


Oggi una nota del Coordinamento Nazionale degli Ordini Forensi Minori a firma dell'avvocato Serafino Mazzotta sulla riforma delle circoscrizioni giudiziarie:
Accentratori metropolitani e poteri forti ci accusano di resistenze campanilistiche perché ci opponiamo alla chiusura dei Tribunali delle città che hanno la colpa di non essere province.

VOGLIAMO CHE SI SAPPIA : 

1) noi, prima che Uffici giudiziari, difendiamo territori, perché 200 città italiane e quelle dei circondari non perdano i servizi essenziali, senza i quali diventano borghi periferici;

2) i risparmi si ottengono tagliando gli enti politico-amministrativi, non i poli erogatori di servizi reali, soppressi i quali spariscono o emigrano aziende e professionalità;

3) comunque è provato che la giustizia funziona meglio negli Uffici di dimensioni ragionevoli, mentre i grandi Tribunali sono ingolfati, inaccessibili e spesso ingovernabili;

4) il servizio giustizia costa molto meno nelle sedi minori che rendono possibile il controllo e riducono per i cittadini oneri, spostamenti e burocrazia;

5) il PRINCIPIO PRIORITARIO dettato dal Parlamento con la legge delega n. 148/2011 non è la chiusura dei Tribunali, ma il RIEQUILIBRIO DI COMPETENZE tra i più sovradimensionati e quelli confinanti oggi più piccoli, nell'interesse del più corretto funzionamento, e NOI ESIGIAMO DAL GOVERNO CHE RISPETTI TALE DIRETTIVA O CHE SI FERMI IMMEDIATAMENTE;

6) queste posizioni non sono ispirate da particolarismo o campanilismo, ma dal pari diritto di tutti i cittadini, ovunque risiedano, ad un presidio di giustizia vicina e riconoscibile, non concentrata in poche mani e sedi comodamente padroneggiabili da monopoli economici, magistratuali e professionali;

7) ci dia ascolto il Presidente della Repubblica (che è anche Presidente del CSM), perché unità nazionale significa anche uguali diritti dei cittadini, che vivono e lavorano e pagano in tutte le città, capoluoghi e non capoluoghi (tanto più mentre si proclama di voler sopprimere le province!).

SIAMO E SEMPRE SIAMO STATI PRONTI AL DIBATTITO IN TUTTE LE SEDI!

sabato 10 marzo 2012

Nasce il comitato civico “No alla chiusura del tribunale”

Sciacca - L'8 marzo 2012 decine di associazioni si sono riunite presso il Pub Vittorio Emanuele per discutere circa la paventata chiusura del Tribunale di Sciacca. La partecipazione è stata sentita e forte. Moltissimi interventi hanno delineato il quadro fosco che si verrebbe a creare se il nostro Tribunale venisse chiuso: dalla perdita di un essenziale presidio di legalità per un comprensorio vasto e delicato, ai terribili disagi che comporterebbero gli spostamenti verso il Tribunale di Agrigento data la disastrata viabilità di questa parte di Sicilia, ai terribili contraccolpi economici che scaturirebbero dall’eliminazione del larghissimo indotto che ruota attorno al Tribunale.

Le associazioni e i sindacati presenti hanno quindi deciso di costituire il Comitato Civico NO ALLA CHIUSURA DEL TRIBUNALE, che affiancherà e sarà sinergico al già esistente Comitato Istituzionale che in questi mesi sta effettuando una strenua lotta per la salvaguardia di questo essenziale presidio di legalità.

E’ emersa da parte di tutti la necessità di lanciare un segnale forte di partecipazione popolare per dare supporto alla lotta per la salvaguardia del nostro comprensorio, quindi il Comitato indirà una manifestazione per sabato 17 marzo 2012 ore 10.00 che coinvolgerà i Cittadini, Le Associazioni, i Sindacati, i Movimenti e le Istituzioni di tutto il territorio per ribadire con forza che il Tribunale di Sciacca non va assolutamente chiuso.