sabato 29 ottobre 2011

Si continuerà a guadagnare con il fotovoltaico? L'odissea delle rinnovabili

Sei mesi fa sembrava un discorso chiuso: taglio degli incentivi e addio investimenti nel fotovoltaico.

"Oggi*", invece, con l'entrata a regime del quarto conto energia, la produzione di energia elettrica con il sole torna a essere un'opzione interessante. Soprattutto per i moduli installati sulle abitazioni e i capannoni, dato che la limatura dei bonus è stata più contenuta per gli impianti di piccola taglia.

Il meccanismo, delineato dal Dm 5 maggio 2011, è semplice: il proprietario deve farsi carico della spesa iniziale (eventualmente con il supporto di un prestito) e, in cambio, riceve per 20 anni un incentivo in denaro versato dal Gse, il Gestore dei servizi energetici. Ad esempio, un impianto collocato su una villetta, con una potenza fino a 3 kW ed entrata in esercizio a dicembre di quest'anno, incassa 29,8 centesimi per chilowattora di energia prodotta: che vuol dire circa mille euro l'anno. Ma bisogna tenere conto anche del risparmio sulla bolletta energetica e della remunerazione dell'elettricità ceduta alla rete.

Tempi di rientro
Se il progetto è ben congegnato, i tempi di recupero dell'investimento sono inferiori ai dieci anni, come dimostrano gli esempi riportati in alto, elaborati da Cremonesi consulenze. Un impianto di taglia domestica su una villetta in provincia di Venezia, ad esempio, può ripagarsi in poco meno di sette anni, lasciando ‐ al termine del ventennio ‐ un saldo positivo di circa 16mila euro (compresi i costi di manutenzione e assicurazione). Si tratta, comunque, di cifre medie, che vanno declinate caso per caso: ad esempio, se l'installazione avviene su un tetto difficile da raggiungere, il costo dell'impianto chiavi in mano può aumentare da 10.500 a 16mila euro, allungando i tempi di rientro. Lo stesso vale per le condizioni di irraggiamento solare e per la qualità dei moduli installati, che influenzano la resa dell'impianto.

Il ricorso a un prestito bancario può allungare il rientro oltre i 15 anni, ma consente di ridurre o azzerare l'esborso iniziale. Sul mercato ci sono imprese specializzate che offrono pacchetti 'tutto compreso' facendosi carico, oltre che dalla parte tecnica e burocratica, anche del finanziamento. In questi casi, spesso gli incentivi erogati dal Gse vengono girati su un conto corrente dedicato, e vanno direttamente a rimborsare le rate. Di fatto, ottenere il finanziamento può essere più facile per una famiglia che per un'impresa, perché in questo caso la banca valuta sempre l'esposizione creditizia complessiva dell'azienda.
Approfondimento: La convenienza dell'investimento in tre casi concreti 

In arrivo nuovi ritocchi al Quarto Conto Energia?
Fino ad "oggi*" il IV Conto Energia ha garantito ed incentivato gli investimenti su questo settore ma un'alone di incertezza incombe sul "domani". Già da qualche settimana infatti le pressioni sul governo da parte dei grandi gruppi energetici si fanno sentire, specie quelli che operano nei cicli combinati. E, tanto per cambiare, gli operatori del fotovoltaico non dormono sonni tranquilli. Peraltro le pressioni arrivano anche da altri comparti delle rinnovabili (soprattutto termiche) e dell’efficienza energetica che rischiano di vedere molto compresso lo spazio per le prossime misure incentivanti per i propri settori. E’ recente la notizia che è stata toccata la cifra di 6 miliardi di euro all’anno di prelievo in tariffa per l’incentivazione di tutte le fonti rinnovabili (erano circa 2,7 mld di € nel 2010), e il fotovoltaico ha ovviamente il peso più rilevante.

Le critiche sulla somma totale di incentivi erogati per il fotovoltaico faranno rimettere mano alle tariffe del quarto conto energia? Il quarto conto energia è a rischio? Si aprirà di nuovo, dunque, la querelle sugli incentivi al fotovoltaico?  

Una cosa è certa: al settore delle rinnovabili serve stabilità delle regole.

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