giovedì 2 febbraio 2012

Sicilia, deficit pari a 2,3 miliardi di euro

Palermo - La Regione Siciliana deve colmare un deficit pari a 2,3 miliardi di euro per portare in parità il Bilancio di previsione per il 2012. Una cifra da capogiro che l'assessore all'Economia, Armao, ha illustrato ieri mattina a Roma all'insediamento dei tavoli tecnici concordati con il governo centrale la scorsa settima durante l'incontro con il premier, Monti, a palazzo Chigi.

Una voragine provocata dai tagli previsti dalle manovre nazionali. Al taglio di 1,3 miliardi di euro - è stato calcolato - si aggiungeranno circa 450 milioni che la Regione incassava come Irpef sugli immobili e che la nuova Imi, invece, destina allo Stato e ai Comuni. Inoltre, saranno necessari ulteriori 650 milioni per la maggiore partecipazione al Fondo sanitario nazionale. Temi che, come quello delle accise, saranno affrontati dal tavolo che si occuperà dell'attuazione del federalismo fiscale. Il secondo tavolo, invece, tratterà tutte le questioni emerse drammaticamente con la protesta degli autotrasportatori dell'Aias e del movimento dei «Forconi».

Il primo dei due tavoli, istituiti preso la Presidenza del Consiglio dei ministri, partirà il prossimo 14 di febbraio e sarà dedicato all'autonomia finanziaria della Regione e all'attuazione del federalismo. C'è tempo un mese per trovare le soluzioni per consentire all'amministrazione regionale di ottenere le necessarie risorse per potere raggiungere l'equilibrio di Bilancio. Com'è noto, l'esercizio provvisorio scadrà il prossimo 31 marzo.
Il secondo tavolo comincerà i suoi lavori il 17 febbraio e si occuperà dei problemi del trasporto, della competitività del sistema agricolo e della pesca. Anche in questo caso bisogna fare subito perché, senza risposte concrete, la protesta rischia di riesplodere da un momento all'altro. 

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