martedì 24 maggio 2011

Spagna: continua la protesta degli 'indignados'

Spagna: Puerta del Sol di Madrid
A Madrid continua la protesta degli "indignados" a Puerta del Sol.
Dopo la netta sconfitta dei socialisti di Zapatero dopo le elezioni regionali e locali di domenica, i manifestanti hanno annunciato che continueranno a portare avanti l’occupazione della piazza almeno per un’altra settimana.

Studenti, precari e disoccupati si sono accampati per giorni nei luoghi più rappresentativi di varie città.
Su tutti, Puerta del Sol a Madrid e Plaza de Catalunya a Barcellona. Altre manifestazioni si sono svolte a Valencia, Saragozza, Palma de Mallorca, Siviglia e Bilbao.


Chi sono gli indignados
Il loro manifesto:
Siamo persone comuni. Siamo gente come te: gente che si alza ogni mattina per studiare, lavorare o per cercare lavoro, persone che hanno famiglia ed amici. Persone che lavorano duramente ogni giorno per vivere e per dare un futuro migliore a chi le circonda. Alcuni si ritengono più progressisti, altri più conservatori. Altri credenti, altri no. Alcuni hanno un'ideologia ben definita, altri si sentono apolitici, ma tutti siamo preoccupati ed indignati per il panorama politico, economico e sociale che vediamo intorno a noi, per la corruzione di politici, imprenditori, banchieri....per l'impotenza del cittadino!

Questa situazione ci fa soffrire tutti i giorni. Ma se siamo tutti uniti, possiamo cambiarla. E' tempo di muoversi, è tempo di costruire insieme una società migliore.

Pertanto sosteniamo fortemente che:
  • Le priorità di qualsiasi società avanzata devono essere: uguaglianza, progresso, solidarietà, libertà di accesso alla cultura, sostenibilità ecologica e sviluppo, il benessere e la felicità delle persone.
  • Ci sono diritti fondamentali che dovrebbero essere protetti in queste società: diritto alla casa, occupazione, cultura, sanità, istruzione, partecipazione politica, libero sviluppo personale ed i diritti dei consumatori di accesso ai beni necessari per una vita sana e felice.
  • l'attuale funzionamento del nostro sistema economico di governo non riesce ad affrontare queste priorità e costituisce un ostacolo al progresso umano. 
  • La democrazia (demos=popolo, crazia=governo) parte dal popolo perciò il governo deve essere del popolo. Tuttavia in questo Paese la maggior parte della classe politica non ci ascolta neppure. Le sue funzioni dovrebbero essere di portare la nostra voce alle istituzioni, facilitando la partecipazione politica dei cittadini attraverso i canali diretti che offrano i maggiori vantaggi per la società in generale, non per arricchirsi e prosperare a nostre spese, frequentando solo i dettami delle maggiori potenze economiche ed aggrappandosi al potere attraverso una dittatura partitocratica guidata dall'immutata sigla PPSOE.
  • L'ansia e l'accumulo di potere tre pochi crea disparità, tensione ed ingiustizia, la quale porta alla violenza che noi respingiamo. L'obsoleto ed innaturale modello economico igente blocca la macchina sociale in una spirale che si consuma in se stessa arricchendo pochi e gettando nella povertà e scarsità il resto, fino al crollo.
  • La volontà e lo scopo del sistema è l'accumulo di denaro, che ha la precedenza su efficienza e benessere della società. Spreca le risorse, distrugge il pianeta, crea disoccupazione e consumatori infelici.
I cittadini sono parte d'ingranaggio di una macchina progettata per arricchire una minoranza che neanche conosce i nostri bisogni. Siamo anonimi, ma senza di noi tutto questo non esisterebbe, siamo noi che muoviamo il ondo. Se come società impariamo a non affidare il nostro futuro ad un astratto ritorno economico, che non torna mai a vantaggio della maggioranza, saremo in grado di eliminare gli abusi e le carenze che soffriamo tutti.
E' necessaria una rivoluzione etica. Abbiamo messo il denaro al di sopra dell'Essere umano e dobbiamo metterlo al nostro servizio. Siamo persone non prodotti di mercato. Io non sono solo ciò che compro, perchè lo compro e a chi lo compro.


La protesta di migliaia di “indignados” risulta efficace soprattutto perché stanno manifestando in maniera del tutto pacifica.

Per cosa Manifestano e di cosa parlano nelle piazze?
I temi su cui ci si confronta: "Classi dirigenti corrotte ed incoerente, riforma elettorale e fiscale, abolizione della monarchia, chiusura centrali nucleari, collusione tra politica e banche, maggiore libertà di stampa, disoccupazione giovanile”.
Da sottolineare la vena propositva, democratica e costruttiva dei manifestanti. La gente si è suddivisa infatti in gruppi, creando delle vere e proprie assemblee. A turno, i manifestanti che avevano proposte prendevano parola e, dopo aver esposto le loro soluzioni, si passava al voto della folla che approvava con le mani alzate. Nel caso in cui l’idea fosse  rigettata la parola veniva data ad un altro speaker.

Cosa può succedere e quali sono i possibili scenari che si profilano?
Uno dei promoteri ipotizza tre strade possibili:
  1. che uno dei due partiti principali assuma l'impegno di soddisfare alcune delle rivendicazioni formulate in questi giorni. 
  2. che sia un piccolo partito a compromettersi per inserire nel proprio programma il loro manifesto. 
  3. la nascita di un movimento strutturato politicamente.

Intano il movimento sembra sconfinare anche oltre la Spagna: da Buenos Aires a Bruxelles, da Edimburgo a Bogotà, Città del Messico, Parigi, Berlino.
Anche in Italia gli "indignados" si sono dati appuntamento a Roma, Milano, Firenze, Padova, Torino, Bologna, Pisa, Palermo, Napoli, Padova, Trieste.


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