giovedì 12 aprile 2012

Bossi e figlio: "Almeno loro si sono dimessi"

Noi meridionali abbiamo tutti i motivi per criticare la Lega Nord. Intanto perché ha inventato la Padania (?) che non esiste in nessuna carta geografica e nemmeno nella storia.

Poi perché il suo antimeridionalismo ha portato il governo Berlusconi a trascurare il 33% del Paese e i suoi abitanti, per cui l'alta velocità, pagata anche da noi, si ferma a Napoli, e non scenderà mai in Sicilia, se non l'alta capacità tra una ventina d'anni.

Detto questo, ci pare giusto aggiungere che il circuito mediatico e gli altri partiti stanno cercando di distruggere la Lega per avere usato i rimborsi elettorali a vantaggio della famiglia Bossi. Non sono un esperto di codici e pandette, ma a occhio e croce non mi pare che ci siano spunti per configurare reati penali, al massimo la truffa allo Stato perché quei soldi dovevano andare a finanziare il partito di Bossi, non la sua famiglia. Forse si tratta sostanzialmente di illeciti amministrativi. Lasciamo alle tre Procure che indagano il compito di configurare le fattispecie di reato, ma è doveroso segnalare il fatto che Bossi si è dimesso e che anche il figlio Renzo, il Trota, ha lasciato la carica di consigliere regionale con relativo stipendio.

Alessandro Sallusti, nella sua legittima e condivisibile riflessione, sottolinea che: "Sarà stato anche un pirla, ma intanto Bossi junior si è dimesso da consigliere regionale dando una bella lezione ai tanti squali che nonostante siano stati beccati in azioni ben più compromettenti continuano a navigare nelle acque della politica come se niente fosse. Come ad esempio il suo ex collega Filippo Penati, consigliere del Pd, che mantiene posto e stipendio (13 mila euro al mese) che la cresta la faceva non sulla benzina, ma sugli appalti pubblici. Come Bersani che si trova nelle stesse condizioni di Bossi, cioè circondato a sua insaputa da infedeli che nel caso non erano pirla, ma ladri. Tra i rimborsi spese del Trota e i viaggi in aereo gratis di D'Alema, politicamente ed eticamente non c'è alcuna differenza. Il paradosso è che ci troviamo con il bimbo linciato e il leader massimo, di nome e di fatto, del Pd a pontificare sulla moralità della classe leghista".
Lo stesso giornale ricorda che i partiti italiani incassano 289 milioni l'anno: i francesi 73, gli inglesi 12: e in Parlamento giacciono 39 proposte per cambiare il sistema dei rimborsi.

"Chi sbaglia paga, qualunque sia il nome che porta!" dice Bossi al figlio. Ma quanti altri, in situazioni ben peggiori, lo hanno fatto?

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