lunedì 27 febbraio 2012

Anci Sicilia: "Il crac finanziario dei Comuni è reale"

«Il crac finanziario dei Comuni è reale perché gli enti locali sono l'ultimo gradino della rete istituzionale e subiscono tagli che non permettono più di fare fronte all'ordinario, di onorare gli impegni e di pagare le imprese creditrici».  

Giacomo Scala, presidente regionale dell'Anci (Associazione nazionale Comuni italiani), condivide l'analisi fatta ieri su questo punto dal procuratore della Corte dei Conti, Guido Carlino, che, in apertura del nuovo anno giudiziario, ha parlato di «situazione finanziaria gravissima per i Comuni che sono sommersi di debiti fuori bilancio».

Scala, che è anche sindaco di Alcamo, annuisce e attribuisce la situazione in parte anche alla mancata applicazione, nella nostra isola, del federalismo. «I Comuni siciliani - prosegue - non godono dei vantaggi previsti dal federalismo di cui hanno solo i riverberi negativi. Subiamo tagli indiscriminati e non vi è in Sicilia, come nel resto d'Italia, la compartecipazione all'Iva e all'Irpef. Per fare un esempio, le famiglie e gli enti locali pagano l'energia elettrica molto di più che nel resto del Paese e questo perché in Sicilia l'accisa non è stata abolita. Chiediamo che ci sia una presa di posizione forte da parte del governo regionale e che si definisca la Commissione paritetica per l'applicazione del federalismo».

La situazione economica dei Comuni è destinata a precipitare, a detta del presidente regionale dell'Anci, con l'entrata in vigore della tesoreria unica per tutti gli enti locali italiani e del decreto sulle liberalizzazioni. «E' previsto che la tesoreria unica - aggiunge Scala - entri in vigore entro il prossimo 30 aprile. Da quel momento in poi non avremo la possibilità di anticipare alcuna somma di denaro, così come abbiamo fatto, ad esempio, per conto della Regione, per pagare sette mesi di salario agli ex articolisti, i precari. Non potremo fare neppure questo. Una soluzione al problema si può trovare riducendo i costi della politica. Siamo favorevoli alla riduzione delle indennità ma non al numero dei rappresentanti dei cittadini perché siamo convinti che vada garantita la rappresentanza democratica».

Circa il facile ricorso da parte degli amministratori comunali alle consulenze esterne spesso inutili e costose, così come evidenziato dalla Procura della Corte dei Conti, Giacomo Scala evidenzia che «l'Anci ha proposto che gli esperti e i consulenti per i sindaci vengano aboliti dalla Regione, essendo una caratteristica tutta siciliana, prevista dall'art. 14 della legge regionale n. 7 del 1992. Proprio alla Regione abbiamo presentato una bozza di riforma degli enti locali predisposta dal nostro Comitato scientifico volta a bloccare gli sprechi. Bisogna intervenire anche per bloccare i pagamenti ad amministratori e consiglieri che, una volta eletti, dallo status di disoccupati storici passano, non si sa come, ad essere dipendenti da aziende e in ragione di ciò vanno loro pagati i contributi. Si tratta di un onere esoso per le casse dei Comuni e anche a questo va posto un rimedio».

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...